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Autore: Shadow_Dreamer_    27/04/2020    0 recensioni
"E se un giorno non avessi più una voce così bella...
In quel momento, mi ameresti ancora?"
~°~°~°~°~°~°~°~°~°~°~°
~YoonTae
~BoyxBoy
~One-Shot/Song-Fic
~Fluff/Romantic
~Angst
-Diritti riservati, non copiare o riportare la storia su altri tipi di piattaforme senza il mio consenso.
Genere: Angst, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi, Slash | Personaggi: Kim Taehyung/ V, Min Yoongi/ Suga
Note: AU, Cross-over, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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เɳѵε૨ɳσ
La neve dai fiocchi sottili, candidi e leggeri, scendendo dal cielo ricopre di bianco la valle montana di un piccolo villaggio desolato.
In una di quelle casette come altre, una giovane coppia si stringeva nel calore del focolare a ripararsi dal freddo invernale.
"Anche il giorno in cui ci siamo incontrati nevicava." Sussurri con un dolce sorriso sulle labbra, stringendo la presa sui miei fianchi, continuando a fissare l'ardore delle fiamme del caminetto. 
Come potrei dimenticare quella fredda e desolata serata d'inverno che mi guidò verso di te? Quella tempestosa notte dove mi hai accolto nella tua umile dimora, donandomi riparo dalla fitta bufera che si era abbattuta sul villaggio. La stessa che mi permise di rivederti, conoscerti e a farmi innamorare di te. 
"Incontrarti è stato uno dei doni più belli che io possa aver mai ricevuto dalla vita." Continui a dire, facendomi arrossire mentre ascoltavo in silenzio lo scoppiettio delle fiamme nel camino e i calmi respiri del tuo petto. "Lo stesso vale anche per me, Yoongi. Se non fosse stato per te, adesso non saprei dove sarei e di sicuro non avrei mai scoperto quanto io ti ami." Ti rispondo con un dolce sorriso, nascondendo il viso contro le pieghe della tua manica, come a voler nascondere il rossore delle mie guance dai tuoi profondi occhi scuri.
"Ehi, non nasconderti." Dici dopo poco, portando la tua grande mano ad alzarmi il viso, facendo incontrare nuovamente i nostri occhi. Io non opposi alcuna resistenza, chiudendo gli occhi al tocco delle tue delicate carezze sul mio volto e sorridendo ai tuoi gesti così attenti e dolci, come se avessi paura di ferirmi in qualche modo.
"Sei bellissimo Taehyung." Con le dita accarezzi piano le ciocche dei miei capelli, spostandole da davanti i miei occhi e infilando le falangi fra di essi mentre con i tuoi occhi mi guardavi come se stessi toccando una preziosa bambola di porcellana.
"E se un giorno non fossi più così tanto bello... In quel momento, mi ameresti ancora?" Ti domandai, scrutandoti attentamente con quei miei grandi occhi pieni di paura, il terrore di perderti o di non piacerti più.
"Certo che lo farei, il mio amore per te non potrà mai spegnersi Taehyung." Mi dici con un'altro dei tuoi rari e meravigliosi sorrisi, avvicinando sempre di più il tuo viso al mio fino a far incontrare le nostre labbra in un altrettanto dolce bacio.
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ρ૨เɱαѵε૨α
Ben presto, anche la primavera arrivò a bussare alle porte di quel piccolo villaggio, ricoprendo velocemente la vegetazione circostante di vivaci colori dei fiori e ai gioiosi cinguettii degli uccelli.
Le giornate avevano iniziato a prendere un ritmo più piacevole di quando era inverno, svegliarsi la mattina con il canto di quei piccoli e carini volatili mentre era ancora stretto fra le braccia del mio amato, era una delle abitudini più belle che potessi voler vivere ogni giorno.
Come sempre, io ero il primo a svegliarmi, lasciando che tu ti possa riposare ancora un po' mentre preparavo la colazione per entrambi prima di chiamarti. A me piaceva alzarmi prima di te, in questo modo riuscivo sempre a dedicarti un po' di tempo che ogni volta trascorrevo ad osservarti o a giocare un po' e a toccare quel tuo viso che non sembrava avere imperfezioni.
La pelle nivea che stava a contrasto con il colore nero dei tuoi capelli era un qualcosa di veramente ammaliante, con quelle labbra sottili e rosee che mi facevano sempre venir voglia di baciarle.
