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Autore: Rosette_Carillon    11/08/2020    1 recensioni
Un nome non è una parola qualsiasi, sopratutto se pronunciato con affetto. Un nome può evocare ricordi, mostrare l'amore di chi lo pronuncia.
'Sono passati anni dall’ultima volta che è stato chiamato così, e Yanli è sempre stata l’unica. Gli manca. Gli manca quel nome, gli manca quella voce dolce e morbida come una coperta in inverno.
Non ha chiesto lui quella seconda vita, perché deve essere costretto a viverla?'
Genere: Hurt/Comfort | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Lan Wangji/Lan Zhan, Wei Ying/Wei WuXian
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                                                                        A-Xian
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Yanli è inginocchiata al suo fianco, un braccio gli avvolge delicatamente la vita e gli stringe le mani. Anzi, gliene stringe solo una: quella che cerca di fargli allungare con gentile fermezza, l’altra mano gliela stringe Wei Wuxian, paralizzato dal terrore.
<< No. No no no no, >> balbetta l’uomo, cercando di indietreggiare.
<< A-Xian, >> lo consola lei << va tutto bene. >>
<< No, >> geme lui << fallo andare via, >> aggiunge, guardando Fata, che rimane immobile davanti a loro, mostrando chiaramente di non avere alcuna intenzione di attaccare. << No. Non mi interessa, non le voglio vincere le mie paure. >>
Yanli sospira << A-Xian, quanti anni hai? >>
<< Tre. A-Xian ha tre anni, ed è irrimediabilmente codardo. >>
Lei ride, una risata bassa e gentile, che non vuole in alcun modo essere di scherno. Si stringe più forte al fratello minore cercando di rasserenarlo, di farlo sentire protetto. Ci riesce: fra le braccia della sua shijie, A-Xian si sente al sicuro. Rilassa le spalle, allenta la tensione dei muscoli, e permette alla sorella di poggiargli la mano sopra la morbida testa di Fata.
<< A-Xian è stato tanto coraggioso, >> lo premia Yanli, e gli accarezza i capelli. Fata corre via, e va a raggiungere Jin Ling che, poco distante, sta parlando con suo padre. Jin Zixuan sorride e annuisce mentre ascolta suo figlio, poi si volta verso la moglie, e lo squarcio nel petto sanguina copiosamente.
Jin Zixuan sbianca, il suo corpo si piega in avanti e cade. Jin Ling piange, Jian Cheng ordina a Fata di sbranarlo.
Wei Wuxian chiude gli occhi e urla il suo dolore e la sua rabbia. Urla finché non sente il suo corpo cadere nel vuoto, finché l’odore di sangue e morte non scompare, finché non apre gli occhi, e si trova nel jingshi di Lan Zhan. È sul pavimento, non ricorda come ci sia finito, e non ricorda nemmeno di essersi addormentato.
Si mette a sedere lentamente, stordito; si sente debole e stanco. Forse dovrebbe dormire meglio, meditare con Lan Zhan per calmare la mente.
A-Xian.
È stordito, gli manca il respiro: ha bisogno di calmarsi. La voce di Yanli risuona ancora nella sua mente mentre si reca alle sorgenti di acqua fredda.
Sono passati anni dall’ultima volta che è stato chiamato così, e Yanli è sempre stata l’unica. Gli manca. Gli manca quel nome, gli manca quella voce dolce e morbida come una coperta in inverno.
Non ha chiesto lui quella seconda vita, perché deve essere costretto a viverla?
I Meandri delle Nuvole gli fanno affiorare tanti ricordi. Troppi. Ricordi di un tempo felice, in cui tutto era perfetto e che ora, ripensando a tutto quello che era seguito, gli mancavano ancora di più. Si pente di non aver goduto maggiormente di quel periodo, quando Yanli era viva e Jian Cheng lo chiamava ‘fratello’. Ha rovinato tutto.
