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Autore: valeria_spaccasassi    27/08/2020    0 recensioni
Lui non si sarebbe mai immaginato che in QUEL posto avrebbe trovato l'amore della sua vita.
Genere: Commedia, Drammatico, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Il giorno della gita finalmente arrivò, ero talmente nervoso che mi alzai alle 5 e feci una doccia, neanche dovessi avere un appuntamento galante con Louis. Era solo un museo d’arte, non c’era motivo di essere così nervoso.  

Uscii dalla doccia gocciolante e mi asciugai in fretta il corpo per poi passare ai capelli. Quei ricci non ne volevano sapere di stare al proprio posto.  

Ad interrompere quella guerra con i miei capelli fu il mio compagno di stanza che bussò alla porta del bagno, e con la sua voce ancora assonnata disse “Styles posso sapere perché tu alle cinque e mezza di mattina sei sveglio? E poi apri che devo pisciare” 

Aprii la porta e gli risposi “Mi sto preparando per la gita di oggi Horan” 

Lui entrò in bagno e dopo aver soddisfatto i suoi bisogni disse “Ma se la gita è alle nove perché tu ti stai preparando quattro ore prima?”. Mi stava guardando con gli occhi ancora socchiusi, forse ancora non abituati alla luce artificiale del bagno.  

“Ho bisogno di tempo per prepararmi, sono un tipo meticoloso”  

“Sì, okay, certo Styles. Io torno a dormire, non ho bisogno di niente per risultare perfetto, già lo sono di natura” disse lui buttandosi sul letto.  

 

Finii di sistemarmi i capelli e andai in camera per scegliere i vestiti, optai per una camicia con una fantasia indescrivibile, dei skinny jeans neri e degli stivaletti marroncini in camoscio. Non era il mio stile di sempre, ma ogni tanto ci stava cambiare look. Presi anche un fazzoletto bianco che avrei poi legato al collo con un nodo allentato. Vidi l’orario ed erano appena le sei e mezza.  

‘Forse è meglio dormire un’altra oretta per essere lucido poi durante la gita’ pensai.  

Mi stesi sul letto e chiusi gli occhi. Ma l’unica cosa che riuscivo a fare in quel momento era pensare. Pensare al fatto che forse W avrebbe partecipato alla gita, e che forse avrei ricevuto un altro bigliettino. Pensai a Louis e di come avrei voluto baciarlo davanti ad un quadro di Van Gogh, a come avrei voluto vederlo sorridere davanti ad un’opera che lo aveva colpito.  

Continuavo a sognarlo la notte, continuavo a vedere quegli occhi, a sentire quella voce così delicata, sentire il suo tocco e quell’abbraccio. 

Solo con un abbraccio era riuscito a proteggermi da ogni male che in 21 anni avevo vissuto. E odiavo il fatto di non poterglielo dire, non potergli dire quanto solo la sua presenza mi illumina la giornata e di quanto stesse diventando importante per me.  

Era più di un mese che mi trovavo lì e non riuscivo ad immaginare una mattina senza vedere Louis, chi mi avrebbe con un sorriso a trentasei denti? Chi mi chiedeva come stavo appoggiando la mano sulla mia spalla? Chi mi faceva sentire al sicuro solo con uno sguardo?  

 

Ero piuttosto certo che quelle due ore erano passate, e questo venne confermato dalla mia sveglia delle otto. Così mi alzai dal letto e andai a fare colazione ancora con il pigiama, mangiai il mio solito toast con burro e marmellata, al mio solito tavolo con Zayn che cercava di imburrare il pane. Ma tutto quello che ne ricavò fu qualche parola poco carina verso un povero pezzo di pane. 

Zayn, tieni.” gli passai una fetta del mio pane già imburrato e lui mormorò un ‘grazie’ quasi muto. 

“Tutto bene Zayn? Ti vedo...strano...” aggiunsi. 

“Sì Hazza, tutto una meraviglia” disse con un tono un po’ accelerato. “Tu sei pronto per oggi? Stare una giornata intera vicino al tuo Louis, in un museo bellissimo pieno di opere d’arte.”  

“No Zayn, smettila di dire ‘il tuo Louis’” mimai le virgolette con le dita “E’ il mio dottore, è una cosa immorale, lui è fidanzato e poi... poi non ricambia.” 

“Oh ma smettila di dire cazzate Haz, che è il tuo dottore ha poca importanza. Basta che esci da qui e il gioco è fatto, e chi ha detto che non ricambia? Lui? Ti ha detto direttamente in faccia ‘Harry non ricambio’? No, non puoi saperlo. Sei un bellissimo ragazzo, anche simpatico delle volte.” rise appena “e potrai dire che non ricambia solo il giorno stesso in cui verrà a dirtelo lui.” 

“Se solo fossi gay sarebbe tutto più facile, mi metterei insieme a te” risi appena guardandolo.  

