Anime & Manga > Dragon Ball
Segui la storia  |      
Autore: nvgh    25/07/2020    1 recensioni
Dal testo: "[...]Camminava con una mano appoggiata al muro che le impediva di cadere a terra mentre l’altra premeva sulla la ferita sanguinante sull’addome; più faceva un passo più sentiva di non farcela, le forze la stavano abbandonando completamente ne era certa ma non poteva lasciarsi trovare, soprattutto se messa in quel modo[...]" "[...]Finalmente, lo trovò, nonostante gli anni passati, era ancora davvero forte, se non addirittura aumentato di potenza, era lei ad essere così debole da non riuscire neanche a rintracciare le aure a pochi metri di distanza. Con l’ultimo briciolo di forze lo chiamò mentalmente. “Gohan…ti prego, aiutami” e subito dopo cadde a terra perdendo conoscenza[...]"
Genere: Avventura, Azione, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gohan, Goku, Nuovo personaggio, Videl | Coppie: Bulma/Vegeta, Chichi/Goku, Gohan/Videl
Note: What if? | Avvertimenti: Violenza
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 1

L’unica cosa che sentiva in quel momento era il dolore. Ovunque. Non c’era una parte del corpo che non le doleva. Camminava con una mano appoggiata al muro che le impediva di cadere a terra mentre l’altra premeva sulla la ferita sanguinante all’addome; più faceva un passo più sentiva di non farcela, le forze la stavano abbandonando completamente ne era certa ma non poteva lasciarsi trovare, soprattutto se messa in quel modo. Alzò nuovamente lo sguardo da terra, ancora non capacitandosi del fatto che si trovasse lì e si guardò intorno: era sera tarda e fortunatamente, o sfortunatamente, non c’era nessuno in giro che potesse vederla e sperava ardentemente che quel tiranno non fosse riuscito a localizzare la sua aura sulla Terra. Improvvisamente, riuscì a riconoscere una via familiare e per la prima volta da quando quel brutto incubo era cominciato tirò un sospiro di sollievo, sentendosi subito mancare. Svoltò l’angolo e vide il cancello leggermente aperto che dava ad un vialetto verso una modesta casa. “Un ultimo sforzo” si disse mentalmente cercando con le ultime forze che le erano rimaste di riuscire a percepire delle auree familiari e una volta entrata nel cortile antistante la casa si avvicinò alla porta ma le gambe le cedettero, facendola cadere a terra in ginocchio. Si sentiva completamente sfinita, la sua meta, la sua salvezza era a soli pochi metri di distanza eppure le sembrava così distante. Le sembrava di essere in un sogno, di quelli in cui corri forsennatamente per cercare di raggiungere qualcosa ma senza esito. Con le ultime poche energie rimaste cercò di mettersi in contatto con la persona dentro la dimora. Chiuse gli occhi per concentrarsi, l’erba sotto il suo corpo era diventata così accogliente che avrebbe potuto benissimo sdraiarsi e rimanere così, per sempre. “Dove diavolo sei, avanti” disse fra sé e sé stringendo la mano in un pugno per la frustrazione nel non riuscire a trovare l’aura, il sangue della sua ferita all’addome che bagnava ancor di più la mano. Finalmente, lo trovò, nonostante gli anni passati, era ancora davvero forte, se non addirittura aumentata di potenza, era lei ad essere così debole da non riuscire neanche a rintracciare le aure a pochi metri di distanza. Con l’ultimo briciolo di forze lo chiamò mentalmente.
“Gohan…ti prego, aiutami” e subito dopo cadde a terra perdendo conoscenza.
