Anime & Manga > Inuyasha
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Autore: thembra    24/10/2020    3 recensioni
Quattro anime che impazziscono per la pallavolo, quattro vite singole, ma unite da questo sport meraviglioso. Quattro anime che entreranno in contatto con persone difficili, e situazioni particolari, anime che impareranno ad amare! ...ho cambiato pure il titolo =)
Genere: Romantico, Triste, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kagome, Rin, Sango, Sesshoumaru
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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E quindi mi stai dicendo che conosci questi due coglioni da sei anni?’ 

 

Addentando il suo cheeseburger Miroku indicò con un cenno del capo Inuyasha e Sesshomaru seduti al suo fianco al tavolo del fast food.  

Sotto al tavolo la piccola Tafi sonnecchiava beata. 

 

Annuendo poco convinta all’epitaffio con cui li aveva chiamati Rin sorseggiò la sua soda sgranocchiando una patatina mentre si guardava intorno. Non riusciva a guardare Miroku in quei suoi meravigliosi occhi viola, erano troppo profondi magnetici e … furbi per i suoi gusti, temeva di rimanerci prigioniera dentro. 

Offeso il ragazzo in questione si rivolse ai due fratelli. 

 

‘E come mai non mi avete mai parlato di lei?’  

‘Perché affamato come sei l’avresti sicuramente tapinata!’ 

 

La pungete risposta di Inuyasha gli strappò una risatina colpevole, levando entrambe le sopracciglia le fece l’occhiolino facendola arrossire. 

 

‘Ma vivi a St. Thomas giusto? E come mai sei qui?’ 

‘Ed ecco che parte il terzo grado, dalle respiro Miroku ha l’età di tua sorella diamine!’ 

 

Inuyasha s’intromise ben conoscendo l’indole indagatoria del compagno di squadra cercando di non mettere al contempo Rin in una situazione scomoda, la conosceva abbastanza bene da sapere che non le piaceva affatto parlare di sé. 

 

‘Sono stata invitata ad un pranzo, inoltra la squadra di pallavolo della città è la favorita del torneo interregionale ed io e le mie compagne ne approfitteremo per dare una sbirciatina ai loro allenamenti ...’ 

Ohh missione di spionaggio eh?’ Chinandosi sul tavolo verso di lei che gli stava di fronte Miroku assottigliò lo sguardo abbassando la voce complice. 

 

‘In un certo senso si!’ 

 

E ridendo lei gli fece l’occhiolino. 

 

‘Quindi ci sono anche le tue amiche?’ 

Arriveranno stasera, Koga parte dopo lavoro e ...’ 

Koga?’ 

 

Stavolta fu Sesshomaru, rimasto muto e impassibile per tutto il tempo a intromettersi nel discorso. Che centrava suo cugino? Scoccando un’occhiata a Inuyasha lesse negli occhi del fratello la sua stessa incredulità. 

 

‘Uh, lo conoscete? È il ragazzo di una mia compagna di squadra, i suoi hanno un appartamento e quando ha saputo l’intenzione di Aya di venire si è offerto di portarci e ospitarci ...’ 

‘Quindi stasera ci sarete tu e le tue amiche immagino.’  

 

Inuyasha era davvero contento, non lo sapeva il motivo, ma adesso questa cosa della connessione tramite Koga era … incoraggiante, avrebbe potuto sapere grazie al cugino come se la sarebbe passata Rin una volta rientrata a St.Thomas. 

 

‘Dove?’ 

 

Confusa Rin chiese spiegazioni. 

 

‘Beh, Koga è nostro cugino, e siccome ci vediamo poco ultimamente, quando ci ha avvisati della sua visita abbiamo deciso che saremmo andati al pub, non sapevamo saresti venuta anche tu, o le tue amiche ma più siamo meglio è, giusto ragazzi?’ 

‘Giusto!!’ Miroku era al settimo cielo, pollastre, pollastre … pollastre!!! 

‘Mhn’ 

 

Sesshomaru si limitò ad un mesto assenso, poi lo sguardò gli cadde sull’orologio appeso alla parete, mancava un quarto alla mezza. 

 

‘Andiamo Rin?’ 

‘Arrivo!’ 

