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Autore: Saeko_san    19/06/2020    2 recensioni
E' passato diverso tempo dalla conclusione di Bleach, ma ci sono attimi e concetti che difficilmente Tite Kubo ci ha fatto dimenticare. In questa raccolta di one-shot, la storia di Bleach verrà ripercorsa sotto diversi punti di vista, per poi arrivare ad un'unica, grande conclusione: "siete lupi, siamo lupi. E i lupi non ululano mai da soli".
| 16 os first published on EFP between 2012 and 2014 |
Genere: Angst, Hurt/Comfort, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gin Ichimaru, Jaggerjack Grimmjow, Kuchiki Rukia, Kurosaki Ichigo, Urahara Kisuke
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
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Vol. 9:
ESTATE
Goodbye Parakeet, Goodnite my Sista

Le persone hanno speranza
perché la morte è invisibile ai loro occhi[1]
 

Era estate, quando la incontrò.
Era notte, quando la sua vita cambiò per sempre.
Faceva caldo, quando gli spiriti ch’egli vedeva sin da bambino divennero pericolosi oltre ogni limite.
 
***
 
Tutto iniziò con una donna, una shinigami, incontrata la mattina del giorno della sua fine come uomo e il giorno del suo inizio come shinigami.
Non sa nemmeno come tutto è cominciato, sa solo che aveva tanta di quell’adrenalina in corpo che non era stato in grado di pensare razionalmente, che non era stato in grado di realizzare niente di ciò che gli accadeva intorno.
La spiegazione che la shinigami gli aveva dato sul suo mondo era troppo inverosimile, per quanto combaciasse con la sua realtà, essendo egli in grado di vedere i fantasmi.
Da che aveva memoria, era sempre stato in grado di vederli.
Eppure, i demoni con cui aveva avuto a che fare fino al mattino di quel caldo giorno, i mostri di cui la shinigami gli aveva parlato in quella calda serata erano troppo, per la sua piccola mente di umano.
Il cambiamento era tuttavia vicino.
Quell’anima vestita di nero e con una spada appesa al fianco l’aveva poi immobilizzato con una qualche magia demoniaca, dalla quale era riuscito tuttavia a liberarsi; improvvisamente era apparso anche quel mostro che si ergeva davanti a lui, fuori dalle macerie della clinica di suo padre, quel mostro che tra le mani teneva una delle sue due sorelle.
Ciò che in quei momenti gli si era parato davanti agli occhi altro non era che lo spirito mostruoso di una persona morta che teneva tra le mani una persona viva, fisica, reale; come poteva quello scenario combaciare con la realtà?
Le immagini della morte della madre, avvenuta estati prima, erano nel frattempo giunte a far male, ancor riecheggiavano nella sua mente come una ferita mai rimarginata.
Cos’altro fare se non proteggere la sorella?
Non c’era riuscito con la donna che l’aveva creato, ci sarebbe riuscito con  la propria sorella.
Ma egli aveva fatto male i suoi conti e se quella shinigami dagli occhi blu e i capelli neri non l’avesse protetto, lui ora sarebbe morto.
Non capiva, ancora non capiva.
Il suo istinto era forte, ancora di più lo era stato quello della sua futura compagna d’avventure.
L’aveva protetto con il proprio corpo, gettandosi senza pensare tra le fauci del mostro che stavano per falciarlo, senza nemmeno sapere chi egli fosse.
Quella piccola donna aveva energia da vendere, tuttavia, così danneggiata, non poteva aiutarlo.
Il sangue cadeva lento dalle ferite profonde, in quella calda notte estiva.
Gli offrì la sua spada e dunque una parte dei suoi poteri.
 
-Grazie, shinigami-.
-No, non shinigami- gli disse lei, sorridendo.
 
Il mostro, l’hollow, l’anima decaduta si avvicinava senza remore, mentre lui prendeva la lama della sua spada e la puntava contro il proprio petto.
 
-Mi chiamo Rukia Kuchiki-.
 
Gli sorrise e i suoi occhi blu brillarono.
Il mostro era vicino.
Lui sorrise a sua volta, mentre i suoi occhi castani assumevano un’aria sicura.
 
-Io sono Ichigo Kurosaki-.
 
La spada lo trafisse e la sua vita cambiò.
 
