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Autore: SweetPaperella    13/06/2020    7 recensioni
{CaptainSwan AU}
Storybrooke, anno 1800.
Emma Swan è una ventenne ribelle, vuole vivere di avventure, ma un errore fatale la costringe a rimanere nel suo paesino, con cinque sorelle, un figlio, una madre petulante e concentrata solo a far accasare le proprie figlie.
Killian Jones, trentenne, Conte e ufficiale di Marina, con un passato tormentato e una forte sete di vendetta.
Due destini che si incrociano, due anime tormentate, un passato doloroso mai lasciato del tutto alle spalle. Vendetta, odio, amore, amicizia e famiglia.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo otto - Il matrimonio di Regina e Robin


Regina’s POV 

Ho aspettato questo giorno con impazienza, ed ora che è finalmente arrivato mi rendo conto di essere terribilmente agitata. Non avrei mai creduto di essere così ansiosa, al contrario ho sempre creduto che io sarei rimasta calma e tranquilla, mantenendo tutta la mia compostezza e fierezza. Ma non è così. Non riesco nemmeno a fingere di non esserlo, mettere su la mia maschera in questa occasione non serve a niente. Sono nervosa ed é palesemente palpabile a tutti coloro che si avvicinano. Ho già risposto male alla sarta a cui abbiamo commissionato il vestito e alla parrucchiere che è venuta a sistemarmi i capelli.
Sono una tradizionalista e ovviamente il mio vestito é rigorosamente bianco e ho legato i capelli, che in questo periodo mi sono lasciata crescere, per poter fare un piccolo chignon basso, a renderli più ordinati. Dei fiori anch’essi bianchi, risaltano al marrone dei miei capelli. Mi guardò allo specchio e sorrido, mentre la mia testimone di nozze, nonché la mia amica Emma, mi rassicura che sto benissimo. Se non ci fosse stata lei questa mattina presto a guidarmi e ad ascoltare le mie isterie, probabilmente non sarei arrivata a questo punto, al contrario sarei ancora svestita, con i capelli da fare e con una crisi di nervi peggiore.
Quando arrivo davanti alla chiesa, il reverendo fa partire la marcia nuziale. E il mio cuore nel vedere Robin già davanti all’altare, perde un battito. Lui è così elegante, sorridente, maledettamente bello, anche se non gliel’ho mai detto perché non è per niente nel mio stile farlo, che non riesco a non essere felice. Se è questa la felicità più completa e pura, allora io penso di aver trovato la mia. É Robin. 
Ho sempre pensato che una donna per essere completa non dovesse necessariamente avere un uomo al suo fianco e se devo essere sincera lo penso ancora, ma adesso che c’è Robin nella mia vita ho capito che non sono completa grazie a Robin, sono completa perché c’è Robin e insieme ci completiamo a vicenda. Robin é un uomo meraviglioso, sempre dolce, gentile, attento a ogni mia richiesta. Un perfetto gentiluomo di altri tempi. Discutiamo come tutte le coppie, anche perché io ho un carattere molto forte e non mi faccio mettere di certo i piedi in testa, ma poi trova sempre il modo per farsi perdonare o per chiedere scusa. Non è orgoglioso come me. Al contrario è sempre il primo a venire per far pace. Insieme poi condividiamo molto, scherziamo, parliamo di politica, di affari e ci troviamo davvero in perfetta sintonia su tutto ciò. A volte mi stupisco di aver trovato la mia anima gemella. Pensavo che da dopo Daniel, non mi sarei più innamorata, invece Robin è l’amore della mia vita. 
Mi guarda e mi sorride, mentre sotto al braccio di David, il padre di Emma che si è offerto di accompagnarmi all’altare, visto che mi ha vista crescere e mi considera un po’ un’altra figlia; mi avvicino all’altare dove è posizionato lui. David mi lascia proprio davanti al mio futuro marito e ci sorridiamo reciprocamente. 
Noto dai suoi occhi che è emozionato quanto me, ma lui al mio contrario, non fa niente per mascherare le sue emozioni. É ben felice di mostrarle. Devo ammettere infatti, che grazie a Robin sto imparando a lasciarmi un po’ andare e smettete di nascondermi dietro la mia maschera da dura. Lui conosce la vera Regina, conosce le mie debolezze, insicurezze, fragilità, conosce ogni aspetto del mio carattere, anche i miei difetti, ma nonostante ciò é qui al mio fianco, pronto a diventare mio marito. E io mi rendo conto che sono pronta a diventare sua moglie, che non vedo l’ora di diventare la signora Lockeley. Sono pronta a costruire una famiglia con lui, composta da noi due e da figli. Non sono mai stata una donna tradizionale, quindi anche il solo pensiero di avere un figlio mi ha sempre spaventata, ma ora con Robin al mio fianco, sento di poter affrontare ogni cosa, anche questo. Amo i bambini, ma ammetto che molte volte non mi sono sentita adatta ad averne uno mio, quindi ho sempre allontanato l’idea di averne, anche in futuro... Invece, Robin mi rende talmente sicura, da far sparire quasi totalmente le mie paure. É ovvio che continuo ad esserlo e immagino che quando succederà, sarò spaventata più che mai, ma so ormai che insieme a lui posso affrontare qualsiasi battaglia. Lui è la mia roccia. 
