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Autore: JennyPotter99    30/08/2020    0 recensioni
CONTINUO STORIA "BEAUTY AND THE BEAST"
Genere: Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Altri
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Mentre Wendy rifletteva sul fatto di far entrare Theo nel branco, Stiles non si fidava affatto di lui.
Dopo aver lasciato gli artigli di quel licantropo da Deaton per analizzarli, si diresse alla centrale di polizia per portargli il pranzo.
Si sedette sulla scrivania e osservò i fascicoli che stava analizzando, tutti con il nome di Theo.
-Stiles, per favore, non dirmi che stai indagando su di lui.- sospirò Wendy.
-Wendy, io mi ricordo di Theo in quarta elementare e quello non è Theo.- affermò Stiles, aprendo qualche finestra sul pc.
-Stiamo parlando dello stesso ragazzo che aveva l’asma come Scott, del poveretto alla quale è annegata la sorella.- replicò lei, addentando una barretta di cioccolata.
-Guarda qui: questa è la firma di suo padre su una multa di qualche anno fa.- le disse, mostrandole un foglio.- E questa è la firma sulla richiesta di trasferimento alla scuola: sono diverse fra di loro, io non credo che l’abbia firmato la stessa persona.-
-D’accordo, senti, se dico ad Angelica di chiedergli di vederci al parcheggio della scuola per parlare, prometti che dopo la smetterai?-
Stiles alzò le sopracciglia, mettendo le mani dietro la schiena.- Lo prometto.-
Wendy assottigliò gli occhi.- Stai tenendo le dita incrociate.-
-Va bene, va bene! Gli farò delle domande e poi valuterò!- esclamò, alzando le mani e prendendole la cioccolata dalle mani.- E non finirti il mio pranzo.-
 
-Quindi è ufficiale: state insieme.- affermò Mason, poggiandosi all’armadietto di Angelica.
-E’ strano, ma sì…E’ ufficiale.-
-D’accordo, ti ho portato una cosa…-
Mason si guardò intorno e con discretezza, le mise un pacchetto di preservativi nell’armadietto.
Angelica spalancò gli occhi.- Che stai facendo?! Mettili via!- gli sussurrò, spingendo via la sua mano: la scatolina cadde a terra e Liam se ne accorse.
Angelica si coprì la faccia, arrossendo.
-S-Sono miei.- balbettò Mason, ridacchiando e prendendolo velocemente.
-C-certo…- continuò Liam, grattandosi la nuca.- C-Ci vediamo a pranzo.-
Angelica si mise i capelli dietro l’orecchio, tentando di sorridergli normalmente.- Assolutamente.-
Quando Liam se ne andò, diede una pacca al migliore amico.- Io non farò sesso! Solo l’idea mi terrorizza! Nessuno mi toccherà fin che non mi sentirò pronta!-
In quel preciso istante, mentre si avviarono in aula, Angelica notò una ragazza della sua stessa classe di biologia che se ne stava al suo armadietto, fissando il vuoto.
-Tracy, stai bene?- le chiese, mettendole una mano sulla spalla.
La ragazza dai lunghi capelli marroni voltò lo sguardo verso di lei, con una goccia di sudore che le solcava la fronte.
Improvvisamente, si mise una mano sullo stomaco e un attimo dopo vomitò liquido nero sul pavimento.
Angelica capì che non era normale, mentre Mason osservò che a terra c’erano delle strane piume nere.
***
Tracy Stewart aveva raccontato alla psicologa della scuola che ultimamente aveva sempre il terrore che qualcuno entrasse nella sua camera ma che, alla fine, si rivelasse essere solo un sogno.
Jordan era stato incaricato di andare a controllare la casa e, prima di entrare, percepì qualcuno alle sue spalle.
-Mi sembrava strano che mi mandassero da solo.- commentò, sorridendo a Wendy.
Lei arricciò il naso.- Scusa.-
-Non fa niente, almeno non sei Stiles: tuo marito ha la parlantina facile.-
Wendy ridacchiò entrando nella camera della ragazza.- E’ vero.-
Sulla parete c’erano degli strani disegni fatti solo con la penna nera e la luce sul comodino era fulminata.
-Cos’ha esattamente questa ragazza?- domandò Parrish, analizzando la porta finestra sul soffitto.
-Oggi a scuola sognava ad occhi aperti: Lydia dice che si chiama Parasomnia.- rispose Wendy. -Crede che ci sia qualcuno che voglia entrare qui dentro.-
Parrish aprì la finestra verso l’alto e sospirò.- Io non credo che sia un sogno.-
-Perché?-
Il poliziotto fece un saltello per arrivare al tetto e poi aiutò anche lei a salire.
Intorno a loro c’erano una decina di corvi morti, il che spiegava le piume nel vomito, ma la cosa più inquietante, era che sulla maniglia della finestra, all’esterno, c’erano dei graffi profondi.
Wendy ci mise una mano sopra, capendo che coincidevano.
-Credi sia un lupo mannaro?-
-Non lo so, ma qualsiasi cosa succede, succede di notte.- puntualizzò lei.
-D’accordo, allora stasera tornerò a controllare.-
-Vengo anche io.-
-Sicura…? Non devi lavorare domani?-
Wendy gli sorrise.- Sì, ma non fa niente, posso stare sveglia un po' e portarti del caffè.-
Parrish annuì come se non vedesse l’ora.- Caffè americano, forte.-
 