 

Finendo le sue patatine fece per estrarre il borsellino ma lo ‘sparisci’ dettole da Inuyasha la costrinse a rimetterlo a posto. 

 

‘Grazie cucciolo!’ 

‘Teh’ 

 

Salutando i due ragazzi Rin seguì Sesshomaru tenendo il guinzaglio di Tafi. 

 

 

 

…........ 

 

 

Durate il tragitto in auto verso la clinica veterinaria a Rin scappò una risatina. 

 

‘Che c’è?’ 

 

Sesshomaru non riuscì a trattenersi dal chiederglielo. 

 

‘Stavo riflettendo su una cosa, il vostro cognome, Inu no significa del Cane mentre quello di Koga è Okami no che significa del Lupo è buffo che siate anche realmente cugini, no? Una buffa coincidenza!’ 

‘Buffa coincidenza, già ...’ 

 

Guardò velocemente la cagnolina che comodamente accovacciata in grembo a Rin lo fissava felice col musetto aperto a mo’ di sorriso ... se solo avesse saputo lei, che nella vita erano davvero poche le coincidenze … 

 

‘Siamo arrivati’ 

 

 

…................. 

 

 

 

‘Eccoci finalmenteeeeeeeeeeeeeee!!!!’ 

 

Un’eccitatissima Ayame scese dalla berlina di Koga stiracchiandosi in maniera esagerata fissando il meraviglioso cielo indaco di Zuliana. Le prime stelle stavano facendo capolino ed una meravigliosa luna crescente si stagliava all’orizzonte. 

 

Si aprirono altre tre portiere e Sango sistemandosi la tracolla si guardò intorno soddisfatta, l’aria fresca autunnale portava profumo di terra e foglie, il cielo era limpido e pulito, la cittadina nella quale erano arrivati, una meraviglia; da cartolina. 

 

Dolci colline sulle quali si stagliavano quartieri residenziali con le luci dei lampioni in accensione, strade rettilinee e pulite, il centro, nella piccola conca era un concentrato di ville e case antiche tutte attaccate ma meravigliosamente fuse al paesaggio, un antico castello svettava su un colle solitario illuminato da luci azzurrine e rosse, l’enorme bacino del lago a sud era una chiazza color del piombo dove la falce lunare si specchiava vanitosa. 

 

‘Fammi capire Koga, tu vivevi qui e ti sei trasferito a St. Thomas?’ 

 

Kagome lo guardò come se fosse un alienato mentale. 

 

‘Ci vivo ancora, solo che la ditta per cui lavoro mi ha mandato a dirigere l’officina a St. Thomas, mi serviva un posto in cui stare mica posso fare avanti e indietro tutti i giorni no?’ 

‘Vero.’ 

‘Forza andiamo, ci staranno tutti aspettando.’ 

‘Mamma mia dobbiamo andare a recuperare Rin!’ 

 

Preoccupata Ayame si rivolse al suo fidanzato, diamine se n’erano scordati! 

 

‘Cavolo è vero!’ all’unisono Sango e Kagome si guardarono colpevoli. 

‘Eravamo d’accordo di sentirci per … uffi se non mi fossi addormentata l’avrei già chiama-’ 

 

‘Se aspettavo te sarei ancora in piazza!’ 

‘Rin?’ 

 

Sorridente la ragazzina si avvicinò a loro raggiungendoli al parcheggio del pub al quale avevano appuntamento. 

 

Alla fine, dopo che lei e Sesshomaru erano tornati alla residenza dei No Inu dalla la visita di Tafi Izayoi l’aveva costret- ehm, convinta a fermarsi da loro per cena cosicché avesse potuto raggiugere i suoi amici assieme ai suoi figli. 

Quado poi aveva saputo che conosceva Koga gli occhi della dona si erano illuminati di un’incontenibile gioia e non c’era stato verso di farla desistere dal pretendere che a dormire fosse tornata da loro. 

Le aveva praticamente requisito i bagagli che erano già stati portati, e disfatti da una donna di servizio in una delle meravigliose stanze per gli ospiti. 

Rin, che normalmente avrebbe trovato fastidioso questo comportamento ne fu al contrario felice. Decise che per un paio di giorni si sarebbe fatta coccolare.  Le mancavano da impazzire le premure di una mamma. 