***
 
Era estate, quando tutto cominciò.
Faceva caldo, quando combatté per la prima volta contro l’uccisore di sua madre, facendo correre il sangue sotto una pioggia incessante, dando per la prima volta sfogo ad una rabbia e a un senso di colpa repressi per una vita sotto coltri di sguardi imbronciati e sbuffi sospirati.
C’era un’afa insopportabile, quando abbatté il suo primo Menos Grande.
E, sempre nel calore di quella imperdonabile estate, lei era accanto a lui, la sua umanità cresceva sempre di più, accanto a quel quindicenne dalla testa calda e dai capelli arancioni, che tutto dava e nulla prendeva, dimostrandole che l’antico mondo fatto di tradizioni dal quale proveniva era prossimo alla caduta.
 
***
 
Era estate, quando gliela portarono via.
Due shinigami scesero sulla terra, si proclamarono come il nobile fratello Byakuya Kuchiki e il suo sottoposto Renji Abarai e portarono via Rukia, perché colpevole del crimine d’averlo aiutato.
Quei due shinigami gliela sottrassero, portandosi via i poteri che lei gli aveva ceduto, portandosi via colei che aveva cambiato la rotta della sua vita; in seguito Ichigo li avrebbe considerati amici, quei due shinigami.
Sudava, anche se di paura e d'angoscia, mentre si trovava tra la vita e la morte all’Urahara Shoten, in cerca dei suoi poteri e della sua arma.
Era troppo caldo, quando si recò nella Soul Society.
C’era un bel cielo terso, quando Rukia stava per essere giustiziata.
Il sole picchiava forte, sopra quella maledetta rupe, mentre pochi shinigami d’alto rango osservavano interdetti.
Aveva un caldo terribile, forse a causa di quell’enorme fenice di fuoco che gli stava alle spalle, quando abbatté il Sokyoku e incrociò la lama con Byakuya Kuchiki.
In quello stesso giorno, sotto la luce cocente di quello che sarebbe stato poi il tramonto, Ichigo assistette al tradimento di tre shinigami per lui in quel momento troppo potenti da poter essere battuti.
 
***
 
C’era il sole del tramonto estivo, ad accompagnarlo, quando salutò Rukia, ormai sicuro che nessuno le avrebbe torto un capello. Il sorriso sbilenco della donna lo accompagnò al momento di accommiatarsi da lei, promettendo un’amicizia senza precedenti.
Lei gli aveva sorriso e il loro era stato un arrivederci.
 
***
                                                                          
Era la fine dell’estate, quando tornò sulla Terra, consapevole che la spada del destino si era abbattuta sulla sua anima e che da quel momento in poi nulla sarebbe stato come prima.
“Nonostante inizialmente non vorrei essermi trovato in questa situazione spiacevole, alla fine sono soddisfatto di essere forte. Forte abbastanza da proteggere chiunque.
Chi amo da sempre, chi inizio ad amare. I miei amici, i miei affetti; tutti, posso riuscire a proteggere tutti. Persino Rukia” si ritrovava a pensare con un leggero sorriso, che ancora non aveva scacciato le nuvole perenni del suo sguardo, mentre chiudeva la finestra della sua stanza e una delle ultime notti estive di quell’anno sopraggiungeva.


 
 
[1] Tite Kubo, Bleach vol. 2: GOODBYE PARAKEET, GOODNITE MY SISTA, Rukia Kuchiki



















Note di Saeko:
ordunque, oggi è un giorno speciale perché è il compleanno di Nexys dunque le dedico questa one-shot, che fa parte del racconto del primissimo Bleach in assoluto e so che è una parte che ama da morire e spero davvero che le piaccia, perché siamo lontane e non posso farle altri regali se non questo (<3).
Questo lavoro è stato pubblicato per la prima volta su Efp il 6/01/2013 ed ha per me un significato particolare perché esprime la mia intera nostalgia per le prime parti del manga, quelle in cui imparavamo a conoscere tutti i personaggi e ad amarli, mentre leggevamo di Ichigo che scopriva man mano i suoi poteri e il mondo della Soul Society era oscuro e incomprensibile. Da qui anche il motivo di inserire la quote dal secondo volume, proprio per richiamare un'atmosfera che in Bleach secondo me si è persa con le sue varie evoluzioni (accade così per qualsiasi manga estremamente lungo, vive diverse fasi della narrazione e al passaggio tra i vari archi narrativi si perde qualcosa della saga precedente).
Quindi niente, spero sia paciuto anche a voi immergervi in questa atmosfera malinconica e lontana e di aver reso credibile quanto Kubo ci ha mostrato nei primi capitoli.
Un'altra mini dedica la devo fare anche ad Elgas perché ieri è stato il suo compleanno e mi sembrava un modo carino per farle gli auguri!
Detto questo, dovrei tornare senza problemi domenica, vi ringrazio di avermi sopportata sino a qui.

Saeko's out!
  
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