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-Regina’s side-
Non facevo altro che tormentarmi, la Regina Cattiva era chiaro che si
fosse alleata nuovamente con Tremotino. C’era da aspettarselo e dovevo essere
chiara con la mia famiglia, e con Emma.
“Beh, l’alleanza tra me, la Regina Cattiva e Gold” – sospirai ed Emma
corrugò la fronte e lo feci a mia volta, come di riflesso- “Potrebbe essere
qualcosa di più. Tra Tremotino e me c’è sempre stata una cera attrazione
fisica” – le espressioni dei presenti furono del tutto sconcertate. Killian ne
era disgustato, Henry deglutì a fatica, e i Charming se la ridevano.
“O mio dio Regina, non credo di volerti baciare ancora” – disse.
“Lo so” – sollevai la mano guardandola – “Ma è un punto a nostro
favore dato la circuizione che la vipera sta facendo a mia sorella”
Bisognava che la smettessi di ripensare al passato, dovevamo trovare
una dannata soluzione alla Regina Cattiva, e a fermare chi diamine minasse la
nostra serenità famigliare.
Quella stronza della mia controparte era sempre un passo davanti a
noi, io ed Emma avevamo pensato di intrappolarla nello specchio? Lo fece lei a
noi.
“Che strana luna di miele farete” – disse e fummo risucchiate nel
regno oltre lo specchio.
“Non ho intenzione di restare qui” – disse Emma agitandosi – “E poi
cosa voleva dire? Luna di miele?” – mi voltai verso di lei, con le mani sui
fianchi del corsetto rosso che indossavo e sospirai – “Questa doveva essere la
prigione adatta a lei e quindi adesso a noi” – mi infuriai agitando le braccia.
“Cosa voleva dire?” – chiese.
“Non mi aspettavo prima di fare questa cosa, e poi di farla in questo
momento, insomma con te che rischi di morire, io che rischio lo stesso e adesso
siamo qui e nostro figlio pensa che la Regina Cattiva sia me” – mi strattonai
la giacca.
“Regina”
“Ho l’emicrania, non possiamo comunicare con casa” -continuai.
“Non deviare il discorso, cosa stai tentando di dirmi?” – disse
avvicinandosi cauta come se potessi saltarle addosso come una tigre.
“Avevo intenzione di chiederti di sposarmi, ma evidentemente non è
destino” – dissi guardandola e lei aveva quel sorriso dannatamente ingenuo –
“Perché sorridi?” -le chiesi.
“Perché mai mi sarei aspettata che io la figlia di Biancaneve e del Principe
Azzurro, potessi essere chiesta in sposa da niente poco di meno che dalla
Regina Cattiva, cioè hai capito” – disse e mandai gli occhi al cielo – “E
comunque il mio sarebbe un sì” – disse e mi voltai per la sorpresa – “Immagino
che tu non abbia l’anello, ma un bacio potresti darmelo no?” – disse e mi
avvicinai abbracciandola.
“Dio Emma, è così assurdo” – sorrisi tra le sue braccia.
“Henry” – disse.
“Cosa c’entra Henry?” – chiesi staccandomi.
“Lui andrà da Granny prima del ballo, dobbiamo agire al momento giusto,
lui capirà”.
L’attacco del Dragone, controllato attraverso il suo cuore dalla
Regina Cattiva, ci stava per far lasciare le penne. Ma Henry distrusse lo
specchio liberandoci.
Un evento dopo l’altro si successero a Storybrooke, la Regina Cattiva
tentò il tutto e per tutto per contrastarci, mandando Emma nel Regno del
Desiderio, dove ovviamente, essendo io stessa come la mia controparte, padrona
di Aladdin, il nuovo genio, mi feci spedire da lei. Trovarla e scoprire che
primo di tutto lei è solo una semplice principessa, e che la me di quella
realtà è bandita dal regno, non mi diede vita facile. Costretta ad uccidere i
Charming, fui pronta a subire la punizione inflitta da Henry, cavaliere di quel
reame, ma Emma lo fermò giusto in tempo.
“Non dirlo” – disse Emma mandando gli occhi al cielo.
“Emma principessa canterina non è la mia versione preferita” –
ridacchiai prendendola in giro. E subito dopo tornammo con un fagiolo magico a
casa.
Era chiaro che chi volesse uccidere Emma, era appena arrivato in
città.
