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Autore: laurakovac    22/10/2020    12 recensioni
Bulma è andata fuori città per una conferenza, mentre Trunks è da Goten. Alla CC restano Vegeta e Bra da soli. Alla piccola viene la febbre. Come si comporterà Vegeta? Come la curerà? Ve lo racconto in questa piccola ff che partecipa alla sfida “Prompts, our Wires”, indetta da Soul Dolmayan su EFP.
Genere: Hurt/Comfort | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Bra, Vegeta
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Note introduttive: Eccomi tornata con una piccola OS che partecipa alla sfida “Prompts, our Wires”, indetta da Soul Dolmayan su EFP.
Il genere era hurt/comfort, suggerito da Carmaux_95, che ringrazio per l’idea. Ho quindi pensato di ambientare la ff ovviamente nel mio fandom preferito che è Dragon Ball e di descrivere una giornata in cui Bra e Vegeta restano da soli, approfondendo il rapporto padre-figlia. Spero vi piaccia. Forse qui Vegeta è leggermente OOC, pertanto ho inserito tale avvertimento nelle note introduttive.
Grazie come sempre a chi leggerà. Un abbraccio e se volete, fatemi sapere cosa ne pensate.

 

Nessun rumore nella stanza, nessun rumore nell'intera casa.
Vegeta aprì lentamente un occhio e poi l'altro. Pigramente stava ancora sdraiato nel letto, godendosi quel momento di pace assoluta.
Sua moglie era partita la sera per un convegno fuori città e Trunks era da Goten.
La piccola Bra invece dorrmiva... Dormiva??
Il Sayan sgranò gli occhi e si mise a sedere. Dove era Bra?? Possibile che a quell'ora stesse ancora dormendo? Di solito reclamava i genitori al mattino molto presto, correndo nella loro camera e saltando in piedi sul letto.
Si diresse verso la sua cameretta. Aprì lentamente la porta. La trovò nel suo lettino, con gli occhi chiusi. Sembrava ancora addormentata.
Poggiò una mano sulla sua piccolina testolina azzurra per accarezzarla.
Da quando la sua principessa era nata, si sentiva cambiato e molte volte si era lasciato andare a coccole e carezze, ma sempre in forma riservata, al massimo con la sola presenza di Bulma.
Notò immediatamente che la fronte della figlia scottava, il respiro era irregolare e le gote erano arrossate.
Il contatto famigliare con la mano del padre destò la piccola Bra.
"Papà... Febbre io"
Una nota di terrore si dipinse sul viso del Sayan. Cosa poteva fare??
Altre volte aveva assistito a questi malanni che avevano colpito i suoi figli , ma se ne era sempre occupata Bulma.
Ora come doveva agire? Chiamarla? No! Il suo orgoglio veniva prima di tutto e voleva cavarsela da solo anche in quella situazione.
Bra aveva quasi cinque anni ormai e stravedeva per il padre e lui per lei.
Era la sua piccola principessa da proteggere sempre.
La prese in braccio, stringendola forte al petto e accarezzandole i capelli.
Stranamente la bimba non si lamentava, ma cullata dalle braccia del padre si sentiva confortata, sicura e protetta.
Tenendola sempre stretta a sé, Vegeta andò a cercare il termometro nel mobiletto del bagno e poi si spostò in cucina.
Bra, vedendo armeggiare il padre con quell’arnese, iniziò a piagnucolare.
"Papy io non uso quel coso, no!".
Strinse forte le braccia al petto, serrando la bocca, mentre due grossi lacrimoni stavano per rigarle il viso.
"Bra! Adesso provi la febbre"
Si avvicinò a lei. La bimba girò dall'altra parte il suo bel viso arrossato. Proprio non ne voleva sapere.
Vegeta sospirò. La prese in braccio e cercando di mantenere la calma le disse
"Sono pochi minuti, forza! Poi se te la senti giochiamo"
La bimba nel sentire la parola gioco sorrise, nonostante la febbre.
"Papy davvero tu..." Ma non riuscì a terminare la frase che il Sayan le mise in bocca il termometro.
Gli occhi azzurri di Bra si inarcarono ancora di più, squadrando male il padre che intanto sorrideva per la piccola vittoria ottenuta.
La bimba aveva poche forze per via della febbre, ma gliel’avrebbe fatta pagare.
Stava già meditando vendetta. E in questo era uguale alla madre, in tutto e per tutto.
Passati quei cinque interminabili minuti, arrivò la sentenza: 38 gradi di febbre. Non tanti ma neanche pochi.
Già Vegeta malediceva dentro di sé il fatto che la moglie avesse deciso di recarsi alla conferenza proprio in quei giorni e che anche Trunks fosse fuori casa.
