AgentCorp/SuperOlsen
Lena’s side
Perché
anche questa volta che mi sono buttata anima e corpo nell’amicizia mi hanno
tradito? Perché, cosa ho fatto di male?
Vederli
poi tutti riuniti, alla cerimonia per il premio a Kara, dopo che lei me l’ha rivelato
di essere Supergirl, mi fece talmente male che avrei voluto mollare tutto e andarmene.
Credevo che tutti ormai si fidassero di me, invece mi sbagliavo di grosso, oh
si che mi sbagliavo. Ma mi sarei vendicata, soprattutto con Kara, lei diceva di
essere la mia migliora amica, l’avevo creduto da subito e poi? Non mi dice, la
cosa più importante, perché?
Ero
furiosa anche con Alex, tutti lo sapevano, sono certa che lo sapesse anche
Kelly. No che fossi gelosa della sorella del mio ex, e attuale ragazza di Kara,
no assolutamente, mi sentivo solo delusa e tradita, sul fatto di non essere stata
messa al corrente. Tutto questo odio mi ha portato, nuovamente, dopo il suo
ritorno dal regno dei morti, ad allearmi con Lex, credendo davvero che fosse
cambiato, ma anche questa volta. Voleva solamente eliminare i Super e il suo
team. Nonostante tutto quello che avevo dovuto sopportare, da parte di Lex, da
parte loro per la mancanza di fiducia, avevo deciso che mi sarei fatta
perdonare, da Kara almeno per averla trattata con cattiveria, con Alex, boh perché
era sua sorella. Non avrei permesso al Leviatano di far del male ai miei amici.
“Aww”
– fu lo schiamazzo che sentimmo provenire da camera di Kara. Ci fiondammo nell’immediato,
pensando chissà cosa. Era solo Alex che mostrava il suo costume da Vigilante a sua
sorella. Non so cosa fosse ma da quando, Alex entrando in casa di Kara, mi
aveva puntato la pistola, sentivo una sensazione fastidiosa.
“Cosa
guardi Luthor?” – saccente Alex si voltò verso me e M'gann.
“Nulla,
hai” -che diavolo mi stava succedendo? – “Hai scelto bene” – dissi impacciata,
potevo sentire le orecchie andare a fuoco, per fortuna avevo i capelli sciolti,
nessuno lo avrebbe notato.
“Io
l’ho fatto solo per proteggerti” – mi disse Kara gesticolando – “Mi è...” –
“Ti
è…?” – chiesi guardandola capivo che l’avesse fatto per proteggermi – “Non avevo
bisogno di questo, ma della vostra sincerità”
“Lena,
mi dispiace, avevi ragione ad essere arrabbiata, ma non giustifica che tu abbia
usato la kryptonite su di me” – disse.
“Mi
dispiace davvero Kara” – poi un bip ci avvisò che avevano trovato Eve, così
accompagnai Supergirl.
Ero
lì quando il Leviatano stava per scagliare qualcosa contro Kara, la spinsi via
scansandomi appena dal raggio. Poi mi sentì atterrare al suolo, e quando riaprì
gli occhi avevo Alex su di me che mi guardava, come non so come.
“Ti
vuoi fare ammazzare?” – disse mentre mi tirava su e mi spingeva verso un muro,
finendomi di nuovo addosso.
La
guardai spaesata e arrossendo, e se ne sarebbe accorta, eravamo vicinissime,
potevo sentire il gusto della sua gomma da masticare.
Ma davvero Lena, cosa diamine stai pensando? È la sorella di Kara, l’amica che ti ha mentito. Beh, no, mi ha anche messo in guardia su Lex però. Non cambia che tu ti siamo mordendo il labbro guardando la donna davanti a te, e che le abbia ammirato il culo questa mattina. Che ti prende?
“Che
ti prende? Stai bene? Hai urtato la testa?” – mi chiese guardandomi negli occhi
e appurando che non avessi nulla di rotto.
“Sto
bene, Danvers” – dissi allontanandomi appena.
“Non
di là” – disse tenendomi per una spalla.
“Dovrò
fare un discorso, ma non l’ho mai fatto davanti a così tante persone” - disse Kara.
“Oh
andiamo sei tu” – sentì le mie stesse parole uscire dalla bocca di Alex, mi
voltai con un mezzo sorriso verso di lei, sicuramente stavo arrossendo.
“Toccati
il naso” – disse imbronciando un po’ le labbra guardandomi appena.
General
side
“Ehi”
– disse Kelly prima di raggiungere Kara alle spalle.
“Ehi”
– disse prendendole la mano.
“Sta
attenta okay?” – disse porgendosi a darle un bacio – “Tua sorella…”
“E
Lena, si l’ho notato, è da stamattina che si fanno gli occhi dolci” – Kara accarezzò
il viso della fidanzata.
“Da
quanto?” – chiese
“Credo
da quando mi ha costretto a non dirle chi fossi” – spiegò la bionda.
“Cosa?”
– la guardò.
“E
si la sorellona mi ha fatto odiare da Lena” – sospirò.
“Non
me lo avevi detto” – la guardò comprensiva.
“Se
era per tener tranquilla Alex e al sicuro Lena, non mi importa cosa è successo
nel mentre” – ammise.
“E
così hai protetto la mia sorellina” – disse Alex quando finimmo con la storia
del Leviatano e eravamo nel locale degli alieni. Non ci ero mai stata, e mi faceva
piacere del resto, far parte ancora della loro cerchia, mancava Brainy, ma lo
avremmo trovato, e avremmo fermato Lex.
