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Autore: 8iside8    21/08/2020    1 recensioni
Questa è la quinta ff, in ordine cronologico, della serie "Il Vero Amore è sempre la risposta". Temporalmente si situa dopo il ritorno dall'Oltretomba a partire da "La Spada della Vittoria" (ff che apre una storyline diversa da quella della serie televisiva). I racconti vanno letti in ordine, perché in ognuno ci sono indizi che servono negli altri.
Spero che vi piaccia!
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino, Nuovo personaggio, Signor Gold/Tremotino
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Il Vero Amore è sempre la risposta'
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Il suocero rimase a bocca aperta un momento, poi prese Uncino per la giacca e lo spinse verso la porta.
«Muoviti Uncino, vuoi perdere la nascita della tua principessa?»  
«Vengo anch'io!» urlò Gold cullando Gedeone «Se la bambina è in pericolo è adesso che è più vulnerabile.» 
 
Emma era sulla sedia a rotelle che urlava. Un'altra contrazione. Zelina aveva chiamato la sorella e Biancaneve, che si materializzarono pochi secondi dopo.  
«Emma, andrà tutto bene.» le disse la madre.  
«Se il cattivo di turno vorrà la mia bambina, cercherà di portermela via adesso...» Emma piangeva.  
«No.» intervenne Regina «Anche Gold sta arrivando, con Uncino e David. Ti assicuro che chiunque voglia fare del male a voi, avrà tre persone dotate di grande magia a sbarrargli la strada. Tu devi solo pensare alla gioia che proverai quando vedrai la mia figlioccia tra le tue braccia.» Emma le fece un debole sorriso.
In quel momento un'altra nuvola di fumo apparve e davanti a loro c'erano Gold, David e Uncino.  
«Killian!» gridò Emma, subito travolta da un'altra contrazione.  
«Amore!» si avvicinò il pirata prendendole la mano «Andrà tutto bene.»  
Il dottor Frankenstein arrivò rapido.  
«Sì, Emma, andrà tutto bene, ma dobbiamo andare.» un'infermiera spinse la carrozzina e Killian seguì il corteo oltre la porta.  
«Bene.» disse Gold «Ora dobbiamo metterci a protezione della Salvatrice.» 
Lui prese il corridoio principale, Regina si pose davanti alla porta che aveva varcato la famiglia Jones e Zelina andò a passo spedito alla porta d'ingresso.  
David e Biancaneve si abbracciarono. Erano diventati genitori durante un sortilegio, nonni di Henry senza sapere di esserlo e ora stavano per diventare di nuovo nonni durante un possibile attacco. Avrebbero protetto la loro famiglia a ogni costo.  
 
Emma era sul lettino e i dolori erano fortissimi. Non ricordava di aver patito tanto per Henry, ma tutti avevano ragione a dire che i dolori del parto si dimenticano.  
Killian le teneva la mano. Era emozionato e si chiedeva perché una cosa tanto bella come la nascita, frutto di un atto d'amore, fosse così doloroso.  
«Amore sei bravissima.» le diceva.  
Emma lo amava, ma in quel momento odiava che fare l'amore con lui l'avesse portata a quei dolori che la spacciavano in due.  
 
«Ah... Volete proteggere quella bambina?» Frollo era davanti a Zelina.  
«Ma non mi dire... Tu sei il cattivone di turno?» gli chiese con un sorriso malizioso in volto.  
«Certo, mia dama. Io sono Frollo e... se mi lasciaste passare, potrei andare a terminare il mio piano.» era garbato in modo fastidioso.  
«Spiacente.» rispose Zelina «Il mio compito è impediti di mettere piede in questo ospedale, quindi... Provo a chiedertelo gentilmente: puoi levargli dai piedi, per favore?» 
L'uomo fece una risatina e si guardò distrattamente intorno.  
«Apprezzo sempre le buone maniere, per questo sarò gentile.» con un gesto della mano scaraventò Zelina contro il muro. Lei si alzò subito e si mise davanti alla porta con una sfera di fuoco verde in mano.  
«Non sei stato molto carino...» disse a denti stretti e lanciò la sfera.  
Frollo la spense con un gesto minuscolo delle dita. Zelina era shockata, ma non riuscì a dire niente, perché Frollo la schiacciò a terra con la magia e la lasciò lì ad urlare.  
Entrato dalla porta annusò l'aria e avanzò come a seguire il profumo di un arrosto.  
«Frollo,» Tremotino lo guardava avvicinarsi «hai sconfitto una delle mie allieve e ce ne voleva, ma adesso basta.» 
«Oh! Il Signore Oscuro era potente, mi chiedo se ora che sei tra gli eroi ti sei anche rammollito.» ghignò.  
Tremotino avanzò di un passo.  
«Ho fatto un incantesimo all'ingresso, non riuscirai ad entrare. Quindi chiacchieriamo un po'... Cosa vuoi fare? Rivuoi la tua Esmeralda?»  
«Credi che sia solo per una donna? No, Signore Oscuro, sei fuori strada... Lei era la sola in grado di farmi sentire vivo! Non era una donna, era la mia Esmeralda ed è morta prima che la potessi fare mia! Quando avrò la bambina, farò tornare a me quel faro nella notte e sarò ancora vivo! Sarà solo allora che potrò gioire della mia immortalità. » Frollo aveva lo sguardo folle, di un ossessione troppo antica per poterla sradicare.  
«Non va mai a finire bene cercare di riportare in vita qualcuno, quindi te lo sconsiglio.» propose quieto Gold.  
 
