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Autore: JennyPotter99    26/09/2020    0 recensioni
CONTINUO STORIA "CREATURES OF THE NIGHT"
Genere: Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Un mese dopo.
 
-Dobbiamo per forza farla?- borbottò Hope, sistemandosi i capelli.
-E’ il primo Natale che passiamo insieme.- replicò Wendy, mentre Stiles sistemava l’autoscatto.- Ricordati di togliere il flash.-
La più piccola aggrottò le sopracciglia.- Perché?-
-Perché si vedono gli occhi, è una lunga storia.-
Non appena la fotocamera bippò, Stiles si mise in mezzo alle donne.- Dite: Banshee.-
-Banshee!-
-Usata per i sorrisi nelle foto…potrei creare un business.- commentò Lydia, entrando con un paio di buste regalo.
Dopo di lei, arrivarono anche Malia, Mason, Liam, Cory e Chris.
Come al compleanno di Angelica, si sedettero tutti intorno al tavolo e cenarono insieme mentre fuori nevicava.
Verso mezzanotte, si scambiarono i regali sotto l’albero.
Angelica aprì una piccola scatolina azzurra e dentro trovò un mazzo di chiavi.- Le chiavi della Jeep?- domandò, sgranando gli occhi.
Stiles annuì sorridendo.- E’ tua.-
-Le chiavi della Jeep!- esultò Angelica, alzando le braccia in aria.
-Oh, qui ce ne sono due per Hope.- esordì Wendy, passandole le due buste.
Sorpresa, Hope scartò un libricino.- Creature sovrannaturali e il loro mondo.- lesse il titolo, aspettandosi qualcosa di più carino da suo padre.
-E’ ora che ti fai una cultura.- affermò Stiles.
-Già, grazie papà.- aggiunse lei, facendo un sorriso finto.
-Apri il mio, è molto più bello.- intervenne Chris, facendole un occhiolino.
Hope aprì una scatola verticale che portava un luminoso pugnale.- Oh mio Dio, è argento?!-
-Puro argento, fatto apposta per te.-
-Grandioso! Grazie!-
Stiles si grattò la guancia, sia imbarazzato che piuttosto geloso.
Era chiaro come Stiles ancora non avesse creato un vero rapporto con Hope e la ragazza iniziò a risentirne.
Tutta via, alla fine delle vacanze, durante un’ora di buco in biblioteca, iniziò a leggere il libro.
-Che cos’è?- intervenne Theo, rubandole il libro di mano.
-Ehi, ridammelo!-
Il ragazzo lo alzò troppo in alto per permetterle di prenderlo.- Solo se stasera vieni al cinema con me!-
Hope sospirò.- Ho finito le scuse da usare con i miei genitori e Angelica non mi coprirà mai: è diventata la cocca di papà, ormai.-
-Oh avanti, so che sei piena di fantasia.- replicò lui, sfiorandole il naso per poi baciarla con passione.
Hope sentì fremere il corpo e alzò gli occhi al cielo.- D’accordo, mi inventerò qualcosa.-
Theo fece un sorrisetto soddisfatto.- Che stavi leggendo?-
La ragazza si mise seduta su un divanetto, riaprendo il libro.- Il mito della caccia selvaggia. Dei tizi chiamati Ghost Riders, scendono dal cielo, con cavalli e cani neri per cercare anime e prenderle con se.-
-E tu ci credi?-
Hope alzò le spalle, osservando gli occhi verdi del cavaliere fantasma in foto.- Non lo so…-
 
