“Avere anche solo
una persona che creda in me, è
abbastanza.”
Wei Ying si sentì
percorrere da un lieve brivido, mentre
ripensava alla sera prima. Stava discendendo lentamente la scalinata
che lo
conduceva all’entrata di Meandri delle Nuvole, ma se chiudeva
gli occhi gli
sembrava di essere ancora lì, insieme a Lan Zhan, nella Jingshi.
L’aria fredda che
accompagnava la discesa della neve e gli
entrava nei polmoni. Quel calore che allo stesso tempo gli pervadeva il
corpo,
per l’alcol e per quella sensazione di sicurezza che non
sentiva da così tanto
tempo. La consapevolezza di essere nel posto giusto, con la persona
giusta.
Sapere che Lan Zhan era al suo fianco, che sarebbe sempre stato al suo
fianco.
“Avere te al mio
fianco, è abbastanza.”
Le note del guqin avevano riempito il
loro silenzio, non
c’era bisogno di parole tra di loro, ma mentre lo osservava
suonare, c’era una
cosa che avrebbe voluto chiedere.
Avrebbe dovuto chiedere?
Ma non aveva parlato.
Con il dolce sapore del Sorriso
dell’Imperatore sulle labbra
e il suono del guqin che lo aveva cullato fino ad addormentarsi, in
quel
momento gli era bastato sapere che Lan Zhan era dalla sua parte.
“Anche se potessi
scegliere qualunque altra persona da
avere al mio fianco, sono felice che quella persona sia tu.”
Wei Ying lanciò una breve
occhiata dietro di sé, dove Lan
Zhan camminava a pochi passi da lui, e sentì gli angoli
della bocca sollevarsi
in un sorriso involontario.
Arrivarono ai piedi della montagna,
allo specchio d’acqua
dove l’asino di Wei Ying aspettava circondato dai conigli di
Lan Zhan.
“Piccola Mela,
andiamo!” chiamò. Si fermò sul ciglio
della
riva, Lan Zhan gli sfiorò la schiena mentre gli passava alle
spalle. Da quel
singolo, breve punto di contatto, una lenta onda di calore
cominciò a
propagarglisi lungo la schiena, proprio mentre stava per chiamare di
nuovo l’asino.
Le parole rischiarono di bloccarglisi in gola. “Andiamo!
Andiamo!”.
Cercò di schiarirsi
furtivamente la gola, sperando che Lan
Zhan non si fosse accorto di come la voce gli era uscita un
po’ gracchiante.
Poteva percepire la presenza di Lan
Zhan subito dietro di lui
senza avere il bisogno di voltarsi. Erano così vicini che
gli orli delle loro
vesti continuavano a sfiorarsi a ogni minimo movimento.
Sentendosi chiamare, Piccola Mela
voltò la testa verso di
loro, ma prima che potesse muoversi uno dei conigli aveva cominciato a
stuzzicargli incuriosito il muso.
Wei Ying trattenne a stento una risata
e si voltò verso Lan
Zhan per condividere con lui quel momento adorabile, per vedere se
anche lui
stava sorridendo.
Lan Zhan però aveva lo
sguardo volto in lontananza, verso un
altro gruppo di conigli che si era riunito poco più in
là.
Essere solo loro due, circondati da
tutti quei conigli, portò
la mente di Wei Ying a balenare indietro, a sedici anni prima. A quel
giorno in
cui, insieme, erano rotolati fuori dalla caverna gelata di Lan Yi. Il
nastro di
Lan Zhan ancora legato ai loro polsi, così connessi, non
erano riusciti a
mantenere l’equilibrio ed erano caduti per terra. Per un
istante il tempo si
era fermato e i due ragazzi non si erano mossi. La memoria di Wei Ying
non è
delle migliori, ma ricordava quel momento come fosse ieri: ricordava
come gli
abiti bagnati di acqua gelida si erano attaccati alla loro pelle,
diventando
quasi trasparenti, il modo in cui il corpo di Lan Zhan tremava
leggermente
sotto di lui, rendendo Wei Ying così consapevole dei punti
in cui i loro corpi
si toccavano, incandescenti.
Lan Zhan era stato il primo a
distogliere lo sguardo, i suoi
occhi si erano spostati sui loro polsi ancora connessi. Con un
sussulto, per un
attimo aveva smesso di respirare, poi il suo sguardo era tornato ad
ancorarsi a
quello di Wei Ying.
E Wei Ying –
Era stata la prima volta in cui Wei
Ying aveva provato
quell’acuta sensazione alla bocca dello stomaco che negli
anni a seguire gli
sarebbe diventata tanto familiare, quella pressione improvvisa che gli
rendeva
difficile respirare.
Ogni tanto Wei Ying si chiedeva cosa
sarebbe successo in quel
momento se non fossero stati interrotti da Jiang Cheng.
Quella sera stessa Wei Ying era
tornato lì e aveva raccolto i
conigli, ormai senza padrona, e li aveva portati nella radura ai piedi
di
Meandri delle Nuvole. All’epoca non lo avrebbe mai ammesso ad
alta voce, ma lo
aveva fatto per regalarli a Lan Zhan, per lasciargli qualcosa che gli
facessero
ricordare di lui.
