Dopo
anni e anni ho
rivisto la puntata dei DuckTales: "Ritorno al Klondaike" puntata 033.
Ringrazio anche solo chi legge.
Song-fic sulla canzone Strani Amori di Laura Pausini.
Strani
Amori
Quanti
anni sono passati
Paperone? Non lo so, non lo so più da tanto tempo. Nel
Klondaike dove mi hai
lasciato, il tempo sembra non essere passato, ma ogni giorno di
più trovo rughe
sul mio viso.
Dov’è
finita quella
bella cantante che litigava con un papero squattrinato attaccato
più all’oro
faticosamente guadagnato che alle sue piume?
Sono
stata io la stupida
a innamorarmi di te, sapevamo da sempre che sarebbe finita
così.
Sospiro,
accarezzando la
pelliccia del mio orso, e vorrei ci fossi tu qui. Se solo preferissi
invecchiare insieme a me e non con i tuoi soldi.
Dovrei
allontanarmi da
quei pensieri. Hai promesso tanto, ma non hai mai mantenuto nulla.
Dico
sempre che è stato
questo strano amore che ci ha unito ad avermi messo nei guai, ma in
realtà sono
io. Dovrei partire, venire da te, raggiungerti, invece di vivere di
ricordi
bloccata qui.
Sto piangendo. Io, la dura…
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Guardami
Paperone,
sorrido tra le lacrime. Sono un’anziana signora che vorrebbe
dei nipotini e,
nell’illusione di un po’ di compagnia, mi metto a
sferruzzare per farmi un
caldo maglione, mandando avanti e indietro la sedia a dondolo di legno.
In
casa, vicino al
camino, sul tavolo, un diario su cui ho segnato ogni pagina della mia
vita
quand’ero giovane, ed ho smesso quando te ne sei andato.
Ormai
sono anziana, le
pagine dei miei ricordi sono ingiallite e le deformo a modo mio.
Te
la ricordi la tua
Goldie? Ora sono canuta, ho gli occhiali, indosso abiti come quelli che
indossavi tu, dimenticando lo sfarzo e i capelli color
dell’oro.
Forse
è stato solo il
mio nome a incuriosirti.
L’altro
giorno è
arrivato un giornale di Paperopoli fino a qui. Strano, ma alle volte
succede.
Ogni
volta sono
scrupolosa. Lo prendo per me e ritaglio le tue foto, solo per sapere
cosa fai.
Solo che l’ultima volta ho visto una papera lì con
te. Tu le davi confidenza,
ma ho visto come ti guardava.
Mi
sembra si chiamasse
Brigitta. Mi hai sostituita, mi hai dimenticata o sono
l’unica a poter vantare
di aver conquistato il rude Scrooge? Non lo so, come non so se questo
amore ha
mai fatto per me, per noi.
Pericoloso
Dan, se non
ci fosse mai stato, ora Paperone saresti qui. Sono nostalgica stanotte,
sarà
perché una volta mi sei venuto a trovare. Abbiamo guardato
la medesima luna
piena, se solo fossi rimasto. Quegli adorabili paperottoli che avevi
portato,
vorrei fossero i miei nipoti. Qui, quo, qua mi sono rimasti nel cuore e
mi sono
affezionata anche a quel Paperino che rimproveravi come un vecchio
padre
brontolone.
Forse
era destino che ci
lasciassimo. Eppure eri tenero.
Finivi
sempre nei guai,
o mio sfortunato papero dal gonnellino.
Ancora
mi fa ridere
ricordarti in quel modo, non con la tuba e la palandrana rossa. No, tu
eri il
papero scozzese con il gonnellino e la cornamusa con cui ci facevi
disperare. O
il papero con il capello di pelliccia e infinite escoriazioni e ferite
che mi
toccava curare, ignorando le mille proteste.
“Il
tempo è denaro
Goldie e se vogliamo arricchirci, devi smettere di badare a queste
cose”. Oh,
quanto mi manca la tua voce.
Abbiamo
vissuto momenti
d’intensa passione, i nostri litigi proseguivano anche tra i
baci.
Mi
hai donato il
terreno, l’oro e questa casa. Eppure, forse sarei dovuta
venire con te. Eri
così dolce, mio caro Paperone.
Io,
la donna più avara,
tu con il tuo fiuto e la tua fortuna negli affari. Avremmo fatto
scintille.
Sospiro ancora una volta.
Senza
di te mi vesto da
uomo, ma se fossi qui, mi trasformerei in un'altra persona, competerei
ancora
con le più giovani, io, la scintillante Goldie.
Forse-forse
verrò a
trovarti… per avere un ultimo bacio… per chiudere
il passato, solo per questo.