Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: evil 65    15/09/2020    13 recensioni
È passato un anno da quando i Guardiani hanno sconfitto Pitch Black.
Jack Frost è ormai una Leggenda a tutti gli effetti, e cerca di bilanciare la sua nuova posizione di Guardiano del Divertimento con la vita di tutti i giorni.
Tuttavia, l’improvvisa apparizione di un vecchio che afferma di essere Padre Tempo segnerà una brusca e inattesa interruzione dal periodo di tranquillità: secondo l'uomo, Pitch Black sta costruendo un’arma abbastanza potente da far sprofondare l’intero universo in una nuova Dark Age.
C’è solo un piccolo dettaglio: Pitch Black è ancora intrappolato nel suo regno…
(Crossover tra Le 5 Leggende, Frozen, Dragon Trainer, Ribelle - The Brave e altre opere)
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The War of Ice and Nightmares'
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Eccovi un nuovissimo capitolo! Consiglio a tutti di rileggersi il capitolo 3, se non ricordate bene la storia di Pitch e Nightlight.
Detto questo, vi auguriamo una buona lettura ;)




Capitolo 21 - One step to the end

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"I won't suffer, be broken, get tired, or wasted
Surrender to nothing, I'll give up what I
Started and stop this, from end to beginning
A new day is calling, and I am finally free

Fight!"
Thirty Second To Mars - Attack



Mentre la battaglia infuriava attorno a lui, Pitch Black non poté fare a meno di provare un lieve sentore di ammirazione per la propria controparte. Il suo esercito di ombre era sicuramente qualcosa di eccezionale, e - con grande sorpresa del Re degli Incubi -  si avvicinava non poco alla maestosità della prima armata che aveva fabbricato durante la Golden Age, quando era al massimo delle sue capacità.
Prima di finire sulla Terra…prima di diventare l’Uomo Nero…prima di Nightlight, colui che lo aveva ridotto a questa forma miserabile, un semplice brandello di ciò che era una volta.
Era davvero questo il livello di potere che sarebbe riuscito a raggiungere, se i Guardiani non fossero riusciti a sconfiggerlo durante il suo ultimo tentativo di soppiantarli? Era un pensiero a dir poco esaltante, ma per certi versi anche scoraggiante.
Per certi versi, se si fosse assicurato di uccidere Jack Frost, quel giorno, avrebbe avuto la vittoria in tasca.
Mentre eliminava casualmente un Fearling con un rapido affondo della sua falce, intravide Nord e Calmoniglio a pochi metri da lui.
<< Questi mostri non finire mai! >> esclamò il Primo Guardiano, mentre si affiancava all’Uomo Nero con le spade sguainate.
Un Fearling dalle sembianze di leone si lanciò verso di loro, ma venne prontamente calpestato da uno degli alberi viventi di Madre Natura. L’essere arboreo lanciò un ruggito in direzione della volta celeste e procedette a calciare un altro incubo, il tutto sotto lo sguardo leggermente impressionato di Pitch.
<< Devo ammetterlo, sto cominciando a capire il motivo per cui mia figlia trovi queste creature così affascinanti >> commentò con un piccolo sorriso.
A quelle parole, Calmomiglio si ritrovò incapace di trattenere un sonoro sbuffo.
<< Non è esattamente il termine che userei per descriverle >> borbottò a bassa voce, mentre l’albero vivente faceva a pezzi una Mantide Fearling in modo piuttosto raccapricciante
Il Pooka ridacchio nervosamente.  << Detto questo, fanno sicuramente la loro bella figura. >>
Sentì qualcosa con i palmi delle zampe e compì un balzo a diversi metri da terra, evitando appena in tempo la carica di un rinoceronte Fearling.
Lanciò entrambi i suoi boomerang contro la creatura, ma la pelle del mostro si rivelò molto più spessa del previsto. Le armi del Guardiano riuscirono a ferirlo, ma non abbastanza da distruggerlo.
Il Fearling muggì di rabbia e caricò una seconda volta verso il trio di combattenti.
Pitch inarcò un sopracciglio e mosse appena la mano destra.
Centinaia di spuntoni di sabbia nera fuoriuscirono dal terreno, infilzando la creatura prima che potesse proseguire ulteriormente. Il Fearling emise un ultimo grido di dolore, prima di scoppiare in una nuvola di granelli color pece.
Calmoniglio e Nord rilasciarono sospiri di sollievo e si voltarono verso Pitch per ringraziarlo.
Fu allora che si resero conto di un particolare piuttosto inquietante:  il muro di spine generato da Black… aveva creato una sorta di barriera tra loro e l’Uomo Nero.
Calmoniglio volse all’ex generale un’occhiata diffidente.
<< Pitch…che stai facendo? >> domandò pericolosamente.
In tutta risposta, l’oscuro spirito si limitò a sorridergli.
<< Mi dispiace, orecchie a punta, ma temo di avere un appuntamento con il destino a cui non posso proprio mancare >> rispose con una scrollata di spalle disinvolta, lo sguardo puntato in direzione del Crogiolo in costruzione. << E sfortunatamente…nessuno di voi è invitato. Devo fare un prima buona impressione, capite? >>
Gli occhi di Nord si spalancarono per la comprensione. << Tu, sporco farabutto… >>
Prima che potesse terminare la frase, fu costretto a parare il colpo di una mantide Fearling, mentre Pitch scuoteva la testa con aria apparentemente delusa.
<< Un simile linguaggio non si addice certo ad un Guardiano >> commentò divertito.  << Vi assicuro che niente mi renderebbe più felice del ripagarvi per tutto quello che mi avete costretto a patire nell’ultimo anno. Ahime! Purtroppo ardo per la fretta, perché là fuori c’è un intero Multiverso che mi aspetta. >>
Detto questo, fece loro un rapido cenno con la testa e cominciò a fondersi con le ombre circostanti. << Vi auguro una buona Apocalisse! >>
La sua figura scomparve completamente nell’oscurità, lasciando la coppia di Guardiani a fronteggiare il resto dei Fearling.
<< Pitch! >> esclamò Calmoniglio, impegnato ad evitare i colpi di un Ragno Fearling. << Miserabile ombra strisciante, torna qui! >>
Ma in cambio non ottenne alcuna risposta. L’Uomo Nero aveva lasciato il campo di battaglia, abbandonandoli a loro stessi.
<< PIIIIIIIIIIIIIIIIIIIITCH! >>