Lan Zhan si chinò in avanti
e appoggiò Bichen contro un
masso. Con quel movimento Wei Ying tornò rapidamente al
presente.
Osservò Lan Zhan
accucciarsi e raccogliere delicatamente tra
le mani uno dei conigli che gli scorrazzava tra le gambe.
C’era sempre una tale
grazia in ogni suo movimento, anche quando compiva un gesto semplice
come
raccogliere una manica e affondare le dita nella pelliccia del
coniglio. Wei
Ying rimase ipnotizzato dal movimento delle mani di Lan Zhan e prima di
rendersene conto si era già teso in avanti. Se per toccare
il coniglio o le
mani che lo sorreggevano, non avrebbe saputo dirlo. Le loro dita si
sfiorarono
solo per un attimo e Wei Ying sentì una breve scarica
risalirgli lungo il
braccio, ma prima che potesse fare qualcosa – nemmeno lui
sapeva bene cosa –
Lan Zhan aveva già spostato la mano sotto al muso del
coniglio, per sorreggerlo
e per permettere a Wei Ying di accarezzarlo meglio.
Wei Ying si lasciò sfuggire
un sospiro.
Il coniglio si lasciò
toccare placidamente, sereno tra le
mani di Lan Zhan, che lo sorreggeva con familiarità e
naturalezza in una mano,
mentre l’altra gli massaggiava delicatamente una zampa con
degli ipnotici
movimenti circolari.
Wei Ying si sentiva destabilizzato,
inquieto. Era come se
d’un tratto la sua testa fosse diventata leggera.
Combatté contro l’istinto di
scuoterla bruscamente. Doveva riacquisire il controllo di sé.
“Ehi, non reagisce
affatto” commentò ad alta voce, cercando di
distrarsi. “Guarda, gli piaci solo tu”
alzò lo sguardo verso Lan Zhan e gli
sorrise. “Ti vogliono bene” disse dopo un attimo.
Per un momento Lan Zhan
apparì pensieroso, poi scostò la mano
di Wei Ying, afferrò il coniglio con entrambe le mani e
glielo porse con
deferenza.
Wei Ying fissò
l’animale offerto come un dono. Poi guardò le
mani di Lan Zhan. Il cuore gli martellava nel petto.
Si sentiva a un bivio.
Passò un attimo.
Lanciò uno sguardo
sfuggevole verso Lan Zhan, poi tese
entrambe le mani e invece di prendere il coniglio, appoggiò
le mani contro il
dorso delle sue.
Lan Zhan si lasciò sfuggire
un lieve rantolo, le mani gli
tremarono, ma non le tolse via.
Senza muoversi, Wei Ying
spostò lo sguardo su di lui, che
osservava le loro mani con le palpebre socchiuse e il respiro
leggermente
accelerato.
Wei Ying chiuse gli occhi per un
attimo e sospirò, poi
lentamente cominciò a muovere le mani contro quelle di Lan
Zhan, come lo aveva
visto fare prima con il coniglio. Le spostò verso di
sé, applicando una lieve
pressione, poi indietro verso i polsi. Ripeté il movimento
una volta, due
volte. Sempre lentamente. Sentiva Lan Zhan tremare sotto il suo tocco.
Infine
gli circondò il polso con le dita e sentì il suo
battito pulsare
acceleratissimo.
Lan Zhan era immobile come una statua,
continuava a
respirare, quasi boccheggiante, dalle labbra socchiuse e a osservare il
punto
in cui le loro mani si toccavano.
“Lan Zhan.”
Lan Zhan sollevò lo sguardo
annebbiato su di lui, il respiro
affannato.
Senza distogliere
l’attenzione dal suo viso, Wei Ying lasciò
una mano stretta intorno al suo polso, mentre con l’altra gli
tolse il coniglio
di mano e lo lasciò scivolare al suolo. Poi
intrecciò insieme le loro dita.
Sollevò la mano verso il
proprio viso e la strofinò contro la
guancia. Mantenne il contatto visivo con Lan Zhan, che continuava a
fissarlo
con gli occhi socchiusi, come se si dovesse sforzare per tenerli aperti.
Senza distogliere lo sguardo, Wei Ying
girò la testa e sfregò
le labbra contro il dorso della mano di Lan Zhan. Vi posò un
bacio a bocca
aperta, chiuse gli occhi e inspirò a fondo il fresco odore
di sandalo della sua
pelle.
Lan Zhan si lasciò sfuggire
un singhiozzo. “Wei Ying.”
Wei Ying riaprì gli occhi e
lo tirò a sé, costringendolo a
muovere un instabile passo in avanti, facendogli quasi perdere
l’equilibrio e
facendolo finire contro di lui, petto contro petto. Wei Ying lo
sorresse.
Solo pochi centimetri restavano a
separare i loro volti e Wei
Ying poteva sentire il respiro ansante di Lan Zhan sulla pelle. Si
sentì
percorrere da un brivido quando si rese conto che gli occhi di Lan Zhan
erano
fissi sulle sue labbra.