                                                           <<_________________________>>                                            
Era una tranquilla e piacevole serata estiva quella che si stava svolgendo a casa di Gohan, le famiglie Son e Brief si erano riunite come facevano solitamente da ormai anni. Avevano appena finito di mangiare una cena che avrebbe sfamato almeno due eserciti e ora si ritrovavano a parlare fra loro tra combattimenti e…nient’altro. Solo combattimenti. Più che altro erano solo i componenti maschili del gruppo a parlarne, con Pan, la figlia quattordicenne di Gohan, che li ascoltava con attenzione. Le altre donne invece, Videl, Bulma, Chichi e Bra parlavano del più e del meno, spesso lamentandosi del tono alto che alcuni dei ragazzi assumevano quando discutevano fra chi di loro fosse il più forte.
-E’ inutile che ti lamenti Vegeta. Lo sappiamo tutti che il più forte fra noi è Gohan -ripeté per l’ennesima volta Goku con tono quasi divertito. Era seduto vicino a Goten e aveva un braccio che si appoggiava alla sedia su cui era seduto il figlio più piccolo. Vegeta, innervosito dall’affermazione così pacata del suo acerrimo rivale continuò a cercare di far valere la propria teoria.
-Può anche essere il più forte dell’Universo ma se sono dieci anni che non si allena, sicuramente il suo potere sarà diminuito –
-Non è assolutamente vero. Un potere così divino non può sparire, è eterno. Come ha detto mio padre, Gohan è il più forte dell’Universo…insieme ovviamente a qualcun altro -rispose Goten con uno sguardo vittorioso e malizioso allo stesso tempo, consapevole che con quell’affermazione avrebbe fatto innervosire ancor di più il padre del suo migliore amico.
Gohan, come al solito, non partecipava attivamente alla conversazione, si limitava a ridacchiare alle provocazioni che suo padre e suo fratello facevano per dar fastidio a Vegeta. In realtà, già dall’inizio della serata si sentiva strano, aveva un presentimento che non riusciva a spiegarsi. Non sentiva auree malvagie in arrivo, tutto sembrava tranquillo, e allora perché sentiva una brutta sensazione dentro di sé? Si alzò dal suo posto a capotavola e si diresse un attimo in cucina per cercare di calmarsi. Era appoggiato al lavandino della cucina quando sentì due braccia circondargli l’addome e stringerlo forte; si girò e subito s’incontrò con gli occhi azzurri di Videl.
-Che succede? -gli chiese la donna con tono preoccupato. Lo aveva visto con uno sguardo pensieroso e cupo fin dall’inizio della cena e non appena lo aveva visto dirigersi in cucina quasi con fretta, aveva deciso di seguirlo.
-Niente, sta tranquilla -la rassicurò il moro accarezzandole la guancia.
-Gohan…conosco quello sguardo. Sei preoccupato per qualcosa -ribatté la donna accarezzando a sua volta la mano di Gohan sul suo viso. Il giovane le sorrise e sospirò subito dopo, quella donna riusciva sempre a capire quando in lui c’era preoccupazione o inquietudine.
-Sento qualcosa che non va, Vid -confessò il mezzo-sayan, di nuovo nei suoi occhi color della pece si presentò lo stesso alone di preoccupazione di prima – è come un presentimento. Ma non percepisco minacce imminenti –
-Sai se qualcun altro ha avuto il tuo stesso presentimento? Tuo padre? -chiese con calma Videl. Sapeva che dire al marito di non preoccuparsi non sarebbe servito a nulla, soprattutto perché raramente Gohan aveva presentimenti del genere e questo la faceva preoccupare abbastanza.
-No -scosse la testa leggermente – non gli ho detto nulla. Se lo avesse sentito mi avrebbe avvert-Gohan non finì di pronunciare la frase che sentì qualcuno provare a parlare con lui, mentalmente. Strabuzzò gli occhi quando capì chi lo stesse contattando e immediatamente percepì un’aura debolissima fuori casa.
-Gohan? -lo chiamò allarmata Videl notando la sorpresa mista a terrore negli occhi del mezzo-sayan.
