CENTRAL PARK
Mi ritrovo qui, da sola, a guardare la neve che cade sugli alberi.
In questa panchina, a guardare i bimbi che costruiscono pupazzi di neve,
la mia mente affonda nei ricordi; sono passati quindici anni.
Quindici anni da quando mi hanno portato via i miei figli.
Mi conoscevano, sapevano tutto; ma tutti taccuero; lui un detective ed io solo una povera casalinga, come si può non credere alle parole di una pavera donna.
Lui, mi ha rovinata, per colpa sua mi hanno tolto i miei bambini.
Quella fu l'ultima vigilia di natale che passai con loro; ancora dopo tutto questo tempo ricordo ancora i loro volti spaventati, le loro urla, il sangue, le sirene; ricordo tutto come se fosse appena successo.
Chissà se si ricorderanno di me, cosa sanno di me, gli avranno raccontato mai la verità.
I miei dubbi, le mie incertezze non avranno risposta se non prendo la mia vita in mano e corro a cercarli.
La casa è addobbata come al solito, dall'altra parte della strada vedo i loro volti dalla finestra, sono grandi, Amelia aspetta un bambino Molly sta per sposarsi e Kevin sta per diplomarsi.
Le auto arrivano davanti casa, mi guardano come se fossi una barbona ad aspettare l'elemosina, non mi riconoscono neanche i miei stessi parenti.
Il cancro mi sta mangiando dentro. Morirò senza aver potuto salutare per l'ultima volta i miei bambini.
Quell'uomo lo riconosco, è lui, mi guarda con sgardo di disprezzo e paura, mi passa accanto e mi poggia una banconota da venti dollari affianco; Buona vigilia di natale.
Non mi riconosce, non posso crederci, non puoi scordare il viso di una persona con cui hai avuto 3 figli.
Il mio cuore inizia a fare dei brutti scherzi, sto perdendo lucidità, non riesco a proferire parola; stringo quella banconota tra le mani e riesco ad alzarmi a stento.
Attraverso la strada ed inizio a salire quei pochi gradini che mi distanziano dalla porta.
Mi manca il fiato, solo un'ultimo sforzo e chiameranno aiuto.
Suono il campanello, ma nell'attesa le mie gambe non reggono. E' Amelia.
La mia mente è confusa, vedo tutto girare e sfocato intorno a me, l'unica cosa che ricordo sono le sue parole.
I pensieri di una donna moribonda,che ha perso i suoi figli.
Una donna, mamma e moglie sempre buona ed in silenzio che per colpa di uno sbaglio, ne pagò le conseguenze per il resto della sua vita.