Prologo: Sogni da realizzare
Era una mattina come tante altre nel mondo dei Pokémon,
quando un piccolo Scorbunny arrivò in una spiaggia intento ad iniziare il suo
allenamento.
“Molto bene!” – esclamò il Pokémon Coniglio – “Questo è il
posto ideale per allenarsi! Adesso prendo il sasso e incomincio a fare qualche
palleggio.”
Nel frattempo, un esemplare di Popplio femmina stava
osservando il suo riflesso nell’acqua diverso rispetto al normale. Il motivo
erano i dubbi che affliggevano il Pokémon Otaria: “Se riuscirò ad evolvermi, sarò in grado di diventare famosa?” –
pensò Popplio nella sua testa.
Il Pokémon continuò ad osservare il suo riflesso nell’acqua
in cerca di risposte, anche quando dei sassi gli volarono molto vicino, uno dei
quali gli sfiorò la sua coda. In quel momento, Popplio vide nell’acqua un altro
riflesso oltre al suo. Voltandosi vide un Pokémon mai visto prima, il quale
stava colpendo con determinazione un sasso: “Non
so chi sia, ma devo ammettere che è molto carino! Mi chiedo in che cosa si stia
allenando!”
“Il palleggio sta procedendo molto bene!” – disse il Pokémon
– “Adesso, proviamo a fare qualche tiro!”
Popplio non riuscì a trattenersi di fronte a quel Pokémon e a
quel punto, gli domandò: “Scusami, tu chi sei? E cosa ci fai qui?”
Il Pokémon si voltò e vide un altro Pokémon di colore blu
uscire dall’acqua: non poteva di certo immaginare che oltre a lui, ci fosse
qualcun altro nelle vicinanze. Comunque, appena sentì la domanda egli rispose:
“Io sono Scorbunny! Posso sapere chi sei?”
“Mi chiamo Popplio! Ti stavo osservando mentre tiravi quel
sasso, ma come mai lo stai calciando?” – domandò il Pokémon Otaria, il quale si
sentii in imbarazzo nell’aver fatto quella domanda – “Scusami tanto, ma vedi
sono molto curiosa di sapere chi sei.”
“Nessun problema!” – esclamò il Pokémon Coniglio – “Vedi
Popplio, questo sasso che sto calciando è molto fondamentale, per il mio
programma di allenamento.”
“Per il tuo allenamento!? Questo vuol dire che hai un sogno
per il futuro?” – chiese Popplio stupita.
“Certamente! Ma perché me lo chiedi?”
“Beh, alcuni Pokémon che conosco rinunciano hai loro sogni
per via delle innumerevoli difficoltà. Io essendo l’unica ad avere un sogno, se
la prendono con me dicendo che non ce la farò mai a raggiungerlo, perché
pensano che il mio canto sia più da pagliaccio.”
“Ma tu hai detto che hai un sogno, dico bene? Quindi… quale è
il tuo sogno?”
“Il mio sogno è quello di evolvermi per diventare la cantante
migliore del mondo! Con le mie canzoni, potrei raggiungere il cuore di tutti
quelli che mi ascoltano!”
“Ti faccio i miei complimenti, è davvero un bel sogno il tuo.
Spero che lo realizzerai!”
“Ti ringrazio!” – esclamò Popplio – “Ma quale è il tuo sogno
Scorbunny? Non ho ancora capito il legame tra esso e quel sasso.”
“Vuoi proprio saperlo? Ebbene, questo sasso mi serve per
creare una mossa superpotente per vincere il torneo di Lotta Pokémon!”
Popplio rimase molto colpita dalle parole di Scorbunny, così
decise di fargli una proposta.
“Ascolta Scorbunny: cosa ne dici se diventiamo amici per
poterci aiutare a vicenda? Io posso realizzare palloncini d’acqua resistenti,
in modo che tu possa romperli con il tuo sasso per avere molta più forza.”
“Ottima idea, Popplio!” – esclamò il Pokémon Coniglio –
“Stavo giusto cercando qualche bersaglio da poter colpire.”
“Perfetto!” – rispose il Pokémon Otaria – “Adesso realizzerò
5 bolle d’acqua e tu dovrai romperle! Le bolle saranno di dimensione diverse,
con l’ultima che sarà molto piccola e difficile da rompere!”
Subito dopo, il Pokémon fece un salto all’indietro e
concentrandosi creò le diverse bolle. Scorbunny prese il sasso e incominciò a
lanciarlo in direzione delle bolle: le prime quattro furono prese abbastanza
facilmente, ma con la più piccola ci furono diversi problemi nel centrarla.
Popplio, il quale stava assistendo alla scena, venne contagiata dall’entusiasmo
con cui Scorbunny stava facendo l’allenamento.
“Chissà se vorrà
ascoltare la mia canzone quando avrà finito il suo allenamento. Spero accetti
la mia proposta.” –
pensò Popplio.
“Finalmente ci siamo!” – disse Scorbunny – “Adesso è arrivato
il momento!”
“Il momento per cosa!?”
“Ora lo vedrai!”
Scorbunny prese di nuovo il sasso, ma questa volta lo lanciò
in modo tale da riuscire a rompere l’ultima bolla rimasta.
“Incredibile!” – esclamò Popplio mentre applaudiva – “Sei
davvero molto potente!”
“Ma il merito non è soltanto mio: vedi, la sacca nel mio
petto contiene energia infuocata. Quando mi sono riscaldato abbastanza, il mio
battito cardiaco comincia ad accelerare in modo che io possa sprigionare tutta
questa energia infuocata!”
“Forte… non sapevo che i Pokémon di Tipo Fuoco, fossero così
potenti!” – disse il Pokémon Otaria, con le sue parole che erano un mix tra
sincerità ed entusiasmo.
