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Autore: Lady_Pendragon    11/05/2020    0 recensioni
⚜️ Morgana & Arthur; missing moment; 5x13 season finale ⚜️
[...] < Morgana.... > La richiamò fra i denti il biondo, prima di afferrarla per i capelli e farla sbattere con la schiena contro la fredda e dura roccia.
< Io mi chiedo perché!? Perché gli dei mi hanno fatto innamorare di te!? Una donna così odiosa, infida e caina quanto il peggiore dei veleni! > Urlò a quel punto lui.
Genere: Angst, Fantasy, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Morgana, Principe Artù | Coppie: Morgana/Artù
Note: Lime, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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⚜️ Morgana & Arthur; missing moment. ⚜️
Why the Gods made me fall in love with you?

Ormai il destino dei Pendragon era scritto, e con la decisione di svolgere a Camlann la loro ultima battaglia, l'avevano seguito, non sapendo che avrebbe portato entrambi alla morte. Ma prima di giungere allo scontro, un barlume di speranza si accese ancora nel cuore del Re di Camelot, pensando a tutte le vite dei soldati che l'avevano seguito fin lì. Quanti di loro l'indomani sarebbero morti con onore, e pianti dalle loro famiglie con estremo dolore? Quanto sangue si sarebbe versato, per la sola bramosia di potere della sorella? Per di più, per quanto Morgana fosse stata violenta nei suoi confronti ed in quelli del suo popolo, una parte di lui sapeva che non sarebbe mai stato in grado di ucciderla con le sue mani. La parte che ancora l'amava, non gliel'avrebbe mai concesso. Preso da quel pensiero, mandò un messaggero alla Sacerdotessa dell'Antica Religione, chiedendole un ultimo incontro quella notte, aperto esclusivamente a loro due, senza nessun'altro. Non era una trappola, e sperò non lo diventasse per lui. Voleva semplicemente chiedere di risparmiare che altro sangue innocente sporcasse le mani di entrambi, sebbene Morgana non si curasse più molto di ciò, ed era certo che ci avrebbe annegato dentro, pur di avere quella maledetta corona.

Le tenebre calorono, e la strega, seppur inizialmente riluttante, si recò al luogo indicato dal fratello. L'idea di ucciderlo lì la colse più volte, ma poi pensò che per quanto desiderasse la sua morte, ella lo voleva veder soffrire, dinnanzi a tutti, e non dargli il beneficio di una morte rapida ed invisibile. Già, peccato la corvina non sapesse che in seguito, Emrys non le avrebbe riservato lo stesso lusso, lasciandola morire da sola, come se fosse un animale. Così, avvolta nei suoi abiti scuri, si mise a guardare il cielo privo di stelle, ma con una luna piena incantevole, ingannando così l'attesa. << È bellissima stanotte, non trovi? >> Le chiese una voce alle sue spalle, la quale ella riconobbe immediatamente. << Già, lo è. Ma non credo che tu mi abbia condotta qui per decantare la luna, fratello. >> Esclamó secca la strega, voltandosi lentamente verso Artù. L'uomo la stava guardando così come lei ammirava poco prima quella sfera pallida e lontana, con malinconia, tristezza, ed una punta di devozione.

<< Hai ragione, sono ben altre le motivazioni di questo nostro incontro, sorella. >> Disse lui, annuendo. La corvina assottigliò lo sguardo già abbastanza glaciale, compiendo svariati passi verso di lui. << Ebbene, ti ascolto. >> Sibilò lei, avvicinandosi come un serpente pronto all'attacco. << Ti chiedo, un unica ed ultima volta, di pensare alle conseguenze di questa guerra, Morgana. Non è per codardia che te lo sto domandando, ma perché io, a differenza tua, tengo alle vite di chi in me ha riposto fiducia, e vorrei evitare altri morti che non c'entrano con la nostra discordia. Sappiamo entrambi che tutto questo non riguarda loro, ma bensì solo me... e te. >> La donna aveva preso a girargli intorno, lentamente, ascoltandolo in silenzio. Si fermò dinnanzi a lui, ad un passo di distanza, ed indossando la sua espressione più sarcastica, iniziò ad applaudirgli lentamente. << Complimenti, Artù, davvero. Te l'ha scritto Gwen questo discorso? >> Commentò lei, derisoria come pochi, come a voler insinuare che lui non fosse in grado di mettere insieme neanche due parole. Ciò alterò parecchio il Pendragon, il quale indurí i lineamenti del proprio volto, ma cercò di trattenersi. << Morgana, sono serio. >> Rimarcò il biondo, con forza. << Sono qui per giungere ad un accordo. >> Aggiunse, ma lei alzò la mano guantata di nero, per ammutolirlo.