Il reverendo inizia la cerimonia con il classico discorso di rito iniziale e dopo aver chiesto se tutti siamo d’accordo a celebrare questo matrimonio, ci dice che possiamo recitare le nostre promesse. Ed é Robin il primo a pronunciare il suo discorso.
Mi prende le mani tra le sue e i suoi occhi chiari si mescolano con i miei scuri. E io mi perdo dentro di essi, senza più paure. L’ansia ha fatto spazio solo alla felicità. 
«Mia Regina, non riesco ancora a crederci che sei qui davanti a me pronta a diventare mia moglie. Sai, prima di conoscere te non mi sono mai innamorato nella mia vita, ho sempre creduto che questo privilegio mi dovesse essere negato, che io non fossi destinato all’amore, visto anche come ho perso banalmente il mio primo amore... Ma poi sei arrivata tu, che come un uragano ha portato via tutte le mie sofferenze, le mie paure. E ho perso la testa, completamente e profondamente. Non solo per il tuo aspetto fisico, ma per avermi mostrato la vera te, la Regina che per orgoglio non mostri a tutti, ma che è una donna meravigliosa, sensibile e dolce. Ed é la donna che amo. Ti amo. Diventare tuo marito é solo un grande onore per me.» finisce di recitare le sue promesse e sento una lacrima rigarmi il viso. Mentre le sue mani si intrecciano ancora più strette con le mie. 
Non riesco a trovare altrettante parole meravigliose, anzi penso che al contrario le mie promesse siano veramente banali, ho anche perso l’uso della parola e in questo momento vorrei solo baciarlo e fargli capire così ciò che provo e sento per lui. Ma non lo faccio ovviamente, non voglio certo prendere la mia dignità. 
E poi, ora tocca a me recitare le mie.
Faccio un respiro profondo e tenendo anch’io il mio sguardo nel suo, inizio a parlare.


Robin’s POV 

Ma avrei creduto di riuscire a innamorarmi così profondamente e seriamente di una donna. Da ragazzo ho perso la testa per una ragazza, Marion, con la quale sarei stato disposto a sposarmi e mettere su famiglia, ma lei ha preferito scappare con il mio migliore amico e spezzarmi il cuore. Da quel momento in poi ho deciso di dedicarmi solo a me stesso, senza pensare più alle donne. Ma poi nella mia vita é arrivata lei, la mia Regina e i miei principi sono andati a farsi benedire. Mi sono innamorato di lei dal primo sguardo, ma più la conoscevo, più parlavo con lei e più mi rendevo conto che non fosse solo bella fisicamente, ma anche intelligente, colta. Una donna con dei sani principi, con una estrema eleganza, ma anche una donna fragile e insicura, che si nasconde dietro la sua maschera da dura per non mostrare ciò che ha nel cuore, per non mostrare le sue difficoltà, le sue paure. E ho completamente perso la testa quando lei si è fidata di me per la prima volta e mi ha mostrato chi è davvero. Da quel momento ho capito che non ero mai stato innamorato prima di conoscere lei e sono stato felice che Marion mi abbia lasciato. La donna della mia vita é Regina Mills. 
Insieme siamo una cosa sola, insieme ci completiamo.
Ho appena finito di recitare le mie promesse nuziali e vedo una lacrima scivolare dai suoi occhi. Si è commossa e la cosa non mi sorprende affatto, la sua sensibilità é rara, ma è una delle cose che amo più di lei. Ma ciò che mi sorprende é che difficilmente si lascia andare così in pubblico, invece stavolta lo sta facendo e questo vuol dire solo una cosa, che ricambia il mio sentimento con tutta se stessa.
É il suo turno ora di recitare le promesse, fa un sospiro probabilmente per scacciare le lacrime e riprendere il controllo della voce e poi punta i suoi occhi nei miei.
«Robin, lo sai, non sono molto brava con le parole, anzi non sono per niente brava a esprimere quelli che sono i miei sentimenti, ma ti amo. Ti amo per ciò che sei, ma soprattutto per quella che sono io quando sono con te. Tu rendi la mia vita migliore, tu mi rendi migliore. Tu sei la parte più bella di me, quella che mi completa e che mi accetta nonostante le mie debolezze e i miei difetti. Amo ridere con te, parlare con te e ancora di più amo il fatto che tu tieni sempre in considerazione la mia opinione. Grazie di esistere amore mio.» si é lasciata andare, proprio come non ha mai fatto in vita sua, non pubblicamente almeno, ma in questo giorno così speciale per una volta ha messo da parte la maschera da dura, per fare spazio solo alla donna innamorata, innamorata di me. Non me l’aspettavo lo devo ammettere, ma se c’è una cosa che amo in Regina Mills é proprio la sua capacità di sorprendermi. Lo fa nel momento più inaspettato, lo fa all’improvviso senza avvisare, ed é il bello dello stare con lei. 