Come ogni giorno, entrambi eravamo indaffarati con le varie faccende e i lavori quotidiani che permettevano ad una povera coppia come la nostra di poter vivere una vita tranquilla e serena.
Un pomeriggio in particolare, avevo iniziato a cantare insieme agli uccellini che abitavano gli alberi di fronte al piccolo orto davanti casa che poco prima stavo curando, trasportato dalla gioia di quei vivaci volatili e improvvisando una melodia per stare al loro passo. Tu, che quel giorno era rimasto a casa a sistemare la canna da pesca, ascoltavi in silenzio quel armonioso intreccio che ero riuscito a creare insieme ai miei piccoli amici, spingendomi a cantare come meglio potevo per poter rendere quel nostro momento ancor più bello.
"Hai una voce bellissima." Mi hai detto non appena quella canzone dalle note totalmente casuali aveva avuto fine, guardandomi con un piccolo, ma dolce sorriso ad incorniciarti il volto.
E quella semplice frase bastò per rendermi veramente felice.
E così abbiamo trascorso il tempo, con te che mi ascoltavi cantare e io che continuavo ad improvvisare qualche strofa sul momento fra una faccenda e l'altra. Alle volte finivo per ridere quando mi accorgevo di aver sbagliato qualche parola o restavo bloccato a pensare come continuare qualche frase, imbronciandomi subito dopo quando non ci riuscivo. E lì tu mi aiutavi dopo aver ridacchiato con fare divertito a quel mio comportamento così infantile, aiutandomi ad accordare le varie frasi con delle parole che potessero continuarle.
Non poteva proprio esserci modo migliore per passare la giornata.
Con te al mio fianco, tutto sembrava colorarsi sempre di più e il mio cuore batteva continuamente ad una velocità impressionante a causa di tutte le emozioni che solo tu riuscivi a farmi provare grazie all'amore e alle attenzioni che soltanto tu mi potevi donare.
"Tae, vieni qua, facciamo una pausa." Mi hai chiamato dopo che eri tornato dal retro della nostra piccola casetta dove hai sistemato il legno che avevi raccolto in precedenza dai boschi non troppo lontani dal villaggio.
Ovviamente ho acconsentito, raggiungendoti dopo poco, fuori dalla porta-finestra che portava al nostro piccolo giardino dove tu te ne stavi seduto ad aspettarmi.
Io mi sono messo di fianco a te sul pavimento in legno della nostra dimora e tu non hai perso tempo a poggiare la testa sulle mie cosce per stenderti. 
Sapevo che a te piaceva stare in quella posizione, dicevi sempre che ti rilassava quando giocavo con i tuoi capelli e ti faceva sentire più vicino a me.
"Yoongi?" Ti chiamai dopo non molto mentre continuavo ad infilare le dita fra le ciocche dei tuoi capelli, prendendola come scusa anche per accarezzarti il viso. 
"Mh?" Hai aperto un occhio che precedentemente avevi chiuso, cullato dal mio tocco. "Cosa c'è Tae?" Mi hai chiesto, portando una mano a toccare la mia che era ferma sulla tua guancia.
"E se un giorno non avessi più una voce così bella, in quel momento, mi ameresti ancora?" Ti domandai con una chiara nota di incertezza nelle parole.
"Certo che lo farei." Mi hai detto, accarezzando leggermente il dorso della mia mano prima di spostare la tua che poi è andata a poggiarsi sulla mia guancia per scacciare via la piccola lacrima che aveva preso a solcare il mio viso.
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εรтαтε
Con il passare dei giorni, giunse anche l'estate, portando con sé intere giornate afose per i suoi forti raggi, ma anche piacevoli per chi di sera restava fuori ad ascoltare il canto degli uccellini. Il lavoro era duro, ma fra una cosa e l'altra, la tua compagnia riusciva sempre a rallegrarmi nonostante la fatica. 
Da qualche giorno a questa parte era iniziato il periodo del raccolto e io ero intento a cogliere il riso dalle piantagioni mentre tu eri intento a zappare il terreno per le altre coltivazioni. Come mio solito, mi ero messo a canticchiare qualcosina tanto per tenere allegra l'atmosfera che, seppur appesantita dal lavoro, era piacevole se restavamo insieme.