                                                                                                                                                * * *

Mr Cold roteò il bastone a mezz’aria, interrompendo l’avanzata di un altro flusso di fiamme turchesi.
Fu poi costretto a scansarsi di lato, evitando un colpo dell’uncino di Maui.
L’oscuro spirito puntò la sua arma contro di lui e generò un denso fiotto di ghiaccio misto a sabbia nera, ma ecco che il semidio si trasformò in un falco e si allontanò dall’attacco con un elegante battito d’ali, proprio mentre Hiccup ed Astrid lo assaltavano da dietro.
Percependo lo spostamento d’aria alle sue spalle, Cold si voltò di scattò e intercettò le lame avversarie.
Il trio di combattenti divenne presto impegnato in un continuo susseguirsi di fendenti e scoccate, fino a quando lo spirito invernale non intrappolò le gambe della coppia di vichinghi in un blocco di ghiaccio.
Sorrise sinistramente e puntò il bastone verso di loro, preparandosi a porre fine alle loro vite. Non ne ebbe la possibilità.
Sentì un calore infondibile avvicinarlo da destra e si girò subito, incontrando una spada infuocata con la propria arma.
<< Sai, comincio a pensare che questo sia il tuo modo di flirtare con me >> sibilò l’albino in faccia alla sua attaccante.
Merida strinse i denti e fece appello a tutta la rabbia che aveva provato negli ultimi giorni per aumentare l’intensità delle fiamme, tanto calde da costringere perfino Cold a chiudere gli occhi.
Internamente, lo spirito si chiese come fosse stata capace di conservare i suoi poteri, anche dopo che Pitch aveva estratto il frammento di Crogiolo dal suo corpo.
Forse il frammento era rimasto troppo a lungo dentro di lei e un po’ della magia che lo permeava era rimasta intrappolata nella principessa scozzese.
Era una cosa permanente? O forse quell’energia residua se ne sarebbe semplicemente andata con il passare del tempo? E se questo fosse davvero il caso…per quanto tempo ancora Merida sarebbe stata in grado di utilizzarlo?
Cold non aveva una risposta a simili domande, ma di una cosa era certo: a lunga andare, dubitava che sarebbe riuscito a tenere testa in contemporanea alla rossa e a Maui.
Quasi come se avesse letto la sua mente, vide il semidio che lo caricava da destra, ancora nella sua forma di falco.
Impegnato com’era a fronteggiare la spada di Merida, non ebbe la possibilità di difendersi.
Una volta di fronte a lui, il polinesiano tornò alla sua forma umana e lo scaraventò oltre la cima del promontorio con un forte colpo del suo uncino.
Nonostante il dolore improvviso, Cold riuscì a rimanere lucido quel tanto che bastava per fare appello al vento e rimanere sospeso nel vuoto.
Volse uno sguardo infastidito verso il gruppo di avversari, i quali lo restituirono con espressioni agguerrite e cariche di determinazione.
In quel preciso istante, l’enorme figura della tartaruga originata da Sandy si schiantò contro la formazione rocciosa, facendone tremare le fondamenta.
I quattro combattenti barcollarono per la sorpresa, mentre lo scarabeo Fearling si gettava addosso al rettile di sabbia dorata, lanciando un ruggito a dir poco terrificante.
Cold recuperò il suo sorriso e approfittò di quella distrazione per allontanarsi, mentre il promontorio cominciava a crollare.
Maui non perse tempo e afferrò Merida, Astrid e Hiccup con le sue possenti braccia.
<< Non provate a vomitarmi sui tatuaggi! >> esclamò a gran voce, per poi lanciarsi oltre i bordi dello strapiombo.
A nulla valsero le urla di protesta dei suoi alleati, mentre una nuvola di sabbia avvolgeva l’intero campo di battaglia.