-Emma’s side-
Regno del Desiderio, posto dove la Regina Cattiva mi aveva spedito,
facendomi quasi dimenticare che fossi la Salvatrice. Le insistenti visioni di
chi dovessi affrontare, quella ragazzina che continuava in lontananza a tenere
un occhio vigile su di me. Il desiderio di avere un lieto fine con Regina, il
chiaro intento di lasciarle qualcosa di me, rimuginavo continuamente sulla mia
visione e la sua assenza.
Era Gideon che dovevo affrontare, il figlio adulto di Tremotino, la
cosa si faceva sempre più complicata. Ma un barlume di speranza iniziava a
vedersi all’orizzonte: la Regina Cattiva con l’aiuto di Regina che finalmente
aveva accettato, come quella parte di sé, e la penna di Henry, fu
condotta nel Regno del Desiderio, dove Regina era certa avrebbe trovato
l’amore. Il cuore della sua contro parte era equilibrato al suo.
Era chiaro che stare con Regina, in quei momenti, era quello che mi
rendeva più viva. Ma, Archie aveva ragione dovevo prendere coscienza che dovevo
affrontare Gideon per soccombere al mio destino. Cosa avrei lasciato a Regina? Sennò Henry e
la mia famiglia. Ripensavo a quei discorsi che aveva fatto sul desiderio di
diventare madre davvero, potevo darle quello, era l’ultimo atto che potevo fare
per lei. Ricordavo che avesse assunto quella pozione, dovevo chiedere aiuto a
Tremotino, se davvero lui voleva il mio con Gideon. La soluzione era un tuffo
nel passato come era stato tempo fa. Avrei impedito se non direttamente, per
non alterare gli avvenimenti, a Regina di bere quella dannata pozione, lei non
se ne sarebbe neanche accorta. Nel tornare al presente, mi imbattei in quella
ragazzina che continuamente era nelle mie visioni.
“Tu chi sei?” – chiesi guardandola.
“Hai fatto il primo passo, si” – disse – “Adesso devi farne altri” –
disse mostrandomi in lontananza un uomo e una piccola creatura tra le sue
braccia.
“Chi è?” – chiesi guardandoli ma non vedendoli veramente.
“Qualcuno che se tu non assumerai la piena consapevolezza, non potrà
mai tenere quella piccola tra le braccia” – disse.
“Siamo nel futuro” – affermai.
“Un futuro che sarà tale solo se avrei speranza che nulla avviene per
caso” – disse e mi risvegliai tra le lenzuola di casa.
“Ehi” – sentì il tocco dolce di Regina sulla mia spalla- “Amore, ti
sei agitata tutta la notte” -mi disse guardandomi.
“Scusami non volevo svegliarti” – dissi chissà se avessi solo
sognato.
“Posso fare qualcosa per farti rilassare?” – sorrise baciandomi sulle
labbra.
“Fai l’amore con me” – sorrisi guardandola, dovevo avere speranza che
tutto avvenisse come doveva.
“Em-ma” – ansimava sotto il tocco delle mie dita, ero completamente
persa ad ascoltare quei suoi gemiti e sussulti. Il modo in cui mi stringeva a
sé, il modo in cui chiamava il mio nome, il nostro amore era stato forte in
tante occasioni, ma quello era il momento perfetto. Sentì qualcosa invaderci
entrambe e l’accompagnai all’apice del piacere, non perdendomi neanche una
delle sue richieste. La sua voce tremò pronunciando il mio nome, poco prima di lasciarsi andare, ci scambiammo
uno sguardo complice, innamorato; poggiai la fronte alla sua e la lasciai
venire.
-Regina’s side-
Io ed Emma non eravamo riuscite a coronare il nostro lieto fine,
perché un nuovo sortilegio si era scagliato su di noi. A lanciarlo? La Fata
Nera! A chi poteva essere parente? A Tremotino! Al ricordo di cosa era stato
capace di fare Peter Pan, mi vennero i brividi. Era chiaro che aveva studiato
per bene le sue carte quella maledetta fata. Emma era in un centro
psichiatrico, l’unico a ricordare: Henry e lei la vipera, era niente di meno
che la mia parte, all’inizio di tutta la storia.
“Aww, sta lontana dalla mia futura moglie” – dissi picchiando lo
specchio.
“Da quanto siamo qui?” – disse Hook – “Ti vedo diversa”
“Non provare ad insinuare che sia tornata la Regina Cattiva” – dissi
minacciosa.
“Penso di capire a cosa si riferisca Capitan Mascara” – gli fece eco
Zelena. Ebbi un senso di nausea che non avevo mai provato.
“Scusatemi” – dissi allontanandomi e cercando di respirare a pieni
polmoni.