Il pediatra! Avrebbe dovuto chiamare il pediatra ovvio! Ma dove era il numero di telefono?
Perso nei suoi pensieri per capire un piano di azione, non si accorse che Bra lo stava guardando intensamente.
Quegli occhi azzurri a scrutarlo, del tutto identici alla compagna.
"Papy... Non ho fame e sono stanca" tirò su con il naso la piccolina, appoggiando la sua testolina sulla spalla del padre.
Vegeta poggiò una mano sulla sua schiena per sorreggerla meglio e si alzò, riportandola in camera.
"Adesso chiamerai il dottore vero?"
"Hai la febbre bra! Devo farlo"
"Va bene" rispose remissiva, "ma non mi lasciare sola"
Giornata di ozio, di pace e di soli allenamenti addio! pensò il sayan.
Sapeva che sua figlia, nonostante l'età, era molto forte. In lei scorreva il sangue della sua razza, e una semplice febbre non l’avrebbe abbattuta tanto facilmente.
Tuttavia, era anche consapevole del fatto che quando Bra stava male, cercava ancora di più le attenzioni dei genitori.
La rimise a letto, promettendole che sarebbe tornato subito, ma la caccia al numero per poter chiamare il medico si stava rivelando abbastanza ostica.
In camera iniziò a ribaltare tutti i cassetti della moglie, tra vestiti, vestitini succinti, intimi di pizzo e perizomi, ma non trovò nulla.
Avrebbe potuto chiamare Bulma, ma non voleva! Aveva un orgoglio lui e in fondo, molto in fondo, non voleva farla preoccupare.
Ancora perso nelle sue imprecazioni sul fatto che non dava mai sufficientemente ascolto al blaterare della moglie soprattutto in tema di figli, sulla soglia della porta comparve Bra, che stringeva il suo peluche preferito.
"Papino cerchi il numero del pediatra? Mamma lo ha sul suo telefono, oppure però ne tiene una copia in cucina"
Vegeta si voltò verso la sua piccola principessa.
"Chi ti ha detto di alzarti?" la ammonì prendendola in braccio. Posò la sua grande mano sulla fronte, constatando che scottava ancora di più.
Bra si accoccolò tra le braccia del padre, percependo sicurezza e protezione.
"Non tornavi più, voglio stare con te"
Si diressero in cucina e la piccola con il suo dito indicò un grande cartello su una parete che portava la scritta NUMERI UTILI, tra i quali vi era anche quello del pediatra.
Il Sayan riportò la piccola in stanza e finalmente riuscì a chiamare il medico, che nel giro di poco tempo si presento davanti a casa Brief.
Seguiva da tempo sia Trunks che Bra ed era a conoscenza della loro natura per metà aliena.
Inoltre, era ben consapevole della scarsa socialità di Vegeta e si era sempre rapportato per lo più con la moglie.
"Tsk! Conosce già la strada! Mi dia una medicina per farle scendere la febbre!"
Il pediatra sorrise. Ecco che a modo suo il Sayan si preoccupava per la figlia più piccola.
Trovò la bambina nel suo letto, con le gote arrossate, chiaro sintomo di febbre.
"Papy mi tieni in braccio o non mi faccio visitare da quello lì!"
Vegeta alzò gli occhi al cielo. Proprio non gli andava di mostrare le proprie emozioni dinanzi a quell’uomo vestito di tutto punto e con la borsa di pelle nera.
Rivolse un occhiataccia alla sua piccola, ma quei due occhi azzurri lucidi per via della febbre, eppure così magnetici, lo costrinsero a non ribattere.
Si limitò ad un sonoro sospiro.
Si mise seduto di fianco a lei, dandole modo di salire sulle sue gambe.
Molto velocemente venne visitata dal pediatra, che constatò una semplice febbre, forse dovuto ai primi freddi e al brusco calo delle temperature.
"è sufficiente questa medicina adesso e stasera, domani starai già meglio piccolina. Verrò a controllarti"
Il Sayan rimise la piccola nel letto, mentre accompagnava alla porta il medico.
Non aveva mai capito questa strana usanza umana, eppure sua moglie faceva sempre così.
Se ne stava dinanzi a lui, con le mani in tasca, maledicendo ancora quel congresso a cui Bulma aveva deciso di partecipare.
"Sua figlia ha avuto influenze peggiori. Conosco ormai la vostra natura sayan e domani starà già meglio. Credo voglia essere tanto coccolata"
Una voce  distolse il principe dai suoi pensieri.
"Che ha detto?"