Io dal canto mio, dopo una dichiarazione d’amore così bella non so veramente che cosa dire e mi limito a sorridere, a non distogliere mai il contatto visivo. Penso che in questo momento i miei occhi parlano più di mille parole. 
Ed é il reverendo, a farci tornare alla realtà, a ricordarci che non siamo ancora marito e moglie, nonostante per noi sono sufficienti quelle promesse per sentici già tali. Anzi, ci sentiamo tali già da molto tempo, non serviva proprio questo unione per sentirci sposati, ma ovviamente per poter essere una famiglia dobbiamo celebrare le nozze e lo abbiamo fatto.
«Vuoi tu Robin Lockeley, prendere come tua sposa Regina Mills, amarla e onorarla per tutti i giorni della tua vita finché morte non vi separi?» pronuncia per continuare la cerimonia, con la classica domanda di rito e io continuo a guardare la mia donna negli occhi mentre rispondo con un sonoro “si, lo voglio”. Regina a sua volta mi guarda e non distoglie mai il contatto visivo con il mio. 
«Vuoi tu Regina Mills, prendere come tuo sposo Robin Lockeley, amarlo e onorarlo per tutti i giorni della tua vita finché morti non vi separi?» si rivolge stavolta a Regina e lei annuisce felice, i suoi occhi che mi guardano, stanno esprimendo più di mille parole e non ho davvero bisogno che dica nulla, ma deve farlo e quindi con decisione anche lei pronuncia quel “si, lo voglio” che ci unirà per sempre.
Tutti applaudiscono quando il reverendo ci dichiara marito e moglie e noi ci uniamo in un bacio senza fine, mozzafiato é dire poco. 
Ora che siamo finalmente marito e moglie, dobbiamo festeggiare la nostra unione con parenti e amici. Non ho molta voglia di passare del tempo con gli altri, vorrei già essere solo con la mia meravigliosa sposa, ma so che non sarebbe corretto e così, la lascio godersi i suoi amici, in particolare modo Emma, la quale quando ci trasferiremo da me, non vedrà più come adesso e anche se non lo dice, le mancherà tantissimo. 
E poi anche io ho voglia di divertirmi con i miei amici, festeggiare questo bellissimo momento con le persone che amo. Non ho più la mia famiglia, ho perso i miei genitori quando ero un ragazzo e sono cresciuto da solo il resto del tempo, ma ho tanti amici che mi vogliono bene e ho trovato in Cora Mills una specie di seconda mamma. Lei mi considera davvero l’uomo perfetto per sua figlia e io sono felice di ciò. Visto che Regina mi ha detto che spesso ha respinto molti pretendenti perché non considerati all’altezza di sua figlia. Ma so altrettanto bene che Regina sarebbe stata con me anche se suona madre non approvasse la nostra relazione, me l’ha detto più volte.
Inoltre, la cerimonia si svolge alla tenuta Mills, é talmente grande che può contenere tutti i nostri invitati e c’è abbastanza spazio per danzare e divertirci.
I primi ad aprire le danze siamo proprio noi, é un rito che gli sposi siano i primi è così prendo la mia donna per mano e la conduco in pista. La stringo a me e lei appoggia la testa sulla mia spalla.
«Sei bellissima con questo abito, signora Lockeley» le dico al suo orecchio, finalmente posso dirglielo. 
«Posso dire lo stesso di te» mi sussurra a sua volta e ride. Una risata pure e cristallina. La sua risata migliore.
Gli occhi sono tutti puntati su di noi, ma io e lei siamo nella nostra bolla personale e non mi accorgo di nulla, non mi interesso di nulla se non di lei. Ed é così meraviglioso ballare con lei che vorrei farlo in eterno e poi non smetterei mai di stringerla a me e inebriarmi del suo profumo.
«Ma sappi, mio caro Robin, che adesso che siamo sposati non diventerò una signora tutta casa...» scherza, ma so benissimo che le piace l’idea di diventare la mia signora e prendere il mio cognome.
«Non te lo chiederei mai e poi mi piaci proprio perché non lo sei. Se avessi dovuto innamorarmi del tuo talento in cucina...» ha mille qualità la mia donna, ma di certo non si può dire che sia brava in cucina, sa fare solo la torta di mele, ma ovviamente non è che posso mangiare solo quella per tutta la vita.
«Ehi, cosa vorresti dire con questo?» mi guarda indignata, fingendosi offesa, ma sotto, sotto vedo che sta sorridendo. Mi diverto molto a prenderla in giro, come si diverte lei a farlo con me. É un altro ulteriore modo per dimostrarci che ci amiamo,
«Oh, nulla amore mio, nulla.» rispondo, dandole un bacio a fior di labbra subito dopo.
