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Autore: Spensieratezza    23/10/2020    2 recensioni
Cosa sarebbe successo se Sam non avesse mai perso l'anima?
Dean e Sam insieme ai loro amici, non faranno altro che attraversare salti quantici per tutta la storia e impareranno un sacco di cose su loro stessi e gli altri.
Scusate, nell'ultimo capitolo ho confuso i nomi, come al solito. Castiel non ha cambiato partner ovviamente. Sta sempre con la stessa persona, ho solo sbagliato a scrivere.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Crowley, Dean Winchester, Lisa Breaden, Sam Winchester
Note: What if? | Avvertimenti: Incest | Contesto: Sesta stagione
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Il salto quantico'
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Avviso: vi informo che c'è ancora qualche errore, senza contare che dovrò revisionare il capitolo e molto probabilmente aggiungere piccoli pezzi che spiegano meglio varie situazioni, quindi vi consiglio di riguardare il capitolo o rileggerlo tra una mezz'oretta o un'oretta. Scusate.








A Sam non importava quello che sarebbe successo.

Si fotta la missione, pensava. Che fosse Dean o che non fosse Dean, provava dei sentimenti troppo forti per quel ragazzo, non si trattava neanche del sesso o della promessa del sesso, o della promessa dell’amore futuro, ma dell’AMORE, quel sentimento di appartenenza che da sempre appartiene nel cuore degli uomini e che troppo spesso viene dimenticato, accantonato, abbandonato. Era senza catalogazione. Se era Dean, non avrebbe permesso che morisse una parte di lui, ma anche se non lo fosse stato, non avrebbe mai permesso che morisse. Arrivati a sto punto faceva fatica a distinguere le differenze. Chi amava di più dei due? Non aveva importanza, non più. Non contavano più i suoi sentimenti ma la salvezza del ragazzo al suo fianco.

Ma come si può sconfiggere la morte, se non riesci neanche a sfuggirle?
E ora Sam si trovava addirittura a inseguirla!
Scappate dagli angeli. A piedi. In paradiso.

Le parole di Zaccaria gli tornarono alla mente quasi come una barzelletta.
 
Non sapeva neanche come era arrivato davanti al furgone, trovò assurdamente il modo di agganciarsi, si arrampicò su di esso e arrivò in cima, tempestandolo di pugni.

Sono un pazzo. Ci sfracelleremo tutti. Però almeno saranno costretti a fermarsi.
Ad un certo punto il furgone si fermò bruscamente e Sam quasi rischiò di cadere, sdraiandosi, tenendosi con le unghie per non cadere.
Non aveva mai provato tanta paura in vita sua.

Grande però fu la sua sorpresa, quando vide che si erano fermati davanti un semaforo!!
Non un semaforo qualsiasi però. Il semaforo infatti lampeggiava sia sul rosso, sia sull’arancio.
“Ma che cos…”

“Avanti, Winchester, scendi!” lo raggiunse la voce di Morte, dal finestrino.
“Non ci penso neanche, ne approfittereste per fuggire!” disse Sam.
Morte sospirò.

“Sei proprio una spina nel fianco, dove credi che potremmo andare, visto che il semaforo ci blocca la strada?? Avanti, scendi, così, parliamo!”
Sam sbuffò. Adesso voleva PARLARE? Non si fidava, ma che scelta aveva? Decise così di scendere, sperando non volesse di nuovo affrontare lo stesso argomento sull’importanza del farsene semplicemente una ragione.
 
Quando toccò terra, vide Morte sorridente, con le braccia incrociate.

“Mi complimento con te, Sam. Devo dire che non mi aspettavo fossi tanto caparbio, ostinato e determinato, pochissimi avrebbero continuato a non darsi per vinti, osando sfidare la MORTE, nonostante non avessi dato nessuna speranza, per di più per uno sconosciuto. Moltissimi, TROPPI non lo avrebbero fatto neanche per una moglie o per un'amicizia ventennale. Ho incontrato tanti ipocriti nel mondo, persone che sostenevano che avrebbero dato LA VITA per un amico o per un amore, li ho messi alla prova ed è stato divertente vedere come sono crollati uno dopo l’altro, le loro maschere, le loro falsità, che hanno portato dietro da tutta la vita.”

“Senti..” disse Sam, la cui voce tremava. Normalmente sarebbe stato indignato di sapere che giocavano con loro come pezzi di una scacchiera, ma era distrutto e non aveva voglia di nulla, neanche di indignarsi. “Non mi interessa sapere se tutto questo è stato una specie di..TEST..o cos’altro..non mi interessa neanche sapere se hai fatto questo che hai fatto a noi..ad altri..poveretti..che giudichi ipocriti, perché non hanno avuto la stessa tempra..o lo stesso coraggio..non giudico nessuno..neanche te..non so se ci sia una lezione dietro tutto questo, quello che mi importa è solo..che tu lo lascia andare..”
Morte lo guardò accigliato e incuriosito.

