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Autore: LadyVarana    05/05/2020    0 recensioni
Alla ricerca di un po' di tranquillità, Lovino si ritrova in un piccolo bar. L'apparente calma però verrà interrotta da uno strano sconosciuto con il sorriso stampato sulle labbra.
Dal testo:
[...] Prende una sedia libera da un tavolo vicino e si siede accanto a me. Se parla lo ammazzo.
- Ciao, io sono Anto... -
E' morto. [...]
Il rating giallo della storia è dovuto al linguaggio colorito di Lovino
2168 parole
Genere: Commedia, Demenziale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Spagna/Antonio Fernandez Carriedo, Sud Italia/Lovino Vargas
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quel bastardo è ancora seduto su quello stramaledetto tavolo del cazzo a fissarmi.

E' ormai quasi un quarto d'ora che quel coglione ha i suoi occhi puntati su di me. Sento il suo sguardo pungolarmi la schiena. Ed io, che come lo stronzo che sono, ero venuto in questo stracazzo di bar pidocchioso solo per avere un po' di roba, ora mi ritrovo un bastardo qualunque come questo qua che mi fissa manco fosse un poliziotto ad un interrogatorio. Ma cazzo guarda? Ha davvero una faccia di cazzo, vorrei solo piazzargli un pugno in mezzo agli occhi. Ha i suoi occhi puntati proprio su di me, e segue tutti i miei movimenti manco fossi un cazzo di gatto su Youtube. Ho già avuto una giornata del cazzo, tanto che mi sono costretto a strisciare qua come un verme pregando di avere altra roba seppure non ho manco un soldo bucato.

Perché ovviamente non sarebbe mai bastato al karma farmi andare di merda uno degli esami più importanti del corso per colpa di quello schifoso del prof che si diverte a vedermi soffrire come un cane, non bastava che quello strafatto di inglese del cazzo mi rifilasse roba di merda che mi facesse stare di merda tutta la sera non facendomi chiudere occhio e facendomi venire un fottuto mal di testa del cazzo, non bastava trovare quel coglione di mio fratello che scopava con il suo fottutissimo ragazzo crucco tutto muscoli e niente cervello in camera mia, assolutamente non bastava. Dovevo meritarmi anche questo bastardo che mi fissa come un gay represso ad un cazzo di bar.

Che giornata di merda, che vita di merda. Nella mia scorsa esistenza su questo pianeta dovevo essere stato davvero una testa di cazzo per meritarmi tutto ciò. Cerco di calmare i nervi a fior di pelle, devo stare calmo oppure qua succede una strage. Un solo passo falso esento che potrei scoppiare. Purtroppo calmarsi con uno che non fa atro nella su fottuta vita che fissarti non è molto facile. Mi ha davvero rotto i coglioni questo qua.

Mi giro nella sua direzione guardandolo in cagnesco dritto negli occhi. E quel bastardo che fa? Regge lo sguardo e sorride. Come se fosse la cosa più normale su questo cazzo di pianeta fissare sconosciuti seduti ad un bar mentre bevono un cazzo di caffè annacquato. Io questo lo ammazzo. Assottiglio maggiormente gli occhi fino a farli diventare una cacchio di fessura. Porto la mano verso la sua direzione e gli faccio un sonoro dito medio. Devo sembrare davvero un tossico del cazzo in questo momento, oppure uno scoppiato. Effettivamente sono entrambe le cose.

Mi aspettavo che il bastardo afferrasse il messaggio e distogliesse lo sguardo lasciandomi finalmente in pace, ed invece quello si alza dal posto in fondo al locale dov'era e si avvicina a me. Cosa cazzo ho fatto di male nella mia esistenza del cazzo per meritarmi questo? Questo tizio vuole decisamente morire oggi e io sarei molto felice di accontentarlo. Ma chi cazzo si crede di essere? Vuole davvero sedersi accanto a me? Porco cazzo questo ha la paglia al posto del cervello. Ma che andasse a cagare. Manco lo conosco e già mi sta altamente sul cazzo. Prende una sedia libera da un tavolo vicino e si siede accanto a me. Se parla lo ammazzo.

- Ciao, io sono Anto... -

E' morto.

Non gli lascio neanche finire la frase che sbotto.

- Mi spiedi che cazzo vuoi? Fissarmi come un maniaco non ti bastava più e così sei venuto a rompermi il cazzo direttamente? -

Il sorriso ebete che ha sulla faccia ancora non rinuncia a svanire. Cazzo te lo tolgo io quel sorriso a suon di pugni. Non mi risponde, sta solo a fissarmi. Mi sento psicanalizzato. Cazzo ora sta iniziando a diventare davvero molesta la situazione.

