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Autore: leila91    07/05/2020    29 recensioni
Crowley passò la mano fra i pallidi ricci di Aziraphale e intensificò le carezze, sapendo che in genere erano un suo punto debole, ma non ebbe la reazione sperata.
“Aziraphale?” lo chiamò, “che succede?”
L’angelo era tutto preso da una particolare scena dell’episodio.
“Uh, Sherlock sta cercando di scoprire il secondo nome di John, ma lui non vuole assolutamente rivelarlo. Si chiama John H. Watson…”
“E quindi?” Crowley alzò un sopracciglio senza capire dove volesse andare a parare il compagno.
“Nulla, solo un déjà-vu… John H. Watson… perché mi ricorda qualcosa…? Oh, ma certo!”
Aziraphale scattò in piedi, sottraendosi alle braccia di Crowley.
Questi gli rifilò un’occhiata risentita.
“Anthony J. Crowley! Non mi hai mai voluto dire cosa significasse la J!”

(Post-non Apocalisse // fluff // Ineffable husbands)
Genere: Comico, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Aziraphale/Azraphel, Crowley
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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La colpa era stata innanzitutto di Netflix, rifletté Crowley.
Era sdraiato, o per meglio dire stravaccato, su una poltrona: le mani dapprima abbandonate lungo i fianchi salirono a stropicciare gli occhi.
In quel momento dell’altra stanza gli giunse la voce di Aziraphale che esclamava “Jeremy?”

“Falla finita,” ringhiò il demone, esasperato.
 
Per comprendere il perché di questa particolare situazione, occorre fare un salto indietro nel tempo di qualche giorno.

Era passato poco più di un mese dalla non-Apocalisse e, grazie ai desideri di Adam, il mondo era tornato a uno stato di quasi normalità.
Crowley aveva riavuto la sua amata Bentley e Aziraphale la sua libreria con un’aggiunta bonus di nuovi volumi mai visti prima.
Nonostante questo, l’angelo aveva deciso di accettare l’offerta che Crowley gli aveva fatto a Tadfield, mentre attendevano insieme l’autobus per Londra, e si era trasferito da lui.
Il perché? Aziraphale era intenzionato a scoprirlo: avevo cominciato a guardare con occhi diversi il demone, una volta venuto a conoscenza della sua disperazione quando lo aveva creduto morto.
Crowley era lo stesso irascibile, irrispettoso e irriverente bastardo, ma Aziraphale aveva cominciato a scorgere anche la dolcezza celata nei suoi occhi e nelle sue parole; l’affetto che nascondeva sotto strati e strati di sarcasmo.
L’angelo si era scoperto ad arrossire di fronte a certe occhiate dell’altro, a sussultare quando capitava loro di sfiorarsi anche solo per caso e in breve era finalmente arrivato a dare un nome a quel nuovo stato d’animo.
Crowley, non c’era da stupirsene, era arrivato alle stesse conclusioni ben prima di lui. Forse addirittura seimila anni prima.
Non erano servite dichiarazioni ufficiali o altre smancerie, ed entrambi sembravano intenzionati a non forzare le cose.
In passato Aziraphale aveva detto che Crowley correva troppo per lui ma ora il demone si stava sforzando, come prova di quanto fossero sinceri i suoi sentimenti, ad andarci piano.

Sventati i rispettivi tentati omicidi – o come sarebbe più appropriato dire angelicidi e demonicidi – da parte dei loro superiori, i due parevano essere finalmente liberi di vivere il resto della loro esistenza insieme.
O almeno di farlo fino all’arrivo del grande botto, come lo aveva soprannominato Crowley.

L’entrata in scena di Netflix fu un’idea del demone: la possibilità di guardare film e serie tv in streaming accoccolati – sebbene Crowley detestasse quella parola – sul divano, non incontrò alcuna opposizione da parte di Aziraphale, che poteva così godersi ogni sera la compagnia e le attenzioni, di solito innocenti, del suo compagno.

