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Autore: lunadivergente21dw    14/07/2020    1 recensioni
In seguito agli avvenimenti di Vienna Tony crea la sua squadra e nel farlo opta per nuovi membri, uno ovviamente è Peter Parker.
Poi c'è Amelia, che Tony vede come una figlia.
Amelia ha dei poteri particolari e quando Tony chiede il suo aiuto lei non si tira indietro.
Avrebbe aiutato Tony a qualunque costo, o almeno così credeva, perchè quando degli occhi di un azzurro ipnotico cominciano a tormentarla qualcosa dentro di lei scatta.
Genere: Comico, Fluff, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James ’Bucky’ Barnes, Nuovo personaggio, Peter Parker/Spider-Man, Tony Stark/Iron Man
Note: Movieverse, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
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Il mattino seguente Amelia si svegliò tranquilla, come se il giorno prima non avesse scoperto niente di sconcertante sul suo passato.
L'unica cosa a cui stava pensando era: -Dove siamo arrivati con il signore degli anelli?- Domandò a nessuno in particolare mentre la sveglia continuava a suonare.
-Quasi alla metà de Le due torri.- Rispose subito Jarvis.
Amelia si alzò portandosi dietro la trapunta e la sveglia si spense all'istante.
-Mi sono addormentata?- Chiese per poi sbadigliare sonoramente mentre guardava lo schermo del cellulare.
Le 06:00 del mattino.
Lasciò la trapunta al gatto e andò al bagno.
-Sì, signorina. Il signor Barnes ha spento la tv ed è andato via.-
Lei si fermò mentre metteva il dentifricio sullo spazzolino e si fissò allo specchio quando le venne in mente qualcosa.
-Non mi sono addormentata su di lui, vero?- Chiese piano, anche se ricordava di essersi appoggiata su qualcosa alla sua sinistra a un certo punto.
-Si è addormentata con la testa sulla spalla del signor Barnes.- Disse Jarvis con voce gentile.
Amelia si nascose il viso con una mano mentre cominciava a lavarsi i denti, troppo imbarazzata persino per guardare il proprio riflesso.
Era la seconda volta che accadeva.
La prima era all'ospedale, e ora qui. Mentre erano comodamente sdraiati sul letto, con le schiene contro i cuscini e le gambe stese sopra le coperte.
Si colpì la fronte con un po' troppa forza. Non poteva andare a finire sempre così.
Si vestì e andò in cucina, dove trovò Steve.
La guardò con aria preoccupata, ma lei gli sorrise. -Non guardarmi così Steve, ti prego-
Lui alzò le mani con un sorriso pentito. -Fury mi ha mandato un messaggio, ha detto che hai talento nel raccontare frottole e che deve parlarmi. Mi hai messo nei guai?-
Amelia alzò gli occhi al cielo con un sorriso divertito e lui ridacchiò.
-Hai riposato bene almeno?-
Lei fece per rispondere mentre prendeva del succo dal frigorifero ma qualcuno la anticipò.
-Eccome se si è riposata, si sentiva russare fino in fondo al corridoio.-
Amy guardò Bucky sconvolta. -Io non russo!- Esclamò diventando completamente rossa.
Steve rise e tornò a guardare il giornale, uno dei piccoli gesti che ricordavano ad Amelia di avere davanti un uomo di un altro secolo.
Bucky le passò di fianco per prendere una tazza di caffè.
-Russo?- Gli domandò in un sussurro mentre anche Sam e Wanda entravano in cucina, discutendo su chi dovesse cucinare quella sera.
Lui sorrise e scosse la testa. -Ti stavo prendendo in giro.- Amelia fece per tirare un sospiro di sollievo quando lui continuò. -Qualche volta però fai qualche smorfia divertente mentre dormi.-
Gli diede un piccolo schiaffo sul braccio, per poi ricordarsi che quello non era il braccio da colpire.
-Ouch.-
Il sorriso di lui si spense in un istante. -Scusa..- 
-Colpa mia, ne voglio uno anch'io. Almeno non verrei più avvelenata così facilmente-
Bucky sorrise in modo forzato, tornando a concentrarsi sulla sua tazza mentre Steve diceva a Wanda e Sam che avrebbero cucinato entrambi per tutta la settimana se non ci avessero dato un taglio.
Amy si morse il labbro inferiore, dispiaciuta di come si era evoluto il suo discorso con Bucky. -Non mi hai fatto una foto, vero?- Chiese quando lui stava per andare al tavolo.
Lui la guardò sorpreso. -No, ma grazie per l'idea.- Disse con un sorrisetto, facendola alzare gli occhi al cielo e arrossire allo stesso tempo.
Fece per bere il suo succo ma Clint entrò in cucina e l'afferrò per il gomito. -Andiamo, allenamento.-
Sputò il succo per la sorpresa e fece per dire che oggi doveva allenarsi con Wanda quando entrarono in cucina Thor e Loki, facendo aumentare il passo a Clint.
Una volta in palestra si mise subito in posizione di attacco.
Amelia sospirò. -Anche tu vuoi uccidermi, adesso?- Domandò raccogliendo i capelli in una piccola coda per poi lanciare la felpa sul pavimento.