Il medico si congedò da lui ripetendo "Ho detto che sua figlia ha un leggero raffreddamento e che forse ha solo bisogno delle attenzioni del papà, data l'assenza della mamma" e prima che Vegeta poté controbattere se ne andò.
Rincuorato da un lato dalle parole del medico, tornò in camera di bra, che stava già reclamando la sua presenza.
"Papà mi racconti una storia?"
Forse il pediatra ci aveva visto giusto. Bra era piccola e ammirava il padre. Era da sempre stato il suo principe azzurro e lei la sua principessa.
Una semplice febbriciattola non l’avrebbe di certo messa KO, eppure cercava conforto nel suo papà.
Sbuffando si sedette di fianco a lei.
"Una sola storia poi dormi! Tua madre ha programmato uno dei tanti robot per preparare il pranzo"
"si papy"
Bra teneva stretta la sua mano e i suoi occhi azzurri incollati a quelli neri di lui.
"Voglio che mi racconti ancora la storia di te che sei un principe, il mio principe"
Un sorriso sornione si dipinse sul volto del Sayan.
Quella era sua figlia, che aveva bisogno di lui, in tutto e per tutto. Che amava sentirsi sicura e protetta tra le braccia del suo papà.
Quello era il suo orgoglio, insieme a Trunks e a Bulma.
Iniziò per l’ennesima volta a raccontare di sé stesso, ovviamente omettendo le parti più crudeli e romanzando un po’ la sua vita passata.
Neanche a metà storia, si bloccò. La bambina si era addormentata.
Si alzò per andare verso la cucina. Per quel giorno ogni tipo di allenamento sarebbe stato rimandato.
Trascorse poi l'intero pomeriggio nella camera della figlia. Era riuscito a farla mangiare, con però la promessa che avrebbe giocato con lei e le sue bambole.
Stava infatti seduto a gambe incrociate e lo sguardo torvo, e sui capelli tante mollette colorate.
Le guance della piccola Bra invece avevano ripreso colore e i suoi occhi erano tornati ad essere vivaci.
Sorrideva, mentre girava attorno al padre e tentava di mettergli quei fiocchetti colorati che tanto lei adorava.
"Papy! Hai i capelli troppo dritti! Dovremo dire alla mamma di darti lo shampoo che usa lei!"
Aveva sopportato il the con le bambole, le finte chiacchiere e persino quei cosi colorati in testa. Ma i suoi capelli no! La sua dritta chioma nessuno avrebbe potuto toccarla.
Prese la piccola di scatto, terminando così bruscamente i suoi giochi, nonostante le sue lamentele.
"Adesso basta! Il dottore ha detto che devi riposare e prender la medicina. Ora ceniamo, poi dormirai"
A nulla valsero quel visuccio imbronciato e le sue lacrime. Il principe dei Sayan stavolta non si lasciò abbindolare.
Riuscì a farla addormentare abbastanza velocemente, infatti Bra per la stanchezza e la febbre che era tornata, crollò quasi subito.
Stare dietro a quella piccola peste impegnava tutte le sue forze ed energie, come quando doveva fronteggiare i nemici più forti.
Si lasciò mollemente andare sul divano, con la TV accesa, ma in poco tempo cedette pure lui al sonno e alla stanchezza.
Dopo un paio di ore venne però bruscamente svegliato dalle urla della sua piccola.
Aprì gli occhi di colpo, per capire cosa stava succedendo.
Ricordò di essersi addormentato in soggiorno. Tutto era spento. Si alzò per accendere la luce, ma la corrente sembrava non funzionare.
Fuori si sentiva il rumore incessante della pioggia.
Un forte temporale aveva causato un black out generalizzato.
Infatti l'intera città era completamente al buio.
"Papàaaaa papàaaaa" le urla concitate di Bra continuavano a martoriare le sue povere orecchie.
Sbuffò in corridoio dirigendosi verso la camera della figlia.
Per fortuna, Bulma aveva dotato la casa di tante luci di emergenza, ma la stanza della piccola era comunque un po’ al buio e questo a lei faceva paura, cosi come i temporali.
Vegeta maledì dentro di sé per l'ennesima volta l'assenza della moglie e il fatto che ogni volta che lui provava a spiegare a Bra che il timore del buio non era contemplato nella natura di un Sayan, la sua compagna sistematicamente gli ricordava che la bimba era piccola e quella paura era del tutto giustificata.
Non riuscì ad arrivare alla porta, che si ritrovò dinnanzi sua figlia con i capelli arruffati e grossi lacrimoni che le rigavano il viso.
Stringeva forte il suo peluches.
"Papà c'è buio e fuori c'è il temporale!" lasciò cadere l’animaletto di pezza per aggrapparsi alle gambe del padre.
