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Autore: Barby_Ettelenie_91    19/04/2020    15 recensioni
“Che cosa ci fai tu qui?!”
“Potrei fare io la stessa domanda a voi.”
“Sai com’è, noi qui ci abitiamo da seimila anni!”

Buona lettura!
Genere: Comico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Aziraphale/Azraphel, Belzebù, Crowley, Gabriele
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Azraphel e Crowley erano in macchina, diretti al centro commerciale.

Dopo parecchi giri e molte imprecazioni finalmente riuscirono a trovare un posto libero nel parcheggio.

"Si può sapere perché non hai voluto fare un piccolo miracolo?"

"I miracoli non si sprecano per simili banalità! E poi voi demoni non amate il caos?"

"Sì, quando non siamo noi due a essere bloccati in mezzo al traffico!" rispose Crowley sbuffando.

 

*

 

Una volta entrati però trovarono ancora più confusione che dentro al parcheggio, quel sabato pomeriggio pioveva e molti avevano avuto la loro stessa idea.

In realtà però Azraphel e Crowley erano lì per un motivo preciso: un paio di settimane dopo ci sarebbe stato il matrimonio di Anathema e Pulsifer ma loro non avevano ancora devi vestiti adatti da mettersi. Di certo non sarebbero andati spontaneamente in un posto tanto caotico.

"Caro da dove vogliamo cominciare?"

"Direi dal negozio di abbigliamento da uomo al piano di sopra, hanno roba abbastanza classica. Comunque, che sia chiaro, io ho promesso di vestirmi in modo sobrio, ma guai a te provi solo a pensare di metterti qualcosa di color crema, il beige e il tartan poi non devono nemmeno esistere! Ok?"

Azraphel sospirò dispiaciuto prima di annuire.

Arrivati nel negozio, non videro niente d’interessante, così passarono a un altro qualche metro più avanti.

Questa volta furono più fortunati, trovarono subito dei vestiti che sembravano perfetti per l'occasione, dovevano solo provarli per essere sicuri che le misure andassero bene.

Mentre era in camerino Azraphel sentì qualcuno parlare con una commessa.

"Sembra quasi la voce di... ma no, è assurdo, di sicuro mi sto sbagliando!"

Il richiamo di Crowley lo riportò bruscamente alla realtà.

"Ehi ci sei ancora o ti sei discorporato?"

L'angelo scostò la tendina mostrandogli il completo, guardando a sua volta il suo.

Stava per dargli la sua opinione quando all'improvviso vide, a pochi passi da loro, l'ultima persona che avrebbe pensato di trovare in un posto simile, confermando di non essersi sbagliato sentendo la voce poco prima.

"Gabriel?! Che cosa ci fai tu qui?!"

L'Arcangelo sobbalzò per la sorpresa, come un ladro colto con le mani nel sacco, ma cercò di mantenere un contegno.

"Potrei fare io la stessa domanda a voi."

"Sai com'è, noi qui ci abitiamo da seimila anni!" s'intromise Crowley con sarcasmo. 

Gabriel ignorò la provocazione, lui e il demone non si erano mai sopportati, rivolgendo l'attenzione solo ad Azraphel.

"Beh siamo qui per comprare dei vestiti eleganti, abbiamo un matrimonio..."

All'Arcangelo stava per venire un accidente.

"In nome del Cielo, non gli è bastato fermare l'Apocalisse a questi due, ora devono anche sposarsi?!"

"...un matrimonio di amici, non il nostro, eh!" aggiunse l'angelo ridacchiando imbarazzato.

"Non ancora il nostro, vorrai dire!" borbottò Crowley, prendendogli una mano in modo possessivo.

"Tu invece perché sei qui?" chiese l'angelo curioso.

Gabriel non sapeva come rispondere, quando fu involontariamente salvato.

"Gabriel! Si può sapere dove diavolo sei... Oh!"