                                                                                                                               * * *

Lampi di luce, fuoco e tenebra coronavano il lato ovest della Rif Valley, da quando Rapunzel, Jack Skellington e il Generale Fearling - con la sua viverna – avevano dato il via al loro scontro devastante.
Rapunzel dovette constatare, suo malgrado, che il Generale aveva ragione: adesso che si trovavano nel regno del suo malefico signore, era molto più forte e agguerrito di quando lo aveva affrontato insieme a Sandman.
Era grata ci fosse l’enorme scheletro con lei, si stava rivelando un insospettabile, feroce e spietato combattente: i suoi attacchi di palle di fuoco e lame di tenebra venivano sferrati con una continuità devastante, qualcosa che poteva essere perpetrato solo da una creatura che non aveva alcun bisogno di riprendere fiato e riposarsi.
Di quando in quando lo supportava nelle retrovie, scagliando frecce di rocce lunari e lampi di luce, e sbarrando la strada con spuntoni e frustate qualora i Fearlings tentassero attacchi codardi contro lo Spirito di Halloween.
A un certo punto, Skellington e il Generale si ritrovarono a scambiarsi colpi di spada.
 La lama infuocata e la lama di tenebra dello scheletro incontrarono quelle color sabbia dell'avversario, e lì vi rimasero bloccate.
Orbite vuote si specchiarono in quelle rosso sangue del Fearling, mentre entrambi i combattenti cercavano di far cedere l'altro.
Dopo quasi mezzo minuto, la forza del Generale sembrò superare quella dello Spirito di Halloween, costringendolo ad indietreggiare
<< Pensavate davvero di avere qualche speranza? >> gli disse la creatura in tono beffardo, prima di abbaiare una risata gutturale << Sciocco! Non c'è speranza qui… solo la morte per te e per la tua alleata! >>
<< Io sono già morto molto tempo fa…a causa del tuo padrone! >> gli rispose lo scheletro << Ma sai una cosa? In realtà, sotto un certo punto di vista, dovrei ringraziarlo. Perché grazie a lui…ho ottenuto il potere di ridurre in cenere i parassiti come te, ingenua e miserabile ombra! >>
Scoppiò in una risata maniacale, mentre un muro di fiamme cominciò ad avvolgerne l’esile corpo.
Gli orli del suo abito nero crebbero a vista d’occhio, assumendo lunghissimi contorni svolazzanti e frastagliati.
Poi, le fiamme che lo avvolgevano iniziarono a raccogliersi nel suo teschio, illuminando il ghigno scheletrico, mentre alte vampate si raccolsero attorno alle sue braccia, assumendo la forma di ardenti catene terminanti con punte affilate.
Quella… era la forma finale di Jack O’ Lantern, la massima esaltazione del potere che aveva ottenuto sotto schiavitù di Pitch Black. E le catene che ora reggeva tra le falangi prive di carni…erano il simbolo della sua liberazione.
Gli occhi del Generale sembrarono spalancarsi per la sorpresa e la creatura compì un cauto passo all’indietro, sollevando le proprie armi in una posizione difensiva. Al contempo, la Chimera Fearling lasciò perdere Rapunzel e si frappose tra il suo padrone e lo Spirito di Halloween, sibilando minacciosamente.
Jack O’ Lantern rise di nuovo, folle e sgraziato, e protese in avanti le catene infuocate, dimenandole come fruste senzienti. Allo stesso tempo, il suo lungo nero abito mutò in un liquido color pece, e andò a circondare la coppia di Fearlings.
La Chimera tentò di sfuggirgli, ma l'attacco dello spirito la bloccò al suolo, permettendo alle fruste di fuoco di tranciarla in due prima ancora prima che potesse alzarsi in volo.
Il suo corpo venne ridotto ad un ammasso di granelli neri e si riversò ai piedi del Generale.
Questi compì un balzo all'indietro, ma ecco che una delle catena andò ad avvolgersi attorno ai suoi piedi: Skellington sorrise in modo sinistro e cominciò a scaraventarlo da una parte all'altra del campo di battaglia, come un bambolotto di pezza, utilizzando tanta forza da staccargli un braccio.
Poi lo scaraventò un'ultima volta al suolo, sollevando una densa nube di detriti.
Il Generale si rialzò a fatica dal cratere appena creato col suo corpo e vomitò un fiotto di sangue nero. Ma appena sollevò lo sguardo…si ritrovò davanti il ghigno disturbante dello Spirito di Halloween.
Questi a aprì la bocca a imitazione di un ruggito e riversò sull’avversario un torrente di fuoco.
Il Fearling fece appena in tempo a balzare indietro.
Tuttavia, appena atterrò al suolo, venne subito circondato dalle fiamme generate da Skellington, accompagnate dalla folle risata del Re di Halloween.
<< Allora, o mio Generale? >> sogghignò << Qualche ultima parola prima della fine? Sono tutt’orecchi… anche se non le ho! >>
Rise di gusto alla sua stessa battuta, ma il Fearling rimase completamente in silenzio.
Si sollevò lentamente in tutta la sua altezza e sembrò prendere un paio di respiri calmanti, sebbene non avesse organi di alcun tipo.
I Fearlings più vicini alla battaglia si fermarono di colpo, volgendo i loro occhi scarlatti in direzione del loro comandante, rimanendo immobili per circa cinque secondi.
Passato quel lasso di tempo, i loro corpi esplosero in una miriade di granelli color pece, sotto lo sguardo incredulo di Jack.
L'enorme ammasso di sabbia nera cominciò a strisciare verso il Generale. E una volta ai suoi piedi…iniziò a fondersi con la sua figura martoriata.
Il corpo dell’incubo mutò, crescendo in dimensioni: divenne tanto alto da riuscire a sovrastare sia Skellington che Rapunzel con la propria ombra, mentre il suo braccio mozzato si rigenerava.
Gli occhi del Generale divennero due fiamme rosse danzanti, e un paio di grosse corna si protrassero dal suo elmo.
Nella mano destra del Fearling comparve una mazza alta quasi due metri, mentre in quella sinistra si materializzò una frusta dentellata.
Infine, il suo sguardo malevolo si posò ancora una volta sulla coppia di avversari, e questi si ritrovarono incapaci di trattenere espressioni visibilmente intimorite.
Skellington gli sorrise nervosamente. << Ok…questa non me l’aspettavo proprio. >>
 
                                                                                                                               * * *
 
( Track 14: https://www.youtube.com/watch?v=xmtCtKSq_yo&t=1s )


