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Autore: Hikari_1997    04/06/2020    0 recensioni
Nella valle protetta da generazioni dal clan Haruno, vi è un millenario albero di ciliegio, il rosa dei suoi petali riflesso ogni giorno nelle acque del lago che gli fornisce linfa vitale.
Ogni equinozio di primavera un piccolo e fragile bocciolo fiorisce a rimpiazzare quello sfiorito in autunno
Se il giorno 21 marzo la nuova vita nata sul ciliegio verrà distrutta, allora anche il mondo ne subirà le conseguenze.
Crossover tra Naruto, Inuyasha e Detective Conan
Genere: Avventura, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha | Coppie: Hinata/Naruto, Sai/Ino, Sasuke/Sakura, Shikamaru/Temari
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza | Contesto: Nessun contesto
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Kaguya seguitava a fissare inorridita la luce rosa che si espandeva dall’albero –Come può essere possibile? Non ci credo-

-Poter assistere a questo momento storio è un grande onore- disse Miroku congiungendo le mani in preghiera.

-Ma dove sono Sakura e Sasuke? E come hanno fatto a far rinascere il ciliegio? – domandò Ino.

A quel punto udirono un rumore, uno scricchiolio sommesso provenire dal lago e, di colpo, la lama di Chidori spuntò dal ghiaccio.

Roteò staccando le lastre, generando scariche a sufficienza per creare un’apertura dalla quale fuoriuscirono entrambi, fradici.

Sakura tossì cercando di regolarizzare il respiro, i capelli bagnati, si strinse al tessuto nero del kimono di Sasuke, completamente pregno d’acqua.

Il demone piantò la katana nel ghiaccio, fece leva sui muscoli delle braccia uscendo dalle acque con Sakura in braccio.

I respiri di entrambi erano irregolari, i petti si muovevano velocemente lasciando intravedere i pezzi di pelle; Sakura si strizzò i capelli per poi gattonare sul ghiaccio.

Aveva ancora le mani segnate dal sangue e la ferita ottenuta al vulcano si era riaperta.

Sasuke smosse i capelli rivelando la fronte, goccioline d’acqua seguivano il profilo del viso, la cute segnata dalla pelle d’oca.

Sputò dell’acqua per poi rivolgere le iridi color fuoco verso Kaguya, frastagliate dalle ciocche d’ebano zuppe d’acqua e pezzi di ghiaccio.

-Kaguya-

Lei tremò alla vista di quello sguardo.

-Beh, non so quale sia la tua definizione di “Deceduti” Kaguya, ma a me sembrano abbastanza vivi- la schernì Inuyasha.

I due si allontanarono dalla superficie ghiacciata, cadendo esausti sulla neve.

-SAKURA-CHAN, TEME! -

Naruto gli corse incontro abbracciandoli di slancio –Che fortuna che state bene! Non sono mai stato così felice di vedermi in vita mia!!-

-Testa quadra non sono annegato o morto di ipotermia, vedi di non uccidermi per strangolamento- si lamentò il tengu.

Sakura, troppo sconvolta per reagire all’abbraccio di Naruto; sorrise contenta.

-Ferma-

Il gruppo si voltò notando Sesshomaru con la lama di Tenseiga sguainata verso Kaguya –Non muoverti-

-Cercare di svignarsela di nascosto, feccia fino alla fine- commentò Inuyasha.

Hinata si alzò –Sakura, so che ti sto chiedendo molto ma … devi aiutarmi a mettere fine a tutto ciò-

-Volete ucciderla? – chiese Sakura.

-Credimi non lo farei se non fosse strettamente necessario- rispose la miiko.

-Credete che mi sia arresa? - Chiese Kaguya –sono pur sempre la miiko più potente di Konoha-

Scagliò un attacco verso Sesshomaru che, però, lo bloccò con Tenseiga.

-Sesshomaru è l’unico che può ferirla di noi demoni- disse Inuyasha –Tenseiga è capace di ferire miiko o simili … ma per il Meido Zangetsuha-

-Meido Zangetsuha? – chiese Sakura.

-è un incantesimo estremo utilizzato da sacerdotesse e monaci che porta solo alla morte- spiegò Miroku –Tenseiga piò ferire ma non uccidere miiko maggiori come Kaguya … a meno che-

-A meno che? – chiese Ran.

-Non gli si aggiunga un’ingente energia spirituale- concluse Sai.

-Bel grattacapo- commentò Shiho –Noi demoni, samurai e umani siamo inutilizzabili-

-Il fuoco blu di Naruto la potrebbe indebolire però- ragionò Gaara.

-Non basta- disse Tooru osservando Hinata e Sesshomaru scagliare colpi alla miiko.

-Ascoltatemi tutti, Sai, Sakura, Miroku voi siete gli unici oltre ad Hinata a possedere energia spirituale, cercate di invocare incantesimi anche sfruttando la vicinanza al ciliegio; Naruto al mio segnale contorna la figura di Kaguya con le fiamme blu, in questo modo non potrà muoversi-

-Ricevuto Tooru- disse Naruto.