 

La voce di Sango la distrasse dai propri pensieri. 

 

‘Come sei arrivata?’ 

‘Beh, il caso vuole che dei miei carissimi amici siano imparentati con Koga, buffa la vita non è vero?’ 

 

Sorridente la ragazzina annuì a Koga sorridendogli. 

 

‘Assai! Ciao Rin!!’ 

 

Ayame con lo sguardo seguì Koga che dopo aver scompigliato i capelli a Rin, si era avviato verso un gruppo di ragazzi che a pochi metri da loro stava in attesa. 

 

Capì di chi si trattava non appena lui ed un ragazzo dai capelli chiarissimi si strinsero in un abbraccio fraterno contornato da varie pacche sulle spalle ed un paio di amichevoli insulti. 

 

‘Venite ochette, vi presento i miei amici!’ 

 

.................... 

 

Il locale era davvero ben concepito, in stile rustico dai colori caldi ma con mille luci piazzate strategicamente in modo da rendere l’ambiente intimo e confortevole, c’erano nicchie che contenevano tavoli più o meno grandi, c’era un’enorme pista da ballo, c’erano le immancabili targhette appese alle pareti, gli sponsor dei fornitori di alcolici, i trofei di calcio della squadra locale, le coppe di quella di darts, un paio di flipper un calcio balilla ed una veranda che era la fine del mondo. 

Tutta in travi di legno e vetro, piena di piante e sedie stile country con una vista mozzafiato sulla città. 

 

Era lì che Rin aveva deciso di prendere posto e non c’era stato niente da fare, si era innamorata di questo angolo e a tutti gli altri non era rimasto altro da fare che assecondarla. 

 

‘Appena arrivata e già detta legge, teh! 

 

Fingendosi contrariato Inuyasha prese l’ordine per tutti facendosi accompagnare da Koga al bancone mentre le ragazze presero a chiacchierare e fare programmi per l’indomani. 

 

Sesshomaru se ne stava seduto tranquillo a capotavola totalmente disinteressato alle chiacchiere delle ragazze mentre Miroku era partito in quarta anche se non sapeva a chi, fra Sango e Kagome, dare la sua totale attenzione; le due ragazze erano uno schianto; nonostante non fossero in tiro completo avevano una fisionomia e delle proporzioni mozzafiato. 

Di Kagome colpiva la dolcezza dei lineamenti del viso, di Sango lo sguardo, sicuro e penetrante, capace di folgorarti l’anima. 

Kagome era di corporatura esile Sango più alta e definita, la prima era vispa spontanea e furba, la seconda ti studiava attentamente. 

 

Arrivarono i loro drink e si riprese a chiacchierare tutti insieme. Rin si stupì della facilità con cui entrarono tutti presto in sintonia! La sfacciataggine di Miroku e la sua spontaneità furono un ottimo aiuto ma anche Inuyasha Sango e Kagome contribuirono a rendere la serata veramente divertente. Era come se si conoscessero tutti da molto, molto tempo e per qualche motivo si fossero persi di vista per poi ritrovarsi all’improvviso e scoprire che niente era cambiato.  

Si era scoperta a sorridere per tutto il tempo ed aveva abbassato la guardia senza nemmeno rendersene conto partecipando alle conversazioni, prendendo posizione quando le veniva chiesto il parere su qualcosa, insomma, stava divertendosi com’era normale che fosse. 

 

Ad un certo punto Miroku sfidò gli amici ad un testa a testa a darts e quindi raggiunsero in gruppo l’area dov’era posta l’unica macchinetta del locale. 

Dopo le freccette fu il turno del calcio balilla e si decise di includere anche le ragazze visto che a darts avevano rifiutato tutte proclamandosi inette totali; col calcetto era più semplice, Chi non ci aveva mai giocato? Decisero di fare al 50% e di formare le squadre in base ai loro mesi di nascita, partendo dalle ragazze, il ragazzo il cui mese era più vicino alla suddetta ragazza ne diventava il compagno. 

Cominciarono da Ayame, nata ai primi di maggio che finì con Miroku nato l’otto di marzo. 

Kagome era nata l’undici novembre e finì con Koga nato in dicembre, Rin era di agosto e Sesshomaru di luglio quindi per esclusione Sango, nata in ottobre come Inuyasha. 