-Solo se non riesci a difenderti- Replicò lui con un sorriso divertito. -Ora muoviamoci, devo partire tra un'ora e mezza.- L'attimo dopo le aveva già fatto lo sgambetto per farla cadere.
Amy fece un salto per evitare di finire a terra e lo attaccò con una serie di colpi che lui evitò prontamente.
-Devi partire?- Chiese mentre parava i colpi dell'uomo a fatica.
-Torno a casa per un po'-
Lei ridacchiò quando riuscì a spedirla a terra. -Te ne vai per Loki?-
Clint la guardò in modo severo. -No. Non me ne vado per Loki.- Disse con una vocina per imitarla, cosa che fece aumentare l'ilarità nella ragazza.
-Va bene. Allora salutami la tua famiglia, Legolas.-
-Tu e Stark siete così simili a volte...-  Mormorò mentre schivava un calcio senza troppi sforzi per poi afferrarle la gamba.
Amy si lasciò trascinare per la stanza, incrociando le braccia sotto la testa.
-Sai cosa devi cercare di fare. Te l'ho spiegato molte volte.-
-Lo so, ma è così rilassante guardare il soffitto scorrere sopra di me con quel ritmo regolare.-
Clint alzò gli occhi al cielo, poi sorrise per l'idea che gli era venuta in mente. 
Piegò il busto in avanti per prendere lo slancio, afferrò anche l'altra gamba di Amelia e poi la lanciò contro i materassi che erano qualche metro più in là.
Lei si lasciò sfuggire un piccolo urlo per poi mettersi a ridere quando atterrò con un tonfo sui materassini che non erano così morbidi come pensava.
-Porca miseria Clint, vacci piano!- Esclamò Steve con tono di rimprovero mentre entrava nella palestra con gli altri al seguito.
-Voglio farlo anch'io!!- Esclamò Sam, dopo aver assistito alla scena.
-Io passo.- Affermò subito Clint.
Sam guardò Steve, ma lui scosse la testa.
-Ti aiuto io!- Esclamò la voce tonante di Thor, il quale non esitò nemmeno un secondo prima di afferrare Sam per le gambe per poi lanciarlo nella direzione dei materassi, dove Amy era ancora sdraiata.
-No!- Esclamò qualcuno mentre lei spalancava gli occhi e senza pensarci due volte fece comparire sotto di sé il suo cerchio magico. 
L'attimo dopo si sentì cadere su qualcosa di morbido.
Riaprì gli occhi e scoprì di essere atterrata su un letto, ma non il suo.
Si guardò intorno confusa e riconobbe la stanza all'istante.
Era entrata in quella camera una volta per mettere una torta al limone sulla scrivania, ma era corsa fuori subito per paura di essere scoperta.
Si alzò di scatto per guardarsi intorno e sorrise vedendo alcune piantine grasse sul davanzale della finestra.
Poi spostò lo sguardo su un album fotografico dall'aria molto vecchia, sulle scarpe messe in modo disordinato accanto alla porta e su una pila di libri di storia dell'ultimo secolo sulla scrivania.
Ci passò accanto per uscire dalla stanza quando notò un piccolo quaderno accanto ai libri.
Dapprima la attirò la scrittura a tratti ordinata e a tratti irregolare, ma poi una parola in particolare attirò subito la sua attenzione.
Non una parola, un nome.
Amelia.
Il suo nome era scritto in un bel corsivo al centro della pagina.
Stava per leggere il resto della frase ma si coprì gli occhi. Non voleva di certo invadere la privacy di qualcuno leggendo il suo diario.
Fece qualche passo verso la porta, si fermò.
Due passi indietro.
-No.- Si disse in tono fermo stringendo i pugni.
Corse verso la porta, uscì dalla stanza di Bucky per poi fiondarsi nell'ascensore.
Una volta tornata in palestra vide che gli altri continuavano il gioco inventato da Clint poco prima, solo che adesso era Wanda a catapultare le persone dall'altra parte della stanza con i suoi poteri.
In quel momento Thor stava sorvolando la stanza in modo per niente elegante circondato da un'aura rossa e quando atterrò si lasciò andare ad una grossa risata. -Perchè non ci butti direttamente sul fiume??- 
Clint annuì con vigore. -Sì, puoi farlo col principino della messa in piega.- Commentò.
Nat sghignazzò dandogli una piccola sberla sul braccio mentre Sam si preparava di nuovo per il suo turno.
-Dov'eri sparita?-
Solo in quel momento si accorse che Bucky era appoggiato alla parete accanto alla porta con le braccia incrociate.
Arrossì leggermente andandogli accanto. -In camera...- Mormorò piano rivolgendo di nuovo lo sguardo agli altri nella speranza che non indagasse oltre.
Ora Sam si stava esibendo in una serie di capriole mentre Wanda gli faceva sorvolare la stanza.
-Stavi per diventare una schiacciata di piccioni.- Le sussurrò.
Amy incrociò le braccia a sua volta e rilasciò un piccolo sospiro di sollievo. -Era la mia più grande aspirazione nella vita e me la sono lasciata sfuggire.-
Bucky ridacchiò scuotendo la testa.
Mentre Wanda faceva subire il nuovo gioco anche a Steve, Clint abbracciò Natasha e salutò tutti con un -Ci vediamo, banda di strambi!-
A quel punto Wanda fece volteggiare in aria anche lui per mandarlo dritto dritto sui materassini, facendo scoppiare a ridere tutti.
