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Autore: MonMon    05/06/2020    0 recensioni
Nonostante avesse desiderato così tanto poter vivere come tutti i suoi coetanei, anche se quella condizione sarebbe durata giusto il tempo di trovare una nuova casa in patria, adesso si era rintanato lì per stare lontano proprio dalla "normalità" che aveva desiderato ma sentiva lontano anni luce dalla sua realtà.
Genere: Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Marik/Malik Ishtar, Yami no Bakura
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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''Di certo è tutto nelle mie mani.
Non ho più bisogno di un futuro che hanno deciso per me.''

.Fly hight-Ayumi Hamasaki
 
Nonostante avesse desiderato così tanto poter vivere come tutti i suoi coetanei, anche se quella condizione sarebbe durata giusto il tempo di trovare una nuova casa in patria, adesso si era rintanato lì per stare lontano proprio dalla "normalità" che  aveva desiderato ma sentiva lontano anni luce dalla sua realtà.
Sospirò sentendosi frustrato e anche un pò avvilito mentre inconsciamente sperava che la pausa pranzo non finisse mai finché non gli arrivò qualcosa sulla testa.
Ma che..?
Borbottò incredulo togliendosi quel cibo dai cappelli ritrovandosi a fissare con un sopracciglio inarcato un piccolo würstel a forma di polipo ma non ebbe troppo tempo di chiedersi il motivo per cui gli volessero pezzi di carne in testa che sentì una voce roca dietro di lui che lo costrinse a voltarsi. Perché sei qui? Non dovresti essere con quei marmocchi mortali?
Chiese con tono curioso.
..Bakura...
Pensò sconsolato il biondo.
Rimase in silenzio a fissarlo mettendo un piccolo broncio
 Dev'essere un castigo divino per i casini che ho fatto...
Fu il secondo pensiero che gli passò per la testa nel decidere di evitare la domanda nell'albino.
Sospirò profondamente avvicinandondosi alla ringhiera che circondava il tetto.
Sei un marmocchio mortale anche tu!
Gli fece cinicamente notare ma quello sorrise con aria divertita.
Questo corpiciattolo si. Di certo non io~ 
Obiettò a sua volta, cinicamente Marik alzò gli occhi al cielo.
Sa tanto di cosa oscura e malvagia di cui non ho voglia di saperne nulla!
Disse sconcertato scatenandogli una risata compiaciuta
Ovvero ciò che sono.
Commentò facendo un rapido balzo sulla balaustra iniziando poi a dondolarsi piano, in precario equilibrio, facendo spalancare gli occhi al biondo
Non sei divertente, scendi di lì.Non sei un gatt--
Non fare tanto il santarellino che si preoccupa per me.

Lo interruppe scocciato.
Marik passò dell'inquietudine a fissarlo male.
Non faccio il santarellino. So bene di essere malvagio anche io...
Sussurrò con tono depresso.
Ora era stato l'albino a inarcare un sopracciglio.
Ah si..? Dimmi un pò allora, cosa sarebbe l'ultima cosa malvagia che avresti fatto eh?
Chiese con un sorriso sornione.
Forse hai scordato che mi sono lasciato possedere dalla mia parte psicopatica e ho quasi ammazzato un paio di persone?
Chiese a sua volta, cinissimo: Non gli piaceva la piega che stava prendendo quella conversazione...
Bakura aveva ridacchiato nuovamente.
Hai scordato di menzionare quelle che hai ammazzato davvero~
Rispose facendogli il verso dietro.
L'Egiziano emise un leggero gemito mentre spalancava nuovamente gli occhi poi da "male" la sua occhiataccia passò a "truce" che naturalmente venne ignorata.
Dunque...non c'è altro..?
Chiese iniziando a fare qualche passo indietro, facendolo rabbrividire nel vederlo camminare in perfetto equilibrio su quella superficie sottile.
Niente di nuovo ma è già abbastanza meschino così..
Rispose dispiaciuto facendo sospirare Bakura.
No, aver quasi distrutto il mondo un paio di millenni fa rende me meschino e tu solo un patetico dilettante.
Obiettò cinico, forse quasi offeso al punto che il biondo aggrottò la fronte per poi sospirare sconsolato.
Decise volutamente di non chiedere dettagli, d'ignorare quelle parole mentre si abbandonava con i gomiti poggiati alla balaustra.
Sono stanco di parlare con te, sopratutto di argomenti simili..
E incrociando appena lo sguardo dell'altro.
Ho promesso che non avrei creato altri problemi a mia sorella e--
le promesse sono fatte per essere infrante e le regole aggirate. Lo dicesti anche tu~

Gli ricordò interronpendolo con tono quasi capriccioso per poi girarsi di scatto, spalancando le braccia per evitare di perdere l'equilibrio e cadere.
Inizi ad essere davvero seccante...
Sibilò Marik incatenando lo sguardo al suo.
 E tu noioso! quasi quasi preferivo il te fuori di testa!
Commentò provocatorio e forse avrebbe continuato ma offeso, il biondo gli afferrò il lembo della sua divisa slacciata tirandolo con violenza in modo da farlo cadere.
La cosa gli riuscì perfettamente ma per sfortuna di entrambi, non aveva calcolato "dove'' l'albino sarebbe "atterrato" e neppure poteva prevedere che proprio in quel momento sarebbero spuntate sulla terrazza un gruppo di ragazze che li trovarono uno addosso all'altro in una posizione del tutto inappropriata e molto fraintendibile.
   
 
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