 - Se fai una foto ti dura di più bastardo -

 Questo stronzo allarga ancora di più il suo sorriso del cazzo, come se stesse trattenendo una risata. Alza appena le spalle e si mette una mano sulla bocca per nascondere l'improvvisa ondata di ridarella che lo sta per colpire. Il mio ego non può resistere oltre. Mi alzo di botto frustrato e scazzato. Che giornata del cazzo. Frugo nelle tasche in cerca di qualche spicciolo per pagare il caffè così da potermene finalmente andare. Il bastardo però ha altri piani. Mi afferra il polso sinistro. Cioè questo stronzo maniaco mi tocca e mi fa risedere sulla sedia mentre ancora sta ridacchiando. Gli strattono il braccio cercando di liberarmi dalla sua presa, ma lui non mi molla. Il bastardo è più forte di quanto immaginassi.

Preso da uno scatto d'ira prendo il caffè tiepido che stavo finendo di bere e lo verso in testa a questo bastardo che sta ridendo fissandomi. Chi cazzo crede che sia? Un fenomeno da circo? Finalmente il suo sorriso svanisce da quelle labbra del cazzo e mi lascia il polso. Mi rivolge uno sguardo allibito, come se non si aspettasse minimamente una reazione del genere da parte mia. Stronzo. Se non fossimo in un luogo pubblico e se non stessi aspettando disperatamente quell'albino del cazzo per avere la mia roba non mi sarei limitato a tirargli un caffè addosso, ma lo avrei già preso a calci e gli avrei ficcato quel suo cazzo di sorriso su per il culo. Poi quel maledetto sorriso ricompare, anzi, inizia a ridere ancora più di prima, mentre quasi piegato in due dalle risate racimola qualche tovagliolo sparso sul bancone.

Gli altri clienti del bar ci guardano allibiti. Non deve essere roba da tutti i giorni vedere uno che rovescia un caffè su qualcuno. Odio essere al centro dell'attenzione. Ma le altre persone non possono farsi i cazzi loro? Non gliel'ha mai detto nessuno a questi stronzi che mettere il naso nelle faccende degli altri è maleducazione. Una ragazza dai capelli ricci e la pelle mora si avvicina a noi con altri fazzoletti chiedendo con tono preoccupato al mio interlocutore del cazzo se stia bene. Ed intanto mi guarda male. Tutto il cazzo di locale mi sta guardando male. Ma che problema ha la gente? Sono io quello che è stato molestato porca miseria. Il bastardo sorridosempre ringrazia quella ragazza, gli risponde che va tutto bene e di non preoccuparsi. Sempre con quel sorriso del cazzo. Non ascolto la patetica scusa che arranca per distrarre l'attenzione del locale da noi. Ora sono io quello allibito. Ma che problemi ha questo qua davanti a me? Perché mi sta difendendo? Dopo che la ragazza si è allontanata con un'espressione appena più tranquilla lo stronzo mi guarda dritto negli occhi. Si sta tamponando i capelli e la maglietta con i tovaglioli, sperando di asciugare un minimo il caffè. Illuso. Mi sta dicendo qualcosa, ma sono ancora troppo allibito sulla successione degli eventi per concentrarmi sulle parole dello stronzo.

- Ho detto- sorride. Deve aver capito che non lo stavo ascoltando - Non avevo alcuna intenzione di darti l'idea di un tipo strano, scusami. Solo non ero sicuro fossi tu Lovino -

Primo: come fa questo bastardo a conoscere il mio nome.

Secondo: cazzo vuole da me.

Terzo: se non volevi sembrare strano non mi stavi a fissare per un cazzo di quarto d'ora coglione.

La mia faccia deve sembrare ancora più stordita di prima e probabilmente quel bastardo deve aver pensato che gli avrei versato qualcos'altro addosso ( cosa che avrei volentieri fatto ) perché subito mette le mani avanti quasi a proteggersi da me.

- Mi ha mandato qui Gilbert. Lui non è potuto venire così mi ha affidato a me la...- si guarda in giro come se potessimo essere intercettati da qualche sbirro del cazzo. Abbassa il tono della voce - ...beh sai, la consegna -. Okay adesso non so davvero cosa cazzo dire. Questo stronzo ha la mia roba, sembra un novellino del cazzo, mandato da quello stronzo di albino ( la prossima volta che lo vedo gli faccio un cazzo di occhio nero ) che non si è preso neanche la briga di avvisarmi. Voglio solo sballarmi ora, non credo potrei resistere un altro secondo in questa situazione del cazzo senza della roba in circolo. Questa volta è il mio turno di afferrargli il polso. Lo trascino di forza nel bagno. Lo odio questo tipo. Arrivati davanti alla porta lo spingo dentro. Controllo velocemente che nessuno ci rompa il cazzo ed entro pure io. Chiudo a chiave e mi lascio sfuggire un sospiro frustrato. Lui allunga la sua mano verso di me.

