Per lei (292 parole)
«Robin?»
Chrom ripeté il suo nome un’ultima volta, lo stratega non gli rispose finché non aprì gli occhi, trovando il principe davanti a sé come se fosse la prima volta. Robin posò una mano sulla sua fronte, guardandosi intorno. Era la sua stanza, ma non si ricordava perché fosse lì. Il giovane si alzò e si sedette sul letto, Chrom aveva piena attenzione su di lui dalla preoccupazione. A quanto pare Robin era svenuto, ma nessuno se n’era accorto se non Chrom. La sua fronte non era calda, non sembrava essere malato – sentì dolore alla testa dopo poco e si ricordò come durante un’altra guerra contro l’esercito di Plegia finì ferito.
«Chrom, io—»
«Devi riposare» il principe lo interruppe con il suo tono serio.
Robin si accorse come lui fosse concentrato solo sulle battaglie e come volesse proteggere Ylisse – da quando Emmeryn morì, lui era ancora più determinato.
«Dovresti riposarti anche tu» gli consigliò lui.
«Sto bene» Chrom gli sorrise, «non preoccuparti» e prese un asciugamano per metterlo sotto la testa di Robin.
«Lo sai anche tu che non stai bene»
Entrambi rimasero in silenzio. Chrom tolse le mani dall’asciugamano, Robin iniziò a tenerlo sotto la sua testa. Era vero, sapeva di non stare bene, come anche Lissa. Chrom aveva ancora tante insicurezze, non era sicuro di poter fare lo stesso che faceva Emmeryn. Se lui poteva – anche se poco – nascondere i suoi sentimenti, Lissa non ci riusciva. Robin sapeva che lui sentiva lo stesso che sentiva la sorella più piccola, ma Chrom non poteva aspettarsi che lo stratega glielo dicesse proprio davanti a lui.
«Mi dispiace» si scusò, mentre il principe stava ancora in silenzio.
«Continueremo a lottare» continuò a dire Robin, «per lei»
Chrom annuì, accennando un sorriso.
«Per lei»