Sotto il letto (e dentro un metaforico armadio)
Nota iniziale: Questa one shot è un missing moment del capitolo 11 della long “Corona Crew”, ma può essere letta singolarmente, anche se c’è il rischio che non capiate tutto.
16 Febbraio
Denny non era granché fiero della sua bassezza e del suo essere di statura decisamente minuta. Aveva già i complessi da solo, ed essere il membro più basso del gruppo, secondo solo ad Amabelle (e quindi venendo battuto dalle altre due ragazze) non aiutava la sua di per sé precaria autostima.
Ma almeno questo suo difetto genetico lo aiutava a trovare sempre un buon nascondiglio durante lotte a palle di neve, con i cuscini, o con entrambi, come sembrava stare succedendo in quel momento nella camera di Clover, durante il pigiama party che avrebbe concluso la loro piccola vacanza di gruppo in montagna.
Si era infatti nascosto sotto il letto gigantesco della ragazza e aspettava che la battaglia che infuriava tutta intorno a lui sfumasse, lasciando i suoi compagni in balia delle agguerrite ragazze. O almeno, così sospettava, dato che sotto al letto era difficile capire cosa stesse succedendo, anche se le lamentele di Felix erano un ottimo indizio, insieme alle risate di Amabelle e i cenni vittoriosi di Clover.
Per fortuna lui era lì sotto al sicuro, e spesso in momenti come questo si chiedeva se si nascondeva perché era minuto, o se la natura gli aveva concesso l’essere minuto per dargli la possibilità di nascondersi.
Purtroppo non era un ottimista, e solitamente il dibattito filosofico si concludeva sempre con un sicuro “se fossi grande e grosso non avrei di certo bisogno di nascondermi” dopo il quale si lamentava con madre natura matrigna per non avergli dato questa possibilità.
Se il nascondersi si protraeva ulteriormente, iniziava anche a riflettere su come, effettivamente, grande o piccolo che fosse, Denny avrebbe sicuramente trovato un altro motivo per lamentarsi di sé stesso, perché era una delle sue migliori qualità… o difetti… probabilmente difetti, ed era sempre decisamente facile trovare modi di abbattersi e ripetersi che non sarebbe mai stato all’altezza del mondo.
Quel giorno, però, non arrivò a pensare a tanto. Non arrivò neanche a riflettere sul quesito filosofico in generale, perché era troppo occupato a pensare alla vacanza che aveva appena vissuto. E, per una volta, anche con una certa serenità.
Denny si era divertito parecchio, doveva ammetterlo, nonostante sciare fosse stato oltremodo imbarazzante. Ma la presenza di Mathi, il suo nuovo migliore amico da circa un mese anche se sembrava molto più tempo, aveva reso l’esperienza quasi memorabile.
Soprattutto quando lo aveva battuto nel pattinaggio.
Denny si era dimostrato abilissimo a mantenersi in equilibrio, e si era sentito davvero bene con sé stesso per essersi fatto convincere a provare.
Un tonfo provenire da sopra di lui, accompagnato da uno sfinito -Tregua, tregua, ti prego, sto per morire!- esclamato dalla voce di Felix, lo distolse dai suoi pensieri, facendogli emettere un piccolo acuto sorpreso.
Provò a tapparsi la bocca, anche se lo spazio era decisamente stretto, e sperò con tutto il cuore che Amabelle non lo avesse sentito, o che almeno non si piegasse per raggiungerlo tirandogli un cuscino proprio lì dove non poteva scappare.
Vide la coperta sollevarsi, e fu in procinto di scappare davvero, temendo il peggio, ma si fermò appena in tempo quando notò che il volto appena comparso nella luce che si era venuta a creare era quello di Mathi.
Tirò un sospiro di sollievo.
-Che ci fai qui?- chiese la nuova figura, mentre le ragazze continuavano a prendersela con Felix.
Denny fece cenno a Mathi di entrare prima che iniziassero a prendere di mira anche loro, e quest’ultimo eseguì, con molta più difficoltà, dato che ci entrava pelo pelo.
Mathi era decisamente molto più grosso di Denny. Aveva le spalle larghe, il fisico robusto, e se avesse provato ad abbracciarlo completamente sarebbe stato lui stesso un ottimo nascondiglio per il ragazzo più giovane.
Non che Denny si sarebbe mai fatto abbracciare completamente da Mathi, era una cosa decisamente fraintendibile.
E Denny, per la cronaca, era etero.
Molto etero.
-Che ci fai qui?- ripeté Mathi, in tono più confidenziale.
Denny iniziò a chiedere se fosse stata una buona idea farlo entrare nel nascondiglio.
Perché il letto di Clover era decisamente grande e spazioso, ma il sotto decisamente meno, e i due ragazzi erano vicini, troppo vicini probabilmente.
