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Zuko guardò il proprio riflesso allo specchio, e istintivamente si portò una mano sopra la sua cicatrice.
Ormai si era abituato a vederla.
In fondo, erano passati diversi anni.
Ma il suo significato non è mai cambiato.
Quella cicatrice sarebbe stata sempre un segno del suo disonore.
“Hai tradito tuo padre.” Disse il suo riflesso.
“No. Ho affrontato mio padre, è diverso.”
“È quella cicatrice è stato il tuo premio.”
Zuko scosse la testa, per poi tornare a fissare lo specchio.
“No. Questa cicatrice è la prova del mio vero tradimento. Ho avuto la possibilità di liberarmene, ma l’ho persa. E non ho intenzione di cercare nuovamente quel privilegio.”
“È tutto quello di cui sei capace. Puoi solo tradire chi ti è intorno.”
Zuko si voltò.
“Tu sei il mio riflesso. Il mio opposto. Una volta le nostre parti erano invertite, ma ora le cose stanno così. Ho smesso di tradire i miei amici. Farò del mio meglio per rimediare ai miei errori. E tu non potrai fare nulla.”
Zuko tornò a fissare lo specchio, che stavolta tuttavia restò in silenzio.
Il Signore del Fuoco scosse la testa.
“Forse è il caso che cominci anch’io a giocare a Pai Sho, proprio come lo zio…” Mormorò con un sorriso sul volto.