高木の日
Takagi no hi
Il giorno di Takagi
Rientro a casa
昨日 // Kinou // Ieri
Ogni sera sapeva che si sarebbero riuniti attorno ad un'unica tavola, per condividere ciò che era successo nelle proprie giornate.
Sarebbe stato impegnato a badare alla sua sorellina Haruko in modo che non facesse disastri a tavola, mentre suo fratello maggiore Junichi si sarebbe gustato la cena cucinata dalla madre.
Avevano imparato a prendersi cura l'uno dell'altro, e ciò che la madre aveva subito dal mostro non doveva essere nominato, nessuno doveva più soffrire per quelle violenze.
Quella sera, però, una persona sconvolse le abitudini di quella casa: si sarebbe rivelata la sua salvezza dal mostro persistente nei suoi pensieri.
Era una delle persone che stimava di più, era colui che gli aveva insegnato a stare al mondo al posto dei suoi genitori.
Era colui che aveva sostituito la figura paterna.
Lo vide entrare in casa assieme a sua madre. Doveva essere passata all'asilo per iscrivere Haruko, così il maestro Hyosuke ne avrebbe approfittato per rivedere Wataru, per chiedergli come stava e che cosa aveva imparato alle scuole elementari.
Di certo Wataru non poté immaginare le vere motivazioni per cui Hyosuke si trovasse attorno allo stesso tavolo.
Aveva insistito per cucinare nonostante fosse un'ospite. Ed era tutto straordinariamente delizioso.
Si ritrovò a pensare che avrebbe voluto mangiare ogni giorno i piatti cucinati dal maestro.
«Wataru.» Hyosuke richiamò l'attenzione del bambino. «Ho saputo cos'è successo recentemente.» Nel motivare le sue conoscenze rivolse lo sguardo a Kaede, la bellissima mamma di Wataru che aveva da poco imparato a conoscere.
Quello sguardo chiedeva il permesso di poterne parlare, sapeva quanto dolore aveva provocato, e non voleva di certo mancare di tatto.
«Volevo solo dirti di non perdere la fiducia in te stesso. Né in te né nelle altre persone.» Sorrise al bambino, che lo guardava ancora stupito di vederlo lì in casa. «Aiuta sempre il prossimo, non potrai fare che del bene.»
Quel mostro che lo attanagliava, quegli incubi... Da quel giorno furono solamente un brutto ricordo passato.
Doveva imparare da quella faccenda per crescere con quei valori che lo rendevano il bambino che era, quel bambino con un forte senso di ciò che era giusto e ciò che era sbagliato.
Fiducioso di aver trovato un po' di serenità in quell'ambiente che sarebbe diventato il suo nuovo nido, sorrise grato al maestro.
Ancora una volta lo aveva aiutato nella sua breve vita.