In centrale, Stiles aveva iniziato ad abituarsi alla vita da sceriffo: possedeva un ufficio tutto suo e ci aveva fatto montare delle tendine per avere un po' di privacy.
Wendy lo baciò con la lingua, prima che Stiles potesse sbottonarle la divisa e morderle la pelle.
La ragazza portò la testa all’indietro mordendosi le labbra.
-Sceriffo, la chiamano sulla linea 3!- disse un poliziotto, bussando.
-Sì, solo un secondo!-
Wendy ridacchiò, leccandogli il lobo dell’orecchio.
-Sssh, fai piano.- le sussurrò Stiles, sorridendo sotto i baffi.
-Sceriffo, è urgente!- ribatté l’altro.
Stiles sbuffò.- D’accordo!-
Wendy si ricompose e si portò la cornetta del telefono all’orecchio.- Sì? ….Arriviamo subito.-
-Che c’è?-
-Parrish ha trovato una macchina senza guidatore e con un bambino piuttosto spaventato.- spiegò Wendy, abbottonandosi la camicia.
Stiles si alzò dalla sedia e si sistemò le mutande nei pantaloni.- Va bene, sono pronto.-
Quando arrivarono, Jordan stava parlando con il bambino.
-Si chiama Alex, la macchina si è fermata da sola contro l’albero e lui era dietro.- spiegò Parrish, osservando qualcosa che non andava nella divisa di Wendy.- H-Hai un bottone storto.-
-Ops.- Wendy se lo aggiustò subito, ridacchiando timidamente.
Intanto, Stiles si piegò alla sua altezza.- Allora Alex, sono lo sceriffo Stilinski, puoi dirmi che cosa è successo?-
Wendy analizzò la macchina e notò che, non solo la portiera del passeggero era stata staccata con violenza, ma che qualcuno aveva sparato al parabrezza.
-Credi che sia stato un lupo mannaro?- domandò Parrish.
-Conosco un coyote mannaro con una pistola, ma non le interessa rapire civili.- rispose Wendy, accorgendosi che il vetro rotto era di una strana tonalità di blu.
-I-io non me lo ricordo, ma per favore, non fate che vengano a prendere anche me.- balbettò il bambino, tremando.
-Sta tranquillo, non permetterò che nessuno ti faccia del male.- gli disse Stiles, facendo un cenno a Jordan.- Portiamolo alla centrale.-
 
Mentre i poliziotti tornarono alla centrale, Stiles chiese alle sue figlie di perquisire casa di Alex, dato che si trattava sicuramente di qualcosa di sovrannaturale.
-Non ci penso proprio a coprirti per l’ennesima volta, sai che papà non vuole che esci con lui.- le disse Angelica, mentre parcheggiarono davanti alla casa con la Jeep.
-Angelica, lui non potrà comandare per sempre la mia vita. Theo ci ha aiutato con la Bestia, perché dovrebbe essere ancora cattivo? Ha ferito lui, non me.- replicò Hope.
La sorella la guardò seriamente.- Ha ucciso Derek: ha ferito tutti noi.-
Hope sospirò ed entrò in casa, accendendo una torcia: sembrava abbandonata ed era tutto molto impolverato. -Vado a controllare di sopra.-
Angelica accese l’altra torcia ed esaminò il soggiorno.
Non c’era nulla di sospetto, se non due piatti sul tavolo che nessuno aveva mai usato.
Andò in cucina, il frigo emanava puzza di marcio che risultò più potente alle sue narici.
Poi, quando tornò in soggiorno, i piatti erano misteriosamente scomparsi.
Di sopra, c’erano tre stanze: un bagno, una camera da letto immacolata e, alla fine del corridoio, probabilmente la camera di Alex.
Quando entrò, Hope si accorse che era molto diversa dalla camera da letto.
Non c’era un filo di polvere, il letto era ben fatto e appese ai muri c’erano delle foto del bambino.
In tutte, però, era da solo.
Dei suoi genitori nessuna traccia, come se fossero spariti nel nulla.
Infine, controllò sotto il letto e, ad un certo punto, un vento freddo le attraverso il viso.
Dall’altra parte, giurò di aver visto lo zoccolo di un cavallo.
Sgranò gli occhi e alzò di scatto il busto e sobbalzò spaventata quando Angelica apparve sulla soglia della porta.
-Non c’è niente di strano qui.- commentò Angelica.- Credo che papà si sia sbagliato, non c’è niente di sovrannaturale in questo caso. Tu hai trovato qualcosa?-
Hope guardò dall’altro lato del letto e capì di esserselo solo immaginato.- No…-
   
 
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