-Quando avete accumulato un’ingente energia, create un circolo sopra Hinata, così potrà aggiungervi la sua energia spirituale da infondere alla lama di Tenseiga, tutti gli altri … stiano da parte-

Sakura si avvicinò barcollante ai fratelli Haneda, prendendoli per mano –Non preoccuparti Sakura, se sei troppo debole puoi pure appoggiarti a noi- disse Sai.

Sakura annuì, avanzando lentamente verso di loro.

I due monaci iniziarono a recitare incantesimi mentre Sakura cercava un collegamento diretto col ciliegio; le loro figure si illuminarono di una luce verde, mossero le mani generando un circolo sopra la testa di Hinata.

Gli occhi di Hinata si illuminarono, unì le mani facendo apparire un futa bianco.

-Naruto, ora-

Seguendo le direttive di Tooru, il capo clan circondò Kaguya di fiamme blu

-Ah? Che sta succedendo? – chiese Kaguya presa dal panico.

Hinata avanzò –Anime dell’oltretomba vi invoco, marchiate di nero il vostro potere, purificate ciò che è corrotto e lasciategli trovare la pace.
Io vi chiamo Meido Zangetsuha-

Delle linee violacee simili a stelle apparvero sul futa, Hinata accartocciò il futa facendolo volare verso le fiamme –Sesshomaru ora-

Il demone lanciò Tenseiga che, colpito in pieno il globo generato da Hinata, trafisse in petto la figura di Kaguya.

Le urla che ne seguirono costrinsero Sakura a tapparsi le orecchie, finché il silenzio regnò.

Tutto quello che ne restava di Kaguya, era un cumulo di cenere con Tenseiga piantata in esso.

-è d’avvero finita? – chiese Sonoko.

-Sembra di sì- disse Akai tirando un sospiro di sollievo.

Itachi si avvicinò al fratello tendendogli una mano.

Sasuke lo guardò negli occhi –Bel lavoro fratellino-

Lui annuì accettando l’aiuto.

-Sakura-

Si voltarono sentendo Miroku pronunciare il nome della miiko, ora svenuta, esausta.

Inuyasha alzò lo sguardo verso il cielo –Venite, capto la presenza del palazzo di mio padre … ci conviene trasportarla al sicuro-

*******************

-Ran-

Kogoro varcò come un uragano la soglia delle sale adibite ad infermeria insieme a Shinichi.

-Oh Kogoro-san, non dovete preoccupavi- disse Inu –Vostra figlia gode di ottima salute-

Il padre sospirò, notando la ragazza con gli occhi sgranati, i capelli sciolti sopra il kimono sporco.

La vide singhiozzare e trattenere a stento le lacrime che riempivano gli occhioni viola.

Si alzò di colpo correndogli incontro, allargando le braccia e, con tutto il fiato che aveva in corpo urlare –SHINICHI-

Kogoro pietrificò, notando la ragazza sorpassarlo, per poi buttarsi addosso al fidanzato col risultato di farli finire entrambi a terra.

-Ran stai calma, sono qui-

-Stai bene vero? –

-Ehi, chi di noi due è andato in guerra? Non devi preoccuparti.
Tu piuttosto, non farmi preoccupare-

-Ma, sniff, ma-

Shinichi le slegò il nastro rosso –Tranquilla, ti ho detto che riusciremo sempre a ritrovarci vero? –

Lei annuì tornando ad abbracciarlo, non notando il padre, impegnato a piagnucolare sulla spalla di Inu.

-LA MIA BAMBINA-

-Suvvia, non fate così Mori-San … venite con me, abbiamo un cenone da organizzare-

Disse il capo clan dei demoni cane, uscendo dalla sala continuando a consolare Kogoro.

Poco distante Aoko era impegnata a purificare le ferite di Kaito.
-Hittai, fa piano Aoko-

-Sta fermo umano, e sii grato che mi sto prendendo cura di un deboluccio come te-

-Deboluccio? –

-Deboluccio e idiota- disse Aoko –Accidenti, sconvolgersi per un’ombra simile a me … che cretino-

Kaito gonfiò le guance –Beh scusa tanto se sei talmente importante per me che Kaguya ha deciso di usarti come esca eh? Scusa-

-Ma ti sembra una cosa da dire con questa leggerezza? – Sbraitò Aoko avvicinandosi.

-O perché? Volevi anche un bouquet di fiori? – incalzò lui.

-No, ma un bacio magari si-

Kaito non fece appena in tempo a chiedere cosa per ottenere ciò che Aoko richiedeva.

-E ora- disse Aoko rompendo il bacio –Vedi di non muoverti-

Hinata, poco distante, ridacchiò divertita … immaginando che presto avrebbe dovuto utilizzare il potere del Byakugan sulla ragazza.

Notò Naruto dormire esausto, intenerita da quella visione gli depositò un tenero bacio sulla guancia.

-Hinata-chan-

-Parla pure nel sonno mentre sbava ora- constatò Inuyasha schifato.

-INUYASHA-

Tremò sentendo quella voce famigliare, l'uscio si spalancò nuovamente rivelando la presenza di Kagome e Rin.

