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Autore: H_A_Stratford    10/09/2020    3 recensioni
«Io…» mormorò Spencer ancora con la mano sulla maniglia della porta. Che fare ora?
Aveva pensato a tutta la notte alle parole della ragazza e in quel momento nessuno dei discorsi pre impostati sembravano funzionare.
«Ho realizzato che niente è normale tra di noi. Tu sei tu, io sono io e insieme… il caos cosmico» ammise la ragazza mordicchiandosi leggermente il labbro. Reid stava per ribattere sul caos cosmico ma si rese conto che non era il momento. Camminavano già abbastanza sui cocci per poter aggiungere carne al fuoco. Però allo stesso tempo non riuscì a trattenere un sorriso.
«E non voglio perdere quello che abbiamo, qualunque cosa sia» continuò guardandolo. «Prometto che ti lascerò tutto lo spazio che ti servirà, tu credi di poter creare un posto nella tua vita per me?»
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Spoiler ottava stagione. Non segue linearmente la serie.
Genere: Romantico, Sentimentale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Spencer Reid
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 17
 
Onorerò il Natale nel mio cuore e
cercherò di tenerlo con me tutto l’anno
– Charles Dickens
 
Il Natale era sempre stata la festa preferita di Athena: l’atmosfera, le luci, i regali e il poter mangiare fino allo sfinimento senza sentirsi in colpa, erano solo alcune delle sue cose preferite. Sin da piccola era affascinata dal momento magico del Natale, tanto da aspettarlo con grande ansia per tutto l’anno. Rigorosamente canticchiando le sue canzoni preferite anche in piena estate.
I suoi famigliari e amici la stuzzicavano sempre sull’argomento ma lei non cedeva mai, sarebbe rimasta fedele al Natale fino alla fine. Nessuno al mondo sarebbe mai riuscito a toglierle la sua aria sognante ogni volta che pensava al 25 dicembre.
Non sapeva come e quando era rimasta affascinata da quella festa, forse era una cosa innata. Ma poche cose la rendevano felice come il suo maglione natalizio, un film –rigorosamente di Natale- la neve e il cibo; il tutto durante la notte del 24 dicembre.
«Athena?» disse Spencer toccando la mano alla fidanzata per richiamare la sua attenzione.
«Mh?» si girò lei di scatto, tornando alla realtà. Erano seduti sul divano a sorseggiare una cioccolata calda da una mezz’ora, cercando di far coincidere i loro calendari con le vacanze natalizie. Impresa a dir poco olimpica, dato il lavoro, parenti e il viaggio di lui a Las Vegas per stare con la madre. Era a parecchio che non tornava a trovarla e voleva cogliere l’occasione per stare il più possibile con lei.
«Penelope ha richiesto una cena pre Natale e post Capodanno» ripeté il ragazzo posando la sua tazza ormai vuota sul tavolino davanti a loro. «Oggi sei particolarmente distratta» aggiunse poi notando che la bionda si era limitata semplicemente ad annuire lentamente.
«Scusa, domani a Boston mi attenderà il patibolo» mormorò Athena stringendosi ancora di più sotto la coperta, come per proteggersi anche solo all’idea dei suoi parenti. Poteva fare man forte solo su sua cugina Blake, dato che entrambi i fratelli non avrebbero passato in Natale a casa. Per quanto riguardava gli altri parenti, sarebbero stati più interessanti alla sua vita privata che ai festeggiamenti in totale allegria e tranquillità.
«Stai cercando di farmi sentire in colpa perché parto per Las Vegas?» chiese Spencer inarcando appena un sopracciglio, a metà tra il serio e lo scherzoso.
«Si!» esclamò la bionda prima di realizzare la sua risposta. «Cioè no! – si corresse posando la sua volta la tazza sul tavolino – sono contenta che tu vada a trovare tua madre. Semplicemente troverei molto utile avere un’agente federale al mio fianco con i miei parenti. Nel caso mi serva un alibi per qualche misteriosa sparizione».
Spencer in tutta risposta scoppiò a ridere e la prese tra le braccia.
«Sono sicuro che troverai un modo di crearti un alibi anche da sola» mormorò lasciandole un bacio tra i capelli.
 