«Ah ecco, perché potrei lasciarti ancora prima di venire a vivere con te» quanto l’amo quando mi provoca in questo modo.
«Vorresti essere sola bocca di tutti per aver lasciato tuo marito a poche ore dal matrimonio?»
A quella mia domanda sgrana gli occhi sconvolta e scuote la testa animatamente. Per poi scoppiare a ridere di gusto e io faccio altrettanto.
Intanto è appena finita la terza o forse la quarta canzone che stiamo ballando, i piedi mi fanno decisamente male. Per mia fortuna viene Emma in mio soccorso e io posso riposare un po’. Sta reclamando la sua amica. 


Emma’s POV 

Ho cercato di evitare Killian per tutto il giorno. So che nel fienile abbiamo detto di provare a stare insieme, ma non posso ancora farlo in pubblico e a maggior ragione con mia madre presente al matrimonio e che sospetti che io abbia un uomo. Non ci metterebbe molto a capire che é con lui che ho una relazione e non è proprio il caso. 
Quindi lo sto evitando come se fosse infetto e non lo faccio avvicinare a me nemmeno di mezzo metro. Ogni volta che tenta semplicemente di parlare con me, io invento una scusa e me ne vado o se vedo soltanto che sta provando ad avvicinarsi, fingo di parlare con qualche amica o una delle mie sorelle. Ho anche accettato il ballo di un amico di Robin, pur di tenerlo lontano e adesso mi sento in colpa per ciò, ma non ho potuto fare altrimenti.
E ora ha smesso di tentare di parlarmi, si è seduto a bere rum, ma sento ugualmente il suo sguardo addosso e non so che fare. Vorrei andare da lui, ma non è il caso e quindi mi avvicino alla mia amica, anche per far riposare quel povero di Robin dal continuo ballare.
E poi, voglio un po’ di tempo in sua compagnia visto che partirà molto presto per Londra. E non la vedrò quasi sicuramente per un po’, forse se riesco l’andrò a trovare con Henry, con l’arrivo dell’estate.
«Allora, com’è essere la signora Lockeley?» le chiedo, ci sediamo entrambe in un tavolo libero e mangiamo qualcosa insieme. Regina é visibilmente affamata e mi rendo conto che probabilmente solo ora si sta sciogliendo la tensione accumulata e sta avendo appetito. Non ha voluto mangiare nulla questa mattina e il nervoso le ha fatto quasi avere una crisi isterica. Se non ci fossi stata io a contenerla, probabilmente sarebbe riuscita a sporcare il vestito nuziale, a uccidere qualche domestica e ha decidere di non sposarsi più. 
Mi viene da ridere a ripensare a stamattina e devo ammettere che da una parte la capisco. Io probabilmente non so se mi sposerò mai, ma se ciò dovesse accadere, penso che sarei nervosa come lei. 
Ciò che è certo, che questa sua scenata gliela rinfaccerò a vita. 
«Devo ancora abituarmi o forse sono talmente abituata a stare accanto a Robin, ad averlo nella mia vita che non mi sembra che sia cambiato niente tra di noi. Alla fine abbiamo sancito davanti alla legge semplicemente quello che eravamo da tempo. Solo che adesso possiamo finalmente dormire insieme nello stesso letto, invece di nasconderci.» dice sfacciata e maliziosamente. Con me può farlo, con me che sono la sua migliore amica può permettersi di raccontarmi tutto. Esattamente come faccio io con lei.
«Ehi, non ti ho chiesto di te e Robin a letto.» ribatto, fingendomi scandalizzata dalla sua dichiarazione.
«Non fare la santarellina Miss Swan, che non lo sei per niente.» e mi chiama spesso “Miss Swan” inizialmente quando non eravamo ancora amiche lo faceva per il gusto di darmi fastidio e per mantenere una certa distanza tra di noi, ma poi da quando siamo diventare migliori amiche, lo fa per punzecchiarmi, sapendo che a me dia fastidio.
«Cosa vorresti dire con questo regina cattiva Mills?» la provoco a mia volta, dicendole che è  la cattiva della storia. La chiamo così per risponderle a tono ogni volta che mi chiamo “Miss Swan”. Chi non ci conosce, penserebbe che stiamo litigando, ma in realtà questo è il nostro modo per dimostrarci il nostro affetto.
«Non mi sono chiusa io nel fienile a sbaciucchiarsi con Killian Jones, pirata da strapazzo che farebbe perdere la testa anche a una santa» 
Non replico, perché stavolta non so davvero come farlo e mi limito ad abbassare lo sguardo. Dannazione stavolta mi ha davvero incastrata per bene e non posso non negare che pure io sono finita succube del fascino di quel pirata da strapazzo, come lo ha chiamato la mia amica. 