-Kagome vai piano, sarà stanco dalla battaglia-

-Lasciami Rin; INUYASHA STAI BENE?? –

Lui sospirò –Non urlare, noi demoni cane abbiamo un udito sensibile-

Rin sospirò vedendo il solito siparietto comico.

-Cosa ci fai qui? –

La ragazza si voltò di botto finendo per, come al solito, sbattere la testa sul petto di Sesshomaru.

-Ecco, io ero … venuta ad accompagnare Kagome e poi … ecco- alzò timidamente lo sguardo, cercando di non urlare perché il demone era a petto nudo –Stai bene? –

Sesshomaru sospirò abbassandosi quel giusto necessario per arrivare alla sua altezza –Hai ferite di qualsiasi genere sul corpo? –

-Eh? Perché me lo chiedi? –

-Rispondi, le hai? O vuoi che controlli io stesso? –

Rin avvampò all’istante –EH? Cosa? No … non ne ho-

Lui le appoggiò una mano sulla testa –E allora anche io sto bene-

-Ew, si sta rammollendo- constatò Shiho.

-Non essere acida- la rimproverò Akai –Come stanno le tue mani? Le hai bruciate? –

Shiho tornò a guardare i segni scarlatti sui palmi –Più o meno, devo ancora imparare come gestire il fuoco-

-Ce la farai sicuramente- la rincuorò il tengu.

-Sakura-

Tutti si voltarono notando Tsunade –Sapete dov’è? –

*******************

Si sentiva ancora infreddolita, nonostante le temperature estive avevano ricominciato a comparire.

Era dunque stretta nel kimono più pesante a disposizione di Rumiko aspettando l’ora del cenone.

Sentì bussare lentamente allo shoji –Avanti-

Fu Tsunade ad aprire –Posso? –

Sakura annuì.

La miiko si sedette sul letto accanto a lei –Sono orgogliosa di quello che hai fatto Sakura, grazie a te Konoha è nuovamente in pace-

-Non ce l’avrei mai fatta da sola, devo tutto ai miei amici-

Tsunade annuì –senti, sebbene questa battaglia sia terminata … credo saprai il tuo lavoro di miiko deve continuare-

-Me lo aspettavo- rispose Sakura –So che non potrò tornare a fare la vita che conducevo prima di quest’avventura-

-Questa non è un’avventura Sakura, è la tua vita; il ciliegio è rinato ma ha bisogno di noi, per un po’ di tempo non potremo allontanarci, ha bisogno di stabilità-

-Quanto tempo? –

-Un anno credo basti, inoltre devo insegnarti altri incantesimi e beh, far rinascere il clan-

Sakura annuì.

Aveva ragione, era suo compito in quanto membro del clan Haruno … era un dovere al quale non poteva sottrarsi.

**********************

La tavola era imbandita con le pietanze più disparate, Inu e i capi clan brindavano allegri assaggiando le luculliane cibarie preparate da Itachi e Kakashi.

-Uff, anche oggi non abbiamo potuto guardare sotto quella maschera nera- sospirò Kaito.

-Mi domando se non nasconda delle labbra a canotto- sbottò Inuyasha.

-Non abbiamo un briciolo di fortuna- commentò Naruto.

-Ma dico, siete scemi o cosa? – domandò Aoko alla visione dei tre, nuovamente sconfortati.

-Suvvia Naruto-kun, non è niente di grave- cercava di consolarlo Hinata.

Sesshomaru scosse la testa chiedendosi per l’ennesima volta perché non fosse figlio unico, mentre un trafelato Itachi continuava a trasportare pietanze al tavolo.

-Tieni Sasuke-

-Grazie Nii-san- disse lui afferrando un piatto stracolmo di zuppa di pomodori.

-Ma la festeggiata dov’è? – chiese Rumiko prima di tirare una ventagliata in fronte al marito per aver alzato troppo il gomito col sakè.

Sasuke si guardò intorno, cogliendo la presenza della ragazza sul balcone, i capelli rosa erano smossi dalla brezza e lo sguardo perso a scrutare il ciliegio poco distante.

Sasuke si avvicinò.

-Ehi-

-Sasuke-kun? Non ti ho sentito arrivare-

Sasuke guardò il panorama, il ciliegio ora in piena fioritura nella valle Hakurei.

-Sasuke-

Si voltò.

-Io … devo restare qui per un po’ di tempo; a detta di Tsunade il prossimo anno lo devo per forza passare nel mio clan.
Il monte Hakurei.
Il clan Haruno.
Il ciliegio.
D’ora in avanti saranno la mia casa-

-è il tuo compito in quanto miiko del clan Haruno Sakura, non puoi farne a meno-

-No, lo so solo che, io … te, Naruto, Hinata, Ran e tutti gli altri … io-

Sentì un’improvvisa pressione sulla fronte, si voltò notando Sasuke protendere le dita delle mani verso di lei –Tra un anno ci rivedremo-

Gli occhi di Sakura si inumidirono e annuì ponendo, a sua volta, i polpastrelli sulla fronte del demone.

-Um, ci rivedremo-

   
 
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