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Autore: Lady Elin    04/05/2020    0 recensioni
Un ladro, uno schiavo, un Visir.
Prima di diventare un traditore, Jafar è stato tutto questo. E ha avuto accanto una persona speciale.
Questa è la loro storia.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Iago, Jafar, Nuovo personaggio
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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1.
Presagio
 
 
 



 
 

La sala del trono è fredda e vuota. Le tende alle finestre sono statiche, non un alito di vento.
E’ buio, e le lanterne da muro emanano una luce fioca, il cui bagliore si riflette sulle pareti ambrate.
E’ allora che qualcosa si muove. Proprio lì, nell’oscurità, un’ombra nera che si staglia come un oscuro presagio.
Un serpente.
Silenzioso, striscia fino al trono, e una volta salitoci sopra, si acquieta. Ma non è tutto.
Tra le sue spire stringe qualcosa. Uno scorpione.
 
 
Mi sveglio di soprassalto, con il cuore che ancora mi martella in petto.
“Mia signora, che succede?”
Fatima, la mia ancella, è ai piedi del mio capezzale, e a giudicare dalla sua espressione si direbbe abbastanza disorientata.
“Mia signora?”
Degli insoliti schiamazzi si levano oltre la finestra, attirando la mia attenzione.
“Cos’è questa confusione?”
“Oh, non lo sapevate? La regina Amanet di Agrabah, è in visita al sultano, suo fratello”
Ho già raggiunto il davanzale, quando Fatima parla di nuovo.
“Insieme a lei c’è anche buona parte della corte. Guerrieri, intellettuali, consiglieri, probabilmente si tratterranno qui a lungo”
“Stranieri..”, sibilo, osservando il lungo corteo reale che si snoda lungo la via principale.
“Ma mia signora, credevo che una volta sancita l’alleanza tra i nostri regni, Agrabah non ci fosse ostile”
Serro la mano in un pugno, finchè non sento le unghie conficcarsi nella carne.
“E’ proprio da coloro che ci stanno più vicini che bisogna guardarsi maggiormente, Fatima. Ora, sbrigati e aiutami a vestirmi. Devo vedere il sultano”.
 
 
Quel sogno. Non riesco a togliermelo dalla testa.
Il serpente, lo scorpione, il trono.
Incrocio lo sguardo di una delle guardie, mentre entro nella sala reale.
“Mia signora..”
“Buongiorno”
Forse dovrei semplicemente smetterla di definirlo “sogno”, infondo so benissimo che non si tratta di questo.
Ha a che fare con la mia capacità, il talento che mi è stato dato alla nascita e per il quale mi trovo qui a corte. Il mio dono e la mia maledizione: vedere il futuro.
“Mia amata sorella, è per me un onore e un piacere averti qui. Nel tempio della nostra infanzia, dove nostro padre rese grande un popolo da tempo inerme e timoroso. Lode alla sua memoria”
La voce del sultano riempie la sala, mentre fa il suo ingresso dalla porta situata alle spalle del trono. Di fronte a lui c'è una schiera di persone inginocchiate, una delle quali rivela il suo volto subito dopo.
E’ la regina Amanet.
“Azhir, mio adorato fratello, ti porto i saluti di mio marito, sultano di Agrabah. Nella speranza che i nostri popoli vivano altri cento di questi anni prosperi e gloriosi”
L’uomo sorride, prendendole le mani.
“Sarà così. Shirabath sarà sempre la tua casa”
Il suo sguardo resta fisso per un po’ in quello della sorella, poi si sposta leggermente. Ed io capisco all’istante.
“Amanet, lascia che ti presenti una persona. Vieni, Zulema”, esclama facendo segno di avvicinarmi.
“Mia regina..”, dico, esibendomi in una leggera riverenza.
“E’ la donna di cui mi avevi parlato? Colei che ha accesso agli eventi futuri?”
“Io preferisco chiamarla.. veggente. Non c’è battaglia che non abbia vinto grazie alle sue premonizioni. E’ come avere il potere di un dio”
Il tono di Azhir è fiero, il modo in cui mi guarda traboccante di avidità come sempre, ma non è questo ciò che mi preoccupa.
La mia visione, piuttosto. Un serpente bramoso di sangue che sale sul trono, e soprattutto, lo scorpione agonizzante.
“Lo scorpione..”
Faccio scorrere i miei occhi oltre la regina Amanet, tra i presenti ancora mestamente inchinati.
Uno su tutti attira la mia attenzione. Si tratta di un uomo sulla destra, i cui piedi poggiano sul mosaico dello scorpione che occupa quella parte di pavimento.
Indossa un mantello scuro fatto di pelle di serpente.
“Ti ho trovato”
“Fratello, lascia adesso che ti presenti io qualcuno. Un uomo che ad Agrabah si è distinto per intelligenza e arguzia, e che mio marito ti manda affinché possa discutere con te degli affari reali durante queste settimane”.
La regina fa segno all’uomo in nero di alzarsi. Quando rivela il suo volto rimango letteralmente pietrificata.
“Qual è il tuo nome, giovane?”
“Jafar, mio sultano”.




Spazio autrice:
Ciao a tutti!
Se siete arrivati fin qui (complimenti per il coraggio), vi ringrazio. Questa è la mia prima vera storia e devo dire che sono un po' emozionata. Ho deciso di ispirarmi al live action (nonostante la vicenda sia ambientata anni prima), quindi il Jafar di cui scrivo è da immaginare e collocare in quel contesto.
Spero che questo primo capitolo vi abbia incuriosito. Alla prossima, spero presto!
 

 
  
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