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Autore: Arcadia007    31/08/2020    1 recensioni
Killian Jones, tenente della Marina Reale di Misthaven, scopre di possedere la magia, di cui ha diffidato per tutta la vita. Così si reca dall'unica persona che potrebbe aiutarlo a controllare la sua magia, la strega che protegge quelle terre: il Cigno.
Mentre Killian impara a controllare i suoi poteri, ha sempre più domande. Da dove viene la sua magia? Chi è il Cigno? Perché sembra conoscerlo da tutta la vita e sa cose di lui che non ha mai detto a nessuno?
Killian si ritroverà coinvolto in una lotta tra luce e oscurità che dura da secoli e alla fine niente sarà più lo stesso.
Genere: Fantasy, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Emma Swan, Henry Mills, Killian Jones/Capitan Uncino, Regina Mills
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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1000 anni prima

Nelle profondità dei boschi di Misthaven, seduta su una roccia troppo grande per permetterle di toccare terra con i suoi soli cinque anni d'età, Emma guardava mentre Merlino disponeva su un altare di pietra rudimentale dei libri davanti a lei. Non capiva perché lo stesse facendo. Doveva studiare tutti quei libri? Il pensiero la fece sentire molto scoraggiata. Merlino dovette intuire i suoi pensieri, perché ridacchió e la rassicurò.
"No, tranquilla non devi studiarli tutti."
"Allora a che servono?"
"Dovresti scegliere quello con la quale senti un'affinità. Serve a capire meglio la tua magia."
"Quindi la mia magia è uguale a quella dell'autore del libro che sceglierò?"
"No, nessuna magia è uguale a un'altra. Semmai è simile perché si basa sullo stesso elemento, ma non sarà mai uguale. Oppure due magie possono essere simili perché si basano su elementi simili. Ma non saranno mai uguali."
Emma annuì, ascoltando attentamente la spiegazione, e iniziò a guardare i libri davanti a lei. Erano molto diversi tra loro: colorati e non colorati, di pelle e di velluto, semplici ed elaborati, antichi e nuovi. A catturare la sua attenzione fu un libro rilegato in cuoio con un motivo astratto bianco e nero. Fu quello prescelto da Emma.
"Molto interessante." disse Merlino.
"Perché?"
"Hai scelto il mio."
"È strano?"
"Sì. Non so se conosci la storia di come ho ottenuto la mia magia."
Emma scosse la testa.
"Ho bevuto dal Santo Graal. Se bevi da quella coppa ti dà la magia, ma quella magia può facilmente diventare oscura, se usata per scopi malvagi. La mia magia non è di luce, è... una magia che mantiene l'equilibrio tra luce e oscurità, pur essendo completamente buona."
Qualcun altro avrebbe potuto non capire la spiegazione, ma Emma era una bambina sveglia e intelligente, incline a osservare il mondo intorno a lei e capì la spiegazione senza doversi sforzare.
"Tuttavia percepisco una potente magia di luce dentro di te, quindi è interessante che tu abbia scelto proprio questo. Anche se non ho un libro di magia di luce, ci sono dei libri con la quale avresti potuto percepire una maggiore affinità." continuò Merlino, forse parlando più tra sé e sé che con lei. Anche se il mago aveva l'aspetto di un ragazzo di non più di trent'anni, in questi momenti dimostrava la sua vera età. Alla fine sembrò trovare una spiegazione che lo soddisfacesse, perché tornò a rivolgersi a lei.
"Allora, parlami di questa tua magia. Non riesci a controllarla, giusto?"
Emma annuì.
"Cosa l'ha innescata la prima volta?"
"Al mio primo giorno di vita, quando mia madre mi ha messo a dormire era buio, così ho fatto comparire una sfera di luce. Da lì ho iniziato a far comparire cose senza volerlo, a far bollire le cose liquide se ero arrabbiata o eccitata, a creare esplosioni di magia se ero spaventata o felice. Ieri notte ho avuto un incubo e ho involontariamente scatenato un terremoto. In tutta la Foresta Incantata, a quanto mi è stato detto."
"Già, avevo percepito che quel terremoto era di origine magica. Quindi l'hai scatenato tu?"
"Sì. Si è fatto male qualcuno?" chiese Emma, con le lacrime agli occhi al pensiero che qualcuno si fosse fatto male per colpa sua. Merlino si affrettò ad assicurarla.
"Oh no, non preoccuparti il terremoto è stato troppo breve per fare danni."
Emma annuì e sospirò, sollevata.
"Ok, ora vediamo di insegnarti la magia. La tua è magia di luce, quindi cerca di concentrarti su un bel ricordo mentre la eserciti. Prova a teletrasportare il mio libro dalla mia mano alla tua."
Un mezzo pensiero e il libro era nella mano di Emma con uno sbuffo di fumo bianco.
"Niente male." disse Merlino, sembrando molto colpito. Emma sorrise lievemente.
"A cinque anni, sei già una delle streghe più potenti che abbia mai visto, forse la più potente. Prevedo che, nel bene o nel male, farai grandi cose."
Questa volta il sorriso di Emma era ampio e luminoso, la luce nei suoi occhi e un destino davanti a lei.

