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Autore: Isidar27    20/08/2020    1 recensioni
"Avvertì il polso della mano libera pizzicare leggermente: il laccetto del casco che ancora vi portava gli stava bloccando la circolazione. Non lo aveva lasciato a terra quando si erano sdraiati. Chissà perché poi. Non ci aveva pensato molto dopoché Thor aveva parcheggiato la moto davanti al cancello.
Okay, doveva ammettere che sul momento si era chiesto se fosse una buona cosa seguire il ragazzo con cui usciva da alcuni mesi in un posto deserto di notte, ma Thor gli dava fiducia…così aveva prevalso l’istinto e la curiosità." Due ragazzi, un amore che sta nascendo e un paio di desideri da esprimere. Una piccola THORKI AU tutta per voi =)
Genere: Commedia, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Loki, Thor
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Note d’incipit: I Thor&Loki di questa one shot sono gli stessi della mia It's that simple ma leggendo capirete che questa storia si ambienta mooolto prima. Potete leggere senza aver letto l’altra!!! Buona lettura e ci vediamo in fondo =)
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«Secondo me è una cosa stupida.»

«Shh aspetta.»

«Thor…saranno almeno venti minuti che siamo sdraiati qui coi nasi all’insù e ancora non ho visto niente.» disse Loki mettendosi sul fianco sinistro e, facendo leva sul gomito, sollevandosi appena. «E inizia a fare freddo. Mi farai venire un raffreddore.»

Thor rise e scosse la testa rassegnato, ma si mise seduto.

«A questo posso rimediare.» e togliendosi la sua felpa bordeaux la porse a Loki che borbottando la accettò e se la infilò mentre il biondo tornava a sdraiarsi accanto a lui.

Va bene, forse l’idea di portare quel ragazzo molto incline allo sborbottio sul prato del campo da football della scuola non era stata proprio geniale. Ma loro avevano bisogno di un posto tranquillo e la fortuna di essere il coach della squadra era anche quella di avere le chiavi del cancello. Thor inoltre era sicuro che a quell’ora nemmeno il custode fosse nei paraggi.

«Certo che sei così lamentoso a venticinque anni…invecchiando si peggiora sai?» lo provocò il biondo.

«Ahah ma io voglio diventare un campione! È la pratica che rende perfetti Thor Odinson.»

«Eheh come darti torto.»

I due tacquero. Si godettero per qualche istante il silenzio e la calma. Qualche grillo si faceva sentire nella notte, ma in quel momento anche i suoni della città parevano lontani. 

«La domanda sorge spontanea.» se ne uscì il moro ad un certo punto «con tutto l’inquinamento da illuminazione che esiste…come puoi pensare che riusciremo a vedere le stelle cadenti?»

«Ti dico che in questo periodo se ne vedono sempre un sacco. E poi almeno qui è tutto buio! Se ti avessi portato ad un parco o ad un giardino pubblico ci sarebbero stati i lampioni!»

«Oltre che qualche poliziotto a farci una multa.»

«Ahah sempre che tuo padre non ci facesse direttamente arrestare. Almeno io, tu saresti stato rilasciato perché sei un raccomandato.» scherzò Thor.

Il moro lo fissò stupito.

«Non ho mai sentito una stupidaggine più grande. Se avessero chiamato mio padre dalla centrale interrompendo la sua bella serata fuori perché quell’idiota di suo figlio si era fatto arrestare mi avrebbe lasciato lì per una settimana!»

«Ops in effetti non ci avevo pensato.»

Loki ridacchiò «Lo sai quando mi hai proposto di “fare qualcosa con te” non pensavo ti riferissi a portarmi a vedere le stelle cadenti nel campo da football della scuola dove alleni.»

«Oh capisco e a cosa pensavi mi riferissi?» ribatté malizioso Thor.

I due risero lievemente e restarono a guardare verso l’alto. 

«Sei preoccupato per la partita di domani?» gli chiese Loki guardandolo. Ormai erano al buio da tanto e i suoi occhi si erano abituati a vedere, così distingueva bene i tratti del biondo. «Ho sentito Byl che diceva a nostro padre che la squadra di Chicago non ha perso un campionato.»

«No. I miei ragazzi sono in gamba e si sono allenati parecchio. Ce la faranno vedrai.»

Loki annuì «Oh ne ho vista una! Però…è lenta per essere una stella…continua a passare.»

«Ehm Loki…non per contraddirti, ma credo sia un altro aereo.»

«Oh, ma insomma! Se mi avessi portato a vedere gli aerei ne avrei contati almeno cento!»

«Ahah abbi pazienza.» disse Thor prendendogli una mano e carezzandogli il dorso con tenerezza. 

