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Autore: chemist    14/09/2020    1 recensioni
E se Joey e Phoebe ci avessero creduto e avessero insistito un po' di più?
Genere: Generale, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Joey Tribbiani, Phoebe Buffay
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1 - Il compleanno di Phoebe
“Sorpresa!”.
La luce si accese all’improvviso, illuminando istantaneamente il salotto di Monica e Rachel e rivelando così tutte le persone, una dozzina in totale, che erano accorse per festeggiare il compleanno di Phoebe.
“Oh mio Dio! Una festa a sorpresa!” esclamò la festeggiata, raggiante e sinceramente colpita da quell’inaspettata ma bellissima trovata. “Grazie mille, ragazzi, è così carino da parte vostra!”.
“Abbiamo invitato tutti coloro a cui tieni di più!” disse Rachel, battendo allegramente le mani.
“E ti abbiamo preso dei regali!” aggiunsero Ross e Chandler in coro, indicandole un gruppetto di pacchi posti ai piedi del tavolino.
“E io ti ho preparato una torta!” concluse Monica, mostrando fiera la sua ultima creazione culinaria.
“È fantastico, vi adoro, siete davvero i migliori…dov’è Joey?”.
A quella domanda, la baldoria che incedeva nella stanza si ammutolì di colpo e gli amici divennero più seri del dovuto.
Phoebe si guardò intorno un’ultima volta, solo per avere conferma di ciò che aveva già notato: Joey, semplicemente, non c’era.
Deglutì impercettibilmente con una smorfia rassegnata: “capisco, non è venuto. Infondo oggi è anche il compleanno di Ursula, no?”.
Già, Ursula. La sua gemella. La detestava. Per i dispetti che le faceva da bambina, per non l’essersi mai comportata come una vera sorella, per il suo tipico atteggiamento da cinica menefreghista e adesso anche per averle portato via il suo più caro amico, in quello che doveva essere il suo giorno.
Già, Joey. Avrebbe voluto spaccare qualcosa per la rabbia. Voleva bene a Ross, sempre a parlare di dinosauri e altra roba che non importava a nessuno e così facile da mandare nel pallone, e voleva bene anche a Chandler, stravagante e sempre con la battuta pronta; ma con Joey era diverso. Lui la capiva, accettava senza battere ciglio ogni sua stranezza e la faceva divertire come nessun’altro.
“Beh, che vi prende? Su con la vita! Continuate a chiacchierare, a mangiare, a ballare!” esortò Phoebe, cercando di apparire il più distaccata possibile, ma con la voce che tradiva la sua evidente delusione. “Io credo che andrò sul balcone, a prendere un po' d’aria”.
Così fece, infatti, e una volta fuori si lasciò trasportare dai pensieri; gli occhi le si stavano appesantendo per un paio di piccole lacrime, che mandò via immediatamente quando si rese conto che l’aveva raggiunta Monica.
“Tesoro, va tutto bene?”.
“Certo!” annuì Phoebe con tono tremolante. “Perché me lo chiedi?”.
“A me non sembra proprio…”.
La bionda roteò una mano come per scacciare ogni preoccupazione ma Monica, come al solito, aveva già intuito tutto.
“È per Joey, vero?”.
Soltanto allora Phoebe ricordò d’aver rivelato all’amica, qualche anno prima, di essersi presa una specie di cotta per Joey; forse lei credeva che ce l’avesse ancora, ma era passato tanto tempo…
“Sai quanto ci tengo a voi, Monica. Siete la mia famiglia. Sono solo…stupita che lui abbia deciso di trascorrere il giorno del mio compleanno con…con Ursula!” disse, rimarcando con disprezzo il nome di sua sorella.
“Lo sai com’è fatto Joey, presto si stancherà di lei e tornerà fra di noi…e poi mi pare che sia stata proprio tu a dargli il permesso di uscire con Ursula…”.
“Si, si, però…”.
“Phoebe…” la interruppe Monica, e fu una fortuna perché non sapeva più cosa inventarsi per giustificare la sua reazione. “Sei sicura che non ci sia dell’altro?”.
La guardò senza rispondere, e tanto bastò a Monica per comprendere che si, forse c’era veramente dell’altro.
“Parla con lui: se non altro, vi servirà per chiarire” suggerì, per poi rientrare in casa e lasciarla nuovamente da sola, a rimuginare sul da farsi.

