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Autore: leila91    11/06/2020    26 recensioni
La visita all’ex convento di suore sataniche si è rivelata un fiasco totale: l’Anticristo pare davvero fuori portata.
Crowley non è felice. Neanche un po’.
E sfortunatamente (per loro) alcuni animaletti decideranno di incrociare il suo cammino e quello della Bentley…
(pre-slash // episodio 2 // comico // Crowley è segretamente un gran tenerone // Azraphel è un piccolo manipolatore bastardo ♥)
Genere: Comico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Aziraphale/Azraphel, Crowley
Note: Missing Moments, Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Ridendo e sterminando, siamo arrivati a Tadfield




A ben vedere era stato decisamente un altro buco nell’acqua.
Crowley non si era stupito più di tanto nell’apprendere che buona parte della colpa fosse da attribuire ad Hastur: inviperito, quello sì e parecchio, ma non sorpreso.
Probabilmente era stata questa consapevolezza, unita al fatto che si erano recati all’ex convento per nulla, perdendo una quantità di tempo prezioso, che aveva reso il demone più spazientito e mal disposto del solito verso l’umanità e il creato in generale.

Il che non era una cosa carina, affatto, specialmente se sbalzi d’umore simili si verificavano quando il demone era al volante della Bentley.

Azraphel chiuse gli occhi e inspirò, aggrappandosi alla portiera.
Detestava cordialmente la guida dell’amico, già spericolata in condizioni normali, e quella strada buia e deserta attraverso il bosco non contribuiva certo a rendere l’atmosfera più piacevole o distesa.
Non si preoccupò minimamente di chiedere a Crowley di rallentare, sapendo che sarebbe stato del tutto inutile, tuttavia quando vide un’ombra sfrecciare davanti a loro attraversando la strada non riuscì a trattenersi.

«Crowley! Attento a…»

Screch!

Troppo tardi.

«Era un gattino!» sbottò Azraphel, parecchio risentito, «come hai fatto a non vederlo, maledizione?!»
Si voltò indietro sbirciando la carcassa del povero e sfortunato animale.

Crowley non sembrava minimamente turbato dall’investimento.
«Lo sai come son fatti i gatti.
» Rispose con aria di sufficienza, «all’ultimo momento attraversano e non fai in tempo a schivarli.»

Azraphel provò a ribattere: «ma se tu guidassi come Lei comanda non avresti…»

«Senti, io pensavo che se ne stesse fermo, invece era un felino deficiente e ha attraversato. È colpa mia se quel gatto non aveva un briciolo di istinto di conservazione?» lo interruppe Crowley, risentito sia per la critica alla sua guida, sia per il riferimento a Dio. «Non l’ ho fatto apposta, io amo gli animali, angelo, lo sai.»

Azraphel alzò gli occhi al cielo di fronte a quella bugia detta senza pudore alcuno.

«Certo, come quell’anatra che l’altro giorno hai quasi annegato “per sbaglio”» mugolò poi piegando le dita per mimare delle virgolette.

Lo stesso “incidente” si verificò di nuovo qualche centinaio di metri dopo.
«Crowley, passi per il gatto ma questa era una volpe, per l’amor del cielo! Una volpe!»
«Ho capito, ma era lì nella ghiaietta, tutta scura, si mimetizzava… mi sono accorto che era una volpe solo quando ha fatto aaaaargh! Cioè, una volpe intelligente secondo te si mimetizza? Dai!»

A quel punto si sarebbe detto che Azraphel avesse capito l’antifona.

Invece pochi istanti dopo…

«Guarda! Una famiglia di ricci con i ricciolini!» esclamò l’angelo, eccitato, indicando col dito i suddetti animaletti che erano apparsi sul bordo della strada.

Crowley si mise particolarmente d’impegno.
Girando con precisione il volante a destra e a sinistra riuscì a fare strike: cinque ricci semi stecchiti giacevano ora sul terreno, tre da un lato della strada e due dell’altro.

Uno però si era salvato dalla strage: il demone se ne accorse subito e completò l’opera andando in retromarcia.

«Era rimasto senza mamma!» si giustificò davanti allo sguardo sconvolto di Azraphel, «è stato un atto di pietà, angel-angelo...?» Crowley si ritrovò a concludere la frase balbettando.

Il perché è presto detto: di fronte a quell’ultima scellerata azione Azraphel non aveva più resistito e si era sciolto in lacrime.

Tante copiose lacrime che scendevano a sporcargli il viso senza alcun freno.

E, beh, quella era decisamente una cosa che il demone non aveva preventivato. 