“Come
lei ha protetto me un sacco di volte” – ammisi facendo roteare il polpastrello
sul bordo del bicchiere – “Non potrò mai perdonarmi di quello che le ho fatto
però” -abbassai lo sguardo e poi sentì distintamente il calore della sua mano
sulla mia.
“Lei
ti ha perdonato o no?” – e io mi ritrovai ad annuire.
“Ero
così arrabbiata con lei” -dissi.
“Non avresti dovuto” – disse alzando lo sguardo verso il mio – “La colpa è mia” – arricciò appena le labbra.
“Cosa
significa?” – dissi guardandola non capendo.
“Le
ho chiesto io di non dirti che fosse Supergirl” – spostai la mano, continuando a
non capire.
“Perché?
Per proteggermi?” – chiesi.
“Kara
l’ha fatto per tanti anni per quel motivo, per paura di Lex o di tua madre”
“E
tu perché le hai chiesto?” – non capivo.
“Perché
non volevo perdere anche te” – disse
“Alex”
– non potevo crederci, quella donna lì davanti aveva un debole per me, e io lo
apprendevo solo adesso.
“E’
una sciocchezza” – si alzò e la vidi andare verso la porta del locale uscendo.
Aspettai solo il tempo di una folata, e corsi fuori da lei.
“Alex”
– la guardai di spalle – “Voltati” -non sapevo cosa stessi facendo, non
conoscevo tutta quella intraprendenza, ma avere una persona come lei che aveva
chiesto di proteggermi, mi fece avvicinare a lei.
“Lena”
– la vidi abbassare e alzare le spalle.
“Da
quanto? Perché?” – chiesi facendomi più vicina.
“Da
quando quel verme ti ha avvelenata” – trattenne il respiro – “Perché non lo so”
“Perché
non mi hai detto nulla?” – chiesi ormai le ero dietro.
“Perché
ero rimasta scottata e non volevo ricascarci” – singhiozzò.
“Potevi”
– la voltai verso di me – “dirmelo”
“E
a cosa sarebbe valso?” – chiese.
“Questo dovevi lasciarlo decidere a me” – le accarezzai dolcemente il viso, allontanando da lei quelle lacrime.
“Ho
sofferto in passato” – Alex tirò su con il naso.
“E
adesso non stavi soffrendo?” – chiesi.
“Almeno
eri al sicuro, lontana da me ma al sicuro” – mi guardò e io premetti solo le
labbra sulle sue. Come liberata da un peso sentì le sue braccia allenate
avvolgermi la vita e sussultai nel bacio quando, mi appiattì al muro.
“Questa
storia deve finire” – ridacchiai aprendo gli occhi e perdendomi nei suoi – “Non
piangere” – le accarezzai il viso dolcemente.
“Vieni
in moto con me?” – chiese – “Per la prima volta hai un jeans, è comodo”
“Uhm
perché no, ma vieni a casa da me” – dissi catturando il suo labbro con i denti.
“Devo
ammettere che ti stanno da dio questi jeans” – disse mentre me li sfilava dalle
caviglie e io ero stesa sul letto ormai con solo le mutandine.
“Non
parliamo di cosa stava bene a te” – dissi attirandola a me.
“Cosa
guardi Luthor?” – disse ancora sulle sue labbra.
“Un
Vigilante molto sexy” – la costrinsi tra le mie cosce e sentì il suo sussulto
di piacere – “Credi che potremmo” – allusi all’ultimo indumento indossato da
entrambe.
“Pensavo
che ti prendessi tutto senza chiedere” – sorrise baciandomi il collo e sentì le
sue dita sfilarmi gli slip e poi si fece guardare mentre toglieva le sue, e mi
umidì vedendola nuda davanti ai miei occhi.
“Dio
Alex, sei” – balbettai e poi venne di nuovo tra le mie cosce e sentì il suo
centro caldo premuto sul mio.
“Sono?”
– disse spingendosi verso il mio bacino e io sgroppai i fianchi verso di lei.
“Sexy da togliere il fiato” – gemetti quando sentì le sue dita sfiorarmi, o cazzo, mi ero umidita di nuovo.
“E
tu sei così bagnata” – me lo sussurrò all’orecchio.
“Oh
Al-ex” – sibilai –“Fallo”
“Cosa?”
– lei mi guardò con quegli occhi pieni di passione.
“Prenditi
quello che è tuo, senza chiedere” – non finì neanche di pronunciare quelle
parole, che Alex era scivolata tra le mie pieghe e iniziava a muovere velocemente
quelle benedette dita. Non ero ancora pronta quando, allontanò le dita e le rimpiazzò
con la lingua agile e svelta. Venni urlando il suo nome.
Si
stese al mio fianco, e la fermai più volte quando mi sfiorò, l’orgasmo mi
rendeva sensibile. Ripresami, l’atterrai al materasso con un colpo di reni.
“Non
avevi detto che questa storia doveva finire?” – chiese beffarda, stando sotto
di me.
“Finché
ci fossi stata io” – e senza darle il ben che minimo avvertimento, scesi
velocemente tra le sue cosce e la leccai tutta.
“Prendi
pure tutto anche senza chiedere” – vidi Alex chiudere gli occhi, sentì le sue
mani tra i miei capelli e iniziai a gustarmela per bene. Poi mi sollevai e vidi
il suo sguardo perso.
“Cosa
guardi Danvers?” – la guardai.
“Gli occhi verdi più belli del mondo” – socchiuse gli occhi e inarcò la schiena quando ripresi a darle piacere, molto attenta ad ogni suo desiderio.