Il mio modo di essere innocente e spensierato come un bambino riuscivano sempre a metterti di buon umore e renderti felice è l'unica cosa che io potrei mai desiderare al momento.
All'improvviso, però, tu hai iniziato a tossire con insistenza. Io mi sono subito girato verso di te e la visione di te che cadi in ginocchio per terra ha provocato in me un tuffo al cuore.
"Yoongi!" Velocemente sono corso da te, buttando a terra tutto il riso raccolto, andando subito a sorreggerti per le spalle per aiutarti. Tenevi la mano stretta sulle labbra, ma ad un certo punto uno strano liquido cremisi aveva iniziato a colare lungo il tuo braccio e alla vista di ciò, sono sbiancato di colpo.
Sangue.
"Mio Dio, Yoongi che hai?!!" Ho gridato dal terrore, preoccupato come non mai per quello che ti stava succedendo.
"S-scusa.. -mi..." La tua voce era spezzata, rotta e stanca. La tua pelle era visibilmente più pallida del normale e sembrava che stessi faticando a tenere gli occhi aperti, guardandomi con uno sguardo sofferente.
"No, ti prego, risparmia la voce, ora ci penso io, non devi preoccuparti." A fatica ti ho riportato a casa, aiutandoti a stendere il corpo sul futon per poi correre a prendere una bacinella d'acqua fresca e una pezza con cui pulirti il viso.
"Ti prego, fa che non sia nulla di grave..." Ho sussurrato piano con le lacrime agli occhi mentre ti ripulivo il viso dal sangue e dal sudore, passando con delicatezza il panno sulla tua pelle. 
"Andrà tutto bene..." Mi hai detto con un piccolo sorriso che per poco era riuscito a darmi coraggio.
Dopo che ti sei addormentato, sono subito corso in villaggio a cercare un dottore per farti visitare. Ma mai verità più pura può essere così dolorosa. 
Eri caduto vittima di una grave malattia e il poco denaro che riuscivamo a guadagnare non erano abbastanza per comprare la medicina.. 
"Amore mio... Perché?!?" La disperazione era tanta e la paura di perderti era anche peggio.
Quella sera ti sono rimasto accanto tutto il tempo, tenendoti compagnia in ogni momento, cercando di non piangere mente tu mi sussurrati dolci parole di conforto e amore.
Alla fine ti sei addormentato fra le mie braccia, stringendoti forte in quell'abbraccio disperato per il terrore di poterti perdere da un momento all'altro. 
Ti ho accarezzato con delicatezza il viso mentre dormivi, imprimendo nella mia mente ogni singolo dettaglio del tuo splendido volto, continuando a piangere silenziosamente fra le tue braccia. Cosa avrei fatto senza di te? Tu sei tutta la mia vita, sei colui che me l'ha salvata più di una volta, l'unico che mi abbia mai donato così tanto amore e affetto in tutta la mia esistenza, come avrei fatto a continuare a vivere senza te al mio fianco?
No, questa volta tocca a me salvarti e farò di tutto per riuscirci.
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Il freddo dell'inverno aveva colpito come suo solito quel piccolo paesaggio montano dove un modesto villaggio faceva la sua comparsa. Fra i tetti bianchi e le strade innevate, un giovane uomo faceva tranquillamente ritorno a casa con della legna sulle spalle per alimentare il focolare che lo avrebbe riscaldato la notte mentre i fiocchi candidi scendevano lentamente dal cielo.
Durante il cammino, però, si imbatté in una grande e maestosa gru che agitata cercava di scappare, non riuscendo a liberare la zampa da una di quella tante trappole che i cacciatori mettevano.
L'uomo, di animo puro e un grande cuore, si avvicinò con cautela alla creatura, ma essa si agitò ancor di più, iniziando a sbattere, spaventato, le ali per tenerlo lontano.
"Ehi, no, non voglio farti del male, anzi, lascia che ti aiuti." Parlò all'animale con un tono di voce gentile, come se esso potesse capirlo, iniziando ad avvicinarsi nuovamente al volatile che sembrava volersi fidare di lui.
Una volta che gli fu abbastanza vicino, il giovane iniziò a slegare la corda che teneva ben intrappolata la zampa della gru e non appena ci riuscì, l'animale volò subito via, spalancando le sue maestose e splendide ali bianche.