“Ti fidi così tanto di lui, da mettere in discussione tutto quanto, ad occhi chiusi senza aver prima raggiunto la soluzione del puzzle? Senza aver prima saputo chi è lui davvero? Lo vedo nei tuoi occhi che qualcosa non ti è chiaro, eppure non esiti a rischiare tutto per questo ragazzo. Potrebbe essere anche un demone, o un assassino, per quanto ne sai.”

“Non è possibile..” disse Sam con le lacrime agli occhi. “Il mio cuore me lo dice..quando sto vicino a lui..lui..mi fa sentire felice..come una carezza nella mia anima..il corpo..non può mentire e neanche l’anima..”
“Migliaia e migliaia di innamorati respinti e disillusi, potrebbero smentirti. Anche il cuore spesso mente e vede quello che vuole vedere.”

“Io sono convinto che non è così neanche in quei frangenti..non sbagliamo quando ci innamoriamo di chi non possiamo avere..essi ci respingono in questa vita, ma perché non ricordano di amarci..non è colpa loro..ma essi ci ricambieranno nella prossima e finalmente potremo stare insieme..è così e sempre sarà..” Sam chiuse gli occhi e la potenza dei suoi sentimenti lo fece lacrimare.

“Dici così pensando a una persona vero? Esiste una persona che tu ami più di te stesso, un amore che tu pensi essere impossibile, che ti fa bruciare e ti fa rinascere al contempo. Non te ne sei reso conto ma è il suo pensiero rivolto sempre a lui, nel tuo cuore, che ti ha dato la forza di superare tutte queste prove. Dentro di te SPERI che il ragazzo sia lui, dico bene?”

Sam aprì gli occhi e le lacrime colarono copiose dalle sue guance.
“Io so la verità, Sam Winchester e non ti giudico. Questo è un mondo che ho creato per te e quindi conosco cosa si agita nel tuo cuore. E se proprio vuoi saperlo, faccio anche un po' il tifo per voi, ma se vuoi sapere la verità, io non posso dirtela, vuoi sapere se questo ragazzo è tuo fratello? Scoprilo da solo, perché io non posso dirtelo. Hai ancora molto da scoprire, indizi che non hai trovato, che ti avrebbero dato tutte le risposte.”

“Allora fammelo vedere! Solo vedendolo riuscirò a capire..solo se ci parlo..”
“Non è vedendo lui, che troverai la risposta. Guarda il semaforo, Sam.”
Sam si volse ancora a guardarlo.
“Sei riuscito in una mirabolante impresa: conosci il semaforo delle emozioni?
Sam riflettè.

“La tecnica del semaforo, per capire le emozioni e non lasciarsene travolgere. Per gestire meglio le reazioni delle persone, se il semaforo è ROSSO, significa che quello che stiamo facendo, non funziona e dobbiamo lasciar perdere, cambiare strategia. Se il semaforo è verde, significa che abbiamo via libera..il semaforo giallo..non ricordo..”
“Guarda il semaforo, Sam. Sei riuscito a bloccarlo sul giallo e sul rosso. Sei riuscito a bloccare l’ambulanza, ciò significa che hai guadagnato altro tempo. Esattamente..”

Davanti al semaforo, comparve un orologio.
“Due ore e 30 minuti. “
“Che dovrei farci in queste due ore?” chiese Sam attonito.
“Tutto quello che vuoi per scoprire la verità. Ci sono edifici che nn hai ancora visitato perché occupato a fare il piccioncino in luna di miele. Scopra, ESPLORA, poi torna qui e se avrai portato dei risultati, vi lascerò ANDARE.”
“E la missione? Adam?” chiese Sam.

“Sarà da considerarsi terminata e avrai vinto la prova.”
“E se in realtà fosse lui stesso Adam?" chiese Sam, tremando nel momento in cui si accorse cosa aveva appena detto. Dean non glielo avrebbe mai perdonato.
Morte rise.

“E perché non un soldato morto in Afghanistan un secolo fa? Chiunque potrebbe essere, io non te lo dirò. Ti consiglio di non perdere altro tempo. Il tempo SCORRE. Segui la FRECCIA quando avrai capito. Saprai come trovarci.”
“In..in che senso? Asp..”
Ma Morte aveva fatto ruotare la mano e all'improvviso divenne notte e poi la notte e le stelle si capovolsero su sè stesse.
 

In quel momento era di nuovo al punto di partenza ed era di nuovo giorno.
“Oh, perfetto, quando non hai nulla da fare, torna al punto di partenza. Un po' come monopoli. Aspetta..monopoli?? Ma certo!!”
Sam riflettè velocemente.
All’inizio, lui e Nicholas avevano guardato il paesaggio, immaginando di dover percorrere tutte le tappe per arrivare fino alla fine. C’erano un mucchio di cose, ma Morte aveva ragione, alla fine, si era lasciato distrarre, si erano lasciati distrarre e si erano dimenticati del percorso!