«Colpita e affondata, mia cara Miss Swan» mi dice, quando sa di avere la vittoria in pugno rincara la dose ulteriormente per prendersi il gioco di me.
«Ora vai da lui, ho notato che lo stai evitando da tutto il giorno...» mi suggerisce. Ha notato anche ciò. Certo che non le sfugge veramente nulla, nonostante sia il suo giorno riesce a notare ciò che accade intorno o meglio ciò che accade a me. Se non è vera amicizia questa. Ma non ho dubbio che sia così tra noi. Nemmeno la distanza riuscirà a dividerci.
Okay non sono mai così smielata, ma penso proprio che sentirò terribilmente la sua mancanza e me ne rendo conto ogni secondo di più. Nessuno mi conosce bene come lei, a parte le mie sorelle e in particolare Elsa. Ma a volte, avere una persona che non è di famiglia con cui condividere i tuoi segreti non è male. Regina é questa persona, é la mia migliore amica ed é la sorella non di sangue.
«Non è così semplice Regina, sai di mia madre...»
«Andiamo Swan, per una volta pensa a te invece di pensare sempre a tua madre e goditi la vita. Jones ti sta mangiando con gli occhi e si sta buttando sul rum perché non può averti al suo fianco, lo vuoi torturare ancora? Anzi, santo lo è diventato lui da quando ti conosce... Non ha degnato di uno sguardo nessun delle donne invitate, nonostante molte di loro avessero tentato un approccio, ma tu sei stata troppo impegnata a evitarlo per accorgertene, non è vero?» ed ecco il rimprovero. Ogni volta deve essere sempre così maledettamente brutale, ma ogni volta la sua predica ha effetto su di me. Ha maledettamente ragione.
La soddisfazione però non gliel’ha do e mi limito semplicemente a dirle che vado a prendere altro da bere. Ma invece, mi dirigo fuori verso il giardino, esattamente nel punto esatto dove io e Killian ci siamo dati il primo bacio. 
Non credo che seguirò il consiglio della mia amica di andare da lui, mi limito a rimanere qui per un po’ e magari , forse, viene lui da me...


Killian’s POV

La vedo allontanarsi verso il giardino, dopo che ha parlato con Regina e io lascio il mio bicchiere di rum, mezzo vuoto ormai, per recarmi da lei. É finalmente sola e posso avvincermi, sperando che non scappi ancora una volta. 
É tutto il giorno che mi sta evitando, che ogni volta che tento di avvicinarmi a lei, finge di parlare con qualcuno, ha anche accettato di ballare con un uomo, non so chi sia, pur di non parlare con me. É scontato dire che sono morto di gelosia, sarei voluto andare da quel tipo e allontanarlo con un pugno dalla mia Emma, ma non l’ho fatto solo per non fare una scenata e perché so che non sarebbe stato molto educato, in fondo il tipo non stava facendo niente di male, a parte aver apprezzato la mia... Come posso definire Emma? La ragazza che sto frequentando e con cui spero un domani, non tanto lontano, di costruire una famiglia? Decisamente troppo lungo e non avrei potuto giustificarmi per il mio gesto. Inoltre, non credo che Emma avrebbe gradito, al contrario, le avrei dato un pretesto per starmi ancora più lontano.
Non so perché mi sta evitando, ma ho tutta l’intenzione di scoprirlo.
É nel punto esatto in cui ci siamo dati il primo bacio e ammetto che nella mia testa si stanno palesando molte battutine a doppio senso, ma non gliene faccio nessuna, al contrario mi limito a salutarla.
Lei che non si aspettava di certo che io arrivassi alle sue spalle, sussulta, mi guarda negli occhi, ma poi torna a guardare la fontana.
«Pensavo che avessimo deciso di provare a frequentarci, tu tratti tutti così gli uomini con cui ti frequenti? O forse ho capito male e devo ricominciare a corteggiarti?» le dico provocatorio.
«Killian... Non ti sto evitando è che...» e finalmente alza le sue pietre verdi verso di me. É la prima volta in tutta la giornata che mi rivolge uno sguardo del genere. Io rimango in silenzio in attesa che continui e non tarda molto nel farlo.
«É che non voglio che i miei genitori sappiamo di te, non capirebbero e sarebbe anche sconveniente se gli altri ci vedessero insieme. Non che mi interessi più di tanto del giudizio altrui, anzi al contrario non mi interessa per niente, ma... Non voglio dare motivo a mia madre di parlare ancora di me o che le sue amiche le riferiscano qualcosa, anche se magari non stiamo facendo niente di sconveniente eh, però quelle appena vedono una donna con un uomo già si fanno strane idee e quindi...» é un fiume in piena, sta davvero parlando a raffica e io la fermo con un bacio. Unisco le mie labbra alle sue e le dò un leggero bacio per fermare quel fiume di parole. Ho capito, ho capito perfettamente e la cosa nemmeno mi dispiace, é ancora presto per essere sulla bocca di tutti e io non voglio di certo starci. Non sappiamo ancora se dureremo insieme e ovviamente non voglio che le persone iniziano a farsi strane idee o a parlare di noi, prima ancora che noi abbiamo capito che cosa vogliamo dalla nostra frequentazione. E poi, non mi dispiace averla tutta per me, trovare ogni piccolo momento per poter stare insieme... Rende tutto più eccitante.