Di comune accordo avevano cominciato a guardare Sherlock divorando, letteralmente, le prime due stagioni. Nonostante entrambi facessero il tifo affinché Sherlock Holmes e John Watson finissero insieme, con grande rammarico, erano giunti all’episodio nel quale il buon dottore doveva sposare Mary, la sua fidanzata.


“Dai, cosa ci sarebbe di male? Solo un minuscolo interventino…”
“Santo cielo, Crowley, ho detto di no! Non possiamo miracolare una serie tv per cambiare la trama, sono cose che non si fanno!”
“Ma sta per sposare la persona sbagliata! Andiamo, angelo, come puoi essere così insensibile?” Crowley passò la mano fra i pallidi ricci di Aziraphale e intensificò le carezze, sapendo che in genere erano un suo punto debole, ma non ebbe la reazione sperata.
“Aziraphale?” lo chiamò, “che succede?”
L’angelo era tutto preso da una particolare scena dell’episodio.
“Uh, Sherlock sta cercando di scoprire il secondo nome di John, ma lui non vuole assolutamente rivelarlo. Si chiama John H. Watson…”
“E quindi?” Crowley alzò un sopracciglio senza capire dove volesse andare a parare il compagno.
“Nulla, solo un déjà-vu… John H. Watson… perché mi ricorda qualcosa…? Oh, ma certo!”

Aziraphale scattò in piedi, sottraendosi alle braccia di Crowley.
Questi gli rifilò un’occhiata risentita.
“Anthony J. Crowley! Non mi hai mai voluto dire cosa significasse la J!”
Se non fosse stato impossibile, Aziraphale avrebbe giurato che Crowley fosse impallidito.
“Ti ho già detto che non vuol dire assolutamente niente!” sibilò il demone.
“Andiamo, caro, cosa c’è di male? Perché sei così misterios-”
“Smettila! Non ho più voglia di continuare, buonanotte!”
Crowley si alzò bruscamente dal divano e senza dare ulteriori spiegazioni si diresse a grandi falcate verso la sua camera, piantando in asso Aziraphale.
L’angelo batté il piede a terra e incrociò le braccia, sbuffando: “Demone impossibile! Che razza di carattere… ma non finisce qui!”
Sulla televisione alle sue spalle, Sherlock Holmes continuava imperterrito nei suoi tentativi di scoprire cosa significasse la H del secondo nome di John H. Watson.

*


“Ti sembra questa la tonalità di verde che ho richiesto, Frankie? Sai cosa vuol dire questo?”
La povera malcapitata cominciò a tremare violentemente mentre Crowley le accarezzava le foglie con fare minaccioso e mellifluo al tempo stesso.
“Mesi passati ad accudirti con cura, a innaffiarti ogni sera, e tu mi ripaghi con delle foglie così spente? Verde oliva?! Davvero?! Ho perso la pazienza con te, ragazzo! Pertanto, mi trovo costretto a-”
“Caro, ci sono! Jago?”

All'udire quella voce Crowley smise di tormentare le foglie di Frankie e si lasciò sfuggire un sospiro esasperato: quello era il tentativo numero ventitré, se non aveva perso il conto.
Le altre piante nella stanza si lasciarono andare a delle risatine – nervose, certo – ma pur sempre risatine.

Non solo Aziraphale lo stava sfinendo con quella storia del voler a tutti costi indovinare cosa significasse la J, ma così facendo sminuiva anche la sua autorità con le piante, minando il regime del terrore che tanto aveva faticato a costruire!

“Potrei sempre sbatterlo fuori di casa.” Rimuginò Crowley. “Dannato sia il giorno in cui gli ho proposto di trasferirsi qui!”
Ma erano minacce a vuoto perché, per quanto esasperante egli fosse, Crowley del suo angelo non avrebbe potuto più fare a meno.

I giorni seguenti Aziraphale continuò con i suoi tentativi, ogni volta nei momenti meno opportuni.