Nel mentre, l'uomo sorrideva, contento di aver ridonato la libertà a quella splendida creatura per poi riprendere il suo cammino verso casa.
Dall'altra parte, la gru aveva seguito a distanza il giovane umano pensando a quanto egli fosse veramente una persona dall'animo buono.
<> Questi erano i suoi pensieri, quella gru si era veramente innamorata del suo salvatore!
Aspettò almeno un paio di giorni, prima di decidersi ad andare a bussare alla sua porta nelle vesti di un giovane ragazzo dalla pelle soffice e candida e i capelli di uno splendido colore argenteo che rispecchiava la bellezza delle sue ali. Coperto con un semplice yukata bianco invernale e uno scialle a coprire il suo capo dalla neve, andò ad incontrare il suo amore, presentandosi a lui come un povero disperso in cerca di un riparo.
Appena i due si erano visti è stato proprio come nelle storie a colpo di fulmine! La così detta gru sorrise alla vista dell'amato, ammaliando l'uomo con la sua eterea bellezza.
"Come ti chiami?" Aveva domandato dopo averlo fatto accomodare davanti al focolare del camino per riscaldarsi.
"Mi chiamo Taehyung e lei signore?" Rispose, rivolgendogli un'altro dei suoi splendidi sorrisi.
"Yoongi." Ricambiò il suo sorriso.
Passarono la sera a parlare e a conoscersi meglio, esattamente come desiderato dalla giovane gru che rimase ancora più affascinato da quell'uomo che si era dimostrato essere veramente una persona dal cuore d'oro.
Yoongi era veramente tutto ciò che Taehyung avrebbe mai potuto desiderare.
Dall'altro canto, oltre alla sua bellezza, Yoongi era rimasto colpito dal carattere innocente ed infantile del giovane, trovandolo estremamente adorabile e anche colui che aveva iniziato a dare un tocco di colore alla sua monotona vita solitaria.
Da quella sera i due passarono molto più tempo insieme, con il passare dei giorni il loro amore nei confronti dell'altro crebbe sempre di più e non ci volle veramente molto prima di dichiararsi. Passarono veramente tanti momenti felici, uno più bello dell'altro, amandosi ogni giorno di più, consolidando il loro legame fino a farlo diventare qualcosa di meraviglioso!
Nonostante tutto il tempo passato insieme, Taehyung non aveva mai avuto il coraggio di dirgli la verità sulla sua vera natura. Era talmente innamorato di Yoongi che aveva il terrore di non essere più accettato da lui in caso avesse scoperto il suo vero aspetto animale.
Per il terrore di conoscerne la risposta, la verità tace per sempre, dimenticandola in un angolo buio della sua memoria.
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Al ricordo di quei giorni, le lacrime avevano iniziato a scorrere ancor di più, ferendo maggiormente il mio povero cuore stremato.
"Devo.. Devo pensare a qualcosa..." Yoongi ha salvato la mia vita più di una volta, ora toccava a me fare qualcosa, non potevo starmene lì senza fare niente!
"Ma certo, il telaio!" Varie volte mi era capitato di tessere, ma ora dovevo riuscire a fare qualcosa di più pregiato, delle effimere sete colorate che riuscisse ad aiutarmi nel mio intento, animato da una chiara determinazione che brillava nei miei occhi ancora lucidi.
Con cautela sono sgusciato fuori dalle coperte e dalle tue confortanti braccia, lasciandoti da solo a riposare nel letto mentre io andavo a rifugiarmi in una piccola stanza dove era presente un vecchio telaio di legno. Una volta dentro, trasformai il mio corpo nella mia forma normale, iniziando a strappare una dopo l'altra le piume delle mie ali. Non avevo altro materiale a disposizione, quelle sarebbero andate benissimo, anche se sapevo perfettamente cosa sarebbe successo se tutte le piume fossero cadute...
"Tranquillo Yoongi, riuscirò a salvarti, dovesse costarmi la vita!" 
Giorno dopo giorno ho continuato a tessere al telaio, iniziando a creare una bellissima stoffa e setosa, ma sapevo che non era ancora abbastanza!
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αµтµɳɳσ
Il tempo passa in fretta e ogni giorno non ho mai smesso di passarlo a tessere al telaio. Passando un po' di tempo anche a pregare per il mio Yoongi, sperando che Dio mi assista e mi aiuti a salvare il mio amato.
