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Autore: Hikari_1997    25/10/2020    0 recensioni
La relazione tra Sesshomaru e Rin nel corso degli anni, i loro pensieri e l'evolversi dei loro sentimenti.
Genere: Fluff, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Rin, Sesshoumaru | Coppie: Rin/Sesshoumaru
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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Era iniziato tutto da quell’improvviso gesto, si era sentita estremamente in imbarazzo ed era fuggita in tutta fretta nella sua capanna.
Kaede era preoccupatissima, aveva dunque chiesto a Kagome di consolarla e provare a parlarle.
La ragazza era la persona più vicina alla piccola Rin, ormai sedicenne, si trovavano d’accordo su molte cose e Kagome la considerava un po’ come una sorellina minore.

-Oh, capisco- disse la giovane sacerdotessa –Ti sei spaventata-
Rin annuì –Non gli ho permesso di continuare, sono scappata bisbigliando qualche scusa in tutta fretta-
-Non preoccuparti Rin, è totalmente normale … dopo andrò a fargli una bella ramanzina- disse Kagome scrocchiando le dita –Inoltre-
-Inoltre? –
-Prima di venire da te, Inuyasha mi ha detto che ha fiutato l’odore di Sesshomaru … Non farlo preoccupare, lo sai che tiene a t. oh Rin? –
Era arrossita fin sopra i capelli, affrettandosi ad afferrare una cesta e dire –Vado a raccogliere erbe al campo di Jinenji, sono occupata-
Kagome era incredula.
Rin che evitava Sesshomaru?

Uscì dalla capanna della sedicenne poco dopo, fermandosi sulla soglia alla presenza di Sesshomaru.
-Oh cognatino! -
Lui fece una smorfia, odiava quando lo chiamava così.
-Ho visto Rin uscire in tutta fretta, miiko esigo spiegazioni- sentenziò lapidario.
-Deve raccogliere erbe medicinali con Jinenji-
-Ho sentito l’odore delle sue lacrime- specificò lui.
Kagome scrutò l’espressione mostrata da Sesshomaru in quel momento, le era estremamente famigliare.
In molte occasioni, sebbene non lo avrebbero ammesso neanche sotto tortura, lui e Inuyasha si assomigliavano e proprio ora, l’accigliata smorfia sul volto del demone, assomigliava a quella mostrata da suo marito quando Koga ci provava con lei.
… Forse?
Kagome cercò di testare la sua teoria dicendo –Oh quello … un ragazzo del villaggio ha cercato di baciarla-
Trattenne a stento una risata allo stupore apparso sul viso di Sesshomaru.
-Bingo! –
******************
Rin appoggiò la cesta sull’uscio del santuario di Miroku, si stava facendo buio, nonostante fossero in primavera, poteva percepire della frescura nell’aria, reduce dal passato inverno.
Fece per incamminarsi verso la sua capanna, sguardo sui suoi sandali.
A causa di ciò sbatté contro qualcuno.
-Ohi-
Alzò lo sguardo massaggiando la fronte, paralizzando alla vista di Sesshomaru.
-Signor-
-Hai finito i tuoi doveri? – domandò.
-Oh, si-
-Seguimi-
A quell’ordine, Rin non poteva disubbidire.

Lo seguì per il villaggio, arrivando ai pressi del bosco.
Lo vide sedersi a terra, la schiena appoggiata al tronco di un albero.
La guardò fissa negli occhi, invitandola a fare lo stesso.
Si accucciò alla sua sinistra, torturando nervosa i lembi delle maniche.
-Sei ferita? –
-Eh? – Rin voltò appena il viso, lo vide fissare il vuoto senza guardarla.
Aveva la stessa espressione del loro primo incontro, quando gli abitanti del villaggio l’avevano picchiata dopo l’ennesimo furto.
-Ti ha fatto male? Quel ragazzo? –
Rin realizzò che era colpa di Kagome che aveva evidentemente spifferato tutto.
-No, no, no! – si affrettò a dire –Non è successo niente, ha tentato di baciarmi ma non gliel’ho permesso.
Mi ha colta di sorpresa e l’ho respinto correndo via, quindi no-

