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Autore: gabryweasley    19/09/2020    6 recensioni
E mentre l’inquietudine mi attanagliava lo stomaco, il sorriso di Sana si spegneva vedendo il mio sgomento lampante. Non si era mai fermato in quel modo, un sorriso di Sana. Ero riuscito a bloccarle la gioia soffocandola nella mia angoscia.
{Fa parte della serie: "Please" scritta con Deb || Spoiler!DeepClear}
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akito Hayama/Heric, Sana Kurata/Rossana Smith, Tsuyoshi Sasaki/Terence | Coppie: Sana/Akito
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Please'
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Fanfition precedente: "Pain" di Deb

Venomous

 

Sana se n’è andata. Se n’è andata davvero, lo ha fatto. E’ salita al piano di sopra, è tornata giù con una valigia e si è chiusa la porta di casa alle spalle. 

E io sono ancora seduto per terra, in bagno, con la testa fra le mani e gli occhi chiusi, vorrei addormentarmi e al risveglio scoprire di aver sognato tutto. Un incubo.

Non ho idea di quanto tempo sia passato, il ticchettare dell’orologio sulla mensola mi fa impazzire e non mi aiuta. Potrei provare a mandare le lancette indietro e poi distruggerlo, fermare il tempo a un paio di ore fa mentre facevamo l’amore nella vasca, accaldati, bagnati, felici. 

Era tutto al suo posto. Tutto perfetto.

Finchè le parole “sono incinta” sono arrivate nella nostra serata e tutte le mie paure sono diventate improvvisamente realtà. 

Una madre che muore di parto, un bambino orfano, un marito vedovo. 

E mentre l’inquietudine mi attanagliava lo stomaco, il sorriso di Sana si spegneva vedendo il mio sgomento lampante. Non si era mai fermato in quel modo, un sorriso di Sana. Ero riuscito a bloccarle la gioia soffocandola nella mia angoscia. Sono ancora la creatura malvagia che ingoia i suoi sorrisi.

“Se lo farai nascere, tra noi è finita!” Gliel’ho detto mentre lei raccoglieva il test di gravidanza che avevo fatto cadere per terra. Un ultimatum per ottenere cosa? Urla, insulti. 

Non riesco a togliermi dalla testa il suo sguardo, quel modo di guardarmi senza riconoscermi. Me li merito quegli occhi, merito di continuare a vederli anche quando come adesso vorrei spegnere il cervello, perchè sono la conseguenza di tutto quello che ho fatto da ragazzino e di tutti gli errori che ho commesso. 

Ecco Hayama, ci siamo arrivati, è il conto. Pagare prego.

Non riesco ad accettare questa parcella. Non posso pagare con la vita di Sana. Preferisco che mi odi, che mi detesti. “Devi abortire”.

Eppure non lo farà mai. “Akito, io ti capisco” ha detto. Mi compatisce quando nessuno lo farebbe. Io stesso mi disprezzo per averla messo in questa condizione, per averla desiderata così tanto da non tener conto delle conseguenze.

 

Il tempo passa. Lavoro, vado in palestra, faccio la spesa, corro. Tengo la mente impegnata per cercare di non pensare, ma a casa il silenzio è assordante. 

Ho davvero rotto tutti gli orologi a lancette, non facevano altro che rimarcare la mancanza del suo rumore. Li ho smontati, fatti a pezzi, calpestati. Se lei ci fosse stata, mi avrebbe tramortito con il suo dannato martello. 

Tsuyoshi è passato da casa nostra, quel pomeriggio. Ha visto il disordine, i vetri rotti, i capelli più lunghi. Si è accorto subito della mancanza tangibile di Sana. 

Lui ha quell'assurdo potere di arrivare al posto di Sana quando sto annegando nei miei problemi, prendermi per il colletto e tirarmi su. E fa tanta fatica, perché io stesso vorrei annegare, perdermi, per non dover pensare.

Mi ha estorto i fatti come solo lui sa fare. 

Morirà. 

Allora dovresti starle vicino, adesso!

È un grillo parlante, Tsuyoshi. Una versione riveduta e corretta, perché perde anche le staffe a volte, ma non oggi. Oggi ha raccolto il disastro che avevo combinato e ha buttato tutto lui, come a cancellare quel momento di follia, e poi mi ha lasciato solo. Devo avergli fatto veramente pena. 

Si può chiedere una versione riveduta e corretta di Akito Hayama? Perché non ce la faccio ad essere me.

Prendo il telefono e compongo il suo numero. Risponde subito.

"Sono io" certo che sono io, purtroppo. Sta in silenzio. Sana non sta mai in silenzio. Cerco di riempirlo io quel vuoto, come fa di solito lei… "Sai ho distrutto tutti gli orologi a lancette… poi è passato Tsuyoshi e ha cominciato a parlare ed è diventato lui la lancetta che mi martella il cervello." Silenzio. "Ci sei?"

