Levis est dolor qui loquitur magnus muta.
(Lucio Anneo Seneca)
Segni degli errori di ieri
sulle braccia e sul cuore
forse ancora ne ho
ma rompi il tuo silenzio di vetro
fra presente e passato
e non mi dire di no.
(Raf, Svegliarsi un anno fa, 1988)
sulle braccia e sul cuore
forse ancora ne ho
ma rompi il tuo silenzio di vetro
fra presente e passato
e non mi dire di no.
(Raf, Svegliarsi un anno fa, 1988)
Vorresti una seconda possibilità.
Come quegli uomini che affollano gli sceneggiati sudamericani che seguiva tua nonna. E anche se ti fa imbestialire, il succo è questo: se solo Lei rompesse il suo silenzio di vetro tu non ti getteresti ai suoi piedi, come se non fosse successo nulla, come se non t’avesse abbandonato sul più bello, permettendo a quella biscia troppo cresciuta di scatafrombolarti nella Bocca dell’Ade?
Il problema è dirglielo. Perché hai anche tu una tua dignità, che cavolo!
Così t’immagini la scena, tu con l’allure dell’uomo navigato, e Lei, più fulgida del sole.
Se solo potessi tornare indietro…
Note: scatafrombolare (v. tr.) è un termine squisitamente tecnico che significa rovesciare rovinosamente qualcosa o qualcuno provocandole/gli il maggior dolore possibile.