-Mi nascondo dalla lotta- rispose ovvio, a voce ancora più bassa sia per evitare di sentire, che per non spostare troppa aria.
Sentiva già il respiro di Mathi sul suo viso, ed era già abbastanza senza che Denny ricambiasse.
-Comprensibile, le ragazze ci stanno dando giù pesante con il povero Felix- ridacchiò Mathi, proprio mentre Felix si rotolava giù dal letto, con lamenti agonizzanti finti ma comunque molto realistici.
-Non le biasimo. Se non fossi nascosto me la prenderei anche io con lui- borbottò Denny, ripensando ai momenti imbarazzanti che aveva vissuto per colpa di Felix, tra la neve e il ghiaccio.
E soprattutto pensando a come si fosse sempre messo in mezzo a loro, quel pomeriggio.
Cioè, non in mezzo a loro, ma era stato con Mathi, anche solo loro due. E Mathi era gay mentre Felix bisex, quindi… un momento, non era per quello che Denny era infastidito, giusto? Che gli importava a lui se scoccava la scintilla tra loro. Mica era geloso, era etero!
-Ma povero, cosa ti ha fatto?- Mathi continuò a ridacchiare, spostandosi un po’ verso Denny per cercare una posizione più comoda e colpendogli inavvertitamente il piede.
La scarica di adrenalina che seguì il semplice gesto avrebbe dovuto dare una risposta piuttosto chiara a Denny, ma il ragazzo si limitò ad arrossire, dare la colpa allo spazio stretto, e impanicarsi per una risposta da dare piuttosto che riflettere, per davvero, sul motivo per cui l’amicizia che si stava creando tra Felix e Mathi gli dava così fastidio.
-Beh, mi prende sempre in giro, e oggi ci è venuto addosso due volte!- trovò una scusa in fretta, in tono acuto, coprendosi subito dopo nuovamente la bocca. Beh, a dire la verità non era proprio lontano dalla verità. Anche se forse non avrebbe dovuto ricordare a Mathi proprio le due parti più imbarazzanti della giornata.
Il ragazzo davanti a lui rimase qualche istante in silenzio, ma poi rispose con tono, davvero, fraintendibile. Così fraintendibile che Denny decise di non concentrarsi sul tono, perché era meglio così, decisamente.
E poi già le parole erano abbastanza fraintendibili di loro.
-Beh, effettivamente mi sarebbe piaciuto di più finire addosso solo a te, senza il terzo incomodo- Mathi gli fece un occhiolino, o almeno Denny credette di vedere un occhiolino, perché sotto al letto era effettivamente buio, quindi non si poteva fare affidamento troppo sulla vista.
Motivo per cui il rossore che aveva appena tinto le guance di Denny non esisteva. Perché non c’erano prove che fosse effettivamente comparso.
Anche se, considerando gli altri sensi, si sarebbero trovate non poche prove del rossore, dato che l’imbarazzo di Denny emanava un calore palpabile, e il ragazzo non aveva la minima idea di come rispondere e aveva iniziato a borbottare.
In effetti il suo cervello era andato completamente in tilt.
Cosa intendeva dire Mathi con quella frase ambigua? Denny sarebbe dovuto arrivarci, ma la risposta veniva sbattuta fuori dalla sua mente ogni volta che provava ad entrare.
La mente di Denny aveva un ottimo buttafuori per qualsiasi argomento sfiorasse la sua sessualità, o i tentativi di flirt delle persone nei suoi confronti, o le emozioni suscitate da tentativi di flirt delle persone nei suoi confronti che rischiavano di fargli riflettere sulla propria sessualità, argomento completamente tabù.
…Non perché Denny fosse omofobo, okay? Suo fratello era bisessuale, Mathi era omosessuale, Amabelle pansessuale e insomma l’unica completamente etero nel gruppo era Clover, quindi non era omofobo!
Ma era anche etero.
Si poteva essere etero e pro LGBT. Non c’era nulla di male.
Quindi si univa a Clover nel considerarsi uno dei pochi del tutto etero del gruppo, e buona serata.
Fine della discussione.
Time out.
Non sapeva neanche perché aveva tirato fuori l’argomento nella sua testa, in realtà, non è che un commento di Mathi doveva avere il potere di fargli dubitare di tutto. Era solo un commento.
Flirtante, forse… diciamo ambiguo e fraintendibile, ma Mathi era fatto così… probabilmente. Denny non lo conosceva da tanto ma era piuttosto certo che fosse così, in generale. Un po’ flirtante.
E magari neanche lo intendeva in tono flirtante. Forse stava solo cercando di rassicurare Denny che preferiva la sua compagnia a quella di Felix, in modo amichevole.
Dopotutto Denny e Mathi erano molto più amici rispetto a Mathi e Felix. Erano usciti insieme un paio di volte… come amici, sia chiaro.