Tace per un momento, osservando il suo riflesso nell’acqua. Gli torna in mente una conversazione avuta con Lan Xichen.
<< L’avete detto anche voi: Lan Zhan era perfetto, poi ha incontrato me. >>
<< Vi chiedo perdono: non ero in me, mi sono lasciato trascinare dalle emozioni. >>
<< No, avete detto il vero. >>
<< Sapete, nostro zio nutriva grandi aspettative nei nostri confronti…le due Giade di Lan… soprattutto nei confronti di mio fratello. Agli occhi di tutti era perfetto, ma non era felice, e di questo non se ne accorgeva nessuno. Quindi vi devo ringraziare: non voglio un fratello perfetto, voglio un fratello felice. >>
Non riesce più a stare fermo, ha bisogno di muoversi, di smettere di pensare, e la staticità dell’acqua non lo aiuta.
La strada che lo riporta al jingshi gli sembra incredibilmente lunga, quasi infinita. Al suo arrivo, il sole è tramontato, e lui si ritrova immerso del buio della notte.
Si trascina lentamente dentro il jingshi. È solo: Lan Zhan non è ancora tornato. Si lascia cadere sul letto e chiude gli occhi sperando di addormentarsi in fretta.
Si risveglia dopo un tempo che non sa quantificare, apre gli occhi e scorge una flebile luce illuminare l’ambiente. Si accorge di essere a letto, ma sotto le coperte.
C’è Lan Zhan: è in piedi e gli dà le spalle mentre si cambia per la notte. Wei Wuxian segue i suoi movimenti lenti e misurati, e si sente avvolgere da un senso di calma. La presenza dell’altro uomo lo rassicura e lo tranquillizza, ma quella sua serenità dura poco, dura solo finché non vede la sua schiena e le cicatrici. Un’ondata di nausea lo stordisce, si siede scostandosi le coperte di dosso.
Lan Zhan si volta e nota il suo sguardo. << Sei stato tu, una volta, a dirmi che per un uomo è normale avere delle cicatrici, >> mormora tranquillo.
Ora Wei Wuxian guarda il marchio che ha sul petto << sì, se per motivi validi. >> Il malessere che l’ha accompagnato da quando si è svegliato torna a opprimergli il petto, più violento.
<< Tu sei un motivo valido. >>
La seconda Giada di Lan è più onesto di quanto possa sopportare. Non lo merita.
Si porta una mano al cuore, stringe quasi potesse realmente afferrare l’organo, si massaggia convulsamente. Gli gira la testa, sente i polmoni dolorosamente vuoti. Che cosa succede? Gli gira la testa, le mani tremano.
Lan Zhan gli è subito accanto, gli prende il volto fra le mani per farsi guardare. << A-Xian, >> pronuncia piano quel nome che non è abituato a usare, quasi abbia paura di aver osato toppo e di essersi preso una prerogativa che non gli spetta.
Wei WuXian trattiene il respiro. Quel nome che gli ricorda Yanli, i giorni felici, quel nome lo fa sentire amato. Sente una piacevole sensazione di calore all’altezza del petto e non può fare a meno di sentirsi bene, nonostante la confusione provata fino a qualche momento prima, è quasi come se quel nome avesse messo ordine nella sua mente.
<< Respira, A-Xian. >>
Wei Wuxian espira lentamente, e si abbandona fra le braccia dell’altro. Si lascia stringere, sente una mano di Lan Zhan affondare fra i suoi capelli e massaggiare delicatamente. Il Lan gli ricorda di respirare, sussurra al suo orecchio, fa in modo che rimanga ancorato alla realtà, e chiama ancora il suo nome.
<< A-Xian. >>
 
 
 
 
 
NOTE.
L’idea base è una scena che mi è venuta in mente per caso: Yanli, adulta, che cerca di aiutare suo fratello minore ad affrontare la paura dei cani mostrandogli quando Fata sia docile. Ovviamente una scena simile non potrebbe mai verificarsi, visto che Yanli è morta (T_T), però volevo comunque provare a scriverci su qualcosa.
Temo che i personaggi siano un po’ OOC, non so…
  
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