Ogni minuto era prezioso, non potevo sprecare nessun secondo!
Alle volte facevo anche delle pause per andare a controllare il mio amato che sembrava star sempre più peggiorando, non facendo altro che accrescere la mia angoscia e preoccupazione.
"Yoongi, ti ho preparato la zuppa di mais, sei sveglio?" Avevo chiesto mentre aprivo lentamente la porta scorrevole per non disturbarti troppo in caso stessi effettivamente riposando. Ma per mia fortuna eri pienamente sveglio e guardavi fuori dalla finestra con uno sguardo sereno sul volto prima di girarti verso di me e rivolgermi un dolce sorriso che riuscì subito a scaldare il mio cuore.
Con estrema pazienza e cura ti ho aiutato a finire tutto quanto.
La quiete che regnava nella stanza, rotto solo dal battere del cucchiaio nella ciotola era l'unica cosa a spezzarlo, ma questi non era uno di quei silenzi dettati dal disagio o da qualche emozione in particolare. 
Anzi, era piacevole, la presenza dell'altro era confortante per entrambi.
"Oggi è proprio una bella giornata, non trovi?" Mi hai fatto notare, facendomi puntare in automatico lo sguardo verso le foglie ingiallite degli alberi che si stavano preparando all'inverno imminente, accarezzati dai timidi raggi solari del mattino dopo una notte di pioggia.
"Sì, hai ragione è proprio una bella giornata." Ho risposto con uno sguardo basso prima di posare la ciotola, ormai vuota, di fianco al futon.
Gli effimeri aceri autunnali lasciano cadere le loro foglie, ma io non lascerò che la tua vita cada come loro!
Improvvisamente ho sentito la tua mano stringere una delle mie, osservandola con attenzione e accarezzandone il dorso con il pollice in delle delicate carezze, dolci e gentili.
"Hai delle dita bellissime." Mi hai detto, baciando la mia mano rovinata dai mille tagli procurati dal telaio e fasciata malamente da delle bende.
Ma la tua mano è così fredda...
Io sorrisi mentre sentivo gli occhi iniziare a pizzicare, diventando velocemente lucidi. Subito dopo raggiunsi la tua schiena, poggiando la testa su di essa mentre ti avvolgevo il corpo con le braccia, abbracciandoti da dietro, sia per tenerti più vicino a me che per nascondere ai tuoi occhi le lacrime del mio cuore addolorato.
"E se un giorno le mie dita non fossero più così belle, in quel momento, mi ameresti ancora?" Dai miei occhi, gocce di acqua salata avevano già iniziato a scendere lentamente lungo le mie guance, solcando quel mio viso stanco a causa delle innumerevoli notti passate in bianco a tessere.
"Certo che lo farei.." Mi hai risposto tossendo un po' prima che la tua grande mano vada a poggiarsi sulla mia, ferita.
Giorno e notte tesso al telaio.
In fretta.. In fretta devo comprare la medicina...
Solo un'altro po', un poco prima che cadano le foglie d'autunno...
Finché le mie mani non si fermeranno, finché non rimarranno più piume!
Finalmente, verso gli ultimi giorni, prima dell'inverno sono riuscito a finire la seta, morbida e colorata, semplicemente bellissima!
Ormai mi rimaneva soltanto un'unica piuma in corpo, strappata anche quella la mia vita avrebbe ceduto... Ma per fortuna, erano bastate, ora devo soltanto venderla e comprare la medicina!
"Ce l'ho fatta amore mio!" Ho esclamato dalla gioia, entrando nella nostra stanza dove tu ormai passati la maggior parte delle tue giornate, a riposo. "Ti prego di pazientare ancora un pochino, riuscirò a salvarti amore, vedrai!" Ho continuato a dire mentre tornavo verso la porta per uscire e non perdere ancor più tempo. 
"Taehyung.." Mi chiamò prima che io possa del tutto andarmene, attirando subito la mia attenzione.
"Vieni qui, per favore.." Inizialmente lo guardai leggermente confuso, ma senza esitare mi sono subito avvicinato a te, posando il rotolo di seta di fianco dopo essermi seduto accanto a te sul futon. Rimasi in silenzio, in attesa di una qualche frase da parte tua. Tu hai osservato il tessuto che io stesso avevo creato con tanta fatica, guardandolo con uno sguardo triste prima di alzare lo sguardo verso di me e riprendere a parlare.