- Comunque non mi hai permesso di presentarmi. Io sono Antonio. Scusami se prima ho riso, ma era davvero una situazione paradossale e non sapevo come comportarmi - Mi sta prendendo per il culo vero? Quale cazzo di spacciatore si presenta in questo modo! Sgrano ancora di più gli occhi e decido che l'idea migliore è decisamente quella di ignorarlo. Incrocio le braccia al petto e lo guardo storto.

- Senti non me ne può fregare di meno come cazzo ti chiami bastardo, io voglio solo la mia cazzo di roba -

Ha ancora la mano tesa verso di me. Non gliela stringerò mai se è questo che spera. Preferirei strozzarmi con il mio stesso cazzo di vomito piuttosto che stringergli la mano. Dopo mezzo minuto buono deve finalmente averlo capito, perché l'abbassa leggermente deluso.

- Capisco - sorride. Cazzo ha da sorridere tanto? Mette una mano nella tasca posteriore dei suoi jeans e tira fuori una bustina semitrasparente. - Gil mi ha detto che dato che sei al verde può darti solo dell'erba -. cinque fottuti minuti prima aveva paura anche solo a dire la parola consegna ed ora urla ai quattro venti che c'è della marja nella busta. Mai incontrato uno più cretino di questo in vita mia, e ne ho incontrati di cretini. Avrei decisamente bisogno di qualcosa di più forte che una semplice canna, ma forse una purina può aiutarmi a campare un altro giorno senza farmi venire la voglia di puntarmi una cazzo di pallottola nei coglioni.

Afferro la busta dalle mani del ragazzo. La apro e mi metto ad osservarla minuziosamente. Almeno sembra buona. Non come la merda che mi ha rifilato quello stronzo teinomane di un inglese. Annuisco. Dalla tasca posteriore dei mie jeans tiro fuori le cartine lunghe ed inizio a rollarne una. Filtro, leccata e me la infilo subito in bocca. Senza neanche accenderla già mi sento appena più rilassato. Grazie a dio esiste l'effetto placebo. Con ancora la stizza in bocca mi rivolgo al bastardo. - Dì a quello stronzo di Gilbert che gli darò i suoi cazzo soldi la prossima volta che lo vedo, e che per il bordello che ha combinato mandando te al posto suo come minimo deve farmi il 50% di sconto per danni morali -.

Di nuovo quel sorriso gli spunta sulle labbra. Non ho mai conosciuto in vita mia una persona che sorridesse tanto. Neanche quello stupido di mio fratello arriva a questi livelli. Il bastardo mi guarda come se stesse cercando di decifrare un codice segreto nazista. Alzo un sopracciglio. So che vuole dirmi qualcosa, glielo si legge in faccia. Peccato che io non voglia ascoltare cosa abbia da dirmi. Sto per uscire dal bagno. Devo trovare qualcuno a cui scroccare un cazzo di accendino. Il mio l'ho dimenticato nell'appartamento e non riuscirò a restare senza fumare fino a quello schifo che sono costretto a chiamare casa. E poi il bastardo apre bocca.

- Non ti preoccupare per il pagamento, te la offro io. Mi sembra il minimo dopo l'infarto che ti ho fatto prendere -

Spalanco gli occhi. Una inspiegabile rabbia mi divampa dentro all'improvviso. Gli punto l'indice al petto ed inizio a parlare a voce più alta di quanto volessi. - Primo, sei solo un bastardo e di certo io non mi spavento per dei bastardi come te. Secondo, credi forse che non riesca a pagare? Mi stai dando del pezzente? E terzo, non sono una cazzo di principessina che devi salvare stronzo. Fosse per te non starei manco in sta situazione del cazzo. Quindi 'fanculo a te, 'fanculo i tuoi soldi, e 'fanculo il tuo sorriso del cazzo -

- Che ha di male il mio sorriso?-

-Cristo, ma ci sei o ci fai?! Di tutto il cazzo di discorso che ti ho fatto hai capito solo la stronzata del sorriso?-

Allontana il mio indice dal suo petto e avvicina il suo volto al mio - Io ci tengo al mio sorriso. -

 Cazzo che gay represso che è sto qua. Mi sta altamente sul culo.

-Senti bastardo, fa come ti pare. Io ora ho da fare - Così dicendo esco da quel cazzo di bagno per dirigermi fuori dal bar passando per l'uscita di servizio ( mica lo pago il caffè che ho versato su quello stronzo ), lasciando il bastardo da solo nel bagno.

 - Ma che si faccia una cazzo di sgrillettata invece che rompere la palle a me. - penso ad alta voce.

   
 
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