Belzebù rimase a dir poco sorpresa della scena che si trovò davanti. La sua mente demoniaca però stava già elaborando vendetta, sfruttando quell'insolita situazione.

"Hai avuto il coraggio di rinnegarmi? Ora vedrai come te la faccio pagare!" (*)

"A quanto pare hai trovato compagnia per fare shopping!"

L'Arcangelo si trovò in imbarazzo peggio di prima, ma fu costretto a fare buon viso a cattivo gioco.

Crowley sorrise trionfante.

"Lo sapevo che quei due stavano insieme, ora quell'Arcangelo da strapazzo non può più negarlo!"

"Ma buonasera Bel, da quanto tempo che non ci si vede! Tu e l'amichetto qui cosa fate da queste parti?"

"In realtà dovremmo restare qui per un po' perché qualcuno da queste parti ci sta creando un po' troppe seccature ultimamente. Così Gabriel si è offerto di portarmi a fare shopping, in modo da mimetizzarci meglio con la gente del posto."

Crowley rise della frecciatina, talmente era contento di poter sistemare una buona volta quell'odioso Arcangelo. In realtà però aveva come l'impressione che anche il Principe dell'Inferno ce l'avesse con lui. E quando una fidanzata incazzata meditava vendetta non ce n'era davvero per nessuno.

Quel noiosissimo pomeriggio stava cominciando a prendere una piega molto interessante.

"Ehm, scusate? Se qui abbiamo finito possiamo uscire?" Azraphel timidamente richiamò l'attenzione sul motivo per cui erano tutti lì dentro.

Nel giro di pochi minuti angelo e demone si cambiarono di nuovo, pagarono i vestiti e uscirono dal negozio seguiti da Gabriel e Belzebù.

Il Principe dell'Inferno si guardò intorno curiosa.

"Dove vogliamo andare? Perché direi che Gabriel di roba ne ha comprata fin troppa!" esclamò sarcastica stringendo possessiva l'Arcangelo a braccetto.

Per quanto Belzebù l'avesse da sempre un po' inquietato, Azraphel rise alle sue parole, notando il suo capo che in effetti era carico di sacchetti, in evidente difficoltà davanti all'atteggiamento della sua ragazza.

"Che il Cielo mi perdoni, ma dopo tutto quello che ci ha fatto passare per una volta gli sta bene!"

"Se volete possiamo andare al bar a prendere un tè, c'è un posto molto carino all' ultimo piano..."

Crowley scosse la testa deciso.

"Ma quale tè... vi porto a mangiare in un posto che sicuramente vi piacerà!" disse fissando in particolare Gabriel, che sostenne il suo sguardo alzando un sopracciglio.

Un quarto d'ora e un piccolo miracolo demoniaco per smaltire la coda in cassa dopo, erano tutti e quattro seduti a un tavolo del Mc Donald's, con bibite, panini e patatine fumanti sui vassoi.

"Anche Gabriel mi aveva parlato di questo posto, ma non mi ci aveva ancora portato... in effetti non si mangia mica male!"

"Ah ma davvero? E dove sono finiti la ginnastica e il mangiare sano?" (*) chiese Crowley con un falsissimo sguardo innocente.

L'Arcangelo sbuffò spazientito

"Ma cos'è oggi, una congiura contro di me?!"

"Beh una volta ogni tanto uno strappo alla regola si può fare... l'importante è che non diventi un'abitudine e non si smetta di fare movimento!"

"Ci sssonno persssone che sssono ssstate punite per molto meno... Meno male che poi gli uomini hanno inventato il detto una mela al giorno toglie il medico di torno, mettendosi in pace la cossscienza!" Sibilò il demone pensieroso.

"Eddai caro smettila con questi discorsi, godiamoci la merenda piuttosto!"

Azraphel gli portò alla bocca alcune patatine mettendolo a tacere. Il demone le mangiò per poi strappargli un bacio, sotto lo sguardo sorpreso e vagamente infastidito degli altri, che però si astennero dal fare commenti.