In realtà il percorso era scomparso da solo, ma era davvero scomparso o erano stati loro che con la loro mente, si erano focalizzati su altro e non l’avevano più visto? E ora era tornato..
Sam aguzzò la vista.
La banca. Ma c’erano già stati.
Poi c’era un museo, una prigione, e ora finalmente riusciva a leggere la scritta nel locale che non aveva visto bene allora., C’era scritto BIBLIOTECA.

Qualcosa vibrò dentro Sam e decise di dirigersi proprio verso quest’ultima.
In fondo se vuoi sapere qualcosa è lì che cerchi informazioni.
 
 
Una volta arrivato in biblioteca, vide che c’erano diversi tomi, ma che diventavano pieni di scritte man mano che venivano letti.
Sentiva che la verità era tutta lì e man mano che leggeva, ogni tassello sembrava tornare al suo posto.

Alla fine di tutto, i suoi occhi finirono su un tomo polveroso, intitolato “La storia Infinita.”
“è questo, dunque..era questo il senso.” Disse mettendosi una mano sugli occhi.
“Desidererei portare questo libro con me, posso?” chiese Sam.
“Ma certo, parla di lei, signor Winchester.  È suo di DIRITTO.”
Fece per uscire, ma prima ringraziò la bibliotecaria.

“Non mi deve dire grazie, signore. La verità è solo per chi è davvero tenace nel perseguirla, non arriva mai da sola. Dica grazie solo alla sua tenacia, io sono una semplice custode.”
“Me lo ricorderò, grazie.”
 
Fuori dalla biblioteca, notò che la scuola era comparsa e aveva la porta spalancata.

“Bene, andiamo a vedere se ho ancora qualcosa da imparare, o se devo scoprire che cosa ho imparato.” Disse Sam.
L’entrata nella scuola, fu parecchio istruttiva. Una volta che Sam ne fu uscito, si sentì molto più leggero e specchiandosi in un’automobile, vide che aveva ancora diciassette anni, un ragazzino smanioso di imparare, imparare e ancora imparare.
La prigione era chiusa, ma qualcosa gli suggeriva che sarebbe stato così.
Intravide la casetta bianca con la staccionata bianca.

Vide Bobby che innaffiava le piante e le rose, lo salutò allegramente, era sposato con sua moglie. Vide suo padre sul dondolo fumando una pipa, vide tre bambini, giocare e rotolarsi nell’erba e poi uno dei due mandare via l’altro e lasciarlo indietro e così rimasero solo in due, mentre l'altro bambino restava da solo a guardarli.
Credeva di indovinare chi fossero.
Diede loro le spalle e continuò a camminare, sotto il sole che cambiava colore, come gli anni che passava. Giallo, verde, nero, fucsia, rosa, ROSSO.

Sentiva la sua età tornare alla propria come cambiare la propria pelle e poi vide di nuovo Nicholas, aveva il sole in faccia e non si vedeva il viso, ma sapeva che era lui.
Non riusciva a dirgli niente, ne a salutarlo ne a chiamarlo per nome.
Non ora, non dopo tutto quello che aveva saputo, che aveva scoperto.

Voleva chiedergli scusa, perdono, per quello che aveva fatto.
Ma non riusciva a fare niente.
 
La sagoma stranamente camminò dandogli le spalle, Sam immaginava che volesse essere seguita e lo fece. Lui camminò. Ancora e ancora, camminò in una direzione che forse aveva immaginato di prendere dall’inizio del loro viaggio.

Si trattava di un flash momentaneo. Una cosa che Sam aveva pensato all'inizio di tutto, quando vide quel percorso. Ricordò di aver pensato cosa ci FOSSE, FUORI da quel villaggio incantato, cosa ci fosse davvero DOPO il percorso, un po' come da piccoli ti chiedi come c'è oltre il cielo e immagini ci siano altri mondi che tu non conoscevi e magari davvero pensi che oltre le nuvole ci sia un mondo incantato, un castello tra le nuvole con i suoi abitanti e il suo regno.
E ora lo vide.
C'era come una BARRIERA, per terra, vide Nicholas che oltrepassava la linea di confine, scomparendo alla vista.
Sam non riusciva a vedere cosa ci fosse aldilà, il villaggio era alle sue spalle, ma davanti a lui, tutto era illuminato da una moltitudine di colori, bagnati dal sole. Forse il confine nascondeva un altro mondo, uno più bello, migliore, favoloso. Il mondo delle favole. Questo avrebbe pensato da bambino.

Ora da grande aveva scoperto che non esistevano altri mondi oltre il muro. Solo la verità!
La fine dell’illusione.



Oltrepassò il muro e vide la sagoma dargli le spalle.
"Ciao Nicholas."
"Mi hai trovato alla fine."
"Sì e ora posso finalmente chiamarti con il TUO NOME, perché ora so CHI SEI. DEAN."
La sagoma si voltò lentamente con un sorriso, rivelando il volto di Dean.
"Sai, Sam..ho sempre amato...gli indovinelli."  
   
 
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