Emma stava mettendo tutte le sue energie. Sentì qualcosa di strano. 
«Cosa succede alla bambina?» chiese nel panico.  
Il dottore la guardò interrogativo.  
«Sta bene. È tutto nella norma. Non preoccuparti, Emma, va tutto bene.» 
Killian le strinse più forte la mano. Una ventata gli attraversò la mente, il ricordo spingeva per emergere, la vicinanza di Frollo doveva aver stuzzicato la memoria come era accaduto con l'anello, ma non ora!
 
«Non credo proprio che me ne andrò. Non senza la piccola.» Frollo guardava Gold, dritto negli occhi.  
«Allora devi essere molto stupido, se pensi di riuscirci.» Tremotino era garbatamente sorridente.  
Frollo aveva deciso di attaccarlo, ma ancora non lo fece.  
Il Signore Oscuro stava combattendo dentro di sé, per fare la cosa giusta. Era un cattivo quell'uomo, non meritava di vivere, ma... Non stava a lui decidere che meritava la vita o la morte. Da quando aveva scelto la retta via, si ripeteva sempre questo concetto. Si sarebbe sentito un vero eroe il giorno in cui non ne avrebbe più sentito bisogno. Aveva usato i suoi poteri per limitare e sanare le sofferenze, ma la sua più grande debolezza aveva avuto la meglio, era diventato un tossicodipendente della magia. Questo era il suo prezzo, non poteva farne a meno. Ora era una persona che cercava di ripulirsi e ce la stava facendo, trovando più amore nell'ultimo periodo che in tutta la sua lunga vita.  
No, Frollo non doveva morire.  
Tremotino non si mosse.  
«Sai... Signore Oscuro... Mi chiedo quanto ci sia di oscuro in te. Tuttavia, mi rendo conto che, in realtà, non mi interessa.» sollevò una mano e Tremotino fu sbalzato alla porta.  
Si rialzò in fretta.  
«Ho detto che cerco di fare del bene, ma non vuol dire che non mi difenderò.» 
Dalle sue mani, un'ondata di energia investì Frollo, che cadde lungo disteso. Il diacono si alzò ridendo.  
«Davvero? Pensi che questo basti?»  
Gold tese una mano verso di lui e una luce rossa lo avvolse, lasciandolo immobile. Sembrava avvolto da un vetro rosso carminio. Una crepa si fece strada lungo la schiena e Frollo frantumò la barriera. Tremotino era basito, ma non si diede il tempo di rammaricarsene, perché iniziò a muovere le dita, come a pizzicare un'arpa invisibile. Dei suoni emersero da ogni dove. Corde pizzicate che riverberavano dal pavimento, dai muri, ovunque attorno a loro. Frollo si portò le mani alle orecchie, ma quel suono così dolce gli stava stringendo il cuore nel petto come una morsa. Una mano ora gli stringeva la stoffa sul petto. Ansimava.  
«Tremotino!» era la voce di Biancaneve, giunta accanto a lui «Non farlo, non ucciderlo. Stai facendo troppo per essere un eroe, non vanificare tutto per un uomo che non vale niente.» 
Gold annuì piano e smise di arpeggiare.  
Frollo respirò a fondo, poi rise. Rise di cuore.  
 
«Emma, ancora una spinta, forza!» il dottor Frankenstein la incitava con sguardo incoraggiante.  
Emma piangeva, stringeva la mano di Killian e strizzava gli occhi dal dolore.  
Spinse, come le aveva detto il dottore.  
Una luce fortissima si sprigiono da tutto il corpo di Emma, sfuggiva perfino dalle dita di Uncino, che si rifiutava di lasciarle la mano proprio in quel momento. La luce avvampò come un incendio. Poi il silenzio e un vagito.  
 
Frollo si alzò e guardò Biancaneve con aria derisoria.  
«Davvero credi che lui possa cambiare?» 
Gold stava per rispondere, ma si voltò di scatto e la vide. Una immensa fiamma bianca che correva verso di loro. Chiuse gli occhi e attese l'impatto. Frollo riuscì solo a farsi sfuggire un gemito, prima che la lingua di fuoco bianco lo travolgesse. Silenzio. In lontananza un vagito. 

*Ciao! Allora... un vagito... il silenzio...Cosa sarà successo? Nel prossimo capitolo lo scopriremo insieme. A voi piace la suspace? Ditemelo in recensione.*
   
 
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