"Si… si!" Eccola, incerta. Sorpresa. 

"Come stai?"

"Noi stiamo bene, tu?" Parla al plurale, Sana. Lei non è più uno, è già due. Sarebbe già tre, se io non fossi un idiota.

"Mi manchi." Mi manca la tua voce, il tuo sorriso, il caos che crei tu, perché nel mio non riesco a vivere.

"Anche tu" Non riesco più a parlare. Vorrei dirle che vorrei esserci, per lei. Che vorrei tenerle la mano mentre guarda questo bambino sui monitor dell'ambulatorio, vorrei scoprirlo questo nuovo futuro insieme a lei. Invece riesco solo a dirle i motivi per i quali non riesco a farlo.

"È difficile, accidenti... Non partorire… succederanno cose brutte. Tu… io… ho fatto cose cattive… Devo… devo vivere per sempre con il senso di colpa. Devo soffrire. Il karma non lo permetterà, morirai. Tu. Il bambino. Ed io…" 

L'ho fatto ancora, le ho vomitato addosso le mie paure e adesso metterà ancora più distanza tra di noi. Mi ha chiuso la chiamata. Andrà a vivere in un altro continente.

Bussano alla porta. Insistentemente. Tsuyoshi avrà portato i rinforzi alla causa persa, e io manderò via tutti.

Quando apro, invece, lo stupore mi toglie il fiato. È tornata. Non è in aeroporto a fare i biglietti per l'Europa, è qui sulla soglia di casa nostra che mi sorride. Mi viene incontro e piange. 

Potrebbe essere una visione, potrei essere sulla strada della pazzia, un'altra punizione divina. Ma la stringo anche io, sento il suo corpo contro il mio e non può essere immaginazione. Quella sensazione che mi mancava come l'aria stessa, non sto più annegando, sono riemerso e respiro, mi riempio i polmoni di ossigeno. 

Abbraccio quel corpo e per un attimo so che sto abbracciando anche questo bambino. Che mi sente, e sente le sensazioni di Sana, sente la sua disperazione per il mio rifiuto. E penso che, davvero, è già troppo tardi per tutto quanto. Che se anche riuscissi a superare questo momento e tutto dovesse miracolosamente andare bene, avrei già chiesto a mia moglie di uccidere questo bambino così tante volte da aver già creato un altro demone nella mia vita.

"Non posso. Non riesco ad accettarla, scusa". E l'ossigeno che avevo preso è servito solo ad allontanarla ancora. Si stacca da me in fretta, come se fossi una serpe velenosa, e corre a vomitare nel giardino. 

"Vorrei che mi capissi, che mi stessi vicino. Questo bambino è nostro. Mio e tuo. Nato da noi. È una cosa bellissima e tu te la stai perdendo".

Sana, che con le parole guarisce, mi supplica. 

Dovrebbe essere guarita lei oggi dalle ferite che a morsi le sto ripetutamente infliggendo, ma non ho antidoto al mio veleno. 

Va via di nuovo, con uno strano moto di orgoglio, promettendomi risate a crepapelle quando il bambino nascerà. 

Sono di nuovo solo, fermo sulla porta di casa, come prima di conoscerla, prima che arrivasse a salvarmi.
 

***

 

Note dell'autrice (ahahahah):
Io non avrei scommesso un soldo, appena 20 giorni fa, sul mio ritorno su Efp. Credetemi.
Poi è arrivata Deb con la sua leggendaria (è dir poco!) insistenza. E mi ha trascinata nel mondo Kodocha come solo lei poteva fare. Ed eccomi qui. Spero che tutto quello che verrà, vi piaccia. Ci abbiamo messo l'anima! 
Vorrei specificare che le parti in corsivo sono 1) prese pari pari da Pain - 2) pensieri di Akito
Mano sul cuore, Gabry.



NOTA IMPORTANTE:
Galeotta fu la recensione di TATICAR (grazie!) lasciata alla fanfiction Pain e che ha spinto Deb a rompermi le scatole a secondi alterni per farmi venire l'ispirazione e dare alla luce insieme a lei questa serie sul periodo Deep Clear!
Pain era nata per essere una figlia unica ed invece ora è circondata da altri fratellini e sorelline, il primo dei quali è Vemonous.
La serie verrà creata (in questo account e in quello di Deb) non appena tutte e due pubblicheremo due fanfiction. Ad ogni modo, in ogni shot metteremo il capitolo precedente - con il link - ed il capitolo successivo (il link arriverà non appena pubblicheremo).
Spero che ci seguiate! E che vi piacciano le storie.




Fanfition successiva: "Lost" di Deb

 
   
 
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