Ripresero poi tutti a mangiare in silenzio finché non ebbero finito.

Una volta usciti dal fast-food Gabriel sperava di riuscire a liquidarli ma non ne ebbe la possibilità. Crowley notò un nuovo negozio di make-up da poco aperto, così decise di trascinarvi dentro Belzebù, che lo seguì perplessa.

"Noi abbiamo un paio di giri da fare, se volete, ci rivediamo qui tra mezz'oretta?"

Gli angeli, non certo entusiasti, non poterono fare altro che annuire.

 

*

 

Una volta rimasti soli tra i due calò un silenzio imbarazzato. Il primo a spezzarlo però fu Azraphel.

"Quindi voi adesso resterete davvero qui?"

"Pensavi forse che stessimo scherzando? Certo che sì! Con voi due non si può mai stare tranquilli... "

"Boh a me dava l'impressione fosse una scusa per prendervi una vacanza dai vostri rispettivi ruoli!"

"Ma come ti permetti anche solo di pensare una cosa del genere!"

"Guarda che non c'è mica niente di male a volersi bene e a voler trascorrere del tempo insieme! Se lo facciamo noi, potete farlo benissimo anche voi! In fondo gli angeli sono creature destinate all'amore..."

"Non essere sciocco Azraphel, l'amore degli angeli è universale, non è destinato a questi sentimenti così umani ed egoisti!"

"Non negare l'evidenza, ho visto come vi guardavate! Io ho provato a rinnegare l'amore per Crowley per seimila anni perché pensavo fosse sbagliato, ma non è servito a niente... certi legami invisibili non si possono spezzare, bisogna solo saperli accettare per essere felici! Non lasciarti condizionare dal tuo ruolo..."

Per la prima volta l'Arcangelo Gabriel tacque, colpito dalle parole di Azraphel.

 

*

 

Nel frattempo da un'altra parte del centro commerciale...

Dopo il make-up Crowley e Belzebù passarono all'abbigliamento. Jeans, magliette, scarpe, tutto in stile molto rock.

"Si può sapere per quale diavolo di motivo mi stai facendo comprare tutta questa roba? Quella di Gabriel non era forse già abbastanza?" esclamò a un certo punto il Principe dell'Inferno piuttosto seccata.

"Diciamo che queste cose sono molto più nel tuo stile secondo me! Per Satana, Gabriel è talmente ingessato che sembra abbia... vabbè lasciamo perdere! Insomma, ci conosciamo da sempre, è giusto che rimani te stessa anche qui sulla Terra!"

"Beh allora suppongo che ti dovrei ringraziare?"

"Ma figurati... l'importante che la prossima volta che ci vediamo indossi la maglietta dei Queen!" rise il demone per sdrammatizzare, non era da lui fare quel tipo di discorsi.

"A questo punto però penso sia il caso di tornare... e sappi che se il tuo Arcangelo da strapazzo ha trattato male il mio angioletto giuro che gliela faccio pagare, non me ne frega niente che sia il tuo fidanzato!"

"Anche a me fa sempre incazzare, ti autorizzo a fargli quello che vuoi!"

I due demoni risero complici, il tempo passa, ma certe cose alla fine non cambiano mai.

Sulla via del ritorno passarono per caso davanti a un negozio di intimo, così fecero un'altra piccola deviazione.

Alla fine Crowley convinse Belzebù a comprare alcuni completini veramente molto sexy.

"A letto devi fargli capire chi comanda!"

"Pensi forse che non lo faccia già? Tu piuttosto, non mi racconti niente?" chiese ammiccando maliziosa.

"Oh beh il nostro rapporto non è così movimentato... Ma non ti credere, Azraphel sembra ingenuo, ma quando vuole sa darsi parecchio da fare, e si diverte pure un sacco!"