Angelica, Liam e Mason riempirono i loro vassoi a pranzo e cercarono un tavolo libero.
Liam bloccò Angelica quando stava per sedersi allo stesso tavolo di una ragazza dai capelli neri e il naso a patatina, che stava facendo le bolle con la gomma da masticare.
-No, lì no.- le sussurrò, dirigendosi ad un altro tavolo.
-Perché lì no?- gli chiese Angelica, stranita.- Chi è quella?-
Liam si nascose per non farsi vedere da lei.- Hayden…-
-E come la conosci?-
-Veniva con me alle medie e…C’è stato un incidente, mi odia.- spiegò Liam, iniziando a mangiare.
Prima che Angelica potesse chiedergli che tipo di incidente, vide Theo salutarla da un altro tavolo con la mano e ricambiò sorridendo.
-E’ davvero un figo.- commentò Mason.
-Tsk, non è un gran che.- borbottò Liam.
Angelica sentì dal suo odore che era un tratto geloso.- Sei geloso?-
Liam scoppiò a ridere con la bocca piena.- Io? Di quello? Solo perché ti ha salvata da un licantropo di due metri, non vuol dire che sia il principe azzurro.-
Angelica e Mason si fulminarono.- Sei geloso.- affermarono all’unisono.
-Comunque neanche mio padre si fida, vogliono parlargli nel parcheggio.-
Così, Angelica convinse Theo ad incontrare i genitori per raccontargli come fosse diventato un lupo mannaro.
-Ero con lo skate al parco, non ero poi tanto bravo, continuavo a cadere. Ad un certo punto mi sono accorto che si era fatta sera e non c’era più nessuno. Sono caduto di nuovo, ma non ho sentito cadere lo skate.- raccontò Theo.- Un grosso Alfa me lo aveva rotto: è successo tutto così velocemente e prima che mi potessi rialzare, avevo un morso al fianco.-
-E perché non sei rimasto col suo branco?- gli chiese Stiles.
-2 giorni dopo lui era morto, ucciso da due gemelli Omega.-
Stiles e Wendy si guardarono, capendo che si riferiva ad Ethan ed Aiden.
-So che sono appena arrivato, ma sono sempre lo stesso ragazzo della quarta elementare.- continuò Theo, guardando Wendy negli occhi. -Ti ricordi quando sono finito in infermeria perché avevo finito l’inalatore? E tu eri lì perché eri svenuta? Ti ricordi cosa mi hai detto?-
Wendy iniziò a sentirsi in colpa per aver sospettato anche un po' di lui.- Che anche mio fratello soffriva d’asma e bastava fare dei bei respiri per calmarsi.-
-E io ti ho preso una zolletta di zucchero dalla scrivania dell’infermiere.- affermò Theo.- Sono sempre io, Wendy.-
In quel momento, la campanella suonò e Theo tornò in classe.
Wendy alzò le sopracciglia verso il marito.- Ti basta?-
-No, affatto e non mi serve che tu mi creda perché io continui a fare le mie indagini.- affermò Stiles, montando in auto.
Wendy fu costretta a muoversi lentamente, con la nausea allo stomaco: non sapeva per quanto ancora avrebbe tenuto il segreto.
   
 
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