«Tesoro, ho capito, mi vuoi tenere segreto e tutto per te. Non mi dispiace affatto la cosa» le dico separandomi da lei.
Emma in risposta alza gli occhi al cielo e sbuffa esasperata. Si ne ho detta un’altra delle mie, non ho potuto non farlo.
«Sei un cretino, Jones. Dico seriamente»
«Anch’io. E adesso voglio stare un po’ con te, Swan. Vieni con me.» ho individuato una piccola cassetta poco distante dal giardino, la prendo per mano, stando attento che nessuno ci veda e la porto con me. Non so che cosa tengono lì, ma spero che sia aperta per poterci accogliere. Ho necessità di baciarla e stringerla a me.
La fortuna é dalla mia parte o forse Regina ci conosce bene e ha lasciato la porta aperta di proposito, non mi stupirei avendo capito che tipo é la mora. Ma adesso mi importa poco di lei... Mi richiudo la porta alle spalle e mi getto sulle labbra di Emma.
Il bacio da subito prende fuoco, avverto il desiderio che ha a sua volta di baciarmi, di stringermi e ciò mi fa eccitare ancora di più. 
Mentre la bacio la faccio sedere su un vecchio mobile, in modo che posso stringerla meglio e lei avvinghia le sue gambe intorno al mio bacino. Sento il desiderio crescere dentro di me. Il vecchio Killian avrebbe subito approfittato della situazione e si sarebbe già spinto oltre, ma non è ciò che voglio da Emma. Così faccio si che il bacio diventi più delicato, più morbido e dolce, se pur continuo a giocare con la sua lingua. Non ho mai baciato una donna così, con tanta voracità, ma allo stesso tempo dolcezza. Le nostre bocche e le nostre lingue si cercano come se fossimo da sempre destinati a ciò. La nostra è una danza perfetta, da cui non mi vorrei mai separare... Se pur debba farlo, ma solo per necessità di respirare. 
La tengo ancora stretta a me, mentre mi separo per guardarla negli occhi con passione, ma anche con amore. È di una bellezza mozzafiato adesso, con il fiato corto e accaldata, ha le guance rosse, sia per la nostra prestazione, ma anche perché è forse leggermente imbarazzata. Tutto ciò mi fa sorridere.
«Ora sì che la mia giornata ha preso una piega diversa. Non è così anche per te?» le dico maliziosamente e finalmente si apre in un sorriso meraviglioso. 
«No, Jones! Potevo fare a meno dei tuoi baci» mi risponde seria, ma è tutta una finzione, lo so bene, anche perché le sue braccia sono ancora intorno al mio collo e mi guarda in un modo diverso, a volermi far capire che si sta impegnando seriamente in questa relazione tra di noi. Questo nostro scambio di battute è il nostro modo di giocare, di punzecchiarsi. Non potrebbe essere diversamente, ci siamo presi in giro sin dal nostro primo incontro e ciò mai sarà diverso. 
«Strano, perché non mi è sembrato nel modo in cui mi hai baciato» leccandomi le labbra per provocarla e accorgendomi che hanno ancora il suo sapore. 
«Porco e pervertito» 
Rido di gusto, senza riuscire a trattenermi e ciò mi fa procurare anche una botta alla nuca, ma rido solo più forte. 
Ed è lei a tornare seria e separarsi un po’ da me, senza smettere però di guardarmi negli occhi. 
«Killian...» è la prima volta che mi chiama per nome e la cosa mi piace moltissimo. Non dico nulla, annuisco solo per farla continuare a parlare. 
«Ascolta, non so cosa sta nascendo tra di noi, ma... Voglio che tu sappia che voglio aiutarti a cercare tua sorella.» le sue parole mi sorprendendo, di tutto mi aspettavo, tranne che lei mi proponesse il suo aiuto per vendicarmi di quel porco maiale e mi aiutasse a ritrovarla. Ma non posso accettare, non posso coinvolgerla in tutto ciò. Non posso rischiare che ci vada di mezzo anche lei, con Rumple non si scherza. Lei deve restare fuori da tutto ciò, da questo schifo, dal marcio della mia vita. 
«No, Emma, non ti metterei mai in pericolo. Con il signore oscuro non si scherza, non ti metterei mai in mezzo ai miei casini» le dico deciso.
Lei in risposta mi spinge leggermente lontano. 
«So benissimo difendermi, non mi fanno paura quelli come Rumple.» mi dice a sua volta decisa, non capisce mi sa la gravità della situazione.
