Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
Ricorda la storia  |      
Autore: Giuliacardiff    13/08/2020    0 recensioni
"Caro Eren, in questa lettera vorrei esprimere tutti i miei sentimenti per te.
Non pensare che questa sia una lettera d’amore, piuttosto fai come se fosse un resoconto di ciò che ho visto: da bravo soldato quale sono, devo adempiere a tutti i miei compiti, no?"
Una lettera introspettiva che Jean manda ad Eren.
Non segue il Canon, si ferma alla fine della seconda stagione.
Genere: Angst, Guerra, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Eren Jaeger, Jean Kirshtein, Levi Ackerman
Note: Missing Moments, Nonsense, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


Jean x Eren ORE TACHI TSUKIATTEMASUN KOUHEN



Scritto nel 3-5/2015




Caro Eren, in questa lettera vorrei esprimere tutti i miei sentimenti per te.

Non pensare che questa sia una lettera d’amore, piuttosto fai come se fosse un resoconto di ciò che ho visto: da bravo soldato quale sono, devo adempiere a tutti i miei compiti, no?

Come sai, non sono una persona né paziente né troppo sveglia, preferisco fare le cose a modo mio e non sopporto i deboli che si atteggiano a forti; So riconoscere una persona arrogante a prima vista, ma non voglio parlarti di me.
Non l'ho mai detto a nessuno, ma sono cambiato dopo averti conosciuto.

Quando siamo entrati nel centoquattresimo squadrone, volevo far parte dei soldati del re, per proteggermi, per isolarmi; tu eri diverso: volevi uscire dalle mura, volevi essere libero. È una cosa ironica da dire dopo quello che è successo vero?

Anche gli altri pensavano che fossi solo un’anima rinchiusa contro il proprio volere, lo pensavamo tutti.
Ricordi ancora l’iniziazione al campo: coloro che avevano visto la morte in faccia sembravano dei morti, i loro occhi erano così vuoti, mentre quelli che vivevano nell’agio erano sprezzanti e rumorosi. Io ero uno di quelli: i miei occhi raccontavano la comodità in cui ero vissuto, i tuoi no.

A prima vista si poteva dire che fossero vuoti e morti, ma il fuoco che brucia dentro ammaliava e terrorizzava chiunque. Tu forse non te ne sei mai accorto, ma i tuoi occhi determinati e infervorati sono l'aspetto più terrificante del tuo essere.

In quanti ti hanno Adorato e spronato grazie a quegli occhi?
In quanti ti hanno evitato e disprezzato a causa di quegli occhi?
Da quegli occhi dal colore impossibile si poteva decantare un inno alla pace magnifico, ma anche decretare la sentenza di morte della razza umana o titanica quale fosse.

Per non parlare della tua cosiddetta “famiglia”: Mikasa, la perfetta personificazione del buon soldato, calma e distante, stupenda ma con l'ossessione del proteggere la sua amata famiglia. Senza di te Mikasa non viveva e ti amava, oh quanto ti amava, per questo quando te ne sei andato lei è morta, non aveva più nessuna ragione di vita, l'hai distrutta, come hai fatto con tutti gli altri … e con me.

Armin invece era il tuo cucciolo, vero? Lo adoravi e te ne prendevi cura sempre, per questo quella volta ti sei sacrificato per lui, no?
Credo che tu abbia sempre amato la tua famiglia, ma a causa dei tuoi rigidi ideali non hai mai potuto proteggerli.

Non ti sei mai sentito solo?
Lo sei stato, vero?

Dopo aver scoperto la verità non sei più stato lo stesso. La verità che l'umanità tanto bramava, tu l’hai sepolta sotto un mucchio di cadaveri.
Perché hai scelto di distruggere tutto, nonostante …

Sei sempre stato un bastardo suicida, non ti importava di niente e di nessuno, decantavi i tuoi ideali come un essere onnisciente, per te la giustizia e la vendetta erano tutto.
Allora come hai potuto gettare tutto all’inferno … per salvare LUI, si lui, la persona peggiore del mondo.

Sai, quando te ne sei andato, ANCHE LUI era a pezzi, come tutti noi, ha persino avuto compassione per me e mi ha raccontato del vostro primo incontro.

