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Autore: Roe Jaeger    05/06/2020    2 recensioni
Questa song-fic tratta dei pensieri di Ran in assenza di Shinichi, che però non ha fatto i conti con il destino.
Genere: Romantico, Slice of life, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ran Mori, Shinichi Kudo/Conan Edogawa, Sonoko Suzuki | Coppie: Ran Mori/Shinichi Kudo
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Mille emozioni tra le pagine del destino 

 
Il mondo è strano e corre laggiù 
così lontano che non ne puoi già più. 
Cammini piano pensando un po' a te 
e ai tuoi perchè. 

 
Ran camminava distratta tra le vie di Tokyo, mentre raggiungeva il proprio edificio scolastico, per l'ennesimo, noiosissimo, giorno di scuola caratterizzato dalla sua assenza. Sapeva bene che non sarebbe tornato facilmente. 
Ovviamente, anche per quella volta, e a cui ormai non sapeva più attribuire un numero, il centro dei suoi pensieri era Shinichi. Forse, non c'era neanche bisogno di precisarlo perché pensava quotidianamente a lui. Oramai per Ran quel ragazzo dagli occhi nocciola era diventato molto di più che un chiodo fisso... un'ossessione, ecco. Una dolce ossessione dalla quale non liberarsi mai. 
Per quale dannatissima ragione non lo vedeva da quando erano andati assieme al Luna Park? E perché subito dopo era misteriosamente comparso nella sua vita quel simpatico bambino di cui non sapeva nulla? Eh, già... perché, in fondo, Conan per quanto affabile restava sempre un perfetto sconosciuto che viveva in casa sua. 
Era entrato nella quotidianità della sua famiglia con una facilità impressionante, ma non dava segni di cedimento... non mostrava minimamente l'intenzione di andarsene. 
Peccato... forse con l'assenza di quel bambino Ran avrebbe riacquistato un po' della tanto agognata privacy, persa da quando quel bambino di otto anni coloriva la vita di casa Mohori. 
Ma era davvero quello che voleva? 
Ora Ran camminava sola, sul lungo percorso che separava la sua scuola da casa sua, che era costretta a coprire da sola in quanto la sua migliore amica Sonoko era a casa influenzata. I suoi pensieri ruotavano sempre attorno solo a lui, al suo Shinichi, e a tutto il tempo che veniva perso a causa di quella assenza. 
Ma davvero tutta quell'assenza aveva un senso? 
 

Uh... 
Ti senti sola, più sola che mai 
in questa scuola di gioie e di guai. 
Ma nel tuo cuore qualcuno ora c'è 
e speri che... 
sia vero amore... 

 
Infine, la diciassettenne dai lunghi capelli corvini s'accomodò stanca nel suo banco, rigorosamente accanto alla finestra in seconda fila, come da dieci anni a quella parte. Era studiato: nessun professore riusciva a scoprire la sua distrazione. E, anche se non ne aveva mai compresa la ragione, a Ran le cose andavano bene così. Per una volta, preferiva non indagare oltre. Per una volta, voleva prendere le cose per come venivano. Almeno quella volta che gli eventi le erano favorevoli. Doveva esserle concesso. 
Un sospiro si leva silenzioso nell'aria, mentre la professoressa di Scienze delle Finanze entrava in classe tra i sospiri dei suoi alunni, avviliti e rassegnati ad altri centoventi minuti di spiegazione senza sosta, senza un respiro, senza nulla. Senza speranza di sosta. 
Come spiegare loro che invece una docente che li faceva lavorare era solo il loro bene?  
In fondo, ai professori cosa interessa se i loro alunni vanno bene o male? Se apprendono oppure no? Forse la risposta esatta è proprio quel niente che nessuno vuole pronunciare per non scatenare inutili e cattive polemiche. 
In fondo, forse era proprio Ran l'unica che aveva capito che quella arzilla donnina opera per il loro bene, ma è meglio se teneva quelle riflessioni per sé. 
E fu lo sbiadire di quei pensieri che lasciò il posto ad alcuni più familiari, più frequenti, più nostalgici... 
Che portavano un solo nome: Shinichi. 
Ormai lui non era più un semplice amico. Non poteva più essere considerato tale. Forse perché non si vedevano da tanto tempo, ma... No, Ran scosse la testa. Quello era un motivo talmente banale e futile che non stava né in cielo, né in terra. Sicuramente c'era una ragione più profonda che spiegava quel cambiamento. Magari era da ricercare in quel battito fin troppo accelerato del cuore di quella fanciulla, che non riusciva a rallentare una volta che la sua mente cominciava a vagare verso pensieri ben conosciuti, che concernevano il giovane detective scomparso. 
C'era lui adesso nel cuore di Ran, e non ne sarebbe uscito facilmente, di questo la ragazza era certa: non gliel'avrebbe mai permesso. 
Non ne conosceva ancora la ragione: morboso attaccamento alla sua persona? Possesso? Un legame indissolubile che li avrebbe visti uniti per sempre nelle pagine del destino lastricate di mille ostacoli? O, più semplicemente, tutto ciò che Ran provava poteva essere sintetizzato in un unico, limpido e puro, sentimento con una parola tanto semplice quanto ricca di significati reconditi? 
Ran sperava davvero che quello che provava fosse vero amore, perché si trattava di un sentimento tanto forte quanto meraviglioso. 
 

L'amore che dissolve l'oscurità 
e accende la realtà 
Un amore che non finirà... 