-Sono troppo vecchio per queste cose...- Mormorò e quando si avvicinò alla porta guardò i due. -Se volete salvarvi posso ospitarvi per un po'. Vi insegno a guidare il trattore se volete-
Amelia sorrise scambiando uno sguardo con Bucky. -Ho sempre sognato di guidare un trattore, ma facciamo un'altra volta-
Clint sorrise, annuì scompigliando i capelli a lei e dando una pacca sulla spalla a Buck. -Fatemi uno squillo quando riccioli neri se ne va.- Detto questo uscì dalla palestra.
Per evitare di essere la prossima vittima di Wanda, Bucky le propose di fare colazione, così mentre gli altri continuavano a guardare la faccia nauseata di Steve mentre sorvolava la stanza, lasciarono la palestra.
-Ti sto passando delle cattive abitudini, non ti sei nemmeno allenato e vuoi subito mangiare.- Sorrise prendendo la scatola di ciambelle che si trovava al centro del tavolo.
-Mica colpa mia se mi fai guardare dei film che durano più di tre ore nel bel mezzo della notte.- Replicò Bucky prendendone una al cioccolato per poi versare del caffè nella tazza.
Amelia lo guardò divertita. -La prossima volta puoi anche reclinare l'invito.-
-Non sia mai. Quando continuiamo Le due torri? Ti sei addormentata sul più bello!- Esclamò con aria imbronciata facendola ridere.

 
-Cosa si deve fare per mangiare in questo mondo?- Chiese Loki con aria scocciata.
Amelia alzò lo sguardo dal cellulare con confusione. -Scusa?-
-Ho fame.- Disse lui incrociando le braccia al petto.
Amelia si alzò dalla sedia stringendosi nel suo maglioncino colorato. -E tu sei venuto in terrazzo solo per dirmi che hai fame? Abbiamo pranzato due ore fa.- Lo rimproverò alzando un sopracciglio.
Loki sbuffò -Stavo dormendo, Thor stamattina è venuto a svegliarmi all'alba e voleva persino farmi allenare con voi.-
Lei cercò di trattenere un sorriso nel vederlo così imbronciato. -Beh, sai dov'è la cucina.- Quando non ricevette risposta lo guardò incredula. -Oh mio Dio. Sei venuto qui perchè vuoi che ti prepari da mangiare!!-
-Cosa ti aspetti? Che sia io a cucinare?- Chiese lui alzando le spalle.
Amelia rimase a bocca aperta e lo strattonò per la maglietta fino alla cucina, aprì il frigo. -Scegli qualcosa e preparati da mangiare.-
Guardò Loki mentre fissava il frigo con aria disgustata e alzò gli occhi al cielo.
-Cos'è quello?- Chiese indicando un vasetto.
-Gelatina.-
-E quelli?-
-Cetrioli.-
-Quelle?-
Amy gli lanciò un'occhiataccia. -Uova. E lo sai benissimo.-
-Le uova midgardiane sono piccole.- Osservò lui prima di spostarsi velocemente quando Amelia chiuse la porta del frigo con un tonfo per poi dirigersi verso i fornelli con la scatola delle uova in mano.
Prese una pentola e gliela porse.
-Accendi il fuoco, rompi le uova nella pentola, aggiungi un po' di sale e pepe et voilà!- Disse portandogli i vasetti del sale e del pepe.
Loki alzò gli occhi al cielo e cominciò a rompere le uova in modo impacciato mentre Amy si sedeva sul ripiano della cucina per osservarlo e cominciava a far dondolare le gambe avanti e indietro sbattendo i piedi sul mobile.
-Sei irritante.-
-Perché parli a te stesso in terza persona?-  Chiese subito lei mentre le uova cominciavano a sfrigolare nella pentola.
Il dio le lanciò uno sguardo furioso prima di mettersi a ridere, per poi tornare a concentrarsi sulle uova e le fece saltare con un movimento rapido della pentola, lasciando a bocca aperta la ragazza.
-Tu sai cucinare!-
-Certo che so cucinare. Non sono mica un idiota.-
Amelia aveva tanta voglia di controbattere, ma era così irritata e confusa che afferrò un cucchiaio di legno per lanciarglielo contro. L'oggetto in questione si fermò a qualche centimetro dalla testa del dio, senza che lui battesse ciglio, poi tornò al suo posto volteggiando pericolosamente accanto al viso di Amelia.
-Io avrei optato per un coltello.-
-Perchè hai fatto tante storie sul dover cucinare?-
Loki alzò le spalle con aria annoiata. -Volevo vedere se stessi bene. Eri lì fuori al freddo a fissare quella scatoletta nera con quel maglione orrendo...-
Amelia rimase di sasso, di certo non si aspettava della compassione. -Il mio maglione non è orrendo.- Disse abbassando lo sguardo sui propri vestiti. -È solo un maglione molto colorato, è allegro.-
Lui si esibì in un'espressione scettica mentre afferrava un piatto per metterci le uova. -Sembra che Heimdall ci abbia vomitato sopra.- Disse lasciando di nuovo la povera ragazza nella confusione più completa.