Devo ammetterlo, il suo amore per te era immenso, avrebbe dato la vita per te benché sostenesse di essere colui che avrebbe potuto togliertela in qualunque momento.
Ironico, no?

Hai fatto innamorare di te il tuo carnefice, vi siete amati così tanto da dare la vita l'uno per l'altro.

La prima volta che ha osservato i tuoi occhi sprezzanti e ricolmi di sete di sangue, ne è stato spaventato, lo ha ammesso: il soldato più forte spaventato da un moccioso con manie suicide. Quando me l'ha detto è scoppiato in una risata nervosa ricolma di dolore, ma era sereno, i suoi sentimenti non erano confusi né alterati da vari giudizi imperscrutabili da occhi altrui.
Per lui … eri tutto.

Ma ora basta parlare di lui: vorrei sapere il motivo per il quale hai abbandonato tutto, per il quale ti sei sacrificato … perché l’hai fatto?

Sono consapevole di non dovermi immischiare, ma nel profondo so che non l’hai fatto, ma per te stesso, ma per proteggere qualcosa … o qualcuno.

Dimmi chi è la persona per la quale butteresti via tutto
Dimmi chi è la persona per la quale distruggeresti tutto
Dimmi chi è la persona per la quale doneresti un futuro migliore.


Non è di questo mondo, vero?
Non è come noi, no?
Altrimenti non te ne saresti mai preoccupato, …

Dimmi chi è?
Ti prego, altrimenti non potrò superare tutto e andare avanti.

Ti prego …

Per una volta, ascolta le mie preghiere, presta attenzione ai deboli, ascoltami …


Come pensavo, non puoi udirle vero?
Non riesci a udire i lamenti, i singhiozzi, i gemiti, i rimpianti di chi si è sacrificato per te, di chi ha sacrificato tutto per credere nelle tue capacità. Non hai mai voluto questo, lo so. Sei stato costretto ad addossarsi il peso delle loro morti, il fato ti ha giocato un brutto scherzo?

È ridicolo: tu, un bambino troppo cresciuto, la cui infanzia troppo breve e stata distrutta da mani immonde e sanguinolente. Ma tu te n’eri accorto. Non erano state le mani del nemico, bensì le tue stesse mani.

Ricordi ancora quando uccidesti quei briganti a sangue freddo? Eri appena un bambino, ma nessun rimorso ti sfiorò quella volta. Povero piccolo, tu non hai mai avuto l'innocenza di un comune bambino,

quale ragazzo giura vendetta solo per il gusto di uccidere?

Non sei stato tu infondo ad uccidere il tuo stesso padre, colui che ti ha cresciuto?

Non hai mai provato pena per chi ti disprezzava perché anche tu credevi nelle loro parole, anche tu desideravi la morte più di ogni altra cosa, vero?

Addossandoti il peso delle morti, la tua apatia è cresciuta, la tua innocenza ormai sparita, la tua pazzia … non sei mai stato razionale, l'ho sempre sospettato, anche quando agivi d’impulso senza preoccuparti per te stesso, desideravi uccidere o essere ucciso?
Non lo sai neanche tu, vero?

Non hai mai desiderato la vita. L'umanità riponeva fiducia in te, un irrazionale ed ingiustificata fiducia, è questo ciò che hai sempre creduto.
Non avevi interesse nei confronti degli umani, volevi semplicemente proteggere ciò che più desideravi: la tua idea di famiglia, ciò che più rimpiangevi di non possedere.
Allora perché hai bruciato questo tuo ideale, sbarazzandotene?

Proprio non ti capisco, non riesco a comprendere questa tua smania di distruzione, forse perché rispetto la vita mentre tu vorresti solo …

Ricordi il periodo dopo il ritrovamento di tuo padre? Eri sconvolto, assente, vuoto. Non riuscivo a vederti così. Provai in tutti i modi a farti arrabbiare, ma eri rinchiuso nella tua apatia e non volevi ammettere i tuoi stupidi sbagli.
Perché avevo sbagliato, vero?

Ammettilo: tutto ciò in cui credevi, tutto ciò in cui riponevi la tua fiducia, era solo un ammasso di menzogne. Quando ne sei venuto a coscienza, tutto ciò in cui credevi è andato in mille pezzi, come uno specchio.
Eri un guscio vuoto, non eri più tu, eri morto.