 

Sesshomaru prese posto impugnando le manopole del portiere e dei difensori guardando Rin, che stringeva quelle degli attaccanti, con un mezzo sorriso. 

 

‘Ti ricordi ancora come si fa?’ 

‘È passato un secolo, ma è come andare in bicicletta no? Una volta che impari non lo dimentichi più.’ 

 

Al St. Thomas, una volta fatta pace col mondo, aveva passato infinite serate a giocare con i ragazzi diventando discretamente brava heh conservava ancora in camera sua la medaglia dei primi classificati al torneo che avevano organizzato a Capodanno.  

Anche allora giocava con Sesshomaru, erano stati i più forti in assoluto. 

 

‘Chi perde paga da bere!!!’ 

 

Veloce come una saetta Miroku, lanciò la partita che diede inizio al torneo. 

 

Fra una partita e l’altra Koga chiese infine alle ‘sue signore’ se avessero finalmente deciso cosa fare il giorno dopo; visto che sarebbe toccato a lui scarrozzarle in giro doveva sapere a grandi linee che orari e tragitti avessero in mente. 

Ayame fra un’imprecazione e l’altra buttò lì un paio di idee e in cinque minuti la scaletta era pronta. 

 

Si sarebbero trovati alle dieci al bar della piazza per fare colazione, poi Koga le avrebbe scortate alla palestra degli allenamenti del Volley club e a pranzo sarebbero andati al lago. C'erano molti ristorantini tipici e le vie del borgo erano bellissime da girare, parola di Miroku. 

 

Erano le due passate quando uscirono dal pub. 

Ridendo come cretini Koga e Inuyasha sfottevano Miroku che, uscito sconfitto dalla competizione si era cuccato un conto da capogiro. Mortificata Ayame aveva insistito per dividere almeno a metà visto che, nonostante quel gioco le piacesse era una mezza pippa e si sentiva in colpa per aver penalizzato il suo nuovo amico che a detta di tutti era, dopo Sesshomaru a quanto pareva, il migliore di tutti loro. 

 

‘Non dirlo neanche per scherzo, non oserei più guardarmi allo specchio se accettassi una simile richiesta, ci siamo divertiti Ayame, questo conta!’ 

‘Credigli Aya, penso sia la prima volta che apre il portafoglio quello lì, ci batte sempre!’ 

 

Inuyasha la colpì amichevolmente con la spalla facendola sorridere mentre Koga le fece l’occhiolino annuendo. 

 

‘In un certo senso ci hai vendicati, anche se per raggiungere il nostro importo dovrà perdere altre cento volte ...’ 

 

Rimaste indietro Sango Kagome e Rin risero alla divertente scenetta. 

 

‘Mi sono divertita davvero tanto sai? E anche tu sembravi rilassata, tornare a casa ti ha fatto bene, nh?’ 

 

Prendendola a braccetto Sango le sorrise. 

 

‘Immagino di sì, ma più di tutti è stata la coincidenza di conoscerci tutti in qualche modo che mi ha resa davvero contenta, se devo essere sincera temevo sarebbe stata un disastro questa serata ...’ 

Heeeey guarda che sappiamo anche essere simpatiche sai?’  

 

Kagome fingendosi offesa s’intromise nel discorso ghermendole l’altro braccio. 

 

‘Non intendevo questo anzi, so benissimo che voi siete in grado di fare nuove amicizie, io invece ...’ 

‘È che secondo me hai qualche blocco Rin-ni ... credo sia stato un bene che tu conoscessi già i due fratelli, ma ...’ 

 

Alle parole di Kagome Rin rimase quasi male; non perché se la prese ma perché sapeva benissimo che la sua amica aveva ragione. 

Sango finì la frase per Kagome 

 

‘... ma sono convinta che una volta scaldata avresti dato anche tu il tuo contributo! 

 

‘Dite?’ 

 

Il bel sorriso delle sue amiche fu sufficiente risposta. 

 

Heeeey ragazze sbrigatevi!!!’ 

 

Sbracciando accanto alla macchina di KogaAyame richiamò l’attenzione. 

‘Non gridare che è notte, scema!!’ 

