Le ombre si allungano per poi inghiottire tutto ciņ che č. Arriva la notte.
Le luci degli alti palazzi diventano tutt'uno con quelle del cielo.
Mi sono sempre piaciuti i gatti. Loro nella notte non hanno paura. Loro possono vedere. Il buio non esiste.
Sento il pelo morbido e fulvo che mi solletica il polpaccio.
Mi sono sempre piaciuti i gatti.
Le mie mani sono umide, ora bagnate. Un odore nauseabondo mi trafigge le tempie. Perņ mi piace quella nota ferrosa diffusa nell'aria.
Quanto mi piacciono i gatti.
Torno a casa. Involontariamente trascino con me il bidone dell'immondizia. Dannato coso.
Apro la porta girando il pomello freddo. La luce mi squarcia la vista.
La mattina arriva senza che io abbia tempo di addormentarmi.
"Il gatto dei vicini č sparito? Ne sai qualcosa?"
"no" rispondo.
Mi accarezzo distrattamente le mani.
Mi sono sempre piaciuti i gatti.