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Autore: _diana87    23/05/2020    1 recensioni
"Ricordo con esattezza il momento in cui sono morta.
Come mi sono lanciata nel vuoto, libera da ogni pensiero.
Come un uccello mi sono librata in aria, ho spiegato le ali, sempre più in alto."
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Clint Barton/Occhio di Falco, Natasha Romanoff/Vedova Nera
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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Broken Wings.



Ricordo con esattezza il momento in cui sono morta.
Come mi sono lanciata nel vuoto, libera da ogni pensiero.
Come un uccello mi sono librata in aria, ho spiegato le ali, sempre più in alto.
Gli occhi brillavano, alcune chiocche di capelli, legati accuratamente da una lunga treccia, accarezzavano il vento, solleticando il mio viso. Ho provato una sensazione nuova, mi sono sentita di nuovo bambina, e improvvisamente ogni emozione negativa è svanita nell’oblio.
Stavolta, non c’erano pallottole da sfiorare, né affilati coltelli da schivare.
L’unico scontro corpo a corpo era stato eseguito con il mio compagno di mille avventure, che mi aveva vista gettarsi da quell’altura remota. Era stata una bella battaglia.
Entrambi ci eravamo guardati. Ormai ci conoscevamo molto bene, perciò non era servito studiarci a lungo prima di sferrare una mossa. Qualche gancio destro sarebbe bastato, pensavo, ma il mio amico si dimostrò più abile.
Non mi avrebbe permesso di vincere. Mi assestò con un colpo esplosivo. Rotolai su un fianco mentre lo guardavo correre davanti a me. I suoi occhi mi guardavano per darmi un solenne addio, dicendomi che era la cosa giusta da fare. Non potevo permetterglielo. Lo afferrai, prima ancora di potersi gettare nel vuoto.
Eravamo uniti in un abbraccio, ma le forze iniziavano ad abbandonarmi.
Con lo sguardo tremante e l’espressione disperata, mi ha implorata di tenere duro e non lasciare la sua mano.
“Va tutto bene.” Gli avevo sussurrato. Un lieve sorriso era apparso sul volto.
Poi, d’un tratto, le ali si sono spezzate.
Avrei voluto dire e fare tante cose, ma... sono scomparsa.
 
Se qualcuno, anni fa, mi avesse chiesto come mi sarebbe piaciuto morire, probabilmente non avrei saputo rispondere. La vita da spia non mi ha mai concesso il lusso di provare sentimenti, né di essere compassionevole.
Ero una macchina nata per manipolare, torturare e uccidere a comando.
All’epoca, non avevo nessuno. Ora, ho una famiglia che crede e lotta insieme.
Credo che morire per le persone che amo sia un bel modo per andarsene da questo mondo.
Non mi sono mai pentita della mia scelta.
Non avrei mai permesso a uno solo dei miei amici di sacrificarsi per ottenere la Gemma.
La morte è indolore, è la vita a fare schifo.
Così, mentre il corpo mi abbandonava nella lunga discesa, la mente giocava brutti scherzi.
Le immagini apparivano dapprima offuscate, poi sempre più nitide, fino a formare volti di persone che conoscevo. Dalla mia famiglia a una me ragazzina nella Red Room, quando mi avevano prima privato dell’infanzia, poi dell’adolescenza.
Ad alternanza, c’erano anche gli altri, quel gruppo di Vendicatori a cui ero stata obbligata a legarmi per sconfiggere Loki. Le nostre battaglie, le nostre vittorie, e anche le nostre sconfitte.
Stavolta, però, non potevamo permetterci di fallire.
Morire per qualcuno che amo aveva reso la mia caduta indolore.
Mentre un lieve sorriso di consapevolezza si dipinge sul mio viso, posso chiudere gli occhi ed esalare l’ultimo respiro.
 
Le ali spezzate tornano a ricomporsi, assumendo una forma del tutto nuova e battono al ritorno del mio cuore. Una luce m’invade, quasi accecandomi.
Non sono sicura del posto in cui mi trovi adesso, però mi sento felice.
Ed è un buon inizio.

Angoletto dell'autrice:
Wow. Torno a pubblicare qualcosa dopo tutto questo tempo e lo faccio con qualcosa di veramente triste?
Pessimo tempismo. Il periodo in cui stiamo vivendo, purtroppo, non mi ispira la voglia di scrivere qualcosa di demenziale. Magari, tornerò in tempi migliori.
Tornando alla one shot, Natasha non viene mai nominata essendo un racconto in prima persona. Ho sempre voluto sapere i suoi pensieri in quel determinato momento, ed ecco l'origine di questa storia. Sul dove si trovi adesso, ovviamente è lasciato alla libera interpretazione di chi legge ;)

ps: potrebbero esserci errori nell'editor, chiedo venia ma non ho il correttore su Word e qualcosa mi sfugge!

A presto!
D.
   
 
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