 
A pochi km dall’appartamento di Spencer, un’altra biondina, decisamente più eccentrica ed energetica, era in piena crisi Natale.
Quell’anno Penelope si era promessa di organizzare la cena di Natale più memorabile delle cene di Natale memorabili. Era stata una sfida con se stessa. Erano stati tempi difficili per la squadra, sia a livello lavorativo che personale, meritavano una serata perfetta.
Convincere David a tenere la cena a casa sua era stato più facile del previsto, ma arruolare Derek per le decorazioni era stata tutta un’altra storia. Ovviamente lui si sarebbe occupato solamente della parte fisica, mettendo in azione i suoi meravigliosi muscoli. Altrimenti per quale motivo andava in palestra?
Il suo flusso di pensieri venne interrotto da un messaggio di Hotchner che la invitava a recersi il prima possibile al BAU per un caso.
La bionda prese un respiro profondo e iniziò a comporre i numeri dei colleghi per avvertirli. Aveva passato l’intera mattina a lavorare sul caso in attesta della conferma, in quanto Hotchner non era sicuro se accettare o meno il caso. Sperava di avere almeno il pomeriggio per svolgere le sue faccende.
L’ultimo della lista era Spencer, così compose il numero velocemente e si portò il telefono all’orecchio.
«Pronto?» rispose Reid dopo aver recuperato il telefono che era stato abbandonato sul tavolo della cucina.
«C’è Athena con te?» chiese la bionda finendo di annotare sul suo taccuino le ultime cose necessarie per la festa.
«Hai perso il suo numero?» rispose Spencer quasi meravigliato. Si girò verso la ragazza che lo guardava curiosa e fece spallucce.
«Spencer Reid, credi davvero che io non sia in grado di recuperare un numero telefonico? Io? Dea della tecnologia scesa in terra per salvare voi comuni mortali?» ribatté la bionda quasi offesa. «Noi abbiamo un caso e ho bisogno che lei finisca le mie commissioni per la festa».
Spencer non oppose resistenza e si limitò a passare il telefono alla fidanzata per poi andare a prepararsi.
Inutile dire che Athena rimpianse per la prima volta in vita sua l’amore che provava nel festeggiare il Natale.
 
 
I festeggiamenti a casa Williams erano decisamente diversi da quelli della squadra di Spencer, questo era poco ma sicuro. La casa di famiglia si era riempita di parenti che già spettegolavano sull’assenza di Spencer, scommettendo sulle idee più folli.
Invece nella splendida cena organizzata da Garcia non c’era mai stata una parola storta, dettata dalla gelosia o invidia. Nell’aria c’era allegria e voglia di stare insieme.
Diversamente nel salotto di Athena, quella vigilia di Natale, si sentiva la mancanza di ciò. O almeno in parte. I fratelli di lei erano via, lasciandola da sola per la prima volta. Voleva essere felice per loro ma la parte di lei, un po’ egoista, sperava di non dover mai passare un Natale lontana da loro. Erano un trio, una squadra, insieme erano imbattibili.
Invece lei ora era in balia dei parenti e non aveva neanche Spencer ad aiutarla. Spencer, che alla cena con i colleghi, non l’aveva lasciata un minuto. Non l’aveva fatta uscire dalla sua visuale per un secondo. Athena sospettò una grande paura da parte del ragazzo che Morgan le avrebbe rivelato chissà quale aneddoto su di lui. Ovviamente Emily lo aveva battuto sul tempo, con grande rammarico da parte del genietto.
I pensieri di Athena vennero interrotti dalla madre che la chiamò in cucina. Susanne era stata particolarmente apprensiva in quei giorni, sapendo che sarebbe stata dura per Athena passare il suo primo Natale lontana dai fratelli.
La donna aveva sempre voluto una famiglia numerosa, ma con quel desiderio era arrivata anche la paura che i suoi figli potessero non andare d’accordo. Una paura più che giustificata ma completamente eliminata con l’arrivo prima di Mike e poi di Athena.
Ancora ricordava perfettamente l’insistenza di Justin per tenere in braccio la sorellina appena nata e Mike che si sbracciava per farsi notare e farla ridere.
Crescendo erano diventati inseparabili –certo, con liti in mezzo- sempre pronti alla prossima avventura da affrontare insieme. Soprattutto se prevedeva fango, pittura o mettere sottosopra qualche parte della casa.
La donna però doveva ammettere che non poteva aspettarsi nulla di diverso, in quanto aveva sposato un eterno Peter Pan. Nessuno aveva iniziato più battaglie di cuscini se non James.
Lo sguardo di Athena ricadde sul dolce accanto a lei e le ricordò di come Jack, il figlio di Hotch, e Henry alla cena avevano deciso di farsi guerriglia con la panna che adornava la torta. Erano riusciti quasi a farla franca, compiendo le loro marachelle distanti dal tavolo degli adulti, ma gli schiamazzi li tradirono. Nessuno però ebbe cuore di rimproverarli, severamente, la situazione era troppo comica per rimanere seri.
 
