Scritta di getto per la (Don't) tag me Callenge, gruppo Hurt/Comfort Italia

Prompt:Personaggio A è ammalato e arrabbiato, perché la sua malattia/infortunio ha causato l'annullamento di qualcosa a cui personaggio B teneva molto. Personaggio B gli fa una sorpresa che lo tira su.

Il giorno in cui l'asfalto gelò (sotto l'Impala)

“Andiamo Mary... rispondimi” mormorò John Winchester, passandosi impaziente la cornetta del telefono da un orecchio all'altro.

“Sì?” rispose la voce neutrale di sua moglie, dall'altro capo dell'apparecchio.

“Mary” la chiamò. “Ascoltami...”

“John? Dove accidenti ti eri cacciato?!” sbottò quella.

“Mary, calmati e ascoltami”

“No, ascoltami tu. È il momento, John. È ora. Il Lawrence Memorial Hospital è a venti minuti da qui e-”

“Maledizione!” la interruppe lui.

“John?”

“Ecco... vedi Mary, il punto è che sono già in ospedale, ma non al Lawrence Memorial” si sforzò di spiegare, ingoiando un'imprecazione.

“John Winchester, ti assicuro che questo è davvero il momento meno opportuno per fare stupidi scherzi!”

John sbatté il pugno sul bancone del reparto di ortopedia, fece sobbalzare l'infermiera addetta all'accettazione e si maledì a denti stretti. Lui e quella maledetta lastra di giaccio, su cui aveva infelicemente posato il piede, mentre scendeva dall'auto, meno di tre ore prima.

“Mary” riprese poi, il palmo della mano a sostegno della fronte. “Sono al Heartland Community Health Center, con una gamba rotta.”

“Signor Winchester, non possiamo trasferirla ora.”

“Devo andare al Lawrence Memorial, mia moglie sta-

“Per preparare i documenti necessari, servono almeno dodici ore, la prego di comprend-

“Allora voglio essere dimesso!”

“Ci sarà un medico di turno domani mattina e-

“Dannazione!” tuonò John, reprimendo l'impulso di prendere a pugni la gamba appena ingessata, mentre un infermiere palesemente intimidito, spostava cauto la sua sedia a rotelle fino al letto di degenza.

“Signora, per l'amor del cielo! Ha sbagliato reparto!”

“Non ho sbagliato proprio niente. Mi faccia largo!”

John Winchester sapeva di non aver sposato una donna debole, ma vedersela piombare nella stanza d'ospedale, dopo quelle che presumibilmente erano state quasi due ore di macchina, paonazza in viso e piegata sul suo stesso ventre prominente, gli parve eccessivo anche per una del calibro di Mary.

“Ma cos...!” proruppe, sollevando la schiena dai cuscini quasi avesse le molle.

“Mary! Come diavolo hai fatto?!”

“Volevo che tu ci fossi. E tu ci sarai.” decretò risoluta, poi si posò una mano sul pancione e si lasciò sfuggire un gemito. “Adesso muoviti, però” soffiò dolorosamente, aiutandolo a trasferirsi di nuovo sulla sedia a rotelle. “Il reparto di ostetricia è dall'altra parte dell'edificio.”

“Adesso non dirmi che non ti piacciono le sorprese” sussurrò Mary, ancora fradicia di sudore e con il fiato corto.

John sorrise, le strinse un po' di più la mano e non riuscì a dirle che quella sorpresa aveva dato un senso alla sua intera esistenza.

Scostò la copertina, per sfiorare la guancia del figlio che vedeva per la prima volta e pensò che il destino vi avesse messo mano.

Quel giorno era iniziato come tutti gli altri, un giorno qualunque, prima di trasformarsi in uno dei più nefasti e crudelmente ironici che avesse mai vissuto. Ma in quel momento, ammise John, era diventato a tutti gli effetti il migliore della sua vita.

Il giorno in cui era nato Dean Winchester.

Fine.