Con il cuore che gli martellava nelle
orecchie, Wei Ying e si
chinò in avanti quel tanto che bastava per premere le labbra
contro quelle di
Lan Zhan, che finalmente chiuse gli occhi ed emise un lungo gemito.
Rimase
immobile per alcuni istanti, poi cominciò a rispondere al
bacio, dapprima
timidamente, con indugio, poi acquistando sempre più impeto
fino a raggiungere
una nota di disperazione e frenesia.
Wei Ying gli lasciò andare
il polso, che stringeva ancora tra
le dita, e gli circondò la vita col braccio, tirandolo verso
di sé, in modo che
non ci fosse neanche un punto in cui i loro corpi non si stavano
toccando.
Ora libera, la mano di Lan Zhan
andò ad appoggiarsi contro il
suo braccio e risalì tremante fino alla spalla. Lan Zhan
oscillò sul posto e
strinse il tessuto della manica tra le dita, usandola per ancorarsi.
Passarono alcuni minuti prima che Wei
Ying si staccasse per
riprendere fiato.
Lan Zhan si tese in avanti, seguendo
inconsciamente il
contatto perduto delle labbra. Sbatté le palpebre per alcuni
istanti, respirava
in maniera irregolare e si ritrovò a dover prendere delle
profonde boccate
d’aria nel tentativo di riportare sotto controllo il ritmo
del fiato. Subito
dopo si lasciò cadere in avanti, appoggiando la fronte
contro la spalla di Wei
Ying, ansimando ancora leggermente.
Wei Ying mosse la mano su e
già lungo la sua schiena, per
ancorarlo e sorreggerlo contro di sé. Gli
appoggiò brevemente l’altra mano
contro la nuca, poi cominciò ad accarezzargli i capelli,
passando
affettuosamente le dita attraverso le lucide ciocche nere.
Sovrappensiero, si
ritrovò ad attorcigliare la fine del nastro di Lan Zhan
intorno alle dita. Lo
sentì rabbrividire tra le sue braccia e, sorridendo tra
sé, si domandò se se ne
era accorto.
Restarono in quella posizione per
diversi minuti, il respiro
di Lan Zhan era ancora un po’ accelerato, ma sembrava essere
tornato sotto
controllo. Nonostante ciò, non dava l’impressione
di volersi risollevare.
“Lan Zhan?”
“Mm.”
Wei Ying sorrise e gli
appoggiò la guancia contro il lato
della testa. “A cosa stai pensando?”
Lan Zhan si strinse a lui e non disse
niente per un momento
così lungo che Wei Ying pensò non gli avrebbe
risposto, poi lo sentì emettere
un respiro tremante e –
“Ti amo,” disse.
Un brivido di piacere gli percorse
tutto il corpo, così
intenso che per un istante gli girò la testa e dovette
chiudere gli occhi.
Strinse le mani nei capelli di Lan Zhan, consapevole di star stringendo
anche
il nastro. Per un lungo attimo il tempo si fermò, non
riusciva a respirare. Ti
amo. Ti amo. Le parole di Lan Zhan gli risuonavano nella
testa come un’eco.
Lo sentì tremare contro di
sé e il tempo riprese a scorrere.
“Wei Ying?” gli chiese con voce insicura.
Wei Ying si lasciò scappare
una breve risata. Si separò da
lui e gli prese il viso tra le mani. “Ti amo, Lan Zhan. Ti
amo” ripeté. “Ti
adoro. Voglio passare il resto della mia vita con te.”
Inclinò il viso verso di
sé e lo baciò di nuovo.
“E volevo dirti”
gli sussurrò tra un bacio e l’altro. “So
bene che questo viaggio è pericoloso, ma non ho paura. Non
sono preoccupato.
Perché non vorrei nessun altro al mio fianco oltre a Lan
Zhan.”
“E io non vorrei essere al
fianco di nessun altro oltre che
Wei Ying.”
Wei Ying appoggiò la fronte
contro la sua, consapevole della
presenza del nastro sulla pelle. Sollevò una mano e ne
tracciò deliberatamente
i contorni con la punta delle dita. Lan Zhan seguì il
movimento della mano con
gli occhi e un bagliore di ingordigia gli balenò brevemente
nello sguardo.
Un lieve sorriso gli
incurvò gli angoli della bocca verso
l’alto. “Andiamo. Si sta facendo tardi.”
Wei Ying annuì e finalmente
si separarono. Lan Zhan lo fissò
ancora per un lungo istante, poi cominciò a voltarsi per
proseguire lungo il
sentiero che li avrebbe condotti a valle.
Senza lasciargli il tempo di fare un
singolo passo, Wei Ying
gli afferrò una mano e tornò a intrecciarla con
la sua.
Lan Zhan gli lanciò
un’occhiata di sottecchi e subito le sue
orecchie si arrossarono.
Wei Ying non riusciva a smettere di
sorridere. “Così” disse,
mostrandogli le loro mani allacciate.
Lan Zhan annuì.
“Mm.”
Si incamminarono insieme lungo il
sentiero. Illuminato e
ampio. In ombra e stretto. Da quel momento in avanti non avrebbe avuto
importanza.
Avrebbero camminato insieme fino alla
fine.