“Lo so, sono bellissimo ma etero. Mi dispiace Styles” disse “Piuttosto, io vado a cambiarmi che tra mezz’ora dobbiamo prendere il pullman.” 

“Va bene, ci vediamo dopo Malik” 

Aveva ragione Zayn, non potevo sapere se Louis ricambiava i miei sentimenti. Però era fidanzato con una ragazza e questo confermava ancora di più il mio pensiero. Credo che Louis sia una di quelle persone a cui non piace prendere in giro le persone, soprattutto quando si parla di amore. E forse avrebbe lasciato la fidanzata, se avesse ricambiato i miei sentimenti. Ma non lo ha ancora fatto... e questa la dice lunga. 

Mi alzai anche io per avviarmi in camera e cambiarmi i vestiti, misi quello che avevo preparato nelle ore precedenti. Lasciai sbottonata la camicia di tre o quattro bottoni, in modo che fosse aperta fino a poco sotto il petto, mettendo anche in mostra i tatuaggi.  

Mi guardai allo specchio e mi trovai...bello? Accettabile?  

Infine annodai il fazzoletto al collo e mi sistemai i capelli. Sì, dovevo ammettere che ero davvero bello vestito in quel modo.  

Uscii dalla stanza con uno zainetto in spalla con dentro il necessario e mi avviai verso il cortile esterno, vidi Louis senza il camice. Aveva un paio di jeans blu chiaro, una camicia grigia e delle vans nere sotto.  

Mi avvicinai a lui mettendomi in fila e si girò guardandomi quasi imbambolato “C-ciao Harry, buongiorno” disse sorridendo squadrandomi da testa a piedi.  

“Hey Louis, buongiorno anche a te” dissi appena aspettando il mio turno per salire sul mezzo. Era bellissimo vestito in quel modo, la camicia gli stava larga, ma a lui stava bene comunque, sembrava cucita apposta per lui. 

Continuava a guardarmi, ad esaminarmi, naturalmente le mie guance si infuocarono. Non lo potevo vedere, ma potevo sentire benissimo il calore. 

Purtroppo o per fortuna, dopo qualche minuto si presentò Zayn che esordì con un “Buongiorno Hazza, tutto okay?”  

Scossi la testa come per riprendermi da una sorta di trance e sorrisi al mio amico “Hey Zayn, sì tutto okay. Alla fine sei venuto, sono contento”  

Ero certo di aver sentito due occhi incenerire me e il mio amico, perché faceva così? Era geloso? Se voleva essere mio amico io avrei accettato senza nessun problema.  

“Oh, sì, non potevo certo lasciarti andare lì da solo. Mi saresti mancato troppo...” rispose il mio amico. Sapevo che stava facendo così per un motivo preciso: a detta sua Louis, in qualche modo sconosciuto, ricambiava e Zayn voleva solo dimostrarmelo. Ma io ero sicurissimo che Louis non ricambiasse, voleva solo essere mio amico ed era geloso del rapporto che avevo instaurato con Zayn. Punto.  

‘Se non fossi il suo dottore gli avrei già spezzato le gambe’ sentii sussurrare da Louis.  

Zayn a quanto pare lo sentì, perché cominciò a ridere sotto i baffi.  

“Ma che cos...” non ebbi il tempo di finire la frase che subito ci fecero salire sul pullman. Naturalmente andai più infondo possibile, la situazione di prima mi stava facendo ripensare se, in effetti, volevo ancora andare ancora a quel museo...Maledetto Zayn.  

Il viaggio in pullman fu piuttosto tranquillo, nonostante il mio istinto omicida verso Zayn che insisteva dicendomi che era evidente l’attrazione che Louis provava per me. Così, per farlo stare zitto gli diedi una cuffietta in modo che sentisse la musica con me.  

“Ah, passiamo a questo ora?? Che onore Styles” disse ridacchiando il moro e mettendosi una cuffietta.  

Misi la riproduzione casuale e capitò Back To Black di Amy Winehouse. “Oh sì Malik, dovresti sentirti MOLTO onorato” risi appena.  

Il viaggio fu piuttosto divertente, Zayn si lamentò solo di qualche canzone che il mio telefono riproduceva, qualche canzone la canticchiavamo insieme e devo dire che la sua voce era molto bella. Sottile, leggermente acuta, e sembrava essere molto potente.  

Mi divertivo parecchio con Zayn, aveva un sottile senso dell’umorismo e soprattutto era molto bravo a cogliere il mio sarcasmo molto pungente. Era una persona genuina, dolce e sincera, non ti faceva pesare nessun tipo di problema e sapeva metterti a proprio agio. Era evidente che la sua situazione gli aveva aperto gli occhi al mondo, alla vera natura delle persone. Si può dire che Zayn era pronto a tutto? Sì, era decisamente pronto a tutto.  

 

 

   
 
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