Their
destinies intertwined
Erano un
complicato intreccio di bianchi e di neri; di
volontà e speranze.
Di amicizia e
amore.
Ichigo non
sapeva cosa significasse, però: metteva a tacere i
battiti irregolari del suo cuore quando lei era vicina, e con il tempo
aveva
imparato a controllarlo, come si addomestica un cavallo selvaggio.
Solo Rukia
sapeva tirare fuori quella parte di lui – impacciata,
maldestra e maledettamente inesperta – carezzandola con gli
oceani che si
ritrovava incastonata al posto degli occhi.
E a lui stava
bene così: si sentiva vivo solo grazie a
lei. E questo non poteva non farlo riflettere: era quello
l’amore di cui suo
padre parlava di continuo, osservando il poster di sua madre appeso in
salotto?
Lui non lo sapeva. Tutto quello che sapeva era che il sorriso gli
veniva facile
quando c’era lei, e che avrebbe voluto prenderla in disparte
e assaporarla
avidamente, come gli amanti in quella poesia francese.
Poi, era
cambiato tutto. Poi, aveva dimenticato. Poi, si era
ritrovato sposato con una cara, vecchia amica – ma pur sempre
amica –
privato della linfa che gli dava vita; padre che non aveva bisogno del
proprio,
dissolto tra le nuvole, alle quali rivolgeva mute domande.
Gli mancava
qualcosa: non riusciva più a sognare, né ad
immaginare la Soul Society; i suoi abitanti erano ritratti sfocati. I
suoi
poteri, persi nel vortice del tempo.
Il suo cuore,
grande scomparso.
E Rukia, per
sempre irraggiungibile. Rukia, intrappolata in
una felicità illusoria, specchio della propria, madre di una
bambina. Rukia, la
sua Rukia, che lo salutava sempre con calore tiepido e
lapislazzuli ricolmi
di tristezza.
Ricolmi di una
segreta e distante nostalgia, che celavano uno
strano sacrificio che ricopriva tutto come un sottile velo di Maya.
Eppure, due cose
sentiva che non erano cambiate.
I loro destini,
fili intrecciati.
I loro cuori,
amanti in fuga.
Spero
che vi sia piaciuta, e vi ringrazio per aver letto!♥
Frix