Quando varcò l’entrata del Central Perk, travolta dall’inconfondibile odore di caffè, la sua attenzione si posò subito sul ragazzo seduto sul divano, intento a strappare uno alla volta i petali di una margherita.
Rimase per qualche secondo impalata a fissarlo e a sorridere beatamente: a volte Joey sembrava proprio un bambino, impegnato (si fa per dire) in giochi che lo avrebbero intrattenuto solo per qualche minuto e incurante di quello che gli altri pensassero di lui. Avrebbe tanto voluto avere la sua attitudine, specialmente ora che doveva dirgli che Ursula aveva deciso di rompere con lui.
Gli si avvicinò lentamente, sperando che ogni passo la aiutasse ad elaborare un discorso appropriato.
“Ursula!” chiamò infine lui, accorgendosi del suo arrivo. “Che ci fai qui? Ho provato a chiamarti ma non rispondeva nessuno”.
“Già, ho buttato via il mio telefono!” ironizzò lei per alleggerire la tensione. “Comunque, sono qui perché…perché dovremmo parlare”.
“Oh no” si disperò Joey, scuotendo la testa. “Ho già capito tutto e non mi piace per nulla…”.
“Mi dispiace, ma non può funzionare…”.
“E tutte quelle cose che mi hai detto sul ponte?”.
“Già, il ponte…io ero…ero ubriaca” improvvisò Phoebe, incrociando le dita e pregando di non aver detto nulla che smascherasse la sua recita.
“Ubriaca? Ma se non bevi!” insinuò infatti Joey, ma lei riuscì a salvarsi in calcio d’angolo.
“No, hai ragione, io non bevo mai, ma il punto è che…ero ubriaca di te”.
Joey se la bevette: infondo, non c’era bisogno di tanti artifizi per depistarlo.
“Oh Ursula” sospirò il ragazzo, chinandosi pericolosamente a cercare un bacio.
Phoebe avvertì un forte pizzicore alle labbra, ma riuscì a ricomporsi e a sottrarsi al suo invito implicito: “te l’ho detto Joey. Non può funzionare”.
“È per Phoebe, vero?” chiese sconsolato lui. Un’occasione per esaminare la sua fedeltà, troppo ghiotta per non essere colta.
“Se fosse per lei smetteresti di frequentarla?”.
A Joey bastarono pochissimi istanti per rispondere: “no! No, questo non potrei mai farlo”.
“In tal caso, è proprio per Phoebe. Prenditela con lei!” affermò, entrando forse un po' troppo nella parte.
“Capisco” asserì nel frattempo Joey, ancora ignaro dello ‘scherzo’ di cui era caduto ‘vittima’. “Beh, allora non importa. Meglio chiuderla adesso” concordò, accasciandosi adagio sul divano.
Phoebe dovette fare uno sforzo notevole per reprimere un sorriso compiaciuto che voleva nascerle sul volto. Non aveva avuto la minima esitazione nell’anteporre il loro rapporto alla possibilità di una seconda chance con Ursula, nonostante fosse molto attratto da quest’ultima.
“Sai…” esordì di nuovo la ragazza, sedendosi accanto a lui, “…sarà difficile per me dimenticarti”.
“Lo sarà anche per me” assentì Joey con uno sguardo penetrante. “Inoltre, non so se è perché ci stiamo lasciando o chissà per quale altro motivo ma…non sei mai stata più bella di oggi”.
Lo vide squadrarla dalla testa ai piedi in totale ammirazione. Si conoscevano da anni ormai, eppure avvertì dentro di sé una fiamma ignota, una forza magnetica simile a quella che fa attrarre due calamite.
Avrebbe voluto esprimere a parole quelle sensazioni che la stavano stordendo dall’interno, ma prima ancora che riuscisse ad aprir bocca le dita di Joey le stavano già accarezzando lievemente una guancia. Stavolta tuttavia, quando lui si sporse in avanti per baciarla, non lo respinse.
Non avrebbe potuto neanche volendolo: le sue labbra erano lisce e accoglienti, sicché chiuse gli occhi e si abbandonò completamente alla sua iniziativa. Pensava sarebbe durato poco, un rapido test per vedere che sapore avesse, invece tardava a staccarsi da lei, e lei decisamente non voleva staccarsi da lui.
Dopo quel lungo momento, uno schiocco la avvisò della fine del contatto e le restituì la visione di un Joey radioso e soddisfatto: “direi che come bacio d’addio non è stato niente male”.
“No, infatti” sussurrò Phoebe, arrossendo.
Poi lui s’alzò e fece per andarsene, cosa che le fece finalmente realizzare l’accaduto.
Diamine, ho baciato Joey!, pensò.
Proprio mentre ci rifletteva su, l’amico tornò sui suoi passi, osservandola a fondo come aveva fatto poc’anzi, ma con espressione guardinga.
“Phoebe?”.
“Si?”.
“Sei davvero tu?”.
Beccata.
“No! Cioè si, ma non…” balbettò, inebetita e visibilmente imbarazzata.
Il ghigno appagato di Joey la mise ancor più a disagio, quindi, senza aggiungere altro, uscì dal bar più in fretta che poteva.




Note dell’autore: scrivere una fanfiction su Friends nel 2020 è una scelta sicuramente coraggiosa, soprattutto se su una coppia che di fatti non è mai nata, ma avevo veramente voglia di rimodellare e raccontare il legame speciale e indissolubile tra i miei due personaggi preferiti (insieme al caro vecchio Chandler) di una serie che spesso ha rallegrato i miei pomeriggi nella recente quarantena. Chiudo ricordandovi che, se vi va, le recensioni sono sempre ben accette 😀
   
 
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