“La Salvatrice ha fatto un bel lavoro” – sentì quella mia stessa
voce.
“Cosa stai insinuando?” – dissi voltandomi verso la mia controparte.
“Se non l’avessi capito, sei incinta Regina” – fece la sua comparsa
Zelena.
Scoppiai in una risata.
“Cosa diamine blaterate voi due” – dissi guardandole ed ebbi di nuovo
una fitta.
“Chissà come ha fatto” – disse la Regina.
“Qualsiasi cosa abbia fatto, adesso potrà essere stato vano” – disse
Zelena mostrandoci la nuvola del sortilegio.
“Quella è tutta l’oscurità che ci annienterà” – dissi, l’Oscurità che
Emma avrebbe sconfitto se fosse stata ancora la Salvatrice – “Quella pazza,
l’ha fatta davvero grossa”
“Siamo nelle mani di Henry” -disse la Regina.
-General side-
“Mamma, tu sei la Salvatrice! Fiona non è la mia mamma adottiva, lo è
Regina” – disse Henry.
“Regina?” – chiese guardandolo.
“Si la Regina di Biancaneve, tua madre” – incalzò.
“Ragazzino, io sto tentando di restare fuori da quel centro
psichiatrico, per favore” – disse sospirando.
“Tu e Regina dovevate sposarvi, proprio qui” – disse mostrandole lo
spiazzo sopra quel terrazzo immenso.
“Certo io la figlia del Principe Azzurro e” -Henry la interruppe.
“Voi vi amate, devi solo avere la consapevolezza che sia vero”.
In quel momento, proprio nel
mentre, nella realtà unica di tutti i mondi magici, mentre Regina con Zelena e
la piccola Robin, David e Neal assieme a Snow, vedevano intorno a loro svanire
tutto; Snow guardò Regina posandole una mano sul ventre e poi le strinse la mano,
Emma ebbe uno scossone e le fu tutto chiaro. La Salvatrice era tornata, e
doveva affrontare la sua battaglia finale. Henry era l’unico ad essere con lei
nel momento in cui Gideon gli si parò davanti sulla strada principale di
Storybrooke.
“Giusto in tempo per la resa, Emma” – disse.
“Non mi arrenderò mai, e lo sappiamo entrambi” – disse brandendo la
spada.
“Fatti sotto Salvatrice” – disse raggiungendola.
“Ho salvato altri, salverò anche te Gideon” – disse poco prima di
abbandonare la spada, dopo una lotta non indifferente – “Fallo e sarai libero”
– Emma sapeva che per morire doveva essere consapevole che non aveva lasciato
le cose incompiute. Regina era incinta, l’aveva scoperto proprio quando i suoi
occhi si erano riaperti sulla vera realtà, sapeva di lasciarle la cosa più
bella: il loro amore!
Gideon, chiese comunque scusa prima di trapassarla.
“Em-ma no” – disse Regina scattando verso la sua fidanzata, senza che
Henry e Zelena la trattenessero. La Salvatrice si accasciò al suolo, dopo che
dal suo corpo si espanse una nube di luce.
“Mamma” – disse Henry chinandosi su di lei, ormai inerme.
“Emma” – Regina pronunciò il suo nome tre le lacrime, accarezzandole
il viso e prendendo la sua mano la portò sul suo ventre nel momento in cui,
Henry baciò Emma sulla fronte.
“Ti voglio bene mamma” – disse staccandosi ed in quel momento Emma
riaprì gli occhi, e strinse tra le sue braccia Henry e Regina.
“Sei viva” – disse con la fronte appoggiata alla sua, le lacrime che
scorrevano incontrollate.
“Non avrei mai creduto di poter vederti piangere così” – disse Emma.
“E’ solo a causa della gravidanza” – disse ridacchiando Zelena.
“Mi spieghi come hai fatto?” – chiese Regina rimettendosi su ed Emma
le disse che glielo avrebbe spiegato.
“È tutto finito?” – chiese Henry.
“Hai sconfitto l’Oscurità Emma” – disse Snow- “Adesso dobbiamo preparare un matrimonio” – era entusiasta.
Siamo
in dirittura di arrivo, quanto tempo è passato dalla prima volta
che ho pensato a come rivisitare la trama di Once in chiave SwanQueen.
Sono felicissima di essere riuscita ad arrivare al lieto fine di questa
Fan Fiction. Ringrazio sempre e comunque la mia Alfina Nahil Cassidy,
per l'eutusiasmo verso questa storia, a tutti quelli che hanno
recensito. Alla prossima xoxo