Ai piedi del promontorio, un fungo di neve e ghiaccio si proiettò per diversi metri verso la volta celeste, seguito da un torrente di sabbia nera.
Quando fiocchi di neve e granelli si diradarono, gli occhi scarlatti dei Fearlings presenti si posarono sull’inconfondibile figura del loro maestro, impegnato in una prova di forza con una certa coppia di spiriti del ghiaccio.
Jack ed Elsa erano di fronte a lui, i volti adornati da espressioni agguerrite. Mentre il primo reggeva nelle mani il suo fidato bastone, la giovane donna aveva evocato nelle proprie una spada di ghiaccio scintillante.
Entrambe le armi erano proiettate in avanti, nel tentativo di frenare la falce del loro avversario.
Pitch, tuttavia, sembrava completamente inalterato dallo sforzo della coppia di spiriti.
<< Coraggio, bambini, so che potete fare di meglio >> disse in un sorriso derisorio.
Lo Spirito dell’Inverno ringhiò.
Mentre si sforzava di mantenere la presa, sbatté le palpebre: appena un secondo dopo, da sotto i suoi piedi cominciò a propagarsi uno strato di ghiaccio.
La coltre di brina colpì in pieno L’Uomo Nero, intrappolandolo in una gabbia scintillante.
Elsa si concesse un momento di respiro. << Pensi che questo lo rallenterà? >>
La risposta alla domanda arrivò sotto forma di una grossa crepa che iniziò a farsi strada sulla superficie del blocco di ghiaccio.
Il Quinto Spirito rilasciò un sospiro affranto.
<< Ovviamente no >> borbottò a bassa voce.
Pochi secondi dopo, la prigione improvvisata esplose in una miriade di schegge di ghiaccio, mandando ambe gli spiriti a cozzare contro la parete rocciosa del promontorio.
Caddero entrambi a terra con un tonfo secco, ma non ebbero nemmeno il tempo di riprendere fiato. Pitch agitò violentemente la falce, e con essa generò delle frecce di sabbia nera che puntarono dritte contro di loro.
Elsa scattò in avanti e innalzò un muro di ghiaccio semplicemente sollevando le mani verso l’alto: di rimando, Jack fece roteare il bastone e da quello stesso muro fece in modo generare una tormenta di neve. Il Re degli Incubi ne fu investito in pieno, eppure rimase completamente immobile.
I suoi occhi dorati lampeggiarono nella penombra della bufera e rimasero puntati sulla coppia di avversari.
<< Così tenaci… eppure così deboli >> commentò beffardo, porgendo la mano libera in avanti.
Dal palmo aperto sbucarono delle corde di sabbia nera che andarono ad avvolgersi attorno ai due spiriti, inchiodandoli contro la parete del promontorio.
Jack ed Elsa cercarono di liberarsi, facendo appello al loro potere per congelare la materia che li teneva imprigionati, ma questa rimase completamente intatta.
Pitch si avvicinò loro con aria apparentemente disinteressata, come se l’intera situazione non lo riguardasse nemmeno. Avvicinò la lama della falce al collo di Elsa.
<< A rischio di sembrare cliché… qualche ultima parola? >> ghignò malignamente.
<< Due parole: SCALDIAMO – LA – SITUAZIONE! >>
Ed ecco che, seguito da quella voce femminile, un potentissimo raggio di energia blu centrò in pieno il Re degli Incubi, sbalzandolo via, mentre il calore generato dall’esplosione carbonizzava i lacci che tenevano imprigionati i due spiriti invernali.
Davanti ai loro occhi stupefatti atterrò l’armatura djinn, il cui elmo si spalancò con uno scatto verso l’alto, rivelando il volto di Anna.
<< Ta-dà! >> esclamò la regina di Arendelle con un’espressione euforica, prima di darsi una sonora pacca sulla fronte << Daah, che stupida che sono. Scaldiamo la situazione ha tre parole, non due… >>
Jack sbatté le palpebre un paio di volte, incapace di credere a ciò a cui aveva appena assistito.
<< Sul serio, com’è che voi due siete imparentate? >> borbottò, ricevendo in risposta una risatina nervosa ad opera del Quinto Spirito.
<< Credimi, a volte me lo chiedo anche i-... >>
BOOM!
L’alta figura di Pitch Prime s'innalzò dal suolo, spargendo rocce cadenti e detriti in tutta l'area circostante. I suoi occhi erano animati da un bagliore ancora più intenso, e per la prima volta dall’inizio della battaglia... sembravano carichi di rabbia.
<< Oh-oh, si balla! >> esclamò Anna, calandosi l’elmo sul viso e allungando i palmi in avanti, da cui si sprigionò un intenso raggio di energia luna.
Al contempo, un’ondata di sabbia nera scaturì dal corpo del Re degli Incubi, ed entrambi gli attacchi si scontrarono a mezz’aria liberando scintille azzurre e nere.
L’onda d’urto risultante fu abbastanza potente da costringere la coppia di spiriti glaciali ad ancorare le proprie armi a terra, così da non essere spazzati via.
Anna strinse i denti e aumentò l’intensità dei raggi propulsori, ma dopo qualche secondo l'attacco di Pitch cominciò a guadagnare terreno.
<< Non… riesco… a trattenerlo! >> gridò, mentre la forza dell'assalto la spingeva verso la parete del promontorio.
I due spiriti invernali non persero tempo e le si portarono affianco, liberando fiotti di ghiaccio dalle mani e dal bastone.
Attorno al gruppo di combattenti iniziarono a protrarsi lampi di sabbia nera misti a magia invernale: ogni Fearling che venne colpito per errore fu rapidamente ridotto in cenere o trasformato in una statua di ghiaccio, mentre il paesaggio che li circondava iniziò a tremare.
Alla fine, i quattro attacchi esplosero all’unisono, sollevando una densa nube di polveri e granelli.
La visuale di Jack, Elsa ed Anna venne momentaneamente oscurata.
<< Riuscite a vederlo? >> domandò il Quinto Spirito, già pronta per un attacco a sorpresa.
<< Come no >> borbottò lo Spirito dell’Inverno, imbracciando il bastone << Tre, due, uno… >>
Si girò di scatto verso le proprie spalle e liberò un’ondata gelata dalla punta ricurva. Il ghiaccio finì per cozzare contro una barriera di sabbia nera, dalla quale fuoriuscì la figura compiaciuta dell’Uomo Nero.
<< Notevole, Frost! >> sghignazzò quest’ultimo << Davvero notevole… >>