Kaede le aveva accennato che era entrata nell’età giusta per trovare marito, come molte sue coetanee avevano fatto, e che era normalissimo trascorrere del tempo con i ragazzi del villaggio … eppure.
-Era la prima volta che qualcuno cercava di fare una cosa simile e sono entrata nel panico, non volevo concedergli il mio primo bacio, non volevo … non lui- disse.
Sesshomaru si voltò –Non lui? –
Rin tremò, lo aveva detto ad alta voce.
-E allora a chi? –
Perché era così curioso quel giorno? Solitamente era lei a intrattenere le loro conversazioni, ma quel giorno era Sesshomaru a tenere le redini del discorso.
E ora come glielo spiegava?
Che aveva capito i suoi sentimenti per lui, che non voleva baciare quel ragazzo perché nel corso degli anni aveva rifiutato ogni avance a causa sua?

Aveva inconsciamente utilizzato Sesshomaru come paragone con gli altri ragazzi del villaggio, e nessuno poteva essere minimamente paragonabile all’immortale bellezza del demone.
Però Sesshomaru pretendeva una risposta.
Si fece coraggio avvicinandosi un poco, sussurrando –Voi-

Teneva gli occhi serrati, temendo la risposta di Sesshomaru.
Secondo Kagome, quello che il demone le aveva detto durante la gara di scioglilingua di cinque anni prima era una dichiarazione in piena regola, erano state quelle stesse parole a farle realizzare i sentimenti che provava per lui.
Ma ora era spaventata.
Temeva un suo rifiuto, perché aveva praticamente ammesso di volere quel tipo di relazione con lui, se solo gli avesse detto che Daisuke (il poveretto che aveva provato a confessarsi) aveva iniziato il suo discorso sottolineando quanto sia nobile la sua famiglia adottiva “siccome reputi Sesshomaru-sama come un padre”.
Per poco non gli era scoppiata a ridere in faccia.

All’improvviso avvertì un movimento e, quando aprì gli occhi, notò il volto di Sesshomaru a pochi centimetri di distanza dal suo.
La scrutava con le sopracciglia corrucciate, gli occhi fissi in una silenziosa domanda.

Inspirò, chiudendo le palpebre quando Sesshomaru le sfiorò il mento con le dita, le stesse dita che le aveva raccomandato di non toccare da piccola, per evitare di rilasciare il suo potente miasma.
Sentì il respiro del demone sempre più vicino a lei, e con tutto il coraggio che possedeva, decise di baciarlo … sbagliando mira e finendo per depositare il bacio sul lato della bocca.
Lo sentì ridere, cosa assai strana e nuova, e in pochi secondi Sesshomaru mosse la testa baciandole appena le labbra.

Aveva visto parecchie volte Sango e Miroku o Inuyasha e Kagome fare quel gesto, e non riusciva a capire come mai Miroku diceva di raggiungere il Nirvana quando baciava la moglie.
Per Rin, quando Daisuke aveva tentato di baciarla, quella frase aveva assunto un connotato decisamente negativo, perché si era spaventata e non voleva ripetere mai più quell’esperienza.
Ma ora, stretta tra le braccia dello Yokai più potente di quelle terre, capiva il vero significato dietro a quelle parole.

Sesshomaru si allontanò, appoggiando la fronte sulla sua, ghignando appena alla vista delle sue gote in fiamme.
-Sesshomaru? –
Lui la guardò curioso –Le chiedo troppo se può rimandare la sua partenza di un giorno? – pigolò lei nascondendo il viso nell’incavo del suo collo.
Sesshomaru le avvolse il corpo con le braccia, rispondendo –No Rin, affatto-
   
 
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