Ogni volta che Vegeta vedeva sua figlia così, provava un tuffo al cuore. Erano paure da mocciosa, che lui forse non aveva mai provato. Ma leggere il terrore negli occhi della su principessa per lui era troppo, non riusciva a sopportarlo.
Si abbassò prendendola in braccio e mettendole una mano sulla schiena, per rassicurarla.
Non era mai stato bravo con le parole, e aveva sviluppato un modo tutto suo per comunicare con la sua famiglia, in modo particolare con Bra.
Il semplice contatto con il padre, quel suo profumo, bastavano infatti a rassicurarla.
I singhiozzi sommessi erano già scomparsi e si stava per fortuna calmando.
"Papy la luce... Non funziona"
Il Sayan la portò dinnanzi ad una grande vetrata.
"Tutta la città è al buio. Tua madre per fortuna con i suoi marchingegni non ci ha lasciato senza luce"
"Ho paura lo stesso. Fuori c'è il temporale"
"Sei qui in casa, non può succederti nulla"
"Resta con me"
"E’ tutto il giorno che sono con te"
"Lo so... E la febbre mi è passata velocemente. Se resti con me anche stanotte, mi passa la paura"
A quelle parole Vegeta sorrise. Ammise con sé stesso che sentirsi tanto importante e donare sicurezza ai suoi cari era diventato il principale scopo della sua vita, il motivo per cui combatteva e viveva.
La strinse ancora più forte. Era furba come la madre quella piccola adorata peste!
La mise nel suo lettino e si sedette di fianco a lei.
"Sono qui! Cerca di dormire adesso"
"C'è ancora buio!" mugugnò la piccola.
"Non ci posso fare nulla Bra! Hai visto anche tu. Tutta la città è al buio"
"Se ti trasformi in super sayan avrò la mia luce, avrò te papino"
Vegeta si stupì di tale richiesta, ma decise di accontentarla.
I suoi capelli divennero biondi, e la sua aura rischiarò la stanza.
Bra sorrise felice stringendo la mano del padre "Ora posso dormire" gli diede un dolce bacio e in poco tempo si addormentò.
Lo stesso accadde a Vegeta, che stanco per la movimentata giornata, cadde in un sonno profondo, stringendo ancora forte la mano della sua piccola.
Venne svegliato dal campanello di casa. Solo in quel momento si accorse che aveva dormito tutta la notte su una sedia scomoda, ma i suoi occhi caddero sulla figlia, che dormiva con una espressione beata sul viso.
Le guance erano rosee, nessun rossore si poteva scorgere, segno che la febbre era passata.
Andò ad aprire la porta. Era ancora il pediatra, tornato a visitarla.
Constatò che stava decisamente meglio.
L'affetto e l'attenzione del padre si erano rivelate la migliore medicina.
Lungo il vialetto che portava al cancello, il medico trovò Bulma, stupita e preoccupata della sua presenza.
"Oh dottore come mai è qui?"
"Signora Brief buongiorno, non si preoccupi. Sua figlia ha avuto un po’ di febbre e sono venuto a controllare ma ora grazie a suo marito, la piccola sta decisamente meglio. L'amore del padre è stato per Bra la cura migliore" e se ne andò sorridendo.
Bulma si precipitò in casa, innervosita dal fatto che il compagno non l’avesse avvertita di nulla.
Era rientrata prima del previsto, perché la conferenza la stava annoiando.
Arrivò di corsa davanti alla camera della figlia, già pronta a combattere contro chissà quali scuse del marito.
La piccola nel vederla corse da lei
"Mamma sei tornata!"
Bulma la prese in braccio, baciandole la fronte, sembrava sfebbrata.
"Piccola mia come stai? Ho incontrato il pediatra poco fa"
Vegeta le passò di fianco, senza dire una parola.
Bra allungò le braccia verso il padre, sorridendo beata.
"Sto bene mamma, sto molto bene. Una principessa quando è con il suo principe non ha più paura e tutte le cose brutte passano in poco tempo"
Il Sayan si ritrovò circondato da due manine che tentavano di abbracciarlo, e poi da altre due che erano della moglie.
Un unico grande abbraccio, che lo fece arrossire vistosamente.
"tsk! Donne! Ora che sei tornata posso tornare ai miei allenamenti" si sciolse lentamente dalla dolcezza di quel momento, dirigendosi verso la Gravity room.
Le due restarono da sole "mamma, c'è papà che mi è stato accanto tutto il tempo, anche quando la luce è andata via"
"non hai avuto paura?"
"no. Lui si trasformato in super sayan e ha rischiarato la camera".
Bulma sorrise, davvero quel principe da bravo padre aveva protetto a modo suo la sua piccola principessa.

  
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