Non l'avrebbe ammesso nemmeno sotto tortura, ma vedere Azraphel ridotto in quello stato, beh, gli spezzò il cuore.
Crowley fermò la macchina e, titubante, posò la mano sulla spalla dell’amico: non aveva mai consolato nessuno in vita sua e non aveva idea di cosa bisognasse fare.
Non aveva mai visto Azraphel piangere prima di allora - francamente pensava che agli angeli questa azione nemmeno fosse concessa - e, per l’amor di qualcuno, non intendeva lasciarlo in quello stato un secondo di più.

«Angelo, dai…» abbozzò. «Ti prego, non fare così…»
Sentendosi audace accennò anche quella che voleva essere una carezza.
A quel contatto però il pianto di Azraphel si trasformò in un ululato, chiaro segno che l’approccio di Crowley non stava funzionando.
Il demone per poco non andò nel panico.
«Ehi ehi ehi, ok, rimetto a tutto a posto!» gracchiò con voce stridula, prima di schioccare le dita. «Ecco, vedi? Nessun animale morto! Si sono salvati tutti per miracolo.» Disse mimando le sue stesse parole usate al convento, quando aveva miracolato i fucili del paintball trasformandoli in armi vere, salvo poi risolvere all’ultimo minuto la situazione.

Azraphel si tolse le mani dal viso e alzò lo sguardo verso di lui.
Gli occhi erano incredibilmente asciutti, come se in realtà non avesse pianto affatto.

 

«Da-davvero?» Chiese con un sorriso a dir poco radioso.
Crowley si ricompose, e assunse nuovamente il suo tono squisitamente sarcastico.
«Sia chiaro, angelo, l’ho fatto solo per evitare che mi allagassi la Bentley!» Sbuffò, riaccendendo il motore. «Non pensavo che un corpo umano fosse in grado di produrre così tante lacrime.»

Lo sguardo compiaciuto di Azraphel lasciava chiaramente intendere che non si era bevuto minimamente quella bugia.
«Come dici tu, mio caro.»

«E non ti azzardare a dirmi di nuovo che sono buono, angelo!» berciò il demone, per buona misura. «O giuro sulla mia collezione di dischi dei Queen che inserisco la retro e li investo di nuovo.»

«Aha! Allora ammetti di averlo fatto apposta!» il volto di Azraphel s’imporporò mentre l’angelo puntava un dito accusatore contro l’altro.

Crowley, consapevole di essersi tradito, assunse un’espressione corrucciata e tornò a prestare attenzione alla strada lasciandosi sfuggire una sfilza di bofonchiamenti, tra i quali suonarono alquanto riconoscibili un “angelo insopportabile” e un “questo è sleale”.

Azraphel ebbe l’accortezza di ignorarlo ma in compenso non si sforzò di nascondere un sorrisetto alquanto soddisfatto.

Crowley da parte sua, ora che il peggio era passato, cominciava a ritenere la precedente reazione dell’angelo un po’ esagerata.

Insomma, neanche avesse investito un essere umano!
(Tanto per fare un esempio, ovviamente, perchè la sola idea che Crowley potesse anche solo lontanamente rischiare di rovinare la sua adorata Bentley, investendo qualcosa di più grande di una volpe, era semplicemente ridicola.)


Tuttavia, il karma non conosce confini e non fa distinzioni tra uomini o donne, esseri occulti o eterei.

Quella stessa sera, a pochi metri di distanza, una strega di nome Anatema Device pedalava sulla sua bicicletta senza prestare troppa attenzione alla strada…















Angolo Autrice:

C’E’ UNA SPIEGAZIONE PER TUTTO CIO’.

Sostanzialmente la colpa è di Carmaux_95, la mia adorata sorella di cuore e di penna, che sta leggendo su caaaldo suggerimento Good Omens, e mi fa notare chicche interessanti, come quella di Crowley che nei primi capitoli cerca di investire un riccio con la Bentley o rischia di affogare un’anatra perchè sovrappensiero. Da lì l’associazione con il mitico Giovanni Storti e lo sketch del trio “La Subaru Baracca” è nata spontanea.

Se non sapete di cosa sto parlando vi consiglio assolutamente di recuperare tale sketch (fa parte dello show “Tel chi el telun” di Aldo Giovanni e Giacomo) e vi lascio qui il link♥. La parte incriminata è intorno al minuto 15.

Per dovere di cronaca specifico che Azraphel non stava davvero piangendo: il suo era un trucco per manipolare Crowley, da bravo bastardo qual è muahahahah, ma il demone non lo capisce.

Nessuna violenza sugli animali è stata inflitta, intenzionalmente o meno: Crowley è infinitamente migliore di tanti umani e qui apro e chiudo ogni polemica.

Grazie di aver letto, spero di cuore di avervi strappato un sorriso ^^

Bennina

NB: A TUTTE LE RAGAZZE A CUI DEVO ANCORA RISPONDERE SULLE VECCHIE RECENSIONI: scusatemiiii! Ho amato tutti i vostri commenti, appena possibile rispondo a tutte!

   
 
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