-Harya, è ferita -le annunciò poco prima di uscire dalla cucina per poi correre verso il cortile. Tutti quanti smisero di parlare e si alzarono allarmati quando lo videro uscire in quel modo, lasciando la porta aperta e non ebbero neanche il tempo di chiedersi cosa fosse successo che Gohan ritornò poco dopo, non da solo. Portava tra le braccia una ragazza priva di sensi, ferita quasi mortalmente: un braccio completamente segnato da lividi, tagli e ricoperto di sangue che penzolava a terra, il viso che era una maschera di sangue.
-Ma quella è…-esordì Goten con sguardo terrorizzata.
-Harya… -concluse Pan, anche lei completamente scioccata come tutti i presenti.
-La sua aura è debolissima, Gohan -lo informò Goku, anche se immaginava che il figlio lo sapesse. Gohan sembrava irriconoscibile, chi ne era in grado poteva sentire chiaramente come la sua aura fosse incrementata tantissimo per la rabbia che stava provando ma all’esterno aveva uno sguardo di pietra.
-Abbiamo dei Senzu? -chiese con tono atono guardando il padre.
Nessuna risposta. Erano ancora tutti completamente tramortiti da ciò che avevano davanti ai loro occhi. Anche Vegeta, nonostante fosse bravo a nasconderlo, era completamente sorpreso, non avrebbe mai creduto ad una cosa del genere se qualcuno gliel’avesse raccontato.
-Ti porto da Dende -intervenne immediatamente Goku avvicinandosi al figlio e trasportandosi con lui al Santuario del Dio. Nonostante fosse sera tardi Dende si trovava già lì a soccorrerli, probabilmente aveva seguito tutta la vicenda dal suo palazzo.
-Eccomi ragazzi -esordì il giovane namecciano avvicinandosi a Goku e Gohan che si erano appena materializzati. Gohan appoggiò delicatamente il corpo morente di Harya a terra e Dende usò i suoi poteri per riuscire a guarire la ragazza.
-E’ davvero un miracolo che sia ancora viva -constatò Dende mentre stranamente i suoi poteri tardavano a dare l’effetto desiderato, con grande sorpresa dei tre.
-Perché ci stai mettendo così tanto, Dende? -chiese con tono duro Gohan mentre Goku si girò verso di lui in modo sorpreso. Lo aveva già visto arrabbiato in quel modo ma temeva che avrebbe potuto fare qualche sciocchezza.
-Ce la sto mettendo tutta Gohan ma le sue ferite avrebbero potuto ucciderla da un momento all’altro, è stata solo una questione di secondi –
-Scusami Dende, non volevo attaccarti ma…-Gohan non finì la frase, non riuscendo a spiegarsi il motivo per cui fosse così arrabbiato. Certo, lui e Harya avevano un legame davvero indissolubile, lei era come una sorella per lui e vederla in quello stato lo infuriava.
-Tranquillo, posso immaginare come ti senti. Ecco, sono riuscito a curare le ferite maggiori ma deve stare a riposo per qualche giorno per guarire completamente -annunciò poco dopo Dende mentre il sangue che continuava ad uscire dall’addome della ragazza era magicamente svanito, il viso privo di lividi o tagli. I due saiyan rividero il viso della ragazza dopo anni notando subito quanto fosse maturato se non addirittura indurito a causa di una cicatrice sulla fronte, che dall’attaccatura arrivava fino al sopracciglio sinistro. Entrambi, mentalmente, si chiesero cosa le fosse accaduto per essere stata ridotta in quel modo.
-Ti ringrazio molto Dende -disse Goku con un sorriso mentre Gohan riprese tra le braccia Harya, ancora svenuta e subito si tele-trasportarono a casa del mezzo-sayan dove tutti li stavano aspettando con impazienza.







_____________________________
Salve a tutti, è la prima volta che scrivo e pubblico su questo sito, nonostante lo conosca da alcuni anni. Spero che questo primo capitolo vi abbia leggermente incuriosito e ci tengo davvero a sapere le vostre opinioni e i vostri consigli.
A presto :)

 
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Dragon Ball / Vai alla pagina dell'autore: nvgh