Il moro chinò lo sguardo su di essa ed arrossì appena. Fortuna che era buio e Thor non poteva vederlo. 
Tornò a concentrarsi sul cielo notturno. Le stelle brillavano. Se guardava bene a Loki sembrava di vedere delle lunghe e fini linee argentee unirle le une con le altre formando strani disegni oltre le costellazioni che conosceva.
Il suolo era umido di rugiada ed avvertiva la nuca lievemente bagnata, ma non era una sensazione spiacevole infatti nonostante la felpa che Thor gli aveva prestato avesse il cappuccio non aveva affatto voglia di indossarlo. Invece come l’altro facesse a resistere in maniche corte era un mistero; era estate, ma faceva comunque freddo a quell’ora!
Avvertì il polso della mano libera pizzicare leggermente: il laccetto del casco che ancora vi portava gli stava bloccando la circolazione. Non lo aveva lasciato a terra quando si erano sdraiati. Chissà perché poi. Non ci aveva pensato molto dopoché Thor aveva parcheggiato la moto davanti al cancello. Okay, doveva ammettere che sul momento si era chiesto se fosse una buona cosa seguire il ragazzo con cui usciva da alcuni mesi in un posto deserto di notte, ma Thor gli dava fiducia…così aveva prevalso l’istinto e la curiosità. Lo aveva condotto in mezzo al campo e invitato a sdraiarsi accanto a lui e poi erano rimasti così con lo sguardo rivolto al cielo e il mondo quieto intorno a loro. 
Tuttavia Loki un dubbio l’aveva.

«Ehm allora…» iniziò «Che numero fortunato sono?» chiese il moro.

«Uhm?»

«Dai sai cosa intendo Thor…Un giro in moto. Il campo da football della scuola dove alleni, al buio per di più. Le stelle cadenti…»

Thor non comprese subito cosa intendesse il moro poi collegò. Ridacchiò lievemente «Ma allora… è un vizio quello di credere che faccia qualcosa di particolare quando voglio fare colpo su qualcuno?»

«Beh comunque non ti biasimerei, ma ti prego…non prendermi in giro.»

«Che vuoi dire?» chiese Thor senza capire.

«È tutto troppo bello per essere solo…solo per me.» Concluse il moro con una punta di amarezza.

Thor fissò il suo profilo al buio per un istante poi guardò il cielo «Da ragazzo venivo spesso qua. Sai quando la pressione in casa con mio padre era troppa o la sera prima di partite importanti. Scavalcavo la rete e venivo a sdraiarmi qui cercando di…calmarmi.»

Loki voltò la testa verso di lui e il biondo continuò.

«Mi sentivo sicuro qui come se fosse il mio ambiente naturale e sapevo che se avessi dato tutto me stesso ce l’avrei fatta a portare a casa la vittoria. Ho continuato a venirci anche dopo…l’infortunio.»

Loki esitò «Ti manca vero?»

Thor annuì nel buio «Si…mi mancano tante cose. L’adrenalina, il cuoio tra le mani e il suo odore che ti pervade le narici, la corsa a perdifiato…tutti che tifano per te ed esultano quando segni. Sai tutta quella roba con cui uno si monta la testa ahah.»

Loki rise lievemente, ma non lo interruppe.

«A volte…fa male ricordare cosa ho perso. Posso fare ogni cosa. Arrampicarmi. Scalare. Portare grossi pesi. Ma non posso più fare ciò in cui sono sempre stato bravo. Quello che ho fatto bene per diciassette anni prima che…insomma…» 

Loki abbassò gli occhi «Scusa sono uno stronzo. Ti ho fatto una domanda pessima.»

Ma Thor gli strinse un po’ di più la mano e lo guardò «Si in effetti sei un po’ stronzo.» entrambi risero e Thor riprese tornando a guardare su «Dieci anni fa, dopo il danno alla spalla, ce l’avevo con tutti. Vedevo solo il peggio della mia condizione. Potevo essere un campione e invece la mia carriera si era fermata. Una carriera a cui mi sono dedicato tutta la vita. Bella soddisfazione! Ero così arrabbiato. Ci ho messo un po’ a realizzare che…magari c’era un motivo se le cose erano andate così.» 

Il moro lo guardò interrogativo mentre quello proseguì.

«Voglio dire…se fossi andato a San Francisco con la borsa di studio e mi avessero preso in una squadra importante mi sarei perso qualcosa qui.» 

«Tipo?»  Chiese d’istinto l’altro.

«Mah diverse cose: mia madre, gli amici…anche uno stronzetto coi capelli neri che, ti confesso, mi piace davvero un casino. Ma…non so se lui se ne renda davvero conto.»

Loki arrossì e rise lievemente «Credo che lui…se ne renda conto benissimo e…» prese un respiro «Provi lo stesso.»

Thor lo guardò e tacque un istante, un istante a cui Loki parve di udire un battito sordo e veloce provenire dal petto dell’altro.

«In effetti…avevo qualche sospetto dopo tutte le volte che è venuto a letto con me.»

«Ahah.» rise sonoramente il moro «Beh quello è stato un punto a tuo favore.»

Thor guardò in alto e scosse la testa così Loki si affrettò ad aggiungere «Scherzo ovviamente.»

Il biondo rimase in silenzio poi «Sei il primo.» Gli disse.

«C-cosa?» gli domandò Loki senza capire.