Quante volte hai annegato la tua stoltezza nel sesso.
Quanto eri dipendente dalla sensazione di un corpo caldo abbracciato al tuo. Quanto desideravi le tue mani imbevute nel sangue, quanto desideravi annullarti nel piacere della sete infinita?
Non importava se fossi io, LUI o qualcun altro. Per te non faceva alcuna differenza, il tuo unico desiderio era quello di annullarti mente, anima e corpo.

Il tuo desiderio morboso distrusse il bisogno di libertà, o meglio lo deformò: potrò essere libero solo liberandomi del mio corpo?

Perché cercasti di morire?
La tua ossessione ti portò sull'orlo del baratro da cui non uscisti mai.

Suicidio? Era impossibile per te.
Provasti di tutto, inutilmente.
Il tuo corpo ti impediva di morire.


Fu per questo che ti feci divorare dai titani?
Ma non andò come pianificato.
Qualcuno ti salvò, riesci a capire chi?
Scommetto di no, in fondo un comune umano non ne sarebbe in grado.

Ma fu questo a riportarti alla vita.
Ti fece comprendere la verità, ciò che l'umanità brama da innumerevoli secoli. Ma eri troppo egoista per farne partecipe anche qualcun altro.

Ti copristi gli occhi, sigillasti le tue labbra, ti privasti del suono e della voce.
Perché lo feci?
Forse … per proteggerci?

Non credo, ma è quello che spero.
Preferisco vederti come una salvezza piuttosto che come un carnefice.
È l’idea che tutti vorrebbero avere di te.

Ma non tutti si fidano di te. Sai cosa mi disse Erwin prima di perire?
 
“Preferisco cadere da soldato piuttosto che farmi ingannare da una falsa speranza”
 
Era riferito a te: colui che si fidava di te, non riusciva a capacitarsi del tuo cambiamento e ripudiò la tua natura, la tua utilità, condannandoti.

Lui sapeva.
Sapeva che le tue azioni avrebbero distrutto ciò che restava della razza umana.

Forse tutti lo sospettavamo, ma nessuno voleva davvero crederci. È quasi divertente.

Come può un umano aver distrutto tutto di una razza intera?
Come puoi aver distrutto tutto da umano?
Eravamo così … inutili?
Forse sì.

Dopo tutti questi anni, sono felice di averti conosciuto, sono felice di averti amato, di averti supportato, di aver dato tutto per te.
Adesso capisco perché mi affidasti ciò che più avevi di prezioso.
È diventata una donna e ogni notte dalla sua nascita, continua a sognare il volto di chi le ha donato la vita. Non ti ha mai rimpianto.

È vero, ha sempre voluto parlarti, ma era certa del tuo affetto nei suoi confronti.
Tu l’adoravi, è stato difficile per te lasciarla, ma avevi fiducia in me e in lei, non te ne sei pentito, l’ho apprezzato.

Dopotutto, nonostante la tua vigliaccheria e stupidità, eri davvero una brava persona e nessuno ti ha mai accusato del contrario, nonostante la strada da te intrapresa.
Non hai mai voluto l'odio della tua gente, no?
Tranquillo, nessuno ti desiderava morto, anche se alcuni non ti hanno mai perdonato.

Ma basta parlare di coloro che hanno preferito abbandonarti.

Perché non mi parli di te?
Perché non mi racconti di ciò che ti tormenta come facevi quando eravamo all'accademia?
Io parlavo e tu ascoltavi e viceversa, questa era la nostra relazione. Il sesso era aggiuntivo, ma ci faceva sentire vivi, amati.

Non ti ho mai odiato per le scelte da te intraprese, non ti ho mai odiato in nessun caso.

Per me, sei sempre stato la speranza, il mio tutto.

Perciò non ti dimenticare di noi, ricordaci nel tuo cuore.

Salva il mondo come meglio credi. È nel Fato, è un tuo compito, sei nato per questo.

È ora che tu adempia al tuo destino, noi tutti ti supporteremo.

Salvaci, Eren.




 
Per Sempre tuo, Jean.



 
- Jean, grazie per tutto ciò che hai fatto per me. Non ti dimenticherò mai. Riposa in pace -


“Al soldato che non ha mai smesso di credere nella vita!”


 Addio JEAN KIRISTEIN!






 
  
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti / Vai alla pagina dell'autore: Giuliacardiff