 

Sango levò gli occhi al cielo, nel riprendere l’amica kagome aveva gridato di più. 

 

‘Ci vediamo domani ok?’ 

‘A domani Captain!’ 

 

Guardandosi intorno Rin cercò Sesshomaru e notando che non era nelle vicinanze raggiunse Inuyasha e Miroku in procinto di salire in moto chiedendo loro se l’avessero visto. 

 

‘Mi sa che è rimasto indietro, aspè che lo chiamo.’ 

‘Non è necessario, rientro io Inuyasha.’ 

‘Sicura?’ 

‘Certo. Ci si vede domani?’ 

 

Da quel che aveva capito anche loro sarebbero stati presenti, se non allo spionaggio avversarie almeno dal pranzo in poi. 

Stringendola in un abbraccio spacca ossa Inuyasha le grattò le nocche sulla tempia facendola strillare di sorpresa. 

 

‘Kyah’ 

Ovvio ragazzina, voglio vederti il più possibile prima che tu sparisca di nuovo senza lasciare traccia …’ 

‘Non sono sparita senza lasciare traccia, io … mhn ….’ 

Bah, lascia perdere.’ 

 

C’era nel tono della sua voce un misto di frustrazione e risentimento che riuscirono a scuoterla. 

Durante gli anni a Zuliana, per via della scuola lei ed Inuyasha erano diventati grandi amici; si erano conosciuti ad una manifestazione sportiva di atletica leggera a cui partecipavano tutte le scuole medie della regione e per forza di cose, visto che Sesshomaru era di turno come sorvegliante, i due si erano conosciuti quando Inuyasha, riconoscendolo gli si era avvicinato per passare i momenti morti fra una gara e l’altra assieme al fratello. Avevano cominciato a chiacchierare e si erano subito piaciuti tanto che alla fine della due giorni sportiva si erano scambiati i rispettivi numeri e che nei week end Inuyasha spesso accompagnava Sesshomaru al St. Thomas, per dare una mano e farle compagnia. 

Questo finché, alcuni anni dopo, al rientro dal suo infortunio e dopo il voltafaccia della sua squadra rimanere nella sua vecchia scuola le era diventato insopportabile. 

Contemporaneamente Sesshomaru stava per esaurire il tempo di servizio forzato, come lo definiva lui e presto anche lui avrebbe smesso di andare all’Istituto, con lui anche Inuyasha e lei sarebbe tornata ad essere sola. 

Era quindi andata dalla Preside chiedendo di essere trasferita e due mesi prima della fine dell’anno era al St. Thomas. 

In effetti si, era proprio sparita senza lasciare traccia. 

 

‘Mi dispiace Inuyasha … ’ 

 

Miroku immobile sul sellino dietro all’amico rimase spiazzato da quello scambio. Come mai tutto d’un tratto l’atmosfera fra loro due si era incupita così tanto? 

Volse lo sguardo su Inuyasha rimasto spiazzato tanto quanto lui dalle scuse della ragazzina.  

 

‘A posto Rin, ma non farlo più ...’ si mise il casco nero annuendo in direzione del pub. ‘Arriva anche ‘Maru, ciao.’ 

‘Dormi bene Rin.’ 

‘Ciao Miroku.’ 

 

Levò la mano salutando la dipartita del bolide finché sul ghiaino si udirono i passi di qualcuno. 

 

‘Andiamo?’ 

‘Si.’ 

 

Non spiccicò più una parola limitandosi ad appoggiare la fronte al finestrino e osservare il panorama notturno. 

Sesshomaru, scocciato anche lui per qualche motivo sconosciuto non fece nulla per alleggerire la situazione limitandosi ad accendere la radio credendo che Rin fosse semplicemente stanca. 

 

 

 

TH 

 

 

Uhm ...10 anni … porca paletta! 

Ci sarà ancora qualcuno? 

Mah, speriamo, io intanto l’ho ripresa, vediamo chi batte un colpo. 

 

Grazie a samy_97_, MyEarendil   Zonami84  e Gaudia, le vostre parole mi fanno davvero piacere. 

Adoro rileggere, anche a distanza di anni le bellissime recensioni che mi lasciate, mi fanno sorridere e mi spronano a continuare. 

Ciauz!! 

  
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