“Figurati! Ma adesso cosa ne dici di mostrarmi le tue abilità
nel canto?” – domandò Scorbunny.
Di fronte alla domanda, Popplio si vergognò nel far sentire
il suo canto, ma fece comunque un tentativo. Il Pokémon iniziò schiarendosi la
voce, per poi intonare un La prolungato. Dal suo punto di vista, Popplio era
sorpresa dalla sua performance, chissà se anche Scorbunny sarebbe stato dello
stesso parere.
“Popplio… la tua voce… è meravigliosa!” – gridò Scorbunny.
“G-Grazie!” – rispose Popplio, il quale arrossi per
l’emozione.
Poco dopo, i due si voltarono verso il sole che stava
tramontando all’orizzonte, con il cielo diventato di uno splendido colore rosso.
Popplio decise di intonare una canzone con una sola nota: ormai, non si
vergognava più e il suo sogno di diventare una cantante si fece sempre più
ardente.
“Questo tramonto è meraviglioso!” – disse il Pokémon Coniglio
– “Venire in questo posto, è stata una scelta azzeccata.”
“Già! Peccato che adesso devo andare!” – aggiunse Popplio con
un tono molto basso – “Che dici, possiamo rivederci domani?”
“Certamente! Ma tu non devi fare questo sguardo abbattuto:
non si addice ad un Pokémon bello come te!”
Con quelle parole, a Popplio ritornò il sorriso e prima di
entrare in acqua, si girò verso Scorbunny mostrando un meraviglioso sorriso,
con il Pokémon che cambiò il sorriso saltando felicemente con la zampa verso il
cielo.
Quella sera, una volta tornato a casa, Scorbunny raccontò a i
suoi genitori quello che era successo e di come avessi conosciuto Popplio, con
i due Pokémon che erano felici della nuova amicizia del loro figlio. Intanto,
Popplio stava facendo delle acrobazie in acqua, felice per la giornata appena
trascorsa e in breve tempo, raggiunse la casa situata all’interno di una
grotta. Mangiò di fretta e andò subito a letto, ma non riuscendo ad
addormentarsi fece dei piccoli palloncini d’acqua per poterli scoppiare. Alla
fine, si addormentò senza rendersene conto.
Ci volle un po’ di tempo, prima che il Pokémon Otaria
cominciò a sognare nella sua mente. In questo sogno, lei e Scorbunny stavano
danzando insieme sott’acqua realizzando una meravigliosa coreografia, con
Popplio che si ritrovò le orecchie di Scorbunny in testa, mentre lui ebbe la
coda di Popplio.
Il sogno di Popplio continuò con lei che stava nuotando,
quando ad un certo punto vide qualcosa di rosso osservarla: in un primo momento
pensò fosse Scorbunny, ma alla fine si rivelò essere un Magikarp.
“Cosa c’è?” – chiese Popplio.
“Posso passare?”
Popplio si guardò intorno e fece passare Magikarp, ma li vide
una luce filtrare dall’acqua verso la grotta. Immediatamente, capì che era
mattina così andò nel panico: mangiò di fretta la colazione e uscì dal tunnel
Est della grotta.
Mentre viaggiava verso la sua superficie, a Popplio viene in
mente un’idea: prese una rincorsa e fece un salto uscendo fuori dall’acqua, poi
fece un palloncino dove atterrò per compiere un rimbalzo verso l’alto e infine,
intonò un La con il quale scoppiò il palloncino che divenne piccole gocce
d’acqua nebulizzata. Il tutto si concluse con un bel inchino.
“Complimenti!” – esclamò Scorbunny – “Questa si che è
un’entrata ad effetto!”
“Grazie, grazie!” – disse Popplio mentre eseguì diversi
inchini.
“Ma tu fai sempre questo genere di spettacoli?”
“In realtà, lo spettacolo che hai appena visto è stato
improvvisato. Purtroppo, ancora non ho molta fiducia in me stessa ed è per
questo motivo, che ho deciso di rischiare.”
“Se questo tu lo chiami improvvisare, devo dire che ci riesci
benissimo!” – aggiunse il Pokémon Coniglio – “Comunque, potresti chiudere gli
occhi per un minuto?”
“Come mai devo chiudere gli occhi?”
“Tranquilla! Non ci metterò molto!”
“D’accordo!”
Popplio fece come detto da Scorbunny e chiuse gli occhi, con
il Pokémon che prese qualcosa dalla borsa e la mise sull’orecchio destro di
Popplio, mentre il Pokémon Otaria si sentì in imbarazzo nel sentire il respiro
del suo amico.
“Ho finito! Adesso puoi aprire gli occhi!”
Popplio aprì gli occhi e toccandosi la testa, si accorse di
avere qualcosa. Decise così di specchiarsi in acqua, accorgendosi di avere un
fermaglio a forma di fiore. La sua reazione fu molto entusiasta, tanto che si
mise a cantare una canzone, il quale aveva un’intonazione pressoché perfetta a
parte le parole.
“Grazie Scorbunny!” – esclamò Popplio – “Sono molto felice di
questo regalo!”
“Figurati!” – rispose Scorbunny – “Sai, prima di venire qui
sono andato in negozio per comprartelo personalmente. È un ringraziamento per
l’allenamento di ieri!”
“Sei molto gentile!” – aggiunse il Pokémon Otaria con un
dolce sorriso – “Ma adesso alleniamoci per realizzare i nostri sogni!”
“Ben detto, amica mia!”
I due Pokémon alzarono entrambe una delle loro zampe al
cielo: erano decisi a inseguire i loro sogni e niente e nessuno, si sarebbe
opposto di fronte al loro obbiettivo.