"Povero angioletto traviato da questo demone lussurioso!" rise il Principe dell'Inferno.

"Se sa che ti ho detto queste cose però immagino voglia scomparire dalla vergogna... insomma, questi angeli non cambieranno proprio mai!"

"Anche Gabriel mica scherza... il solo fatto di esserci incontrati lo so che lo sta facendo dare di matto, anche se fa finta di niente! Odia che si sappia in giro di noi... e soprattutto che lo sappia tu! Motivo per cui sono voluta restare... "

"Ma sei davvero tremenda!"

"Grazie del complimento! Mi piace da matti vendicarmi quando mi fa incazzare... e poi chiarire sotto le lenzuola!"

"Vendetta e lussuria... sono entrambi peccati molto interessanti! Adesso però dobbiamo davvero tornare o ci daranno per dispersi!"

 

*

 

Una volta tornati indietro trovarono Gabriel e Azraphel seduti su una panchina che stavano parlando, per una volta sembrava che andassero d'accordo.

"Oh eccovi! Cos'avete comprato di bello?" chiese Azraphel curioso quando li vide.

"Niente, tutta roba sua!" rispose Crowley rifilando parte dei sacchetti di Belzebù a Gabriel.

L'Arcangelo guardò entrambi i demoni infastidito.

"Perché hai comprato dell'altro, tutte le cose che abbiamo preso prima non ti bastavano?"

"Visto che dobbiamo restare qui, tanto vale trattarsi bene!"

"E poi..." aggiunse con tono lascivo "stasera vedrai tutto!"

Gabriel si allontanò borbottando.

"Demone lussuriosa che non sei altro..."

Azraphel lanciò un'occhiataccia di rimprovero a Crowley che non nascondeva un ghigno entusiasta nel vedere l'Arcangelo messo alle strette.

Si rivolse poi al suo superiore con un piccolo sorriso incoraggiante.

"Ricordati quello che ti ho detto prima!"

Gabriel non parve ascoltarlo, però smise di lamentarsi.

"Se hai comprato tutto quello che ti serviva, ora possiamo andare?" chiese a Belzebù in tono più conciliante.

Il Principe dell'Inferno annuì, per poi salutare gli altri. Un lampo malizioso attraversò il suo sguardo mentre baciava a tradimento Gabriel, che per una volta non si tirò indietro. Un leggero imbarazzo colorò le guance dell'Arcangelo mentre salutava anche lui. Un attimo dopo Gabriel e Belzebù erano spariti.

"Angioletto, si può sapere che cosa gli hai detto quando non c'eravamo?"

"Cose da angeli, non ti preoccupare... voi piuttosto, cosa avete comprato?"

"Cose da demoni tentatori, lascia stare!"

Entrambi si fissarono prima di mettersi a ridere.

"Come sempre siamo pari! Cosa dici caro, adesso andiamo anche noi a casa?"

Il demone annuì prima di offrirgli il braccetto e avviarsi insieme a lui verso il parcheggio.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Angolino dell’autrice

(*) velati riferimenti alla storia precedente “Di gelosia, sport e arcangeli invadenti”, non è comunque necessario leggerla ai fini della trama.

 

Questa storia partecipa alla Six Fanfiction Challenge

Prompt di LadyPalma: Gabriel, colto in flagrante, scegli tu di cosa.

I personaggi però erano anche stati chiesti da Nao Yoshikawa, quindi ve la dedico a tutte e due! :)

Vorrei solo dire che la combo prompt + fanart trovata per caso al momento giusto ha ucciso la mia già ben poca sanità mentale, e questo è il risultato. Mi sono divertita da matti a scriverla ma ci terrei ad aggiungere che nessuna creatura ultraterrena qui presente è stata da me maltrattata, più o meno! Ahah ;)

Grazie ancora ragazze, spero che anche voi vi siate divertite!

Alla prossima!

Barby

   
 
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