<< Non cado più nei tuoi trucchetti da codardo, Black! >> sbottò Jack, liberandogli contro un altro attacco.
Elsa corse dal lato opposto e lo bersagliò a sua volta con i suoi poteri, mentre Anna si librava in aria con i propulsori e lo tempestava con una pioggia di proiettili di luce lunare.
Gli attacchi combinati cozzarono all’unisono contro il corpo del Re Degli Incubi, facendolo incespicare all’indietro di diversi metri.
Jack cercò di approfittarne per colpirlo con la punta luminescente del bastone, ma ecco che Pitch sollevò la falce e intercettò l’arma avversaria, generando un’altra onda d’urto.
L’Uomo Nero sollevò lo sguardo, ma sul volto del Guardiano trovò solo un sorrisetto compiaciuto. Presto si rese conto del perché.
Avvertì una presenza alle sue spalle e si voltò di scatto, solo per finire investito da un torrente di ghiaccio. Ringhiò per il fastidio e sollevò la mano libera per scagliare contro Elsa un’ondata di sabbia nera. Ma prima che potesse farlo, Anna si materializzò affianco a lui e lo colpì con un violento pugno al volto, poi allo stomaco, e infine alla schiena.
Nonostante la sua resistenza, il Re degli Incubi riuscì comunque a sentire l’armatura di metallo lunare farsi strada nelle sue difese.
Compì una rapida rotazione con la falce, ma la lama venne frenata dal bastone di Jack prima che potesse conficcarsi nel corpo della rossa.
In quel preciso istante, una frusta di ghiaccio si avvinghiò alla caviglia dell’Uomo Nero, e prima che questi potesse rendersi conto di ciò che stava per succedere, Frost sbatté violentemente il suo bastone a terra e generò una potente ondata di vento che investì in pieno l'avversario.
Pitch venne sbalzato in aria ed Elsa reagì all'istante, tirando con forza la frusta di ghiaccio e rispedendolo al suolo. Subito dopo, Anna si alzò in volo e riversò sul Re degli Incubi un’ondata di magia lunare.
Questa volta, l’oscuro spirito gemette a causa del dolore, ma per lo più rimase indenne. Era la prima volta in molti anni che qualcuno riusciva a ferirlo… ma nel suo cuore malvagio, giurò che sarebbe anche stata l’ultima.
Dal suo corpo si protrassero centinaia di viticci neri dalla punta affilata che si scagliarono tutti in contemporanea verso i tre avversari.
Questi cercarono rapidamente di schivarli, ma alcuni di loro riuscirono comunque a provocare squarci superficiali sui corpi di Jack ed Elsa.
Anna, protetta dall’armatura djinn, rimase perfettamente illesa, e quando due tentacoli l’afferrarono nel tentativo di bloccarla, li strinse con forza fra le dita e liberò un raggio d'energia che si propagò attraverso i viticci.
Pitch incassò il colpo con un sibilo e tirò i tentacoli a sé.
Incapace di resistere alla forza avversaria, Anna venne trascinata fino a lui con unico e rapido strattone: rimase sospesa in aria per meno di un secondo, prima di essere inchiodata a terra da un potente pugno dell’Uomo Nero. Questi riaprì subito la mano e vi evocò una lancia di sabbia nera, con la quale si preparò a perforare l’armatura della rossa.
Uno spostamento d'aria di fronte a lui lo costrinse a fermarsi: piegò la schiena all'indietro ed evitò per un soffio la spada di Elsa, mentre il bastone di Jack discendeva su di lui allo stesso tempo.
La lancia mutò in uno scudo e incontrò l'arma dello spirito invernale, producendo un sonoro GONG! che riecheggiò per tutto il campo di battaglia.
Poi, menò un colpo di falce e cozzò sulla lama di Elsa, spingendola a retrocedere.
Una volta in piedi, roteò l'arma e ne sbatté violentemente la punta al suolo, mancando Anna di appena un centimetro. Fu allora che numerosi spuntoni color pece cominciarono a protrarsi dal terreno, schizzando per diversi metri in direzione dei tre avversari.
Jack volò dritto in avanti e abbatté l'asta del bastone sul terreno, liberando un fortissimo vento glaciale e congelando la maggior parte delle lance.
Elsa e Anna si coalizzarono, portandosi l'una di fianco all'altra. La regina di Arendelle puntò il cannone verso Pitch e il Quinto Spirito le prese il polso, infondendovi la sua energia invernale: un potentissimo vortice di pura luce lunare e ghiaccio sprizzò a velocità supersonica contro l'Uomo Nero.
Questa volta, anziché creare un muro di sabbia per frenarlo, Pitch si limitò a sorridere.
La sua figura divenne un ammasso nero e informe che si dissolse tra le ombre sottostanti, scomparendo alla vista dei suoi avversari.
Le due sorelle spalancarono gli occhi per la sorpresa, mentre il loro attacco si abbatteva al suolo e generava un'altra nuvola di polvere.
Jack scese rapidamente a terra e cominciò a guardarsi intorno freneticamente.
<< Siate vigili! >> disse con aria visibilmente tesa.
Questa volta, il fumo era talmente compatto da impedire qualunque tipo di visuale.
Lo Spirito dell'Inverno imprecò sonoramente e agitò il bastone come un forsennato, nella speranza di diradarla.
E allora lo vide. Alla sua destra, non troppo lontano…Pitch.
Stava ritto in piedi dietro Elsa, la falce sollevata. E l’ex Regina di Arendelle sembrava esserne completamente inconsapevole.
Jack non fece nemmeno in tempo ad accorgersi di quello che stava per fare, perché lo fece e basta.
Si slanciò in avanti con tutta la forza che aveva nelle gambe, utilizzando il vento per darsi un ulteriore spinta.
La lama discese sul corpo del Quinto Spirito…e incontrò quello dell’eterno adolescente, trapassandolo da parte a parte al livello dello stomaco.
Il tempo parve fermarsi.
Jack rimase come sospeso nel vuoto, sotto lo sguardo incredulo della bionda.
Il Guardiano non provò dolore. Non all’inizio, almeno.
Sentì qualcosa di freddo e tagliente farsi strada dentro di lui, e la sua vista cominciò ad annebbiarsi.
E quando l’oscurità lo avvolse completamente…udì solo l’urlo disperato di Elsa, seguito da un bruciore intenso. 
 