Dopo qualche secondo collegò tutto. Heimdall, guardiano del Bifrost. Il ponte dell'arcobaleno. Alzò gli occhi al cielo e lo fissò mentre divorava le sue uova con del pane.
-Carino da parte tua preoccuparti, comunque.- Commentò infine, facendogli alzare di nuovo le spalle.
-Da quello che abbiamo scoperto ieri possiamo considerarci quasi cugini.-
-Davvero?- Domandò saltando giù dal ripiano per andare a sedersi accanto a lui con un sorriso. -Cugini?-
Annuì ingurgitando l'ultimo boccone dal piatto. -Mi dispiace per tua madre, anch'io sono stato adottato e avevo una madre stupenda. Poi è morta.-
-Oh.-
-Per colpa mia.-
-Qualunque sia la storia, non credo che tu ne sia stato la causa diretta- Disse dandogli una piccola pacca sulla spalla.
Lui la guardò male, così lei ritirò subito la mano.
-Mia madre si chiamava Heithr.-
Loki la scrutò con i suoi occhi verdi per qualche istante, poi annuì. -Significa...-
-Calore. Lo so, l'ho googlato.- Disse con un sorriso soddisfatto mentre lo interrompeva.
-Come scusa?- Chiese con aria perplessa per poi scuotere la testa. -Lascia perdere... Probabilmente il suo elemento principale era il fuoco.-
-L'elemento principale! Lo aveva accennato anche lei! Nessuno può averli entrambi?-
Lui scosse la testa. -Tu quale usi principalmente? Il fuoco?-
Per tutta risposta Amy fece cadere qualche fiocco di neve sopra la testa del dio facendolo sospirare in modo esasperato.
-Ghiaccio, ho capito. E come sei messa con la magia?-
Amelia incrociò le braccia su tavolo e ci posò sopra il mento. -Mh... Ho questa strana connessione mentale con Peter, poi c'è il cerchio magico.-
Loki alzò un sopracciglio. -La connessione mentale è normale con le persone a cui si è più legati. Cos'è il cerchio magico?-
Con un gesto distratto della mano indicò dietro di sè e Loki osservò il cosiddetto cerchio magico brillare a mezz'aria.
Amy inclinò la sedia all'indietro e la sua testa sparì. Loki guardò dall'altra parte della stanza dove la testa della ragazza lo stava guardando sottosopra davanti al caminetto.
Senza pensarci due volte il dio diede un calcio alla sedia, così Amy cadde definitivamente all'indietro con la sedia.
-OH MIO DIO, SEI ODIOSO!!!-  Esclamò alzandosi di scatto per fulminarlo dall'altra parte della stanza mentre lui nascondeva un sorriso divertito con scarsi risultati.
-Così impari a chiamare "cerchio magico" un portale spazio-temporale.- Rispose prendendosi una ciambella dal frigo. -Quanto riesci a spostarti?- Chiese subito dopo, per evitare di sentire altre urla indignate.
Amelia mise da parte il broncio e incrociò le braccia tornando in cucina. -La distanza più lunga che ho provato era dal Queens a qui.-
Loki fece una faccia disgustata. -Mediocre.- Commentò infilando in bocca la terza ciambella di fila.
-Sai, ne ho abbastanza di parlare con te oggi.- 
-Assolutamente mediocre.- Continuò lui facendola irritare ancor di più.
Chiuse gli occhi per qualche secondo, pensando ad un luogo abbastanza lontano per impressionare Loki.
Prima che potesse cambiare idea sull'unico posto a cui aveva pensato, il portale era già apparso davanti a lei.
-Dove vuoi portarm...-
Amy attraversò il portale prima che il dio potesse terminare la frase e si dimenticò presto la necessità di volerlo impressionare, troppo impaziente di rivedere quel luogo.
Rimase un attimo destabilizzata quando non trovò la luce splendente del sole che aveva immaginato, ma poi si ricordò del fuso orario.
Fece qualche passo sul sentiero ciottolato, percorso altre innumerevoli volte durante gli anni.
Sorrise guardando il fiume scorrere lì accanto e cominciò a correre verso un punto ben preciso mentre la luce fioca dei lampioni proiettava l'ombra delle varie piante disposte lungo il sentiero sul suo viso, creando strani e nuovi disegni sulla pelle pallida.
Quando stava per raggiungere la panchina, Loki le apparve davanti all'improvviso facendole fare un salto indietro.
-Spostati.- Disse girandogli intorno.
Lui la guardò irritato mentre esaminava la panchina e passava la mano sopra una scritta incisa nel legno.
Amelia sorrise guardando quelle lettere scavate con tanta minuziosità, ancora ben visibili dopo anni.
Amy & Ile.
Con un dito tracciò il contorno delle stelline e dei fiocchi di neve che ci avevano inciso anni fa mentre gli occhi le si riempivano di lacrime.
Era la loro panchina, da quando avevano dodici o tredici anni.
A sedici avevano deciso di incidere i loro nomi. -Un atto solenne, non vandalico.- Aveva affermato Ilenia quando aveva cominciato a incidere le lettere con la chiave del lucchetto della bici.
Ilenia aveva insistito per i fiocchi di neve mentre lei aveva disegnato delle semplici stelline, perchè pensava di tradirsi disegnando a sua volta dei fiocchi di neve.