«Non capisci Emma... Non voglio coinvolgerti in tutto questo schifo»
«E quindi che vuoi fare, tenermi solo per sbacciucchiare con te, ma se si tratta di qualcosa di serio, io devo starne fuori? Non funziona così. In un rapporto dico, non funziona così. Se pensi che io faccia la donna di casa, quella che se ne sta fuori dalle situazioni di pericolo, allora non hai capito proprio nulla di me, Jones. Tanto vale finirla già qui questa fantomatica cosa che c’è tra noi...» scende dal mobile in cui io l’ho fatta sedere e arrabbiata, come non l’ho mai vista, nemmeno le prima volte che ci siamo conosciuti e sta per aprire la porta dello stanzino per uscire.
Prontamente la fermo e mi paro io stesso davanti ad essa, per impedirle di uscire.
«Fammi passare, Jones» mi intima
Ma io scuoto la testa.
«Non voglio coinvolgerti perché non voglio che tu conosca la parte peggio di me. Tu non conosci il mio lato oscuro, Emma. Io nutro una forte sete di vendetta per quell’uomo e vorrei ucciderlo con le mie stesse mani se me lo ritrovassi davanti, non voglio che tu venga coinvolta nella mia oscurità, che tu diventi mia complice. Tu hai Henry, la tua famiglia... Non puoi...» non mi lascia finire di parlare che le sue labbra si poggia sulle mani, non me lo aspettavo. Ma è un bacio delicato, che mi ha dato solo per farmi tacere. Si stacca infatti da esso subito.
«Lascia decidere a me, Killian. E poi non credo che tu sia così malvagio come ti descrivi. Hai solo sofferto tanto. Sono la prima che ha avuto un pregiudizio nei tuoi confronti la prima volta che ci siamo conosciuti, ma ora che ti sto conoscendo meglio, credo che tu sia una bella persona, é la vita che fa schifo e se l’è presa con te. Sfiderei chiunque a non essere impazzito dopo ciò che hai dovuto passare tu. Bé, sappi che ora non sei più solo. Io ci sono, voglio aiutarti. Lascia almeno che indaghi su Rumple, in città conosco molte più persone di te, magari con me parlano.» mi dice e mi ritrovo con gli occhi lucidi, nessuno mi aveva mai detto certe parole. Nessuno aveva mai deciso di vedere il lato migliore di me. Non me l’ha detto esplicitamente, ma il senso del suo discorso é questo, é esattamente questo e non riesco a replicare altro, non riesco a dire nulla se non guardarla come un babbeo, con gli occhi che mi luccicano. Ma dove stavi fin ad oggi Emma Swan? Non solo hai deciso di starmi accanto, come mia donna, ma ora hai deciso anche di allearti con me per ritrovare mia sorella e penso, che non potrei desiderare compagna migliore nella mia vita. 
E alla fine annuisco, mi ha convinto.
«Grazie, Swan» le dico semplicemente e lei mi guarda determinata, senza far trapelare alcuna emozione, ma capisco da suo sguardo che è felice a sua volta.
«Ma stai attenta, d’accordo?»
«So badare a me stessa e poi ti ricordo che ti ho battuto a duello» mi dice e la tensione si scioglie totalmente ancora una volta. Con lei è così, possiamo parlare di cose serie, di noi, confidarci, ma alla fine troviamo sempre un modo per tornare a essere spensierati, a punzecchiarci, ed é proprio ciò che amo del nostro rapporto e il motivo per cui mi sono innamorato di lei. 
«Scusa, Love, accetterei volentieri un’altra sfida... Ma ora come ora, vorrei fare un altro tipo di corpo a corpo con te.» le dico malizioso e alzando il sopracciglio mentre la guardo.
Lei in risposta sta per alzare la mano e colpirmi, ma la blocco dal polso e la spingo contro la porta, per baciarla nuovamente con foga. E riprendiamo a baciarsi con la stessa intensità di poco prima, con la sola differenza che ora, Emma fa un po’ di resistenza per non darmela vinta, tipico di lei, ma io insinuando la lingua nella sua bocca, la faccio cedere é poco dopo, il bacio prende fuoco nuovamente, come i nostri corpi, i quali reagiscono di conseguenza, ritrovandosi avvinghiati l’uno a quello dell’altro. 
E ancora una volta lei però a separarsi da me, deve tornare alla festa e io sbuffo, la terrei qui con me ancora per ore, ma non posso. Considerando che lei mi ha evitato per gran parte della giornata, meriterei altro tempo insieme, ma non posso, lo so bene. Il tempo poi non si può fermare.
Così usciamo dallo stanzino per tornare alla festa, ma prima che ciò avvenga, lei mi ferma per un braccio.