                                                                                                                               

 
 
Aprì lentamente gli occhi e l’oscurità lasciò il posto ad una luce abbagliante.
Fu talmente forte e inaspettata da costringerlo a portarsi una mano al volto per coprirsi, mentre un fischio acuto e ritmato cominciò a martellargli incessantemente le orecchie.
Quando riuscì finalmente ad abituarsi alla sua visibilità ritrovata, scoprì di essere in uno spazio completamente bianco. Sembrava non esserci nulla a parte lui. Ammesso che fosse davvero lì, e non semplice pensiero disincarnato.
Cos'era successo?
Il ricordo di quanto avvenuto lo colpì con la stessa intensità di un treno in corsa, facendogli quasi perdere l'equilibrio.
Aveva visto Pitch sollevare la falce dietro Elsa e si era lanciato verso di lei per proteggerla. La falce era discesa su di lui, e poi… e poi...
Si portò istintivamente una mano allo stomaco, laddove era penetrata la lama del Re degli Incubi. Eppure… non vi trovò niente. Nessun segno di ferita o sangue, nessuna falce che sporgeva da parte a parte del suo corpo.
Fu allora che si rese conto di un particolare: non indossava più la sua felpa con cappuccio, bensì gli stessi vestiti che aveva quando era annegato nel lago più di trecento anni fa.
<< Che diavolo sta succedendo? >> mormorò a se stesso, mentre la sua mente cominciava a valutare varie ipotesi.
Era forse morto? Era questo ciò che accadeva agli spiriti, dopo essere passati a miglior vita? Oppure era stato tutto solo un incubo?
 << No, non sei ancora morto, pequeño. >>
Jack sussultò e si girò di scatto all’udire quella voce femminile. Aveva un che di familiare, ma non sapeva spiegarsi il perché.
Di fronte a lui c’era una donna dal lungo, scollato abito scarlatto decorato di graziosi fiori dorati e dall’ampio strascico, su cui erano appollaiate una fila circolare di candele, le quali si trovavano sopra l’immenso, ampio cappello dalla larghezza spropositata, vagamente simile ad un sombrero.
Lo portava sulla testa, e istintivamente lo Spirito dell’Inverno si domandò come potesse sostenerne il peso, e soprattutto con quale fisica le candele si tenessero in piedi diritte sul bordo, dato che era talmente largo e grande da poter ospitare almeno quattro persone sotto di sé: sembrava quasi un tendone in miniatura, sotto cui spiccavano dei lunghi capelli corvini raccolti in una folta coda di morbidi boccoli.
Il suo corpo e la sua pelle parevano completamente fatti di cera color latte, anche se dava molto di più l’impressione di essere della stessa consistenza della crema solida di un dolciume.
Il suo volto era palesemente truccato come un teschio della tradizione mortuaria messicana, dato il naso dipinto di nero e i contorni dentali sulla rossa bocca carnosa: gli occhi erano contornati da pesante trucco blu con petali di fiori gialli intorno, privi di pupille, me con iridi  che splendevano come ardenti palle di fuoco.
Quando i loro sguardi infine si incontrarono, ella gli rivolse un sorriso gentile, caldo come la voce chiara e limpida che la accompagnava.
<< Ciao, Jack. Ne è passato di tempo. >>
Il Quinto Guardiano fece un rapido passo all'indietro e si preparò a sollevare il suo bastone per proteggersi da qualunque potenziale attacco, ma quando alzò la mano destra… si rese conto che non lo stava più reggendo tra le sue pallide dita.
Cominciò a guardarsi attorno con occhi carichi di paura, ormai conscio di essere in netto svantaggio.
<< Por favor, nessuno qui vuole farti del male, calmati >> lo riprese la donna, inarcando un sopracciglio dipinto << So che tra i mortali mi dipingono con aspetti molto poco lusinghieri, ma posso assicurarti che sono solo un mucchio di sciocchezze, pequeño. >>
A quelle parole, Jack si voltò verso di lei e inarcò un sopracciglio con aria incuriosita, pur mantenendo una certa cautela.
“Ha appena usato parole in spagnolo?” fu il primo pensiero che attraversò la mente del Guardiano. Fu presto rimpiazzato da una domanda molto più pertinente alla sua attuale situazione.
<< Chi sei? >> domandò freddamente << Affermi di avermi già incontrato, eppure io non ricordo di averti mai vista in tutta la mia vita. Sei un’alleata di Pitch? >>
<< Ay, dimentico spesso che non ricordate mai le mie visite. Certo che ho proprio una bella faccia tosta nel lamentarmi a riguardo >> borbottò la misteriosa signora, più a sé stessa che a lui, ma poi si raddrizzò a guardarlo dritto negli occhi << Ebbene, giovanotto, sappi che io sono presente all’inizio e alla fine di ogni vita mortale che abbia mai solcato l’universo. C’ero quando tu e tua sorella siete venuti al mondo... e c’ero quando sei quasi affogato in quel lago. C’ero quando la tua Elsa ha rischiato di essere soggiogata da El Cuco, o Uomo Nero, come è più noto. Perché io c’ero, ci sono  e sempre ci sarò, anche alla fine dei tempi. Sono colei che metterà le sedie sui tavoli, spegnerà la luce e chiuderà a chiave l’universo prima di andarsene.  Io sono La Muerte. >>
Per un attimo, Frost credette di aver sentito male.
Sbatté le palpebre come un gufo e fisso la donna che aveva di fronte per quello che sembrò un tempo interminabile.
<< Tu sei… la Morte? >> domandò lentamente, quasi come se avesse paura di ascoltare la risposta ad un simile quesito << Io… sono morto? Morto al 100%? >>