 
Cullata da tutti quei romantici pensieri, Ran è raggiunta dal suono della campanella d'uscita. Certo, aveva svolto innumerevoli attività in quella mattinata scolastica, ma tutte rigorosamente affiancate al focalizzare le sue emozioni su Shinichi Kudo. 
Quanto avrebbe dato per vivere con lui qualcosa di più di un'amicizia? Non lo sapeva neppure lei, non era capace di quantificarlo. In fondo, perché provarci se la cosa sarebbe solo capace di creare inutili ansie? 
Come le era accaduto all'andata, anche nel ritorno a casa Ran sarebbe stata priva della compagnia della sua migliore amica, costretta al letto da un'improvvisa e forte influenza che, lei ancora non lo sapeva, fortunatamente non aveva contagiato anche lei. 
Avrebbe dato l'anima perché un sentimento nuovo riscaldasse il suo cuore stanco, un sentimento che dissolvesse l'oscurità della sua anima. Era chiedere tanto? Forse sì, forse no: anche quella volta Ran non era capace di fornirsi una risposta convincente. Un accogliente sentimento che accendesse la vita quotidiana, colorasse la monotona routine sconvolta solo da omicidi sottoposti all'agenzia investigativa del padre, dalla morte della gente, sarebbe stato chiedere la Luna? 
E se davvero tutto quello non si fosse rivelato impossibile, perché lei non avrebbe potuto viverlo? La richiesta di un amore senza fine, come quello delle favole, si sarebbe rivelata una pretesa assurda e infantile oppure qualcosa di più realizzabile di quanto credesse? 
Ran non ne era a conoscenza, e non sapeva neanche che non sarebbe passato molto tempo prima che le sue domande avessero una risposta. 
Alzando lo sguardo, vide Shinichi dinnanzi a lei.
 

In fondo agli occhi suoi 
puoi vedere i tuoi 
per mille emozioni da vivere. 

 
Non esistevano parole per descrivere le sensazioni che la sedicenne provava... persa negli occhi nocciola che amava. Era felice, immensamente felice, terribilmente e stupendamente contenta di ciò che le era capitato. 
Shinichi era davanti a lei e non stava sognando. 
Era proprio lì, con la sua solita aria indifferente, come se lui capisse tutto del mondo, e magari era davvero così.  
Tra l’altro, se fosse stato diversamente forse non sarebbe riuscito a diventare quel bravissimo detective di fama mondiale qual era. 
Quell’incontro sembrava fosse stato scritto dal destino, come se dovessero proprio incontrarsi lì, in quel momento. Forse la febbre di Sonoko era volere del fato, chissà. 

Ecco che poi Ran si ritrovava a specchiarsi nelle iridi scure ed espressive del migliore amico ritrovato nelle quali risplendevano nitidamente le proprie, ormai lucidi per quelle lacrime che faticavano per non uscire proprio in quel momento. 
E le parole sarebbero volute uscire, certo, ma era così difficile esternare i propri sentimenti visto che mille emozioni pervadevano le anime di entrambi, ritrovatesi dopo tanto tempo, dopo una lunga attesa. 
Dopo una miriade di tempo speso, forse inutilmente, senza che il suo scorrere avesse un senso. 
 

In queste pagine 
del destino che (del destino che) 
non vi potrà mai dividere. 

 
Tempo trascorso ad attendersi silenziosamente, perché si nutriva la speranza di ritrovarsi prima o poi, speranza ben riposta evidentemente, visto che si ritrovavano lì, occhi negli occhi e cuori in mano, per ricominciare forse ad amarsi come mai avevano fatto in vita loro. 
- Shinichi... - un flebile sussurro, intriso di dolci speranze, si levò dalle labbra di Ran. 
- Ran! - Shinichi rispose con un'esclamazione intrisa di speranza. 
Due anime, due reazioni diverse, due attese differenti. 
Lui sapeva di non poter tornare e ne conosceva anche la ragione. 
E soffriva tantissimo. 
Lei aspettava un ritorno mentre era all'oscuro anche del più piccolo dettaglio. 
Ma soffriva altrettanto maledettamente. 
Due anime, due strade diverse che il destino aveva fatto incrociare, lì in riva al mare. 
Ran e Shinichi, due persone che per il destino si dovevano amare. 
 

In un tramonto dorato 
un bacio rubato 
che toglie il fiato e poi... 
si scioglie in un abbraccio fra di voi... 

 
Il silenzio è il miglior modo per trasmettere le proprie emozioni, specialmente se sono tanto intense come quelle di Ran e Shinichi. E se sono state taciute per troppo tempo. 
Il mare. Ran lo adora e Shinichi anche. 
Quale occasione, dunque, è migliore per confessarsi i reciproci sentimenti, se non davanti a uno splendido tramonto da vivere in riva al mare? Dove la magia sembra intridere tutto. 
Entrambi mai avevano conosciuto un sentimento più speciale, che toglie il fiato e fa rabbrividire, che fa sciogliere in dolci sensazioni speciali. 
E poi labbra che si sfioravano per suggellare il tanto agognato ritrovarsi. 
Rimanere senza fiato per poi ritrovarsi riabbracciati teneramente. 
Senza più telefonate ricevute da chissà dove. 
Senza più essere in un corpo da bambino. 
Chissà se a Sonoko la febbre è venuta di proposito.

Buonasera a tutti!
La canzone da me usata per questa song-fic è copyright di Cristina D'Avena 
© e appartiene a un altro anime, ma spero che mi perdoniate per questo e che la ff, betata da Juliet Leben22, vi sia piaciuta!
Alla prossima!
Sasageyo

   
 
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