Tanto tempo fa, durante l'era degli stati belligeranti, due amici dello stesso villaggio che si conoscevano sin dall’infanzia giocavano nella pineta dell’isola di Iki-matsu (un’isola che fa parte del moderno arcipelago di Nagasaki). I due ragazzini, come tanti altri bambini della loro età, ammiravano i samurai che combattevano con onore per un signore e loro stessi aspiravano a diventare tali; giocavano con due shinai facendo finta di usare spade vere e si rincorsero per tutto il sentiero che portava al villaggio; Jin con un goffo fendente laterale colpì il più piccolo e lo atterrò. 

Assetati per il lungo bighellonare si fermarono nei pressi di un ruscello per bere. Ryunosuke, il più giovane dei due, notò che alla foce del piccolo corso d’acqua c’era un laghetto ed al centro di esso una piattaforma di pietra. A quel punto prese lo shinai in mano e puntò l’altro ragazzo dicendogli che vincendo lo scontro sul masso avrebbe riscattato l’onore perduto nel precedente scontro. I due si scambiarono fendenti incerti per qualche secondo, quando Jin, con una stoccata veloce fece perdere l’equilibrio a Ryunosuke che cadde in acqua. Il ragazzino coi vestiti bagnati e l’orgoglio ferito uscì dal lago e con le lacrime agli occhi disse:” quando sarò grande lavorerò per un grande shogun e ti batterò Jin”. A quel punto il più grande notò il calare del sole e i due si affrettarono a tornare al villaggio.

Passò molto tempo e all’età di vent’anni i due ragazzi vennero presi per davvero da due signori feudali: il primo, Jin, era al servizio di un signore feudale nell’Hokkaido mentre Ryunosuke lavorava per un signore delle Ryukyu. Con la promessa di rincontrarsi i due amici si lasciarono per servire i rispettivi generali.

L’Hokkaido non è stato attraversato da forti crisi perché non è mai stata una zona di interesse, mentre l’arcipelago delle Ryukyu era un polo commerciale molto interessante per gli inglesi e capitava molto più spesso che gli altri signori feudali fossero in lotta fra loro per conquistarlo. Durante una guerra contro uno shogun del Kansai Ryunosuke perse la vita.

All’altro capo delle isole giapponesi Jin aveva messo su famiglia in un piccolo villaggio nel cuore dell’Hokkaido.

Capitava che di tanto in tanto pensasse al suo vecchio amico di Iki-matsu ma con l’avanzare dell’età il ricordo del viso di Ryunosuke si offuscava nella mente del vecchio Jin. Una notte di luna piena, sdraiato nel suo giardino, Jin ripensò alla battaglia sulla piattaforma di roccia ed improvvisamente pianse e rise e senti allo stesso tempo una profonda angoscia mista a nostalgia. Vedendolo in quello stato la moglie lo invitò a rientrare in casa, al che la compagna rientrò nell’abitazione e poco dopo anche Jin si alzò da terra. Vide fuori dal suo cortile un albero su cui si posavano tante lucciole, incuriosito scavalcò il muretto a secco che recintava la sua casa e, dopo aver fatto qualche metro, dietro l’albero, si trovava un uomo che conosceva. Alla vista di quel viso familiare il suo cuore sussultò e rimase a bocca aperta. Voleva salutare Ryunosuke ma non gli riusciva di comporre alcuna parola. Fu infatti Ryunosuke a parlare per primo ed a porgere i suoi saluti a Jin. I due si sedettero ai piedi dell’albero e, dopo l’iniziale stato di shock, Jin iniziò a porre al suo amico mille domande. Mentre Ryunosuke si accingeva a dare una risposta Jin lo pregò di entrare in casa sua a bere qualcosa, voleva fargli conoscere la sua famiglia. Tuttavia Ryunosuke disse che non era possibile e che sarebbe stato meglio parlare lì, dopo averlo chiesto più volte Jin si arrese e continuarono a chiacchierare per tutta la notte; all’alba quando finalmente Jin posò gli occhi sul busto di Ryunosuke notò uno squarcio profondo all’altezza dell’addome. Avendo capito che non sarebbe stato possibile nascondere la verità Ryunosuke salutò il suo amico e la sua immagine si dissolse nell’aria. Al mattino l’uomo di nome Jin venne ritrovato dal figlio solo e senza vita all’ombra di un albero di pino.