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Autore: LARRYOMG    28/07/2020    0 recensioni
Louis parte senza Harry.
Harry non capisce di che tipo di viaggio si tratti, in realtà.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Perché non me lo hai detto?" riuscì a chiedere, pieno di delusione.

Louis evitò di guardarlo negli occhi, sembrava innervosito.
"Non c'era molto che potessi fare per me, non mi sembrava che avesse senso dirtelo, farti preoccupare ulteriormente."

"E perciò pensavi di partire senza dirmi nemmeno ciao?" domandò Harry, gli occhi pieni di dolore.

Louis non rispose, abbassò lo sguardo e strinse con più forza le dita sul manico della valigia. 

"Avremmo potuto parlarne, cercare di convincere tuo padre a farti restare-"

"Mio padre? Credi che avrebbe mai ascoltato il frocio che si sbatteva suo figlio?" 

Louis si rese conto subito di aver esagerato, gli sembrava quasi di vedere il cuore del suo amico spezzarsi. 
Che diavolo stai facendo? sembrava dirgli con gli occhi.

Sto seminando distruzione, avrebbe voluto rispondergli, spazzando via ogni ricordo bello, così che forse, quando domani mi sveglierò solo in un'anonima camera d'albergo mi convincerò di non essermi perso niente. 

"Dove andrai?" fu ciò che gli chiese, arrendevole e deluso.

Louis sospirò stancamente. "Non è importante dove sarò, mi basta sapere che non sarò più qui."

Ennessima coltellata invisibile che andava a conficcarsi nel petto del riccio.
Ad ogni sua parola, era come se pugnalasse anche se stesso.

Il dolore se lo sono sempre divisi equamente, forse era l'unica cosa che sarebbe rimasta invariata, dopo quel giorno.

"Louis" il tono di Harry era tremendamente ragionevole, Louis lo conosceva bene, "Louis, guardami" lo chiamò, afferrandolo dal mento. "Possiamo risolverlo, okay? Possiamo fare ogni cosa, insieme."

"Ti sbagli." Louis mise distanza fra i loro corpi. "Tu sei davvero una gran bella persona, una delle persone migliori che conosca, ma non puoi aiutarmi in questa cosa, non ho bisogno del tuo aiuto."

"E ti aspetti che ti lasci andare così? Cristo, tu avevi detto che-"

"So cosa avevo detto" lo interruppe  bruscamente il più grande. "E lo pensavo davvero, nel momento in cui lo avevo detto. Ma ora non sento più lo stesso."

Harry lo fissò spaesato. "Che significa?"

Louis prese un grande respiro prima di parlare, con un groppo in gola difficile da ignorare. 
"Non sei più la persona che voglio accanto a me, io, non sapevo come dirtelo, non volevo ferirti, ma non provo più lo stesso da un po' e non voglio prenderti in giro."

Harry lasciò ricadere la braccia lungo i fianchi. "Che cazzo dovrebbe significare?"

"Cosa?"

"Quelle stronzate che hai appena detto" ribattè subito, arrabbiato.

"Non sono stronzate, Haz, io" si morse un labbro nervosamente, Harry lo notò ovviamente. "Non è più come prima, qualcosa è cambiato."

"E cosa, di preciso?" lo interrogò il riccio, con le braccia incrociate sul petto e lo sguardo sempre più accigliato.

"Io, non lo so, okay? Ora devo andare-"

Harry lo prese dal polso. "Louis."

"Cosa?"

"Sei l'amore della mia vita" confessò a bassa voce, poi rise nervosamente, come se si sentisse in imbarazzo ad ammetterlo, "non lasciarmi qui come se io non fossi il tuo."

Louis lo fissò a lungo, la testa piena di pensieri e paure. Harry le vedeva riflesse nei suoi occhi blu. 

Poi Louis separò le labbra, come per dire qualcosa, ma non riusciva a trovare le parole. 

Harry lo guardava pieno di aspettative, gli sorrideva dolcemente come quando da ragazzino andava a prenderlo alla stazione ubriaco e lo convinceva a tornare a casa, perché prendere il treno ubriaco e senza nemmeno il biglietto non rientrava fra le idee migliori dell'anno.

Louis lanciò uno sguardo alla sua mano grande, ancora ferma sul suo polso. 

Poi tornò a guardarlo.

Harry annuì, incoraggiandolo.

"Non ti amo più, Harry."

Ci si affida ogni giorno alle persone, anche per le cose più banali, quelle che si potrebbe fare personalmente. 
Ogni giorno lasci il tuo cuore nelle mani di qualcuno, consapevole del rischio, ma anche ingenuamente fiducioso che te lo restituirà tutto intero. 
La lezione che Harry imparò quel giorno fu: per vivere bisogna necessariamente avere fiducia delle persone, ma per sopravvivere bisogna essere pronti a ricevere tante delusioni.

Louis sentì la mano del più piccolo scivolare lontano da lui. 

Harry lo guardava esterrefatto, gli occhi pieni di lacrime. "Tu, tu non mi ami più?" domandò ingenuamente, come un bambino.

"Mi dispiace."

Harry alzò la mano, come per fermare qualunque parola stesse per uscire dalle sue labbra. 

Improvvisamente la distanza era tutto ciò che restava fra loro.
L'aria si fece gelida.

Harry voltò le spalle e andò via, senza guardarsi indietro; non era orgoglio o sicurezza, la sua, ma solo paura di voltarsi e vedere che Louis lo guardava ancora con quello sguardo svuoto e spento. Senza amore. 

Louis, d'altro canto, seguì con lo sguardo Harry, finché non scomparve. 

Non avrebbe mai più amato qualcuno nel modo in cui amava Harry, questo lo sapeva, così come sapeva di avergli risparmiato un dolore straziante. 

Sorrise amaramente. Chissà, magari si sarebbero incontrati in un'altra vita. 

Un messaggio lampeggiante sullo schermo del cellulare lo distolse dai suoi pensieri. 

Louis, il chirurgo noto di cui parlava papà è appena arrivato da New York, forse c'è una possibilità. Dove diavolo sei?

E poi un altro.

Non mandare tutto all'aria. Ti prego. Non è l'ennesima finta speranza, devi credermi. Lui può aiutarti davvero. 

"Nessuno può" sussurrò.

Si imbarcò senza esitazioni.

Durante il viaggio, si addormentò pensando a due occhi verde smeraldo e ad un sorriso che era sempre stato capace di scaldargli il cuore.

   
 
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