"Ti amo tanto Taehyung, sei il dono più prezioso che io possegga." Mi hai risposto con un dolce sorriso a decorare le tue labbra rosee, facendomi subito arrossire e far battere più forte il mio cuore.
"Ti amo anche io Yoongi, più della mia stessa vita.."
Dopo queste parole tu hai avvicinato una mano al mio viso, poggiandola su una mia guancia, accarezzandola con una delicatezza e dolcezza che solo tu potevi possedere. Poi hai fatto avvicinare il mio volto al tuo e lì le nostre labbra si incontrarono in un dolce bacio a fior di pelle, facendo battere il cuore di entrambi a causa del nostro amore.
Dopo aver assicurato a Yoongi che sarei tornato presto, arrivai al centro del villaggio vicino e ho iniziato a chiedere in tutte le sartorie se volessero acquistare la seta che con tanta fatica avevo creato. Ma in tutte quelle in cui avevo chiesto, inizialmente erano interessate, ma nessuna era disposta a comprarla al prezzo proposto.
Ero disperato, dovevo assolutamente riuscire a venderla, altrimenti tutti i miei sforzi sarebbero stati vani.
"Vi prego è tutto ciò che posso offrire.." Pregai all'uomo che come al solito mi aveva detto che il prezzo fosse un po' troppo. Ormai quella era l'ultima bottega a cui potevo chiedere, se nemmeno lì avessero comprato la mia stoffa, non saprei proprio che fare.
"Va bene, allora la prendo, mi piace questa stoffa è fatta molto bene." Commentò con un sorriso.
"Oh, la ringrazio con tutto il cuore!"
Con la somma giusta, finalmente sono riuscito ad acquistare la cura che avrebbe permesso di guarirti. 
«Aspettami Yoongi, sto arrivando!» Pensai mentre correvo a perdi fiato per raggiungere casa, iniziando a vedere alcuni fiocchi di neve che iniziavano a cadere dal cielo.
Verso sera raggiunsi finalmente casa, ormai fuori le strade si stavano colorando di bianco, l'inverno era ormai giunto ed essendo un paesino di montagna, non era raro che nevicasse così presto. 
"Yoongi ce l'ho fatta, ho la cura!" Ho esclamato, tutto contento, entrando velocemente nella tua stanza. 
E in quel momento mi sembrò di aver sentito il mio cuore sgretolarsi completamente nel petto alla vista di ciò che mi si parò davanti agli occhi che si riempirono subito di lacrime.
Il tuo corpo era steso sul futon con del sangue sparso fra le coperte, macchiando il tuo volto spento di quel liquido cremisi che sempre ho tanto odiato.
"Yoongi... No... NO!!!" Ho urlato in preda alla disperazione, correndo da te e prendendo il tuo viso fra le mani. "T-ti prego, svegliati... ti supplico!" Ho continuato a scuoterti leggermente, sperando che tu ti fossi soltanto addormentato, ma solo dopo ho capito che ormai avevi chiuso gli occhi per sempre.
"A-avevo la c-cura... P-po-tevamo avere u-un futuro... Perché amore mio, perché?!!" Le lacrime scendevano velocemente dai miei occhi, offuscandomi la vista, piangendo con il cuore completamente spezzato, lacerato dal dolore.
Ho abbracciato il tuo corpo, continuando a versare gocce d'acqua salata, non riuscendo a far trovare pace al mio animo distrutto.
Non avevo più nulla in cui sperare, la ragione della mia vita mi aveva appena lasciato, come avrei fatto a vivere senza di lui adesso?
"E se... E se un giorno non fossi più umano... In quel momento... Mi ameresti ancora..?" 
Nella paura, la verità rimane silente e con delicatezza, mi strappo da solo l'ultima piuma... 
«Certo che lo farei» Sorrido e ti abbraccio, anche se ormai privo delle tue ali. 
«C'era una magnifica gru in volo, quel giorno. L'ho sempre ricordata, così come la ricordo ora.
E, come sempre, 
...Ti amo.»
E in quella fredda notte d'inverno, due anime innamorate si stringevano in un forte abbraccio, riscaldati dal calore dei loro cuori, consapevoli che ora niente li avrebbe più divisi.
Finalmente avevano trovato il loro "per sempre". 
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