Nonostante le pessime previsioni di Athena, i parenti a tavola furono più tranquilli e più festivi. Non la riempirono di domande come appena arrivati, si concentrarono sulle classiche conversazioni di Natale e la bionda finalmente si rilassò.
Certo, avrebbe comunque ucciso i fratelli appena li avrebbe rivisti, era il minimo. Non avrebbe più permesso a nessuno dei tre, Reid compreso, di lasciarla da sola la notte più magica dell’anno.
 
 
A cena finita la famiglia di Athena si era ritirata nel salotto per continuare i festeggiamenti e nonostante il maglione iper natalizio della ragazza la tenesse calda abbastanza, la bionda si sedette accanto al camino.
Guardò il telefono per controllare che non ci fossero aggiornamenti da parte di Spencer o i suoi amici. Vide un paio di messaggi da parte di Theo, Helen e Beth, con l’aggiunta di bellissime foto dei loro maglioni natalizi. Ovviamente quello di Theo era stato forzato e suon di minacce o non lo avrebbe mai indossato di sua spontanea volontà. Helen ed Athena lo chiamavano ‘il loro piccolo Grinch’.
Susanne, dopo essersi allontanata inosservata dai parenti, si avvicinò alla figlia con un pacco tra le mani e un ampio sorriso.
«Mamma, ma i regali non si aprono prima di domani» disse Athena confusa con appena la donna le mise davanti agli occhi un regalo perfettamente incartato.
«Lo so ma questo è speciale – disse la donna facendole cenno di prenderlo—è arrivato questa mattina per te» aggiunse sedendosi accanto alla figlia. «Con precise istruzioni di dartelo in questo momento» concluse prima di lasciarle un bacio tra i capelli e tornare dagli invitati. Sapeva ovviamente l’intera storia, quindi volle lasciare alla figlia un po’ di privacy.
Athena guardò corrugata il pacco per un paio di secondi ancora, non capendo. Si era già scambiata tutti i regali con gli amici, Spencer e Garcia compresi.
Rigirò il pacco tra le mani e notò un bigliettino su un lato. Lo prese tra le mani e si decise ad aprirlo e leggerlo.
Leggimi accanto al camino
Athena corrugò ancora di più la fronte, più spaesata che mai. Quella era decisamente la scrittura di Spencer, ma non si spigava come potesse essere possibile dato che si erano già scambiati i regali.
Scartò delicatamente il regalo e la carta rivelò una delle copie più belle che avesse mai visto di A Christmas Carol di Charles Dickens. Sorrise divertita riuscendo finalmente a collegare i pezzi. Aprì la prima pagina del libro e lesse le parole scritte a penna del ragazzo.
 
“Pensavi davvero mi sarei dimenticato?
Che l’uomo che ha inventato il Natale possa farti innamorare ancora di più di questa notte magica.
Buon Natale, Athena.
 
Ps. Leggilo di fianco al camino, come nei racconti.
Leggilo come se fossi con te.
Leggilo come faremo l’anno prossimo.
 
Con amore, Spencer.”
   
 
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