Presente

Killian sussultò quando il ricordo si interruppe bruscamente. Anche se il Cigno, subito dopo il loro accordo, lo aveva avvertito che sarebbe stato come vivere il ricordo in prima persona, non era preparato a sentire tutte le sue emozioni e i suoi pensieri. Aveva perso ogni consapevolezza di sé, finché il ricordo non si era interrotto. Era passata una settimana dal loro patto e Killian era finalmente riuscito a far funzionare l'incantesimo di localizzazione. Mantenendo fede al loro accordo, il Cigno gli aveva detto di aspettare lì ed era uscita dalla stanza, tornando qualche minuto dopo con un acchiappasogni in mano. Prima che Killian potesse chiedere spiegazioni, era stato risucchiato nel ricordo contenuto all'interno. O meglio la sua mente ne era stata risucchiata, suppose.
Oltre a eventi, pensieri ed emozioni aveva percepito qualcos'altro nel ricordo. Un nome. Tuttavia non era stato pronunciato e più cercava di ricordarlo più quello sembrava allontanarsi dalla sua memoria come per dispetto.
"Pranziamo e poi riprendiamo le lezioni." disse il Cigno.
 
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Come Killian in precedenza aveva già avuto l'occasione di scoprire, il cibo lì al castello era semplicemente delizioso e in qualche modo, ogni volta che Killian aveva fame, c'era sempre qualche delizia pronta sul tavolo. Killian era arrivato a chiedersi se ci fosse qualche incantesimo che rilevava la fame e faceva comparire il cibo o se il Cigno lo stesse spiando.
Il pranzo proseguì in maniera tranquilla, almeno finché una scossa non fece tremare il castello.
"Cosa è stato?" chiese Killian, confuso. Non era stato un terremoto, era stato troppo breve e troppo forte nel tempo che era durato per esserlo. Sembrava... magia.
Il Cigno si alzò, un'espressione determinata sul viso.
"Qualcuno sta cercando di entrare." disse, dirigendosi verso il portone principale. Killian la seguì, senza sapere bene cosa fare. Non avevano ancora neanche iniziato a studiare gli incantesimi offensivi e difensivi, quindi non era sicuro di quanto avrebbe potuto fare in uno scontro, anche con la sua spada, soprattutto se chi stavano per affrontare aveva la magia, come era probabile. Tuttavia dubitava che fosse necessario il suo aiuto. La magia del Cigno da sola aveva sconfitto intere armate e terrorizzava i regni al punto da scongiurare ogni eventualità di invasione.
Arrivarono davanti al portone principale. Lì le scosse erano così forti che cadevano piccoli pezzi di soffitto. Con un movimento della mano del Cigno, il portone si aprì per rivelare una donna con i capelli corvini raccolti in una coda di cavallo, gli occhi neri, un elegante vestito nero ingioiellato e un'espressione molto arrabbiata sul viso.
"Maledizione, Regina!" eslamò il Cigno.
"Ti stai lamentando tu? È troppo disturbo togliere la tua dannata magia di sangue quando visito?"
"Sì!"
Killian voleva fuggire a gambe levate dalla stanza. Oltre al fatto che, vicino all'oscura magnificenza del Cigno e la sfarzosità di Regina, Killian, vestito com'era, sembrava un mendicante, si sentiva come una pecora intrappolata tra due lupi. Per sua fortuna, il Cigno esaudì il suo desiderio.
"Killian, io e Regina abbiamo un paio di questioni da discutere in privato. Hai il pomeriggio libero."
"Okay." disse Killian, prima di uscire dalla stanza senza voltarsi indietro.
 
~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~

Emma e Regina si sedettero in biblioteca. Emma sapeva esattamente perché Regina era lì, ma prima aveva bisogno di sapere qualcosa.
"Come sta lui?" fu la prima cosa che Emma chiese.
"Sta bene, ma gli manchi. Conta i giorni che mancano alla tua prossima visita." rispose Regina.
Il viso di Emma si ammorbidì, un'espressione intenerita che pochi avevano visto che si faceva strada sui suoi lineamenti.
"Ora che hai avuto le tue risposte, penso che sia giusto che io abbia le mie. Credo che tu sappia perché sono qui." disse la bruna.
L'altra annuì.
"Hai idea di quanto sia pericoloso..."
"Non ha la magia oscura, Regina."
Un attimo di silenzio.
"Cosa?"
"Hai capito bene. Non ha la magia oscura. Credo che la sua magia sia molto simile a quella di Merlino. Probabilmente ció che abbiamo fatto trent' anni fa ha influito su di lui e sulla sua magia."
Ci fu qualche minuto di silenzio.
"Questo come influenzerà la profezia?" chiese infine Regina.
"Non lo so. Ma il pericolo non è scampato. Abbiamo solo cambiato il suo destino, che ora è quello di qualcun altro. L'oscurità arriverà comunque, solo attraverso un altro tramite."
Emma guardò l'amica dritto negli occhi.
"Ha quegli incubi, Regina, e da molto tempo, ormai. Sai cosa significa. L'oscurità sarà qui presto e faremo meglio ad essere preparati."

 
   
 
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