«Sei il primo…che porto qui con me. Non c’è stato nessun altro. Solo tu.»

I due si fissarono un momento al buio. Si sorrisero imbarazzati poi tornarono tutti e due ad osservare il cielo e…

«VISTA!» esclamarono entrambi all’unisono. 

«Evvai.» aggiunse Loki voltandosi verso Thor «Beh ci abbiamo messo solo mezzora però…Thor?» Thor aveva gli occhi chiusi e stava in silenzio. Rimase così qualche istante prima che Loki gli chiedesse «V-Va tutto bene?»

Il biondo li riaprì «Uhm? Ma si, esprimevo il desiderio.»

Loki lo fissò spaesato «Che desiderio scusa?»

«Beh quello che esprimi dopo aver visto una stella cadente no?» ma vedendo che il moro non rispondeva si affrettò a spiegare «Se vedi una stella puoi esprimere un desiderio.»

«Ehm e per quale grande legge scientifica?»

«Ahah per nessuna Loki! Si fa e basta! Non lo sapevi?»

«No…» mormorò l’altro.

«Coraggio allora, chiedi qualcosa.»

Loki e il suo cinismo cronico stavano per rispondere al biondo che quella scemenza non aveva davvero senso, ma Thor glielo aveva detto in un modo così innocente e carino…Si volse al cielo e ci pensò un momento. Cosa poteva chiedere? Proprio non lo sapeva.
Abbassò lo sguardo. La sua mano era ancora stretta in quella di Thor, ne avvertiva le dita intrecciate in un delicato contatto. Gli piaceva stare così con lui. O meglio gli piaceva stare con lui e basta. 
Chiuse gli occhi per qualche istante e formulò la sua richiesta alle stelle.
Li riaprì poco dopo avvertendo contemporaneamente Thor spostarsi e mettersi di fianco. Il biondo si protese verso di lui e gli appose un delicato e dolce bacio sulle labbra, senza fretta. Quando poi si separò da lui lo guardò e gli sorrise con dolcezza.

«Stai bene?» chiese Thor con una leggera apprensione nella voce.

Loki rimase in silenzio un istante poi…gli sorrise.

«Adesso si.» disse guardandolo negli occhi «Grazie a te.»

Il biondo gli carezzò una tempia. Le dita scesero su una guancia di Loki. Il moro lasciò la mano del biondo e sfilò la sua dal casco. Poi allungò le braccia oltre il collo di Thor e se lo tirò appena contro «Però…questo posto è davvero silenzioso e solitario.» Si protese verso il suo orecchio «Non è che potremmo approfittarne?» Bisbigliò mordendogli sensuale il lobo.

Thor si morse un labbro e ridacchiò «Si e poi domani chi resta concentrato sapendo che ti ho fatto mio su questo prato?»

Loki ridacchiò a sua volta «Beh potresti considerarlo un premio di consolazione in caso perdiate e…un piccolo anticipo in caso riusciate a vincere.»

«Sai essere un ottimo motivatore Loki lo sai?»

«Eheh e non mi hai visto quando il gioco…si fa duro.» Lo provocò spingendosi un poco contro di lui. «Di solito urlo quando faccio il tifo per la mia squadra…» 

Il biondo, scosso da un più che piacevole brivido, lo sovrastò «Ahhh e io che credevo fossi un bravo ragazzo.»

Loki restò nei suoi occhi un istante e si protese fino alle sue labbra. «Sono sicuro che non lo pensi davvero.» vi sussurrò sensuale sopra.

Thor rise ed incontrò quelle labbra per un bacio lungo ed intenso. Non sarebbe mai stato sazio né di loro né del loro sapore, questo lo sapeva per certo. E alle stelle aveva chiesto di poter stare con l’uomo a cui appartenevano per molto, moltissimo tempo. 
Ma un desiderio non va mai rivelato o rischia di non avverarsi e Thor voleva che si avverasse con tutto sé stesso.

Fine


Note:

Ahoy ❤️
Mi spiace, ma queste note sono più lunghe del solito, spero leggerete comunque .
Esattamente un anno fa usciva su EFP il capitolo 1 di
Trust my love! Quella serie per me è stata l’inizio della splendida avventura nella scrittura!☺️
In questo anno ho ricevuto tantissime soddisfazioni a cominciare dalle recensioni, commenti e voti che ho ricevuto. Proprio voi che avete letto spendendo il vostro tempo mi avete regalato tanta felicità e mi avete spinto a continuare a scrivere e non posso che ringraziarvi 💕
Queste storie giacevano lì nella testa e chiedevano solo la possibilità di uscire mentre altre sono nate per caso giorno dopo giorno. È stato incredibile condividerle con voi! Perciò grazie davvero!🙏🏻❤️
Bene, annuncio rapido: come avrete capito i Thor&Loki di questa FF saranno i protagonisti della prossima long che pubblicherò non sono sicura però se prima della fine  di 
PHOENIX o dopo. Comandano gli impegni purtroppo 😩😩😩
Vi mando un grande abbraccio e...alla prossima storia! 💕

 

   
 
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