“Johnny?” chiese mentre Crowley era sotto la doccia.
“Jerico?” azzardò mentre l’altro stava tentando di concludere una tentazione su un noto politico inglese.
“Jesmondo?” suggerì durante un tentativo del demone di creare una lite fra due fidanzati.

La risposta era sempre la stessa: “sta.zitto!”


La colpa era stata innanzitutto di Netflix, ma nonostante questo non avevano rinunciato alle loro serate insieme di binge watching.
Erano arrivati all’ultimo episodio di Sherlock e Aziraphale sembrava più che mai intenzionato a scoprire il dannatissimo – pardon, benedettissimo – secondo nome di Crowley, entro la fine della puntata.

“Juan? Josue? Jake? Jakob? Jeronimo? Juventus?”
“OH PER L’AMOR DI QUALCUNO, ANGELO, VA BENE! Se è l’unico modo di farti stare finalmente zitto te lo dirò!” Crowley sbottò, a metà tra il furioso e il divertito: sapeva fin dall’inizio che avrebbe finito per cedere – non c’era nulla che riuscisse a negare troppo a lungo ad Aziraphale – ma in un certo senso era stato diabolicamente divertente spingerlo al limite.
Ora che era arrivato il momento della rivelazione però, si accorse di sentirsi in imbarazzo.
Aziraphale intanto stava battendo le mani deliziato, sembrava un bambino la mattina di Natale.
“Oh caro, finalmente! Sono tutto orecchie.”
“La J non è esattamente un nome. Sta per joy, l’ho scelta perché mi faceva pensare a te.” Crowley lo disse bofonchiando, come se si stesse liberando di un peso.
Aziraphale lo fissò, confuso: “Joy? Joy come gioia, intendi? E perché avrebbe dovuto farti pensare a me?”
Crowley sviò lo sguardo, arrossendo. “Arrivaci da solo, angelo, maledizione,” sibilò a denti stretti.
D’un tratto Aziraphale parve finalmente comprendere: il suo viso si illuminò ancora di più e uno squittio deliziato gli sfuggì dalle labbra.
All’udire quel suono Crowley tornò a guardarlo con un’espressione divertita e disgustata allo stesso tempo.
“Oh, mio caro, carissimo demone! Ti faceva pensare a me perché io rappresento la gioia e perché vedermi ti dava felicità! Questa è una delle cose più dolc-mphff!”
Ma prima che potesse dire quella parola che Crowley detestava, il demone gli chiuse la bocca in maniera definitiva.

Quello era decisamente un modo più divertente per zittire il suo angelo, rifletté Crowley, ghignando fra sé, mentre approfondiva il bacio e sentiva Aziraphale sciogliersi fra le sue braccia. 
Divertente e perché no, ineffabile.

 
 
 
 
 










Angolino di Leila


*Fa capolino timidamente
Salve fandom di Good Omens :D
Ho scoperto questa serie solo recentemente, l’ho divorata in due giorni e… niente, gli Ineffable Husbands sono diventati la mia nuova OTP della vitah.
Ho letto una marea di bellissime storie i giorni scorsi, che passerò a commentare, ma l’ispirazione è stata tanto gentile da passare a trovarmi e quindi eccomi a dare anche io il mio contributo.
Non mi pare di aver letto altre fic incentrate sul significato della J del nome di Crowley, ma se avessi inavvertitamente copiato qualcuno chiedo umilmente perdono.
Che altro dire? il nome “Frankie” per una pianta di Crowley l’ho inventato.
Essendo la prima volta che scrivo su di loro sono molto titubante riguardo le caratterizzazioni… spero di non essere andata OOC.
Se vorrete farmi sapere con un commento cosa ne pensate ve ne sarò grata 😊
Infine, dedico la storia a MusicAddicted, perché mi ha spinto lei a vedere la serie ^^

Grazie di aver letto, a presto!

Benni
   
 
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