Sospirò ripensando a quel giorno. Le mancava da morire.
All'improvviso le venne un'idea.
Non poteva contattarla direttamente ma...
Abbassò lo sguardo per terra, cercando un bastoncino tra il fango e l'erba bagnata. Alla fine si accontentò di un sasso e cominciò a disegnare un altro piccolo fiocco di neve accanto al suo nome. 
Non si sarebbe distinto molto in mezzo agli altri fiocchi di neve ma se c'era qualcuno che poteva notarlo oppure no, quel qualcuno era Ilenia.
-Per l'amor del Valhalla, ci metterai una vita con quello stupido sasso. Fa freddo.-
Amy continuò ad ignorare le lamentele del dio ma sapeva anche lei che quel sasso era troppo tondo per riuscire ad incidere qualunque cosa.
-Fai con questo.- Disse Loki infine mettendole davanti al viso un coltellino.
-Grazie.- Lei lo prese e incise velocemente un fiocco di neve per poi soffiarci sopra.
Si alzò, fece un passo indietro e se ne pentì subito.
Certo che se ne sarebbe accorta, era così evidente.
Si vedeva lontano un miglio che era stato fatto recentemente, in più l'incisione con il coltellino era più precisa rispetto a quelle fatte con la chiave.
-Devo cancellarlo.- Affermò, pronta per cancellare il disegno.
-Arriva qualcuno.- La informò Loki con aria annoiata. 
Alzò la testa di scatto e vide due figure in lontananza.
-Posso occuparmene io.- Continuò poi lui accorgendosi della sua reazione.
Quando Amy lo guardò, spalancò gli occhi vedendo che aveva due coltelli in mano.
-Sei completamente pazzo??- Gli sussurrò trascinandolo dietro a un cespuglio.
Le due figure camminavano piano, mano nella mano.
Notando che entrambi portavano giubbotti, sciarpe e berretti sembrò  accorgersi solo in quel momento di quanto facesse freddo.
Proprio in quel momento un colpo d'aria gelida la investì, ricordandole di avere addosso solo un maglioncino e i pantaloni del pigiama in una serata fredda di metà febbraio. Ma ciò che fece rabbrividire di più Amelia fu riconoscere le due persone che si erano fermate davanti alla panchina.
Ilenia posò la testa sulla spalla di Eddy guardando la panchina mentre lui la stringeva a sé.
-Quella è la tua amica, no?- Le sussurrò Loki osservando la scena con interesse. -Perchè ci nascondiamo? Ha cercato di avvelenarti su quella panchina?-
Amy si lasciò sfuggire una risata soffocata per l'assurdità della domanda e Ilenia si guardò intorno.
-Cosa c'è?- Le domandò Eddy.
Scosse la testa e andò a sedersi. -Sembrerà strano, ma a volte ho come l'impressione che sia ancora qui.-
Lui andò a sederle accanto. -Non è per niente strano. Amelia era il tipo di persona che ti avrebbe perseguitato come fantasma per il resto della tua vita.-
Ilenia si lasciò scappare una risata triste, poi posò lo sguardo sulla scritta e si immobilizzò. -Qualcuno ha...-
A quel punto Amy fece apparire il portale sotto di lei e Loki, e si ritrovò a precipitare di nuovo. La sua caduta stavolta non fu attutita da un materasso, ma finì direttamente sul pavimento della cucina.
E poco dopo qualcosa di grosso la schiacciò, facendole cacciare un urlo.
Loki grugnì alzandosi di scatto. -Sei più odiosa di Strange e più insopportabile di Thor.- Dichiarò con aria stizzita.
Proprio in quel momento il fratello stava entrando nella stanza. -Davvero??- Chiese con un sorrisone, poi guardò Amelia che era ancora a terra. -Carino il maglione!-
Lei sorrise leggermente. -Grazie Thor, tu sì che hai buon gusto.- Disse mentre Loki la fulminava con lo sguardo un'altra volta.
 
 
Quella sera era spaparanzata sul divano di Tony e Pepper mentre cercava di non pensare al disastro combinato con Ilenia. Diede un ultimo morso al suo cheeseburger mentre allla tv Anna cantava Love is an open door facendole alzare gli occhi al cielo.
-Non devi mettere su Frozen ogni volta che vengo a trovarti, lo fai solo per prendermi in giro.-
Tony nascose il suo sorriso dando un morso al cheeseburger. -A Morgan piace così tanto...-
Amelia lanciò uno sguardo alla bambina che agitava piano i pugnetti, quasi a tempo di musica e pensò che la stava prendendo in giro anche lei, dall'alto delle sue cinque settimane di vita.
Così mise il broncio, facendo scoppiare a ridere Tony e Pepper.
-Non ti buttare giù, poi ho una sorpresa per te.
A quelle parole gli occhi di Amy brillarono. -C'è la torta al pistacchio??-
Pepper ridacchiò ancora una volta e si alzò per prendere in braccio la figlia. -Ti avevo detto di prendere il dolce Tony, ora arrangiati. Noi andiamo a nanna.- 
Amy si alzò per dare un affettuoso buffetto alla guancia della bambina. -Sogni d'oro piccolina, notte Pepper.-
La donna le rivolse un sorriso caloroso prima di darle la buonanotte e salire le scale.
