Prendere gli autobus non gli piaceva. Avevano quasi sempre un odore acre, e, almeno quello che prendeva lui ogni giorno, aveva un conducente piuttosto fuori dalla norma. Quella classica persona che al solo vederla ti fa accapponare la pelle. Ma ehi- siamo su un fottuto pullman non può succedere nulla di male.

Qualcosa di ben peggiore di prendere un pullman era prenderlo di notte.

Prendere un fottuto pullman di notte era la cosa più disgustosa, malsana e paurosa azione che abbia mai compiuto in tutta la sua vita.

Che geniale idea.

Tobio quella sera non aveva intenzione di salire su quel veicolo, anzi si era messo sul suo letto pronto a farsi una maratona di anime fino a tarda notte. Ma quando a mezzanotte passata il suo telefono aveva cominciato a suonare, il suo bel programma, beh, era andato a farsi benedire.

Sul pullman, alle 4, oltre a lui, erano presenti un paio di ragazzini, un signore di mezza età e una massa informe di capelli arancioni spalmati sulla sua spalla.

Shoyo quella sera aveva avuto una colite e piuttosto di chiamare una fottutissima ambulanza o di recarsi in pronto soccorso, aveva preferito chiamare lui. Come se potesse fare granché, vabbè.

Fatto sta che aveva fatto più di un’ora a piangere, stupida fobia per gli aghi, e soltanto alla bellezza delle 3:45 del mattino si era fatto portare al pronto soccorso.

Probabilmente un giorno di questi Tobio lo ucciderà. Sta già progettando come.

Tobio classificava quella serata come una delle peggiori della sua vita e non perché il suo programma notturno fosse saltato, per recuperare l’anime in sospeso avrebbe avuto altri momenti, e non perché era dovuto scappare dalla finestra – se solo l’avesse scoperto sua madre, sarebbe condannato- ma per il semplice fatto che vedere gli occhioni di Shoyo velati di lacrime lo aveva ucciso. Hinata non piange mai, certo frigna sempre, ma mai seriamente, e vederlo in quello stato pietoso, tra l’altro definendo Tobio come l’unica persona di cui si fidasse, lo aveva ucciso a tal punto che era rimasto in ospedale con lui.

Certo, non ci stette tanto, ma almeno aveva fatto addormentare Shoto.

Ecco perche si trovava alle 5 del mattino a viaggiare, nuovamente, su quel pullman. Nel giro di 5 ore ben tre volte.

Ma ne valeva la pena.

“Quindi tu e Chibi-chan state assieme? Povero lui”