Emma’s POV

Ammetto che ci sono rimasta male quando lui mi ha detto che io non centravo nulla con la sua vendetta e che dovessi restarne fuori. Ho sempre pensato che una donna ha pari diritto di un uomo e che soprattutto in una coppia bisogna condividere ogni cosa, che la base di un rapporto duraturo é proprio la sincerità e il poter affrontare le difficoltà insieme. Lui invece, mi ha voluto tenere fuori dalla sua vita e ciò mi ha fatto subito fatto andare sulla difensiva, quindi il primo pensiero é stato quello di scappare e allontanarmi, credendo di aver sbagliato a fidarmi. Ma lui invece, mi ha aperto il suo cuore, confidandomi i suoi timori, le sue paure. Non vuole che io veda il lato peggiore di lui, non vuole che io inizi a vederlo con occhi diversi... Ma non potrei mai. Ciò che gli ho detto è la verità, inizialmente l’ho giudicato male, ma ora che lo conosco e mi piace davvero molto, anche se è difficile ammetterlo perfino a me stessa, posso dire che è un uomo fantastico e che è stata la vita a essere ingiusta con lui. Ma ciò nonostante, sta cercando di andare avanti, di sorridere, di costruirsi il suo futuro. Forse, non potrà mai essere felice del tutto finché non avrà ritrovato sua sorella, ma come dargli torto? Io senza le mie sorelle mi sentirei persa, al solo pensiero che una di loro possa essere rapita da un pazzo criminale, mi fa venire la pelle d’oca e le lacrime, sfido chiunque a non provare odio per qualcuno che ha fatto del male a chi amiamo. 
Dopo un bacio mozzafiato che ci scambiamo nuovamente, a cui io inizialmente non volevo cedere, ma che poi troppo coinvolta da lui e amando troppo i suoi baci, cavolo se bacia bene... Mi sono lasciata andare. Ma ora lo fermo per un braccio prima di tornare al matrimonio.
«Prima dicevo seriamente, voglio vedere il lato migliore di te. E voglio stare al tuo fianco. Sono sicura che non c’è nulla di oscuro in te tra l’altro, ma vedo solo un fratello che ama pazzamente sua sorella.» gli dico e lui mi sorride, stringendo forte la mia mano nella sua. I suoi occhi sono ancora lucidi, non so dire se per il bacio che ci ha accaldati o per ciò che ho appena detto, ma penso più per questa seconda ipotesi, visto che poco prima pure hanno luccicato diversamente.
«Lo so, Swan.» e capisco che nel suo, lo so, c’è molto dietro. Mi sta ringraziando, per aiutarlo certo, ma anche per ciò che sta nascendo tra di noi, probabilmente dopo la sua prima donna, non é più riuscito ad aprirsi con nessuna e con me, sta ricominciando tutto per la prima volta. Ma anch’io, anch’io sto ricominciando tutto per la prima volta. Dopo Neal, mi ero ripromessa di non coinvolgermi più sentimentalmente, ma Killian ha scombinato tutte le mie certezze, facendosi che io mi buttassi nuovamente in una storia d’amore. Forse, semplicemente il destino ha voluto che noi due, feriti dal mondo, ci incontrassimo, perché insieme ci completiamo.
Mi stupisco dei miei stessi pensieri smielati, ed é così che mi affretto ad aprire la porta del capanno.
Lui mi bacia nuovamente a fior di labbra e mano nella mano, almeno per un pezzo di giardino, ci rechiamo di nuovo alla festa.
E la giornata scorre notevolmente diversamente dopo questo momento con Killian, sono stata veramente una stupida ad evitarlo, anche se ora che sono di nuovo in mezzo agli altri, torno a farlo, inevitabilmente. Senza però, evitare il suo sguardo e i suoi occhi celesti come il mare che mi guardano felici. Lo guardo a mia volta, ogni qualvolta che posso e noto che il suo sguardo é sempre su di me, vigile a seguire ogni mio movimento e ciò, si, mi rende felice come non mai.
Killian Jones non è solo un passatempo, non è una frequentazione e basta, so che con il tempo può diventare qualcosa di serio. 
 


Spazio autrice: Ciao a tutti, e buon sabato! Ed eccomi qui con il nuovo capitolo di questa storia, mi scuso se giunge solo ora, ma tornando a lavoro a pieno ritmo dopo due mesi e mezzo a casa, arrivo alla sera che sono cotta e non ho voglia di mettermi a coreggere il capitolo. Ma oggi visto che è sabato mi sono messa di impegno per farlo ed eccovelo qui. É dedicato al matrimonio di Regina e Robin, ma non solo... Emma dopo aver evitato Killian, poveretto, finalmente i due passano del tempo insieme e che tempo aggiungerei, dove non solo si baciano appassionatamente, ma Emma vuole aiutarlo a trovare sua sorella? Ci riusciranno? Sto zitta va... Non aggiungo altro. Vi dico solo di godervi i prossimi capitoli... ehehehe e forse probabilmente pure io avrò vita breve.
Detto ciò, fatemi sapere che cosa ne pensate di questo capitolo. A presto e buon week end.
   
 
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