Tornò a guardare Tony con il broncio. -Niente torta?-
Lui alzò gli occhi al cielo e si alzò in piedi a sua volta, poi prese qualcosa da un cassetto. -Chiudi gli occhi.- Mentre lei obbediva sentì che le stava mettendo qualcosa al polso.
Quando riaprì gli occhi guardò il nuovo braccialetto che aveva al polso sinistro e ne rimase confusa.
Era un semplice braccialetto.
Aveva delle parti in tessuto e altre in metallo. Era di un azzurro ceruleo con delle rifiniture blu e nel mezzo aveva un piccolo fiocco di neve argentato.
-Carino.- Commentò, ancora confusa dal gesto.
Tony aveva un sorrisetto. -Carino, wow.-
Amelia si morse il labbro inferiore, un po' dispiaciuta. -No, insomma... È bellissimo, ma al mio compleanno manca ancora qualche mese.- Mormorò alzando lo sguardo su di lui mentre le scompigliava piano i capelli con una mezza risata.
-Fiocco di neve.-
Amy piegò la testa di lato nascondendo un sorrisetto e lui alzò gli occhi al cielo in anticipo, aspettandosi il peggio. -La capretta di Heidi?-
-Premi il fiocco di neve senza tante storie ragazzina.- le disse con aria esasperata.
Lei esitò un attimo, passando delicatamente le dita per tutta la lunghezza del braccialetto, poi pigiò piano il fiocco di neve, il quale si illuminò di un azzurro intenso e il braccialetto non era più un braccialetto.
Cominciò ad espandersi lungo il suo braccio e l'attimo dopo la ricopriva ovunque. Alzò lo sguardo su Tony mentre le mani cominciavano a tremare quando capì di cosa si trattava.
-È...?- Cominciò, per poi ritrovarsi a trattenere il respiro sentendo la propria voce ovattata.
Si osservò le mani, rivestite di uno strano materiale azzurro e blu, così come il resto del corpo. In un attimo corse nel corridoio d'ingresso dove faceva bella figura uno specchio e rimase a bocca aperta.
La sua prima tuta da supereroina le dava un'aria temibile e al contempo elegante. E si sorprese nel notare che era una via di mezzo tra la tuta di Peter e l'armatura di Tony.
Dalla base del collo alla vita, dalla spalla al gomito e su alcune parti delle gambe e dei piedi era fatta di un tessuto metallizzato azzurro mentre il resto assomigliava ad un tessuto elasticizzato di colore blu.
Al posto degli occhi aveva due fessure, illuminate da una lucina azzurra che dava quasi i brividi.
-Se te lo stai chiedendo... Sì, non sapevo che fare con i tuoi capelli facilmente infiammabili quindi li ho lasciati liberi ma puoi comunque creare un campo di forza se chiedi gentilmente al tuo nuovo costume.- Affermò Tony che la stava osservando con un sorriso.
Amelia lo guardò sorpresa. -Ho anch'io una Friday???- Chiese con eccitazione.
-Sì e no. Ma potrai usarla solo quando avrai imparato ad usare tutte le funzionalità della tuta.-
-Con questo vuoi dire che hai inserito un protocollo triciclo come nel costume di Peter?- Chiese con un sospiro.
Tony ridacchiò. -Mi fido di te, quindi ho inserito il protocollo bici con rotelle.- Disse premendo di nuovo il fiocco di neve ancora visibile al polso sinistro.
In un secondo la tuta si ritirò, tornando ad essere un normale braccialetto.
Amelia pensò che una bici con rotelle era comunque meglio di un triciclo e che se avesse voluto, avrebbe potuto chiedere a Ned di toglierlo come aveva fatto con Peter.
-È nanotecnologia a proposito, puoi aggiungere qualche dettaglio quando ti spiegherò meglio come usarla. Per ora puoi usarla per proteggerti quando ti trovi in pericolo... Oh, non farmici pensare...- Mormorò portandosi una mano all'arc reactor.
Amelia ridacchiò, ancora su di giri per il regalo. -Come se tu non ci preoccupassi mai... Con infarti, gitarelle nello spazio in compagnia di qualche missile e case che esplodono.-
Lui alzò gli occhi al cielo e la strinse in un abbraccio. -Promettimi che farai sempre attenzione. Ho passato gli ultimi cinque anni a costruire questo costume per te, ma so per certo che ci sarà sempre qualcosa che non ho previsto e...-
-Cinque anni???- Domandò Amelia ad un tratto. -Vuoi dire da quando non ci parlavamo più?-
-Non ricordarmelo.- Mormorò lui con sguardo triste.
Amy sorrise tristemente e lo abbracciò. -Grazie Tony.- bofonchiò con la faccia sprofondata nella sua maglietta. -Graziegraziegraziegraziegrazie.-
Tony ridacchiò. -Oh, e puoi farti apparire una lama sotto le scarpe. Così puoi pattinare visto che non sei un granchè nella corsa.-
Lei spalancò gli occhi sciogliendo l'abbraccio.-DEVO ASSOLUTAMENTE MOSTRARLO A PETER- Esclamò per poi creare un portale.
-Non mi merito un altro abbraccio?-
Amy si girò nuovamente verso di lui con un sorriso che andava un orecchio all'altro e lo strinse in un abbraccio, lasciandolo senza fiato.