<< Oh, no, non ancora >> replicò lei << Per gli spiriti, tali faccende sono molto complicate. Il luogo dove ti trovi ora può essere definito come una sorta di Limbo. Un punto di passaggio tra l’aldiqua e l’aldilà. >>
La Quinta Leggenda ascoltò il tutto con estrema attenzione, per poi annuire a se stesso.
<< Ooook. Beh, suppongo di essere un po’ sollevato, nonostante tutto. Prossima domanda: se non sono ancora morto, ma mi trovo qui… vuol dire che lo sarò presto? >>
<< Inizialmente era quello l’intento di El Cuco, quando stava per colpire Elsa. Ma adesso che ti ha fra le mani, beh…immagino che voglia rendere il tutto un po’ più ironico. Ha lo stesso macabro senso dell’umorismo di Balbie >> borbottò La Muerte, visibilmente sdegnata << In altre parole... vuole trasformarti in un Fearling, pequeño. >>
Questa volta, gli occhi dello Spirito dell’Inverno si spalancarono per il terrore evidente.
<< No... >> gemette << No! Ti prego, devi fermarlo! >>
Camminò fino a lei e le posò ambe le mani sulle spalle, sorprendendo non poco l'entità.
<< Questo è il tuo dominio, l’hai detto tu stessa. Sicuramente conosci un modo per riportarmi indietro, non è così!? >>
<< No, Jack. Non mi è permesso interferire con le vite terrene, quando viene determinato che una candela debba spegnersi. Tuttavia, il male che ti affligge al momento è avverso all’ordine naturale delle cose…quindi hai ancora una possibilità. Ma non sono io che devo salvarti. >>
La Muerte lo fissò con i suoi occhi lucenti come il fuoco. << TU devi salvarti. >>
<< Come? >> rantolò Jack in tono disperato, lasciandola andare << Dimmi come, per favore. Laggiù hanno ancora bisogno di me… non posso abbandonarli ora! >>
<< Be’, como puedo ser clara... devi fare una piccola chiacchierata con te stesso >> rispose l’altra, con una scrollata di spalle disinvolta << Ed è proprio per questo che ti trovi qui. È l’unica ragione per cui la magia di El Cuco non ha ancora preso il sopravvento…ed è anche la ragione per cui IO sono qui. Sono l’unica che, adesso come adesso, può metterti in contatto con lui. >>
La donna si girò e mosse una mano, generando un piccolo varco di luce e facendogli un cenno eloquente col capo.
Frost scrutò all’interno del portale con uno sguardo carico di meraviglia.
Lanciò un’occhiata incerta verso La Muerte e questa gli rispose con un sorriso rassicurante.
Dopo qualche attimo di esitazione, prese un respiro profondo… e mise un piede all’interno del varco, imbevendosi in un vortice di luce che lo trasportò in un’ennesima stanza bianca.
C’era già qualcuno lì. Girato di spalle, le braccia intrecciate dietro la schiena. Sembrava fissare l’orizzonte di luce, e pareva anche lui stranamente molto familiare.
Il Quinto Guardiano deglutì a fatica.
<< Uhm… salve? >> salutò con un sorriso disarmante, sentendosi subito un idiota. Ma chi poteva dargli torto, considerata la situazione in cui si trovava?
In meno di dieci minuti era stato pugnalato, era finito in un limbo, e aveva perfino avuto una conversazione con la Morte in persona. Non c’era da stupirsi se fosse così nervoso, specialmente perché non aveva la minima idea di cosa dovesse fare per uscire di lì.
La misteriosa figura si girò, rivelando di essere un ragazzo apparentemente molto più grande dell’età che Jack dimostrava in quanto spirito adolescente, avvolto da un’aura di luce propria.
La sua carnagione era pallida e dai riflessi grigi, come la luna. Gli occhi dal taglio sottile erano di un grigio più limpido e brillante, mescolato all’azzurro cielo.
Pallidi erano i suoi capelli folti, raccolti in punte arricciate verso l’alto, mentre alta, magra e muscolosa la sua corporatura, completamente ricoperta di un’armatura fatta di placche di un nero lucente, contornata di luci simili al firmamento.
<< Be’... ce ne hai messo di tempo >> commentò, la voce placida, tranquilla << Salve…mio alter ego. >>
Il Quinto Guardiano strabuzzò gli occhi.
<< Alter…ego? Temo che tu abbia preso un granchio, amico >> rispose con un ghigno apparentemente disinvolto << Te lo concedo, abbiamo qualche somiglianza, ma credimi… mi ricorderei di aver indossato un’armatura del genere. Niente male, a proposito, i miei complimenti a chi te l’ha fabbricata. >>
Il misterioso individuo inarcò un sopracciglio.
<< Suppongo che Manny abbia preferito tacerti questa verità per proteggerti e rivelartela quando saresti stato pronto >> mormorò più a e stesso che allo spirito invernale << Ma oramai non c’è tempo più propizio di questo, dato che la nostra vita è in pericolo. Sono Nightlight, Jack, il protettore dell’Uomo della Luna. Colui che, millenni or sono, sconfisse Pitch Black e lo imprigionò sulla Terra. >>
Lo fissò con i suoi occhi splendenti.
<< Ma soprattutto ora, in questo preciso momento, dopo tutti questi anni... io sono TE. >>
Jack sentì il proprio cuore mancare un battito, mentre la sua gola si fece improvvisamente secca. E la cosa lo sorprese non poco, poiché pensava che il suo corpo attuale non fosse esattamente reale, o che almeno fosse incapace di provare le stesse sensazioni di uno terreno.
Eppure, le parole della misteriosa figura che aveva di fronte…erano state capaci di frenargli il respiro.
<< Di… di cosa stai parlando? >> balbettò incredulo << Se tu sei davvero Nightlight… come puoi essere me? È assurdo! >>
Il rinomato Nightlight si limitò a porgergli un sorriso consapevole.
