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Autore: Meramadia94    18/06/2020    0 recensioni
E' la rivisitazione del film Balto, con un' aggiunta: una ragazza amante degli animali e per certi versi diversa da tutti, che si prodigherà assieme a Balto per salvare i bambini di Nome dall'epidemia.
Più che una storia è un tributo. Al mio adorato cane che ora non c'è più, il mio amato Balto, e che in più di un' occasione si è dimostrato simile in tutto e per tutto al Balto Vero.
Riposa in pace amico mio.
Genere: Angst, Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Balto, Jenna, Nuovo personaggio, Steele, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Coraggio Nick...- fece il dottore - devi respirare. Anche se ti fa male.-
Il ragazzo si sforzò di obbedire.
Stava sempre peggio. Sentiva che non ce l'avrebbe fatta a resistere ancora a lungo. 
- Fatelo smettere... per favore...- 
Il dottore, a malincuore e pur sapendo quanto fosse rischioso, gli diede un bicchiere d'acqua dove aveva sciolto del tranquillante. 
Si addormentò quasi subito. 
Ma non sapeva se si sarebbe risvegliato. La malattia stava per raggiungere lo stadio finale, non avrebbe resistito ancora a lungo in quelle condizioni... quel sonnifero almeno gli avrebbe risparmiato l'agonia.
Suo zio non aveva potuto fare nulla. Solo pregare. 
Era costretto a vedere il nipote mentre moriva in un letto d'ospedale, provato dalla febbre, dal dolore, dalle privazioni... aveva pensato più volte di telegrafare a sua sorella, pensando che fosse un diritto della madre stare vicino al figlio, per dirgli almeno addio... ma gli era sempre mancato il coraggio. 
Non aveva il coraggio di dire a sua sorella '' A Nome c'è un'epidemia. Nicholas sta morendo. Vieni subito.''
Forse perchè aveva ancora speranza. 
- Adesso dipende tutto da Susan.- fece il prete. 
- Io non la capisco padre...- fece il medico - la ceca fiducia che ha in quella ragazza. Certo, è una ragazza in gamba, buona e gentile, ma...- 
- Immagino che tu ricordi, Jeremy.- fece Padre Tomas - La madre di Susy... Arianna, te la ricordi?- 
- Certo...- fece il medico - come dimenticarla?-
- Al sesto mese di gravidanza, iniziò a perdere sangue.- fece il prete - te lo ricordi?- 
- Ovvio. Sono stato io a dirle che si erano prensentate minacce di aborto, e che con tutta probabilità il bambino non ce l'avrebbe fatta...- le aveva anche detto che non era così grave, che era giovane, avrebbe avuto altri bambini.
Lei era scoppiata a piangere... sì, forse era vero, avrebbe avuto altri figli.. ma nessuno di loro sarebbe stata quella piccola e dolce creatura che cresceva dentro di lei. Che moriva dentro di lei. 
L'unica cosa che poteva fare per tentare di salvarle la vita era stare a riposo assoluto. 
E dopo una battaglia terribile... Susanne Collins venne al mondo. Sana, in perfetto stato di salute, come se le minacce di aborto spontaneo non ci fossero mai state.
- C'erano troppe possibilità che Susy morisse nel ventre di sua madre. E ce l'ha fatta.- fece Padre Tomas - sai cos'ho pensato quando mi hanno detto che madre e figlia ce l'avevano fatta? Questa ragazzina ha la stoffa per fare grandi cose.- 
Ne era sempre stato certo. Susan si era sempre sentita diversa da tutte le altre ragazze di Nome.... perchè lo era.
Ne era certo, avrebbe fatto grandi cose. 
E forse già le stava portando a termine.
- Forse. Ma si ricordi questo padre.- fece il medico - E' una ragazza eccezionale, se le piace pensarla come una sorta di guerriera invincibile. Ma anche i guerrieri muoiono.- 
...
...
...
Non avrebbe capito mai come aveva fatto a sopravvivere a quella caduta. 
Avrebbe ucciso chiunque... il volo, l'impatto con la neve fresca che si chiudeva su di loro come sabbie mobili... eppure erano vivi. Tutti e due. 
Balto fu il primo ad uscire dalla neve, a fatica, per poi tirare fuori anche Susan.
- Stai bene....?- fece il cane - ti prego dimmi che sei salva...-
Susan non rispose. 
Era come... persa. Si sentiva tutta un livido a causa della caduta, eppure per qualche misteriosa ragione non sentiva dolore da nessuna parte. Non sentiva nemmeno freddo.
Solo pensare. Questo le veniva.
'' Mi dispiace Nick...''- pensò mentre le lacrime le rigavano il viso -'' non ci riesco. Non riesco ad aiutarti... perdonami.''
Non aveva mai creduto che avrebbe pianto di nuovo per un pezzo del suo cuore che se ne andava. Suo padre, sua madre... e ora Nick.
Un ragazzo che aveva appena conosciuto, ma che già occupava un posto importante nel suo cuore. Un ragazzo che non si era fatto scrupoli a difenderla da due balordi pur non conoscendola affatto... lui l'aveva salvata, ma lei non era stata in grado di salvare lui da quella morte orribile e dolorosa...
Forse avevano ragione gli abitanti di Nome a dirle che avrebbe fatto meglio a sposarsi e adempiere ai doveri di moglie e di madre... perchè questo avrebbe dovuto essere di lei. Invece si era imbarcata con folle presunzione nell'impresa di riuscire a salvare una città con il solo appoggio di un cane.
In fondo chi era lei? Una donna che voleva dimostrare di poter essere tanto quanto un uomo. 
E Balto un cane lupo che voleva dimostrare di essere un cane. 
Fu allora che entrambi videro qualcosa.
Un lupo stupendo di color bianco che si mimetizzava perfettamente con il manto di neve che ululava, quasi stesse invitando Balto ad unirsi a lui... Balto però rimase in silenzio.
Poco dopo, entrambi ricordarono le parole di Boris.... '' Un cane non può fare questo tipo di viaggio da solo. Ma forse... un lupo si.'' 
Ed a quel punto fu chiaro per entrambi cosa avesse voluto dire l'oca.... l'essere mezzo lupo per Balto, il suo essere donna... non erano punti di debolezza, ma di forza. Che però non avrebbero potuto usare finchè non li avrebbero visti come tali. 
A quel punto si rialzò.
- Ok Balto.- fece Susan - torniamo su.-
Il cane annuì afferrando una delle funi che fissavano la cassa alla slitta per iniziare a salire, mentre Susan iniziava ad arrampicarsi.
I cani intanto si erano accorti che il loro masher ed il capo muta erano ancora vivi ed avevano iniziato ad incitarli. Uno dei cani lanciò una corda a Susan perchè potesse arrampicarsi facilmente. 
- Ancora una sforzo....- fece Susan arrivando in cima, per essere aiutata dai cani. Poi fu lei ad aiutare Balto a mettere il salvo la medicina. Per scrupolo aprì la cassa.
- Grazie a Dio... sono tutte intere.- fece la ragazza.
- Ok perfetto.- fece Balto - che ne dite di rimettere tutto a posto e ripartire per Nome?- 
- Agli ordini capo.- fece Kaltag sorridendo.
E così fecero.
Sistemarono di nuovo la cassa sulla slitta, adagiarono il masher ferito e ripartirono. 
'' Rosy, Nick, bambini.... vi prego, tenete duro, stiamo arrivando!''- pregò Susan mettendosi al posto del masher, mentre i cani correvano.



  
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