Sparì nel portale e passò qualche ora nella stanza del college di Peter e Ned ad osservare ogni minimo dettaglio del suo nuovo costume prima di riapparire nella cucina del quartier generale, dove trovò Steve e Sam.
-Sapete cosa ha fatto Tony???- Chiese con entusiasmo.
Steve la guardò con aria seria, mettendola in soggezione. -No, ma so cosa hai fatto tu.-
Amelia deglutì piano e guardò Sam, il quale mimò con le labbra qualcosa che assomigliava molto a "Te la sei cercata."
-Sono solo andata un po' da Peter e Ned, io...-
-Perché hai accettato di fare quella missione per Fury senza dirci niente?-
Lei rimase ancor più confusa dalla domanda. -Io non ho accettato di fare nessuna missione, hai detto che non sono ancora pronta!-
Steve la guardò con aria stizzita. -Fury me lo ha già detto, quindi è inutile che fai finta di niente.-
-Beh, Fury può infilarsi quello che dice nel...- Si fermò di colpo ricordandosi qualcosa.
Quando il pomeriggio prima stava andando da Plokhey, Fury le stava parlando di qualcosa a proposito di qualche missione.
 
-Siamo d'accordo?-
-Mh? Sì, va bene.-
 
Amy si morse l'interno della guancia e chiuse gli occhi rilasciando un sospiro esasperato. -Okay, forse l'ho fatto. Ma non lo stavo ascoltando, ero emotivamente instabile in quel momento.-
-Sai che sorpresa, sei sempre emotivamente instabile.- Commentò Sam cercando di alleggerire la situazione mentre prendeva un sorso dalla lattina di aranciata che aveva in mano.
Lei lo guardò furiosa. -Vai a quel paese uomo piccione.-
-Linguaggio.- Disse Steve.
Amelia spostò di nuovo lo sguardo su di lui. -Fai sul serio??-
-Che succede qui?- Domandò una nuova voce. Tutti e tre si girarono verso Natasha, la quale era rimasta sulla porta con Bruce al suo fianco.
-Niente. Buonanotte.- Disse a denti stretti affrettandosi verso le scale.
-Non abbiamo ancora finito!- Le urlò dietro Steve.
-Sogni d'oro!- Rispose lei di rimando.
Aveva quasi raggiunto la camera, contenta di non aver incontrato nessuno prima di accorgersi di qualcuno che usciva da una stanza.
-Hey.- Le disse Bucky prima che potesse sparire in camera sua.
Sospirò stringendo le mani. -Hey Bucky...-
-Qualcosa non va?-
-No, in effetti ero felicissima fino a qualche minuto fa.- Mormorò abbassando lo sguardo sul nuovo braccialetto.
-Ma?-
Tornò a guardare Bucky con un piccolo sorriso. -Sembra che qualcosa mi turbi?-
Lui esitò un attimo prima di sorriderle a sua volta. -Dalla camminata svelta sembrava di sì. E anche dalle punte dei capelli in fiamme.-
Amelia si guardò i capelli e scosse subito la testa per farli tornare come prima.
-Tutto bene?- Le domandò piano.
Lei annuì abbassando lo sguardo.
Passò qualche secondo di silenzio tra i due prima che Bucky tornasse a parlare. -Ti va di continuare Il signore degli anelli?--
Amy lo guardò sorpresa per la proposta.
-Non devi sentirti obblig...-
-Nessun obbligo, andiamo.- Disse aprendo la porta della camera della ragazza per poi rivolgerle un sorriso. -Legolas e Gimli si uccideranno a vicenda?-
Lei ridacchiò entrando nella stanza. -Lo scoprirai.-
-Oh, andiamo!- Protestò lui seguendola.
 
 
***
 
-Ripetimi perché lo devo fare.-
Amelia gli passò la corda ignorando beatamente la domanda, troppo impegnata a fantasticare sulla sua nuova tuta e con quale nome avrebbe dovuto chiamarsi.
Un supernome, insomma.
-Cosa devo farci con questa?-
-Chiudere la bocca e saltare.-
-Saltare cosa?-
-La corda, cos'altro?-
Loki la guardò come se fosse pazza.
-Non hai mai saltato la corda?- Chiese lei con curiosità.
Il dio continuò a guardarla dall'alto in basso con aria sdegnata.
-Steve mi ha detto di allenarmi con te perchè non ascolti nessuno. E perchè è ancora arrabbiato con me per la storia della missione... Quindi adesso fai quello che dico io.- Detto questo, Amy prese un'altra corda e cominciò a saltare. -Avanti Loki, fai qualche saltello!- Lo intimò con finto entusiasmo, lui roteò gli occhi e incrociò le braccia al petto. -Lo sapevo, non ne sei capace.-
-Amelia.- Cominciò con aria stizzita. -Credi davvero che i tuoi stupidi  e miseri trucchetti psicologici funzionino col dio degli inganni?-
A quel punto Amy smise di saltare e lasciò cadere la corda. -Volevo solo provare a farti divertire ma niente è degno dell'unico e meraviglioso Loki.-
-Chi si diverte a saltare una stupida corda?-
Lei alzò le spalle. -È più divertente se lo fai cantando una canzoncina.- Mormorò sedendosi sulla panca per i pesi.