<< Accadde quando diedi fondo a tutto il mio potere per distruggere Black >> raccontò Nightlight << Il mio corpo venne fatto a pezzi…ma il mio spirito rimase a sua volta intrappolato sulla Terra, proprio come il Re degli Incubi, e fui costretto a vagare per millenni in un mondo che non era più il mio.>>
L’espressione sul suo volto si fece molto più amara.
<< Ero solo, come non lo ero mai stato in tutta la mia vita. Ma dopo molti anni passati nel luogo su cui un giorno sarebbe sorta la città di Burgress, fui testimone dell’arrivo dei primi coloni europei >> continuò, e il nome del suo luogo di nascita fece suonare non pochi campanelli d’allarme nella testa del Quinto Guardiano.
 << Rimasi a lungo in loro compagnia, invisibile, incapace di interagire…proprio come avresti fatto tu, molto tempo dopo >> continuò, suscitando uno sguardo accigliato da parte del suo interlocutore.
Il ricordo di quegli anni passati all’ombra degli umani erano ancora vividi nella sua mente, e non pensava che se ne sarebbero mai davvero andati. Poteva sicuramente simpatizzare con la situazione che aveva passato la Stella Vivente.
<< E un giorno, quasi per puro caso, vidi una madre che aveva appena perso il suo bambino a causa di una stagione invernale particolarmente fredda >> riprese Nightlight, il volto ora arricciato in un sorriso nostalgico. << Per la prima volta, dopo molti anni passati nella solitudine, provai il forte desiderio di aiutare qualcuno. E così feci, fondendo il mio spirito con l’animo di quel bambino, prima che potesse abbandonare il suo corpo. >>
Il cuore di Jack venne attraversato da un sussulto d’anticipazione.
Quasi come se gli avesse appena letto nella mente, Nighlight lo indicò con la punta della sua lancia.
<< L’Uomo della Luna cominciò a tenerti d’occhio da allora, forse attirato dall’energia familiare della mia essenza. E quando decidesti di sacrificare la tua vita per salvare Emma…Manny ebbe la possibilità di scrutare nel tuo cuore, e di vedere il mio spirito sopito in te. Così ti salvò, risvegliando parte dei miei poteri latenti. E proprio come Pitch si fuse con i Fearlings durante la Golden Age...io e quel ragazzino diventammo una cosa sola, e dalla nostra unione nacque Jack Frost. >>
Il Quinto Guardiano rimase completamente immobile, incapace di proferire anche solo una parola.
Si era chiesto molte volte come mai Manny stesse osservando proprio lui, quando si era sacrificato per salvare Emma. Aveva inizialmente supposto che il suo fosse stato un semplice colpo di fortuna, e invece...
“Le risposte erano sempre state dentro di me, per tutto questo tempo” pensò scioccato, ancora restio al credere ad una storia tanto assurda.
Eppure… sapeva anche che il ragazzo di fronte a lui non aveva fatto altro che rivelargli la verità nuda e cruda. Poteva percepire la sincerità delle sue parole nella propria anima, nella sua stessa essenza… nel suo Centro.
Lui era Nighlight, il protettore dell’Uomo della Luna… ma era anche Jack Frost, lo Spirito dell'Inverno, il Guardiano del Divertimento, la Quinta Leggenda.
Erano una cosa sola. Erano l’uno un aspetto dell’altro.
Alzò lo sguardo e incontrò gli occhi lucenti della controparte. << Che cosa devo fare? >>
<< Devi accettarmi, Jack >> rispose l’altro << Accettare ciò che siamo. In questo modo, io mi risveglierò completamente. Tornerò quello di un tempo attraverso il tuo corpo, e scatenerò il mio potere contro Pitch. >>
Lo spirito invernale aprì la mano destra e abbassò lo sguardo, scrutando attentamente il palmo bianco e immacolato. Poi, tornò a fissare Nightlight e deglutì a fatica.
<< Sarò… sarò ancora io? Anche dopo che ti avrò accettato, intendo. Oppure diverrò completamente… be’, te? >>
A quella domanda, il sorriso sul volto del ragazzo si fece molto più gentile.
<< Il corpo sarà il mio, ma la nostra mente diverrà una sola >> spiegò pazientemente << Ma non sarà per sempre, se è questo che temi. Tornerà tutto alla normalità nel momento in cui lo vorrai. E se mai avrai bisogno di me ancora una volta…io rimarrò nel tu Centro, in attesa…e pronto ad aiutarti. >>
Frost rimase in silenzio per qualche altro secondo. Chiuse gli occhi e valutò attentamente le parole del suo sé passato.
Il tempo parve rallentare, mentre sentì una sorta di consapevolezza ritrovata farsi strada dentro di lui.
Per un attimo, gli sembrò quasi che tutte le azioni che aveva compiuto negli ultimi trecento anni non fossero state altro un preludio a questo momento.
Il momento in cui avrebbe fatto la scelta che poteva decretato o meno la fine della creazione stessa.
Spalancò le palpebre e tornò a fissare Nightlight, mentre questi continuava a sorridergli.
<< Io… ti accetto >> sussurrò, per poi porgere la mano in avanti.




Boom!
Ebbene sì, Jack Frost è la reincarnazione di Nighlight, il protettore dell'Uomo della Lunca. 
Era così nei romanzi, e lo è anche in questa fan fiction, anche se abbiamo adattato il tutto al film de Le 5 Leggende. E l'unico modo che Jack aveva per poter accedere definitivamente ai suoi poteri era di finire in uno stato di pre-morte ( perchè ovviamente i power up non sono mai facili ). 
Nel prossimo capitolo, lui e Pitch Prime se le daranno di santa ragione!
Spero che abbiate apprezzato lo scontro a quattro tra Pitch, Jack, Elsa ed Anna, ci abbiamo lavorato molto. 
La Muerte è la co-protagonista del film animato "Il libro della vita", che consiglio caldamente. Ci serviva una rappresentazione della Morte, e alla fine abbiamo scelto lei. 
  
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