<< Ora basta. >> Esclamó lei, serrando poi quella mano in un pugno. << L'unica cosa che mi ha trattenuta dall'ucciderti stanotte, è che voglio che tu soffra quanto ho sofferto io, e che tutti vedano. >> Sibilò lei, incatenando lo sguardo a quello del Re. << Non accetterò nessun accordo, non mi piegherò al volere di nessuno, né tanto meno al tuo! >> A quel punto, Morgana iniziò ad alzare il tono della sua voce, izzandolo contro il fratello. << La guerra si terrà, i soldati moriranno, il sangue bagnerà la terra e le lacrime delle vedove cadranno dal cielo! Non m'importa di loro, né di te, né di chiunque altro mi ostacoli dal diventare Regina di Camelot! >> Strillò istericamente la donna, dinnanzi ad un Artù impassibile, ma non dalla debolezza, bensì dalla rabbia.

<< Morgana.... >> La richiamò fra i denti il biondo, prima di afferrarla per i capelli e farla sbattere con la schiena contro la fredda e dura roccia. << Io mi chiedo perché!? Perché gli dei mi hanno fatto innamorare di te!? Una donna così odiosa, infida e caina quanto il peggiore dei veleni! >> Urlò a quel punto lui, schiacciandola con il proprio corpo, mentre stringeva con più forza la chioma corvina fino a farle reclinare il collo. << È una condanna, una maledizione! E prego gli Dei ogni giorno per farmi smettere di amarti. Perché non sei altro che il male in terra! >> Avanzò lui, prima di afferrare con forza il viso della sorella, e sfociare quella rabbia in un bacio violento, quasi animalesco. Morgana aveva cercato di divincolarsi, come un animale in gabbia, ma quando sentì le labbra del fratello scontrarsi con le proprie, qualcosa in lei si bloccò. Rimase immobile, mentre quel bacio era mosso da una malata passione che pareva divorare entrambi. Affondò le unghie sull'armarura del regnante, e la graffiò come in passato usava fare sulla pelle della sua schiena. Era come se avessero innestato un fuoco che pareva impossibile da spegnere. Il loro amore consumato dall'odio generato dalle bugie li stava conducendo alla morte, e quello pareva essere un ultimo disperato addio a ciò che ancora rimaneva di quei due giovani a corte che amavano battibeccarsi, per poi amarsi. La Lady, ed il suo Campione, non eran diventati null'altro che l'alta Sacerdotessa dell'Antica Religione, ed il Re di Camelot, nemici giurati di una guerra inevitabile.

Morgana morse con forza il labbro inferiore del fratello, sentendone poco dopo il sapore metallico sulla lingua, e con un solo gesto lo scaraventò a terra con l'uso della magia. Un modo come un altro per fargli capire che era stata al suo volere fino a quando aveva voluto lei, e che grazie al suo dono, non era succube di nessuno. Lo guardò, sdraiato ai suoi piedi. La strega si leccò le labbra con un gesto lascivo e provocatorio, prima di passargli accanto. << Sai, penso che gli Dei abbiano scelto me perché anch'io mi sono sempre fatta la stessa domanda. >> Esclamó lei, volengendosi alla luna. << Perché mi abbiano fatta innamorare di te, dell'unico uomo al mondo che non posso avere. >> Sentenziò lei, prima di avanzare verso il proprio accampamento. << Ci vedremo in battaglia, fratello. E lì, ti chiederai ancor di più perché gli Dei ti abbiano fatto amare una donna violenta come me. >> Concluse così la Sacerdotessa, volgendo le spalle all'unico uomo che nonostante il suo odio, l'aveva amata, con tutto sé stesso.
   
 
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