Si fissarono negli occhi con aria di sfida.
-Non lo fare.- La intimò Loki.
Amy si dondolò a destra e a sinistra spostando lo sguardo sul soffitto, poi cominciò a canticchiare. -Salto con Loki il dio dell'inganno...-
-Se non la smetti giuro che me ne vado.-
-Ma lui preferirebbe fare il dragomannooo- Continuò lei chiudendo gli occhi.
-Continua così e mi verrà l'affanno.- Disse Loki accorgendosi solo dopo di aver fatto la rima con la sua canzoncina inventata. -Maledizione.- Guardò il sorriso e gli occhi brillanti di Amelia così cercò di pensare a qualcosa per fermarla dal cantare qualcos'altro. -Vuoi allenarti?- Domandò all'improvviso.
-Se non fosse così non ti avrei trascinato in palestra.-
-Allora alleniamoci.- Proclamò facendo apparire dei coltelli, per poi lanciarne uno che volò a pochi millimetri dalla testa della ragazza.
Amelia spalancò gli occhi sentendosi sfiorare i capelli, si girò a guardare il coltello conficcato alla parete e poi tornò a guardare Loki. -MA SEI IMPAZZITO?!? PERCHÉ TUTTI VOGLIONO ACCOLTELLARMI??-
-Chi vuole accoltellarti?- Chiese con inaspettato interesse.
-Mi hanno già accoltellata.- Disse alzandosi la manica del braccio sinistro per mostrargli la cicatrice ancora rossa.
Lui la esaminò -Nulla di che.- 
-Ma se la lama era avvelenata! Ho passato tre giorni in infermeria e ho mangiato solo un toast al formaggio. Solo quello perchè quando l'ho mangiato l'ho vomitato, però era il toast al formaggio più buono che io abbia mai assaggiato.- Concluse velocemente mentre arrossiva.
-Perché dovrebbe importarmi di questo toast al formaggio? E perché sei rossa?-
-Non sono rossa.-
-Sì che lo sei.-
-Allora ci alleniamo??- Chiese cercando di scacciare via il ricordo di Bucky che le portava il toast al formaggio nel cuore della notte dopo che il suo stomaco aveva brontolato.
Loki cominciò a spiegarle come impugnare il coltello nel modo corretto e lei cercò di non sembrare troppo divertita per l'interesse che mostrava nei coltelli e nelle lame in generale, poi cercò di insegnarle come evitare delle pugnalate e lei lo ascoltò anche mentre gli altri entravano nella palestra. Ma quando sentì una voce in particolare non riuscì a non girarsi verso la porta.
-Ecco, sei morta. Ti avevo detto di non distrarti e ora ti ho appena pugnalata al cuore.- La rimproverò Loki tenendo la punta della lama del coltello poco sopra il suo cuore.
Amy lo guardò, poi guardò di nuovo Bucky e gli rivolse un sorriso quando notò che la stava osservando con un cipiglio preoccupato.
"Non ci posso credere" Disse la voce di Loki nella sua testa. "Non il tipo strano e silenzioso che potrebbe ucciderti mentre dormi"
"Stai parlando di te? Oh no, aspetta... Tu non chiudi mai la bocca!" Lo rimbeccò lei rivolgendogli di nuovo l'attenzione.
Peter si intromise subito nella loro discussione telepatica. "State parlando di Visione??" Domandò facendo scoppiare a ridere Amelia.
-Direi che per oggi è abbastanza.- Proclamò Amy lasciando Loki con il coltello a mezz'aria.
Prima di uscire rivolse un altro sorriso a Bucky, guadagnandosi un sogghigno da Loki.
"Stai zitto" Pensò uscendo dalla palestra.
"Non ho detto un bel niente." Le rispose telepaticamente.
E Amelia giurò di sentire il suo tono di scherno.
 












 
 
 
 
 
_Angolo autrice
È passato un sacco di tempo da quando ho pubblicato l'ultima volta e questo capitolo non è nemmeno granché, quindi arrabbiatevi pure.
Mi sento male per tutte le cose che faccio passare ad Amelia, ma se non lo facessi questa storia sarebbe già finita.
È riuscita a far arrabbiare Steve, cosa che solo i veri Stark sanno fare. Tony dovrebbe esserne orgoglioso, non credete? Va bene, va bene. Sto scherzando...
Cosa ne pensate di questo capitolo? Troppo Loki? Troppo poco Loki???
Chiedo scusa per eventuali errori di ortografia o tempi verbali, probabilmente c'è qualche orrore in giro...
Grazie ancora per chi continua a leggere questa storia, per chi l'ha inserita tra preferite/seguite/ricordate, chi torna a darle una sbirciatina di tanto in tanto, a chi legge silenziosamente e a chi mi lascia qualche commentino.
Se avete voglia scrivete qui sotto cosa ne pensate o se avete qualche suggerimento, se volete che dia più spazio a qualche personaggio che magari ignoro troppo o se avete solo voglia di dire ciao :)
Giuro che non scomparirò mai del tutto, sono solo una grande procrastinatrice che pensa troppo prima di buttare giù due righe.
Alla prossima!:3
   
 
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