18 gennaio 2016
Steve,
Ricordo le torture, queste le ricordo anche troppo bene; l'elettro shock, il ghiaccio, la stanza bianca senza finestre, la mia testa nell'acqua gelida fin quasi ad affogare, i lividi, il sangue, il dolore...
Ricordo che l'unica cosa a cui, ad un certo punto, riuscivo a pensare, era il tuo viso.
Ricordo di aver pianto, pensando che sarei morto, senza averti mai detto che ti amo.
Ricordo il treno, la tua mano, la caduta, la certezza che non mi avresti cercato.
Ricordo che, quando seppi che non mi saresti venuto a salvare perché eri morto precipitando con un aereo per salvare il mondo, persi la speranza.
Fu a quel punto che riuscirono a piegarmi.
Ricordo tutto il male che ho fatto, tutte le persone che ho ucciso. Alcune di loro le conoscevo... Alcune di loro mi hanno riconosciuto... ma io non sapevo chi fossero, non credevo nemmeno di poter essere altro che un soldato.
Ricordo le lettere che ti ho scritto quando ancora pensavo che il mio nome fosse Soldato e la mia missione fosse la mia unica ragione d'esistere.
Poi però, arrivavi tu, nella mia mente, un unico ricordo e allora ti scrivevo una lettera come avevo sempre fatto.
Eri tu, sei sempre stato tu: l'uomo sul treno, l'uomo sul ponte.
Non ti ho mai dimenticato Steve.
Mai.
Ti amo.
Ti ho sempre amato.
Tuo Bucky.