Quindi sì, sicuramente Denny aveva frainteso tutta la situazione, era una frase fraintendibile dopotutto, e non c’era assolutamente nulla di male o poco etero in quello che Mathi aveva detto.
Dopo quelle che parvero ore ma in realtà erano stati pochi istanti, le guance di Denny sembrarono tornare di un calore e colorito normale, il battito del cuore del ragazzo diminuì leggermente di intensità, e aprì la bocca per dare una risposta soddisfacente. Non sapeva ancora quale sarebbe stata, ma si fidava delle proprie abilità oratorie che un giorno gli sarebbero decisamente servite a fare l’avvocato. Anche se più immaginava di andare in una corte, meno si sentiva adatto a farlo. Da dove gli era venuto quello stupido e irrealizzabile sogno?!
Prima di poter esternare una frase qualsiasi (la sua mente preponderava verso un sempreverde “Che hai detto? Non ho sentito bene”) Denny venne interrotto da una voce dietro di lui, che aveva appena sollevato leggermente la coperta che nascondeva Denny alla vista del mondo.
Si era quasi dimenticato di essere ancora in camera di Clover, sotto al letto.
-Oh, Clover, giù dal tuo letto c’è una coppia appartata- commentò curiosa la voce di Felix, ormai fuori dalle grinfie delle due ragazze e nuovamente disponibile a rovinare ogni singolo momento che Denny aveva con Mathi, maledizione!
Sentì Mathi scoppiare a ridere, imbarazzato.
Avvertì l’attenzione di Amabelle, che cercava sempre una scusa per combinare qualche coppia.
Vide chiaramente negli occhi di Felix un leggero panico mentre si rendeva conto dell’errore che aveva commesso, e cercava di chiedere scusa per averli esposti.
Ma soprattutto provò di nuovo la sensazione di avere le guance in fiamme, scariche su tutto il corpo, farfalle nello stomaco, e un maledetto pensiero che continuava a cercare di entrargli nella testa.
“Tu e Mathi una coppietta”
-Obiezione!- esclamò con forza… e voce decisamente tremante, contro tutto ciò che al momento si stava concentrando su di lui, e su Mathi, e metteva in dubbio ogni sua sicurezza.
Beh, dai, almeno si era appena ricordato il motivo per cui voleva fare l’avvocato.
Maledetto Phoenix Wright!
Accanto a Denny, il ragazzone troppo massiccio per non soffocare stando sotto un letto, approfittò del momento di distrazione per segnarsi con urgenza un appunto nella mente.
“Mai più flirtare così palesemente con Dan”
(A.A.)
Ho iniziato questa piccola one-shot tipo un’ora fa, forse un’ora e mezza.
È scritta di getto, è probabilmente piena di errori, e mi riprometto di correggerli domani mattina come prima cosa, ma ho avuto una giornata dove la mia felicità mentale era leggermente sotto i tacchi, e scrivere aiuta, e dato che oggi avrei dovuto aggiornare la storia principale ma non ci sono riuscita ho pensato che fosse una buona idea trovare un compromesso con me stessa e pubblicare almeno questa.
Ho fallito di qualche minuto il giorno di pubblicazione, ma è tutto pronto quindi dai, pubblico comunque adesso.
Se siete arrivati fin qui mi dispiace per il discorso confuso.
Se conoscete la mia storia, la Corona Crew (dubito ma chissà, non si può mai sapere), spero che questo missing moment vi sia piaciuto.
Se non conoscete la storia (cosa molto più probabile), spero che comunque questo piccolo momento introspettivo di uno dei personaggi non sia stato troppo strano da leggere.
La Corona Crew è una fanfiction originale romantica (ma forse ho sbagliato genere perché ci sta molto tra le commedie) che si concentra sulle avventure romantiche di un gruppo di amici, che non ha niente a che fare con il coronavirus, alle prese con parecchie situazioni assurde e molti cliché rivisitati però in chiave psicologicamente più realistica, si spera.
E divertente, e molto semplice, per certi versi.
Qui il link se sono riuscita a interessarvi: Corona Crew
Per tutti quanti invece dico che questa sarà una raccolta di piccoli momenti, a volte missing moments, ma anche AU, o What if, o background dei personaggi, o il futuro eventualmente, che non avrà un ordine preciso, né una pubblicazione costante.
Quando mi sentirò in vena di scrivere qualcosa che non riesco a includere nella storia principale, o non è abbastanza in tema con la storia principale, la metterò qui.
Potrebbero anche esserci mini saghe di più parti, ma nulla è certo.
So solo che per il momento ho due storie in mente da mettere qui.
Ed è probabile che aggiornerò quando la storia principale non riesco a farla uscire per tempo.
Credo di aver detto tutto, è mezzanotte passata e questo angolo autore è uscito più lungo della storia in sé.
Spero davvero che questa raccolta possa piacervi.
Un grande bacione e alla prossima :-*